Si spera.
Ma una convivenza non può essere sottoposta ad approvazione. Semmai si possono presentare denunce per fatti precisi.
Purtroppo, è un esercizio teorico di tolleranza, immaginare che sia facile accettare un altro uomo che si inserisca nell' ambiente familiare e non interferisca con la prole.
Quello è un motivo per cui ci sono molti episodi di violenza sulle donne separate, che vengono assimilati come incapacità di accettare la separazione. No, è non riuscire ad accettare che tuo figlio venga cresciuto, giorno per giorno, dall' ex amante divenuto compagno ufficiale della moglie separata.
È tutto un altro problema, per quanto mi riguarda, direi, a seconda della personalità della moglie, parecchio difficile da risolvere se non c'è la volontà materna di preservare la paternità dell'ex marito.
Negli USA, ma anche in paesi di ordinamento anglo-sassone, si è affrontato il problema in modo, diciamo con le budella contorte, pragmatico per cercare di eliminare alla radice il problema, che statisticamente conduceva ad episodi gravissimi di violenza, con un costo sociale elevato.
Nelle trattative per il divorzio, anche i giudici incoraggiano i padri separati che incorrano in quella problematica, a fare loro abbandonare ogni diritto di paternità in cambio della libertà assoluta da ogni onere economico (alimenti alla prole, mantenimento alla moglie, diritti ereditari, ecc.).
Praticamente, abbandoni alla ex moglie i figli perché se li gestisca con il nuovo compagno/marito. E tu uomo sei libero da vincoli collegabili al tuo passato di relazione di coppia. Libero di ricominciare altrove dal niente, come se un pezzo di vita non sia mai avvenuto.
Assicuro di aver visto firmare questi accordi (alcuni). Mi trovavo presso studi legali negli USA.
L'ho trovato sempre ripugnante. Vieni degradato a padre biologico, con obbligo di non interferire nella crescita del figlio.
Terribile...