Anni fa ero in viaggio, e durante il viaggio ero andata a visitare un'area naturalistica.
C'erano varie piattaforme su cui salire per osservare dall'alto tutto l'appezzamento di terra.
Gli animali selvatici della zona vivevano lì liberi.
Gli unici avvisi di pericolosità era per una certa specie di coccodrillo che si potevano mimetizzare nella vegetazione lato acqua.
Su una piattaforma - a circa una decina di metri da terra - c'era questa bestia
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che stava ravanando nel cestino dei rifiuti per procurarsi da mangiare. (mi han poi raccontato che si erano specializzate nell'apertura delle serrature, usavano utensili per forzare la serratura o, quando gli operai di manutenzione han capito il trucco e han smesso di lasciare lì attrezzi, forzavano direttamente lo sportello in metallo)
Nell'angolo in fondo, incantucciato, c'era un tipo che mi faceva segno di fare silenzio e riscendere.
Io sono scesa, ho visto scendere la bestia e sono risalita, insieme ad altri che erano sopraggiunti nel frattempo, per guardare dall'alto.
Fatto sta che durante la discesa dalla piattaforma mi sono trovata di nuovo davanti 'sta bestia, incazzatissima.
Abbiamo fatto una sorta di balletto della minaccia, verseggiando e saltellando entrambe, poi ha deciso che non le valeva la pena perder tempo con me.
Aveva ragione lei eh. Poi arrivando in fondo alla scala ho visto che aveva con sè il cucciolo.
Non me ne ero accorta prima.
Fatto sta che non mi dimenticherò mai, nè i suoi versi, nè, soprattutto i suoi denti.
E la potenza. E il coraggio.
E quanto ci somigliassimo, alla fine!
Bellissime entrambe

(per inciso, gli omaccioni che erano saliti con me, alla vista della bestia incazzata si erano rifugiati nell'angolo in cui lei ci aveva spinto per minacciarci. Avessi aspettato loro, sarei ancora sulla piattaforma...)