Giusto per una riflessione.
Lo statuto di Hamas del 1988
Hamas è stata fondata nel 1987 dal leader nazionalista palestinese Ahmed Yasin come una costola del movimento internazionale dei Fratelli Musulmani, un’organizzazione fondata in Egitto nel 1928 con l’obiettivo di riportare i principi dell’Islam al centro della vita politica delle comunità musulmane. Fin dalla sua fondazione lo scopo di Hamas è stato quello di “liberare” la Palestina dalla presenza israeliana e costruire al suo posto uno Stato islamico.
Il primo statuto di Hamas risale al 18 agosto 1988 e delinea l’identità, la visione e gli obiettivi fondanti del Movimento di resistenza islamica della Palestina (la traduzione di Harakat al-Muqawama al-Islamiyya, il cui acronimo è appunto “Hamas”). Nel suo primo statuto Hamas si presenta (art. 2) come una diramazione dei Fratelli Musulmani e dichiara (art. 6) il suo intento di estendere l’Islam a tutta la Palestina, liberando il territorio dall’occupazione ebraica (art. 15). «Israele, con il suo ebraismo e la sua popolazione ebraica» sono identificati (art. 28) come i nemici dell’Islam e dei musulmani, e fin dal preambolo si riprende una citazione di Hasan al-Banna, il fondatore dei Fratelli Musulmani, che dice: «Israele esisterà e continuerà a esistere finché l’Islam non lo annienterà, così come esso ha annientato ciò che lo precedeva». Nello statuto di Hamas del 1988 pertanto la «cancellazione dello Stato di Israele» è quindi un obiettivo esplicito.
Per quanto riguarda gli «infedeli», lo statuto spiega (art. 31) la posizione di Hamas sui «popoli di altre fedi». Nel testo si legge che «solo all’ombra dell’Islam i seguaci delle tre religioni Islam, Cristianesimo e Giudaismo possono vivere in pace e armonia». Per questo «i seguaci di altre religioni dovrebbero smettere di lottare contro l’Islam per governare quest’area, perché quando governano ci sono solo uccisioni, castighi ed esclusioni». Un possibile riferimento allo “sterminio” è presente all’articolo 7, in cui è riportata una citazione attribuita a Maometto: «L’ora finale non giungerà finché i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e i musulmani li uccideranno».
Ma estrapolare una citazione presa da un testo religioso per dire che Hamas prevede «lo sterminio degli infedeli», rischia di essere fuorviante. «La carta fondativa di Hamas ha un approccio molto ideologico e poco politico, ancora legata alle prassi dei Fratelli Musulmani». I testi sacri di tutte le religioni, anche solo per il fatto di essere scritti moltissimi anni fa, contengono spesso frasi che oggi potrebbero risultare estreme ed eccessive. Infatti, parlare di «sterminio degli infedeli» riguardo allo statuto di Hamas è, al di là della citazione di Maometto, «un po’ forte». «Questo documento va letto attraverso le interpretazioni che i vari leader di Hamas ne hanno fatto negli anni: lo stesso Khaled Mashal (uno degli attuali capi di Hamas), per esempio, ha fatto capire più volte che lo statuto ormai è un pezzo di storia. Detto questo, la radicalità degli obiettivi di Hamas e la cancellazione dello stato di Israele non sono in dubbio, sia nella teoria che nella prassi dell’organizzazione».