Parigi sotto attacco

Stato
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Alessandra

πιθηκάκι
La migliore risposta è la ripresa della quotidianità e della normalità, sicuramente come dici tu per chi ha subito un lutto o è rimasto ferito non è così normale.
Mi viene da aggiungere - quoto te ma non parlo di te ovviamente- che è anche facile parlare di "non facciamoci prendere dalla paura" per chi vive a Retrosi frazione di Amatrice provincia di Rieti, tipo. Come ho scritto più volte a Ryoga, nessuno si licenzia e nessuno cambia vita e ci mancherebbe ma non avere un briciolo di paura nel compiere i tragitti quotidiani in zone sensibili non credo sia possibile.
Stra-Quoto!
 

Alessandra

πιθηκάκι
Farfalla

Ha senso, quello che apprendo dall'articolo sul punto di vista degli australiani.
Spesso quando noi, per turismo o per lavoro, andiamo nel paesi islamici, siamo tenuti a rispettare le loro regole anche se siamo di Fede cristiana.

Sono appena stata in iran e mi sono dovuta coprire tutta.
Va bene, ci mancherebbe. ...sono io la visitatrice. ...

Pero' a questo punto. ...quello che chiedono gli australiani è giusto.
 

spleen

utente ?
AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!!
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard ha scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.

Condivido ogni singola parola
Condivido abbastanza.
Se questo discorso lo facesse Renzie il giorno dopo scoppierebbe un casino indicibile.:D
Tengo a precisare inoltre che qualsiasi prsona entri in Australia è sottoposta ad una seria analisi dal punto di vista penale ed economico, per la capacità di mantenersi e non fare casini.
Eppure nessuno si sogna di dire che l' Australia è un paese incivile, è un paese sovrano, ecco tutto.

Però Howard non dovrebbe dimenticare cio che i coloni bianchi hanno fatto agli aboregeni.
 
Ultima modifica:

Alessandra

πιθηκάκι
C è una tipa su Twitter che posta ogni 3 secondi "il giubileo non si tocca" "nulla deve cambiare" "non ci fate paura" "il terrore non deve vincere" e twitta dalla provincia di Asti. Cioè facile fa gli eroi senza paura così...
Appunto.
E' ovvio che uno continuera' a prendere I treni che deve, le metropolitane ect....
Pero' il pensiero non puoi cancellarlo, Sopratutto se vivi nei posti dove hanno detto che hanno intenzione di colpire.
Certo....se c'è qualche maratona, col cavolo che ci partecipo.
Dove posso, evito.
Se poi deve capitare, si sa che capita lo stesso.
 

spleen

utente ?
Non solo non basta ma è già in comune.
Sull'identità: non esiste identità abbastanza forte da contrapporre al fanatismo.
Si dovrebbe minare il consenso che ruota attorno ad esso.
Quando senti musulmani tolleranti verso gli attentati nel mondo occidentale perché abituati nei loro paesi a queste realtà da decenni comprendi che vi è terreno facile per la sopravvivenza gli estremismi.
In questo siamo colpevoli, in quanto abbiamo fatto errori strategici anche recenti che ci hanno allontanati dalla capacità di generare empatia in chi da anni soffre condizioni ben peggiori.
Diciamo che comunque nessuno ha mai acceso candeline per le vittime non occidentl, ce ne siamo fregati e siamo in grado di accorgerci solo dei morti quando sono vicino a noi.
Puoi pensare che dall'altra parte questa ha un peso.
In fin dei conti anche della mafia l'Italia e l'Europa successivamente se ne sono fregati per anni finché era un problema di una certa parte del territorio.
Gli obiettivi dell'Isis per tanta gente nel mondo arabo sono sicuramente meno peggio della situazione attuale.
Non credere che la maggior parte dei musulmani sia molto diversa da noi ovvero abbia davvero ambizioni differenti. Moglie, figli lavoro auto soldi tranquillità e Iphone li vogliono tutti.:D
in fin dei conti noi italiani nel ventennio abbiamo guardato con una certa soddisfazione a quei minimi miglioramenti sociali che il regime aveva portato. Il consenso non era certo semplicemente estorto. E la sicurezza di uscire di casa e i treni che arrivavano in orario (prima della guerra..) sono in molti tra i vecchi a rimpiangerli.
La popolazione nel mondo è disposta a tollerare gli estremismi di fronte a vantaggi sul piano della sicurezza e della tranquillità. E quando tu, nella tua nazione di origine, rischi una bomba in un mercato o su un autobus, sei disposto ad accettare tutto. E in mezzo a tanta gente che tollera hai sempre chi appoggia e chi combatte al tuo fianco.
Poi in aggiunta a questo se la smettessimo di avere tra i primi clienti delle nostre armi i paesi arabi sarebbe anche meglio.
Ed è prorio questo invece secondo me il modo di contrapporsi.
Io ho abbastanza chiaro chi sono e in che mondo voglio vivere, o se preferisci quello nel quale non voglio assolutamente vivere.
 

Eratò

Utente di lunga data
Appunto.
E' ovvio che uno continuera' a prendere I treni che deve, le metropolitane ect....
Pero' il pensiero non puoi cancellarlo, Sopratutto se vivi nei posti dove hanno detto che hanno intenzione di colpire.
Certo....se c'è qualche maratona, col cavolo che ci partecipo.
Dove posso, evito.
Se poi deve capitare, si sa che capita lo stesso.
È logico avere paura, è naturale. Mi ricordo che quando successe l'attacco terroristico in Spagna vivevo a Napoli e ogni volta che andavo in metro o stavo in un posto affollato la mente tornava sempre li... e ce n'è voluto per scordarmene. Non si può biasimare chi ha paura. Loro lo sanno bene il circolo di paura in cui hanno inserito intere popolazioni...
 

LTD

Utente di lunga data
A regà il problema non è di nazioni, chi si fa' i suoi interessi o chi contro chi, è un problema di visione di una società del futuro che qualcuno immagina in modo irrazionale ancorata a principi medievali. Non serve che arrivino, ce li abbiamo già in casa, debbono solo decidere eventualmente se e come muoversi, e come qualsiasi altro conflito ideologico (perchè di questo si tratta) finirà solo con la completa sconfitta di uno o l'altro modo di intendere la libertà.
Qualsiasi società si basa su due cose, identità e principi condivisi. Vorrei sottolineare che con questa gente non condividiamo niente, non condividiamo la nostra complessissima identità culturale nè i valori che queste persone, catapultate da noi da sistemi poco più che tribali, portano.
Cominceranno a cambiare le cose forse quando saremo noi, un po' più convinti e consapevoli di quello che siamo, un po più consapevolmente e laicamente convinti che le nostre libertà contano perchè sono la nostra vera identità.
Certo mi risulta difficile sperarlo, quando maestre di scuola annullano persino visite ad una mostra aristica, ( mostra artistica, storica, non funzione religiosa) in nome di un politicamente corretto che risulta scorretto e irrispetttoso solo verso la nostra identità.
A meno che non si consideri, come adesso succede, valore comune il sistema economico ma ci vuole ben poco per capire che non basta di certo.


condivido ogni parola, la questione è tutta qui, ma molti, troppi, non la vogliono assolutamente vedere
 

banshee

The Queen
Appunto.
E' ovvio che uno continuera' a prendere I treni che deve, le metropolitane ect....
Pero' il pensiero non puoi cancellarlo, Sopratutto se vivi nei posti dove hanno detto che hanno intenzione di colpire.
Certo....se c'è qualche maratona, col cavolo che ci partecipo.
Dove posso, evito.
Se poi deve capitare, si sa che capita lo stesso.
D'accordissimo. Quest'anno magari eviterò di andare a vedere il presepe a San Pietro, di girare per le bancarelle e simili...poi chiaro che a lavoro ci vado :D e i mezzi li prendo sempre.
Se poi deve capitare....come diciamo io ed i miei amici, oh salutamose bene tutti i giorni :rotfl:
 

LTD

Utente di lunga data
Oggi gli illuminati, supportati da qualche sociologo, ci fanno sapere che è tutta una questione di francese-che-ammazza-francese: lo stragista del Bataclan, tale Mostefai, è (formalmente) francese e fa parte della classe media francese, viveva nella villetta coi nanetti da giardino, salutava sempre, aveva l'abbonamento per vedere la Champions League, i soprammobili Thun, si lamentava del cambio franco/euro e via dicendo ma, poverino, è la crisi della politica e la perdita di valori dell'occidente che è non riuscita a dare un senso alla sua vita. Come se "risiedere" e "far parte/sentirsi parte di una Nazione" siano la stessa cosa e una questione di chi emette il tuo passaporto.

Quello che omettono di dire è che questa "classe media" è quella artificiale, indotta, falsa, che zecche e boldrinove vogliono istituire de facto anche qui in Italia con una immigrazione indiscriminata a colpi di asili politici, 35 euro al giorno, telefonini, schede ricaricabili, alberghi, ecc. a spese (economiche e sociali) della vera classe media che ha sempre tirato il carretto di questo Paese costruendo generazione dopo generazione infrastrutture e carrettiere, welfare e assistenzialismo, ospedali e malasanità, scuola laica e crocifissi, tartassati e babypensionati, Bolzano e Locri, eccellenze e nepotismi, efficienza e corruzione, Brusca e Falcone, bestemmiatori veneti e influenze del Vaticano, valori e disvalori e in tutto ciò ha trovato un equilibrio.

Il paradosso di questo incubo, la vera chicca che farebbe imbracciare la forca ai nostri nonni, è l'ossequio peloso verso tutto ciò che è antitetico a noi e il rifiuto sdegnoso verso tutto ciò che ci appartiene dalla notte dei tempi e che è il nostro DNA.

QUOTO
 

LTD

Utente di lunga data
A me sembra che questo sia proprio l'effetto desiderato del terrorismo.
Ogni giorno potremmo essere investiti da un camion o cadere in un tombino.
Che differenza c'è morire per un incidente o per un attentato?
Voglio dire che l'effetto per il singolo è uguale.
Chissà in Francia e a Parigi quante persone sono morte nel fine settimana per incidenti vari, e da noi?
Il terrorismo aumenta in modo minimo queste morti drammatiche.
Però la percezione è che ci sia un aumento enorme.
La paura e i discorsi confusi e le reazioni scomposte sono l'obiettivo vero di chi organizza questi eventi.



abbastanza condivisibile il ragionamento sui numeri dei morti, statisticamente, e l'effetto psicosi collettiva, vero obbiettivo ricercato dal terrorismo di qualunque colore e ovunque nel mondo
ma credo ci sia una enorme differenza tra morire per un incidente e morire per un attentato, per chi muore e per chi resta, per il significato di quella morte

pensiamo ai morti del terrorismo nero e rosso degli anni di piombo, tanto per fare un esempio a caso

non è lo stesso, affatto
 

Brunetta

Utente di lunga data
abbastanza condivisibile il ragionamento sui numeri dei morti, statisticamente, e l'effetto psicosi collettiva, vero obbiettivo ricercato dal terrorismo di qualunque colore e ovunque nel mondo
ma credo ci sia una enorme differenza tra morire per un incidente e morire per un attentato, per chi muore e per chi resta, per il significato di quella morte

pensiamo ai morti del terrorismo nero e rosso degli anni di piombo, tanto per fare un esempio a caso

non è lo stesso, affatto
Non è lo stesso per il significato che ha e per quello che gli si attribuisce, dopo.

Ma non c'è differenza per me se muoio sotto un tir o per una bomba, per questo non bisogna farsi spaventare dal terrorismo.
Infatti negli anni delle stragi si viveva normalmente.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
la dichiarazione che ho postato sembra essere non veritiera. Peccato perché come ho detto condivido ogni parola e mi piacerebbe vivere in un stato che pensa questo dell'immigrazione.
Guardò spesso su Sky un programma registrato negli aereoporti australiani. Be se fanno veramente quei controlli sarebbe il mio stato ideale
 

LTD

Utente di lunga data
Non è lo stesso per il significato che ha e per quello che gli si attribuisce, dopo.

Ma non c'è differenza per me se muoio sotto un tir o per una bomba, per questo non bisogna farsi spaventare dal terrorismo.
Infatti negli anni delle stragi si viveva normalmente.
beh, non proprio.
in quegli anni qui a Torino era molto pesante l'aria, morti e i gambizzati erano all'ordine del giorno, le tensioni, i cortei, i lacrimogeni... avere la Digos che perquisiva gli studenti dentro al liceo e ci trovava le P38... non è normale, essere fermati e perquisiti per strada, a me ragazza è successo, alle 8 del mattino
vedere a 16 anni il rogo dell'Angelo Azzurro a pochi metri dalla scuola che frequentavo... è orribile
ma non voglio andare O.T.

morire per una bomba che mi dilania mentre sono al supermercato o sul treno, vuol dire che qualcuno ha voluto ammazzarmi per quello che rappresento, non per quello che sono, non per la mia distrazione, non per un suo colpo di sonno o tasso alcolemico esagerato
 

Flavia

utente che medita
in questo scenario così confuso
è apparso il jolly: Anonymous
non è uno, ma tanti
forse non faranno nulla, o forse si
ma...
 

Brunetta

Utente di lunga data
beh, non proprio.
in quegli anni qui a Torino era molto pesante l'aria, morti e i gambizzati erano all'ordine del giorno, le tensioni, i cortei, i lacrimogeni... avere la Digos che perquisiva gli studenti dentro al liceo e ci trovava le P38... non è normale, essere fermati e perquisiti per strada, a me ragazza è successo, alle 8 del mattino
vedere a 16 anni il rogo dell'Angelo Azzurro a pochi metri dalla scuola che frequentavo... è orribile
ma non voglio andare O.T.

morire per una bomba che mi dilania mentre sono al supermercato o sul treno, vuol dire che qualcuno ha voluto ammazzarmi per quello che rappresento, non per quello che sono, non per la mia distrazione, non per un suo colpo di sonno o tasso alcolemico esagerato
A Milano era peggio.
Però si vive e non ci si fa spaventare dal terrorismo.
Una mia amica è una vittima (sopravvissuta) di piazza Fontana. Siamo sempre uscite di giorno e di notte.
Anche così è stato vinto il terrorismo.
 

free

Escluso
la dichiarazione che ho postato sembra essere non veritiera. Peccato perché come ho detto condivido ogni parola e mi piacerebbe vivere in un stato che pensa questo dell'immigrazione.
Guardò spesso su Sky un programma registrato negli aereoporti australiani. Be se fanno veramente quei controlli sarebbe il mio stato ideale
mia sorella ha chiesto e ottenuto la cittadinanza anche per evitare di uscire ed entrare passando dalla dogana intercontinentale, che è una menata pazzesca, soprattutto al ritorno con sulle spalle un giorno di voli
tra l'altro la concessione della cittadinanza non è stata uno scherzo, ma anzi ha dovuto sostenere un esame di storia (vabbè, facile:D) ma sopratutto di diritto, sia pubblico che privato che penale, e solo dopo aver passato gli esami ha potuto giurare
poi gli australiani è da anni che tengono sulle isolette attorno all'Australia, che non sono loro, chi vorrebbe immigrare, mandando dei sussidi, in pratica pagano per non far entrare
per quanto riguarda i musulmani, hanno a suo tempo accolto parecchi libanesi decenni fa, e con gli anni se ne sono pentiti, perchè non si sono voluti integrare...insomma da loro uno come Salvini sarebbe considerato tipo un dispensatore di ovvietà
 

Nobody

Utente di lunga data
A Milano era peggio.
Però si vive e non ci si fa spaventare dal terrorismo.
Una mia amica è una vittima (sopravvissuta) di piazza Fontana. Siamo sempre uscite di giorno e di notte.
Anche così è stato vinto il terrorismo.
In parte ti do ragione, però c'è una bella differenza tra il terrorismo politico degli anni '70 e questo... nessuno brigatista o fascista si faceva saltare in aria volontariamente, questi sfidano l'idea stessa di morte che abbiamo noi occidentali, immolandosi in nome di un dio immaginario. E tendo a pensare che la religione sia solo una vernice che copra un nichilismo sconfinato, un gigantesco desiderio di morte.
Credo che per l'inconscio di ognuno di noi tutto questo sia percepito come una sfida e un pericolo fortemente destabilizzante.
Ci ributtano addosso i nostri morti, irridendo la nostra paura e il nostro dolore.
 

Alessandra

πιθηκάκι
In parte ti do ragione, però c'è una bella differenza tra il terrorismo politico degli anni '70 e questo... nessuno brigatista o fascista si faceva saltare in aria volontariamente, questi sfidano l'idea stessa di morte che abbiamo noi occidentali, immolandosi in nome di un dio immaginario. E tendo a pensare che la religione sia solo una vernice che copra un nichilismo sconfinato, un gigantesco desiderio di morte.
Credo che per l'inconscio di ognuno di noi tutto questo sia percepito come una sfida e un pericolo fortemente destabilizzante.
Ci ributtano addosso i nostri morti, irridendo la nostra paura e il nostro dolore.
Già. Questi il tritolo se lo mettono addosso. E' più difficile prevedere questo tipo di attentati.
 

free

Escluso
In parte ti do ragione, però c'è una bella differenza tra il terrorismo politico degli anni '70 e questo... nessuno brigatista o fascista si faceva saltare in aria volontariamente, questi sfidano l'idea stessa di morte che abbiamo noi occidentali, immolandosi in nome di un dio immaginario. E tendo a pensare che la religione sia solo una vernice che copra un nichilismo sconfinato, un gigantesco desiderio di morte.
Credo che per l'inconscio di ognuno di noi tutto questo sia percepito come una sfida e un pericolo fortemente destabilizzante.
Ci ributtano addosso i nostri morti, irridendo la nostra paura e il nostro dolore.
tuttavia gli effetti possono essere simili (a parte appunto la morte volontaria dell'attentatore), e cioè uccidere più gente possibile, a casaccio, quindi in luoghi affollati etc.
poi noi occidentali, o meglio italiani, abbiamo una certa abitudine alla morte dei "cattivi", tipo i mafiosi o camorristi che si ammazzano tra di loro non hanno mai fatto scalpore, fanno scalpore le morti di gente che non c'entra nulla...
questi isis invece secondo me fanno impressione perchè sembrano fatti con lo stampino, sembrano non avere una propria autonomia di pensiero, anche in un momento delicato e difficile come la morte, sembrano dei robot tutti uguali
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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