Si. Ma quello che volevo dire e' che non è bello neppure essere l'erogatore della rata del mutuo. Tutto qui. Come non e' bello essere la lavatrice, o cio' che vuoi. Il problema è che arriva a volte un punto in cui l'altro che ci vive insieme non lo conosciamo più. E nel trovarci quello che sostanzialmente e' un estraneo in casa concorrono i cambiamenti di entrambi. E le risposte che si danno ai cambiamenti dell'altro. Uno che diventa apatico, e l'altro che se ne va a vedere altri orizzonti. Ma non è che siano per così dire "scorrelati".
Quanta gente conosci che si sposa mettendo in chiaro sin da subito che lo fa per dare spazio al progetto famiglia? Casa, figli, mutuo? Cazzo, credo che nessuno che non sia alla canna del gas accetterebbe un matrimonio. A chi potrebbe piacere l'idea di essere portatore di un progetto che non contempli la permanenza di quello che c'è prima di dare esecuzione al progetto? E' che poi ti trovi a capire che tutto quello in cui ti sei imbarcato "assorbe". E a quel punto o assorbe entrambi (ed entrambi cercano di trovare modalità per non fare totalmente assorbire il prima), o si arriva ad una valutazione in senso opposto. Vale a dire che casa, mutuo, figli... non sono svaghi. A quel punto c'è inesorabilmente chi resta e chi va. Almeno per il tempo necessario a poter nuovamente tirare il fiato. A me, appoggiare il culo sul divano non dispiace, tutt'altro. Ma non ci passo certo la vita. Col bimbo piccolo, devo dire che non mi sedevo praticamente mai. Intendo in modalità relax. Mio marito guarda caso invece si. Non è che sbagliasse lui, come non sbagliava certo a pigliarsi i suoi spazi. E' che formalmente c'era l'attenzione a dire "questo lo faccio io". Nella pratica cosa succedeva? Succedeva che per mesi il mio svago era meno dell'ora d'aria concessa ai carcerati. E in più, la frittata veniva simpaticamente ribaltata con un "sei tu che non vuoi fare...". Ora non credo che fosse colpa mia se alla fine ero poco più di una ameba quanto a spazi complementari ma esterni al progetto. Ma anche nella gestione di quelli interni: ero sempre da sola a fare le cose. E a quel punto i confronti con le amiche sono diventati inevitabili. E' facile far passare uno per quello che smorza la coppia: basta evitare di sbattersi nella quotidianità e lasciare tutto sul gobbo dell'altro. Per mio marito non era interessante andare al parco col bambino. Scherzi? Uno come lui ai giardinetti con la moglie? Non gli interessava neppure portarlo a nuotare (eppure i genitori di tutti gli altri bimbi si alternavano). Ero sempre da sola. Se non condividi con me queste cose, come puoi darmi torto se nei rari momenti liberi non ho certo voglia di fare la brillante con te? Lui era si, alla fine, l'erogatore della rata di mutuo. Però pure io ero l'erogatrice del ménage famiglia. Nessuno dei due era portato a chiudersi in casa, ma alla fine... Chi lo ha fatto? Qualcuno doveva pure esserci eh.