Oggi gli illuminati, supportati da qualche sociologo, ci fanno sapere che è tutta una questione di francese-che-ammazza-francese: lo stragista del Bataclan, tale Mostefai, è (formalmente) francese e fa parte della classe media francese, viveva nella villetta coi nanetti da giardino, salutava sempre, aveva l'abbonamento per vedere la Champions League, i soprammobili Thun, si lamentava del cambio franco/euro e via dicendo ma, poverino, è la crisi della politica e la perdita di valori dell'occidente che è non riuscita a dare un senso alla sua vita. Come se "risiedere" e "far parte/sentirsi parte di una Nazione" siano la stessa cosa e una questione di chi emette il tuo passaporto.
Quello che omettono di dire è che questa "classe media" è quella artificiale, indotta, falsa, che zecche e boldrinove vogliono istituire de facto anche qui in Italia con una immigrazione indiscriminata a colpi di asili politici, 35 euro al giorno, telefonini, schede ricaricabili, alberghi, ecc. a spese (economiche e sociali) della vera classe media che ha sempre tirato il carretto di questo Paese costruendo generazione dopo generazione infrastrutture e carrettiere, welfare e assistenzialismo, ospedali e malasanità, scuola laica e crocifissi, tartassati e babypensionati, Bolzano e Locri, eccellenze e nepotismi, efficienza e corruzione, Brusca e Falcone, bestemmiatori veneti e influenze del Vaticano, valori e disvalori e in tutto ciò ha trovato un equilibrio.
Il paradosso di questo incubo, la vera chicca che farebbe imbracciare la forca ai nostri nonni, è l'ossequio peloso verso tutto ciò che è antitetico a noi e il rifiuto sdegnoso verso tutto ciò che ci appartiene dalla notte dei tempi e che è il nostro DNA.