La vicenda è terribile e piena di implicazioni.. ma mi colpisce tantissimo, come sempre, l’aspetto mediatico.
Il limite tra informazione e sensazionalismo, perché io nella diffusione delle chat e nella trascrizione dei vari dettagli dello stupro ci vedo pura pornografia.
Dal lato del giornalismo una modalità irresponsabile e ipocrita giustificata dal diritto di cronaca.
Mi taccio sulla strumentalizzazione politica.
Quando lati fruitori, cercare di comprendere le dinamiche e i fenomeni, diventa voyeurismo.
Quanti di noi vanno proprio a cercare quei dettagli? E quanti si interrogano sul perché?
Altro tema la diffusione dei nomi dei ragazzi e la shitstorm che si è scatenata sui social con post che riportano nomi cognomi e fotografie, alcuni addirittura con i link alle pagine Facebook.
Migliaia di commenti di insulti fino ad arrivare ad auguri di morte.
Questo cos’è? Panem et circenses del nostro tempo?
Lasciar sfogare un po’ di frustrazione? La nuova versione light della pubblica lapidazione?
Mi lascia perplessa.
La sentenza sui social non tarda ad arrivare per i 7 ragazzi accusati di aver stuprato una ragazza filmando la scena a Palermo.
www.la7.it
E' nascondere in piena luce.
Un ottimo e funzionalissimo modo per non parlare di nulla sembrando però di parlar tutti di qualcosa.
Oltre ad essere un ottimo esorcismo per la paura.
Nel frattempo si continua a parlare della vittima come vittima tout court.
Affossando e insabbiando il fatto che la vittima non è soltanto vittima ma prima di tutto individuo che ha vissuto una esperienza in cui è stata vittima.
E se c'è una cosa che ferisce una vittima è essere considerata solo una vittima.
Quella ragazza ha denunciato.
E' già una guerriera.
Perderà? vincerà?
E' relativo.
Lei sta già combattendo per la sua esistenza in quanto INDIVIDUO.
Se troverà buoni padri e madri lungo la strada questa esperienza sarà un tesoro.
Di quelli che ti bruciano e non smettono mai di bruciare.
Ma nel fuoco si rinnova la forza e il desiderio. Di ESSERE. Di ESISTERE.
Oppure soccomberà a se stessa.
Ogni vita è una via.
In tutto questo, si continua sempre e soltanto a parlare di chi stupra.
Oggi più che mai è valido...non ricordo chi fosse a dire "se ne parli bene, se ne parli male, l'importante è che se ne parli".
La pornografia degli adulti è in questo.
Usare dei ragazzini per sfogare le loro paure, le loro insicurezza, la loro incapacità di agire in modo funzionale.
Usare i ragazzini per NON affrontare la violenza, la rabbia, il sopruso.
Una cosa però è certa, questo è il modo migliore per non parlare di consenso.
Per non parlare di stupro.
Per non parlare di gruppo disfunzionale e di dinamiche di gruppo pericolose.
Per non affrontare un problema sociale emergente e che nei prossimi anni esploderà.