La modificazione della struttura dell'acqua...
Una sostanza è definita dalle molecole che lo compongono. Cambi le molecole, cambia la sostanza. Per cambiare le molecole, occorrono reazioni chimiche.
Nel dolcificante, il retrogusto amaro è dovuto dalla presenza in tracce di molecole dalla stessa identica composizione ma "orientazione" opposta, destrogira invece che levogira o viceversa non mi ricordo.
No, le molecole dell'acqua non le cambi scuotendo. Non modifichi neppure la media di ioni...
Invece il fattore placebo è potentissimo.
Sul fatto che l'effetto placebo sia potentissimo non ci sono dubbi. Ma non si parlava di questo.
Sbagli in toto invece sul resto. L'acqua può modificare in diversi modi le sue caratteristiche. La maniera più semplice è congelarla. Cambia la disposizione delle molecole e cambia il suo aspetto, la sua densità e altre caratteristiche chimico-fisiche. Non c'è stata nessuna reazione chimica, ma è semplicemente cambiata la disposizione delle molecole.
Nel caso dell'omeopatia la questione è più complessa. Molti istituti di ricerca hanno dimostrato con numerose sperimentazioni (alcune riprodotte da altri laboratori) che quando noi sciogliamo un soluto in acqua e diluiamo l'acqua anche oltre il confine della molecolarità, alcune caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua cambiano e sorprendentemente sono molto simili a quelle del soluto di partenza. Un esperimento particolarmente noto in tal senso è stato condotto da ricercatori svizzeri sulla termoluminescenza ed è stato ripetuto più volte con gli stessi risultati.
Si sono cominciate quindi a fare delle ipotesi su quello che succeda effettivamente alle molecole d'acqua e quella attualmente più accreditata è la teoria dei "cluster". Attorno alle molecole di soluto, quelle di acqua si dispongono con una direzionalità ben precisa che dipende dalle caretteristiche del soluto. Quando diluiamo ulteriormente e dinamizziamo (agitiamo), questi cluster non solo non scompaiono, ma aumentano di numero e di dimensione. Si ottiene quella che gli omeopati chiamano "potenziamento" del rimedio.
Come questo sistema possa poi interagire col nostro organismo è ancora tutto da dimostrare. Questi studi però dimostrano che l'acqua è effettivamente in grado di immagazzinare delle informazioni del soluto di partenza e di conservarle dopo una serie di diverse diluizioni e dinamizzazioni.
Sta quindi agli studi clinici dimostrare a questo punto se questi rimedi funzionano o meno. La raccolta dei lavori in questo senso è ancora molto deficitaria e la maggior parte di essi sono di pessima qualità. Alcuni risultati, soprattutto in determinate patologie, sono però interessanti, sebbene sia necessario condurre ulteriori studi.
Buscopann