Penso che sia finita

ologramma

Utente di lunga data
Non è vero.
Conosco donne che hanno tradito, non scoperte, e poi sono state accanto al marito per decenni e l'hanno accudito amorevolmente in gravissime malattie.
Tradire non è sinonimo di indifferenza, abbandono, trascuratezza.
E se si sta vicino a chi sta male c'è tanto bene.
Io ho trovato insopportabile subito la vicinanza di chi mi aveva tradito e i chiarimenti successivi mi hanno fatto capire che non era la persona per me, ma non è detto che sia così per tutti.
L'orgoglio non è buon consigliere.
.
non è che posso applicarlo anche me .....omino:rolleyes:
 

trilobita

Utente di lunga data
Mai dire mai. Così mi ha risposto non molto tempo fa un mio vecchio amico, persone ligia al dovere, docente severo, impegnato nel sociale, sposato con figli. Intransigente da sempre nei confronti del tradimento.Mi aveva spiazzato, detto da lui. Mi aveva chiarito, che le persone possono innamorarsi o provare un sentimento per un'altra persona così improvvisamente da esserne travolti. Può accadere, uno sbandamento.
Scusami Ginevra,ma noto che succede spesso.
Uno dice che,in linea di massima,il traditore scoperto non è sincero quando definisce il suo rammarico.
Che senso ha dire che no,non è vero,un mio amico.....
Certo,può essere,ma chiaro che non fa testo,no?
Perché altrimenti è inutile interloquire,se le eccezioni fanno statistica,neppure l'acqua del mare è salata,visto che in una sperduta località del pianeta,il fiume,grazie a correnti anomale sfocia rendendo dolce l'acqua del mare in quella zona....
Se il tuo amico dice di essere integerrimo,ma....significa che integerrimo è,ma non in tutto.
Io,proprio in questo forum,traditori che vanno all'appuntamento con l'amante,avendo la morte nel cuore nei confronti del consorte,non ne ho ancora conosciuti.
Viceversa,quasi tutti,ripeto QUASI,sono mortificati,quando vengono beccati.
Addirittura,nel caso di specie,lei ha dimostrato che il sentimento preponderante dopo essere stata beccata,non era la consapevolezza di essere stata meschina verso di lui,nooo,era solo incazzatissima verso chi credeva fosse il delatore,altroché...
Comunque capisco anche la tentazione del pat pat spallaiolo,sempre irresistibile in questi casi.
 

Fairman

Utente di lunga data
Non è questione di rilevanza.

Se lei ha tradito davvero per provare che deve dire?

E personalmente ne conosco di persone che davvero hanno tradito per curiosità unita ad attrazione. Non nascono attrazioni senza curiosità, fra l'altro.

Lei da le sue spiegazioni, al marito, nella conoscenza di sua moglie, collocare quel che lei dice di sè.
Sulla base di quel che c'era prima.

Non è che lei deve trovare una scusa che piaccia a chi la ascolta eh....lei dice il suo.
E su quello si fa anche valutare.

L'impietosire lo leggo come una via di mezzo fra un'accusa di manipolazione (che implicitamente è "non farti inculare di nuovo") e una difesa dal timore di impietosirsi e non verificare quel he servirebbe per poter muovere il passo.

Fondamentalmente parla delle paure di chi ascolta la spiegazione.

Non di chi da la spiegazione.

E la paura la comprendo.

Ma mascherarla nel giudizio dell'altro non serve, in primis a chi deve ascoltare e valutare.

A questo punto, se la ricerca è di una qualche giustificazione, meglio lasciar andare tutto.

Giustificazione non c'è.

Si può comprendere. Ma è un altro livello.
E serve che ci siano entrambi.

Se non si entrambi lì, meglio salutarsi.
O prendersi il tempo per vedere se ci si arriva al desiderio di comprendere/si.

E mica per l'amore...l'amore non c'entra nulla in queste dinamiche...ed è esso stesso una giustificazione..dall'una o dall'altra parte.
Forse chi ascolta la giustificazione non ha paura, ma rabbia.
Il dire la verità, "mi andava" sarebbe pur sempre un dura realtà, ma sarebbe la verità, risparmierebbe al traditore la necessità dei fragili paraventi dietro cui nascondersi.

Il Marchese del grillo, era tanto che non sentivo dire io sono io e voi..........., ogni tanto fa bene rinverdire il passato
 

Brunetta

Utente di lunga data
Una risposta del genere all'interno di una coppia, anche se in un momento particolare, la reputo
un'enorme mancanza di rispetto in linea col tradimento. In pratica peggiora solo la cosa.
Quindi quell'altra è una risposta accettabile da cui partire.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

Fairman

Utente di lunga data
Quindi quell'altra è una risposta accettabile da cui partire.
Io sono molto razionale, a volte grezzo nell sinteticità dei ragionamenti, faccio pochi voli pindarici, pforsè perchè manco di fantasia.

Penso però che l'unica risposta possibile, mi andava perchè si, sia la risposta migliore.
 

trilobita

Utente di lunga data
...ed è esattamente il grassetto che indica da un lato la tua Unicità e dall'altro l'estrema variabilità del mondo, che non sei tu.

Ed è questo piccolissimo particolare che segna la differenza fra il voler comprendere e il voler assolvere. Sbattendo di muso contro il muro della diversità fra persone e dell'incomunicabilità, in particolare nel secondo caso dove la posizione è "Io sono io (in più sostenuto dall'essere vittima del dolore che tu, puttana!/puttaniere!, mi hai inferto alle spalle) e voi non siete un cazzo.

Scelte. Tutte valide.

Ma che ognuno si assuma la sua.
E non scarichi a giro.

Se si sceglie di non ascoltare, perchè il verdetto è già stato emesso, e va benissimo, che si dica la verità.
Ossia che non si vuole ascoltare.

E non la si giri su "l'altro non ha nulla da dire".
Che magari è pure vero, ma se non ascolto è solo frutto dell'immaginazione di chi si rifiuta all'ascolto.

E ribadisco, scelta assolutamente comprensibile.

Se si tradisce, è nei presupposti il poter essere sfanculati senza appello. E' il gioco del potere che cambia di mano.
Non capisco,comprendere cosa?
Sai volevo provare la novità....
Ah,beh,allora...potevi dirlo prima,ed io che pensavo mi avessi tradito...che stupido!!!
Scusami sai,ma stiamo parlando di rapporti seri tra persone o dell'ultimo modello di scarpa alla moda?
No,perché a questo punto Tara è da rivalutare in toto.
Mi è venuto a noia scopare sempre e solo con te,cerco altro,embè,qual'e' il problema?
Se mi becchi,sono dispiaciuta e mi hai beccato PROPRIO in quell'unica occasione,altrimenti avanti savoia....
 

Fairman

Utente di lunga data
Quindi quell'altra è una risposta accettabile da cui partire.
La verità è che nel momento in cui sentiamo le risposte, ciascuno ha già chiaro in mente cosa farà, e qualunque risposta gli verrà data, non solo non verrà acccettata, ma non cambierà il corso delle decisioni.

Ciascun essere umano ha un proprio processo di crescita interiore, che lo porterà da adulto ad essere una persona ben precisa e unica, e che ha gia dentro le risposte a tutto.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Forse chi ascolta la giustificazione non ha paura, ma rabbia.
Il dire la verità, "mi andava" sarebbe pur sempre un dura realtà, ma sarebbe la verità, risparmierebbe al traditore la necessità dei fragili paraventi dietro cui nascondersi.

Il Marchese del grillo, era tanto che non sentivo dire io sono io e voi..........., ogni tanto fa bene rinverdire il passato
Il marchese del grillo me l'ha insegnato trilobita, quando una volta ho detto Io sono Io, e lui mi ha citato il marchese...mi ha fatta ridere e riflettere sulle implicazioni "altre" di una frase che per me è assolutamente liberatoria da un sacco di catene antiche, ma da fuori può essere letta in moltissimi altri modi :)

Chi ascolta immagino abbia un sacco di emozioni, fra cui anche la rabbia.
Io non so se sono mai stata tradita da un compagno scopando, se l'hanno fatto non me ne sono accorta. E quindi non ho potuto sentire emozioni a riguardo.

I miei due tradimenti fondamentali riguardano mia madre e l'uomo che mi ha violentata. Giocando sulla fiducia che gli avevo consegnato quella sera.

Rabbia? Te l'ho detto, io mi sono vendicata per quasi 20 anni...con tutti i maschi. Con quello che comporta la vendetta.
Ho poi capito che quell'uomo aveva semplicemente risvegliato, evidenziato un tradimento molto più antico di lui.

E, paradossalmente, mi ha fatto pure un favore. Che ho potuto andare a "riprendermi"...e adesso posso affermare Io sono Io, senza aver bisogno di metterci al seguito, esplicitamente o implicitamente, e voi non siete un cazzo.

ho imparato che il tradimento ha tante forme. Io stessa sono una traditrice. In molteplici forme del tradimento.

Ho imparato che la rabbia è un contenitore, e dentro c'è veramente tanta roba...che non riguarda praticamente mai l'altro, ma cose che stavano già dentro e l'altro ha attivato suo malgrado.
Ho imparato che la paura nutre la rabbia. E più è forte la paura, più la rabbia può essere distruttiva.

Una delle cose più importanti che ho imparato è che il Dolore è mio. Nessuno me lo può dare e nessuno me lo può togliere. Mi compone. E si accompagna al Piacere. Non esistono uno senza l'altro.

E stare solo nell'uno o solo nell'altro è distorsione. Allontanamento dalla realtà di se stessi...

E non esiste una giustificazione valida al dolore.

Si può comprendere. Si può accettare.

Ma giustificare...no. E' un loop in se stessi la giustificazione del dolore...ed è uno dei motivi per cui i traditi che scrivono qui, più si arrabattano nel cercare di giustificare più affondano nella rabbia o nella tristezza, che sono poi cose molto simili...

Andare oltre, e comprendere, non l'altro, ma se stessi in quel dolore è ciò che segna la differenza.

E questo si fa da soli.

Certo...se dall'altra parte c'è qualcuno che sa accogliere la rabbia, con tutto quello che contiene è un sostegno.
Ma quella rabbia bisogna avere il coraggio di darla in mano all'altro. Come apertura ad un mondo interiore.

Se penso a me, anche da violentata, quella rabbia non l'ho consegnata a nessuno. L'ho tenuta chiusa. In me. Nella rivalsa e nell'affermazione della mia non perdita di potere. Per affermare che quella che io avevo percepito come una profanazione di un sacro (la mia volontà, non il mio corpo) era ancora in mio controllo.

Scindendomi...quella che lavorativamente era assolutamente prestante, precisa, pignola e quella che di notte emergeva come una sorta di ombra cattiva che cercava una sua posizione nel mondo...mi ha fatto male quel dividermi dentro (ci leggi qualcosa leroluni?)...ho imparato che quel modo di combattere, era in realtà un combattere me stessa.

E ho sempre protetto quelli a cui volevo bene dalla mia rabbia, dal mio dolore...anche qui, vissuti e compiti assegnati anticamente...ma non riuscivo a stimare..non si può stimare chi si protegge da se stessi...è una affermazione implicita della propria superiorità (farlocca).

Da poco ho imparato che esistono persone che reggono l'impatto con me. E a loro mi inchino. Con gratitudine e riconoscenza. Perchè mi donano il poter essere me, interamente. Anche con la mia rabbia...

Ma reggono l'impatto perchè io mi sono fidata DI ME e ho provato a impattare...fottendomene, una volta tanto, delle conseguenze e delle responsabilità...Ma ho ancora paura, se devo essere sincera. E penso che avrò sempre paura.
La differenza è che non ho più nè vergogna della mia paura nè vergogna della mia vergogna nè considero più la rabbia come la consideravo...e non ho più bisogno di dividermi dentro per avere un posto.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non capisco,comprendere cosa?
Sai volevo provare la novità....
Ah,beh,allora...potevi dirlo prima,ed io che pensavo mi avessi tradito...che stupido!!!
Scusami sai,ma stiamo parlando di rapporti seri tra persone o dell'ultimo modello di scarpa alla moda?
No,perché a questo punto Tara è da rivalutare in toto.
Mi è venuto a noia scopare sempre e solo con te,cerco altro,embè,qual'e' il problema?
Se mi becchi,sono dispiaciuta e mi hai beccato PROPRIO in quell'unica occasione,altrimenti avanti savoia....
Perchè ha voluto provare?

Cosa c'è dentro il bisogno di provare?

Quali mancanze?

Certo, se non interessa capire il mondo interiore dell'altro, perchè ha impattato col proprio e ha fatto male...comprendere non è sensato.

Io sono una curiosa. Invece. Al netto del dolore.

E dietro il provare, dietro il velo di una spiegazione tanto superficiale, sono curiosa di sapere perchè.

Pensa che "perchè" è stata la domanda che mi ha attanagliata per anni anche rispetto al ragazzetto che mi ha violentata. Perchè.
Non sono ancora riuscita a capirlo. Non ho avuto i coglioni di chiederglielo.

Attraverso altri stupratori ho capito però cose.

Che non cambiano i fatti. Non giustificano.
Ma li collocano.

E io sono una curiosa. Ripeto. forse è questa una discrimine. La curiosità.
E forse anche un senso della solitudine e della non esistenza di me, dell'essere sola al mondo senza soluzione e senza alternativa, che mi libera dal cercare nell'altro agganci per me. L'altro diventa quindi un Altro. Qualcuno che non so. Che magari scarto pure eh. Ma il punto è che "non so".
 
Ultima modifica:

stany

Utente di lunga data
Una risposta del genere all'interno di una coppia, anche se in un momento particolare, la reputo
un'enorme mancanza di rispetto in linea col tradimento. In pratica peggiora solo la cosa.
Quoto.Una risposta del genere è indice di profondo egoismo e di chiusura alla possibilità di recupero.Anche se forse è indice di assenza di ipocrisia ed opportunismo.Ma comunque anche di mancanza di "interesse" nei confronti della coppia e del suo destino.
 

Fairman

Utente di lunga data
Andare oltre, e comprendere, non l'altro, ma se stessi in quel dolore è ciò che segna la differenza.

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Confesso che le costruzioni del tuo pensiero, come le fai ed esponi, mi fanno sentire veramentee piccolo, non riesco ad addentrarmi così profondamente nell'analisi di me stesso.

Ma sopratutto non riesco a trovare nessuna giusitficazione o comprensione in chi tradisce, e non vado oltre.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Confesso che le costruzioni del tuo pensiero, come le fai ed esponi, mi fanno sentire veramentee piccolo, non riesco ad addentrarmi così profondamente nell'analisi di me stesso.

Ma sopratutto non riesco a trovare nessuna giusitficazione o comprensione in chi tradisce, e non vado oltre.
Non sentirti piccolo!! Mi imbarazzo...dico davvero! :)

Io non avevo molte altre opzioni che all'entrare in me stessa.
Sembra una cosa da poco, ma quando tua madre ti ripete che tu le hai scarnificato la vita, un motivo alla tua esistenza te lo devi pur cercare. Che non è bello dirsi "esisto per scarnificare la vita della persone più importante al mondo per me. La mia "creatrice"..." Questo semplificando di molto.

E non usandolo come giustificazione a ciò che sono e ho fatto nella vita.

Ho comunque sempre scelto. A volte consapevolmente, a volte no. A volte era solo reazione.
Ma ero comunque io eh. Potevo decidere per il "bene" e per il "male", e ho fatto le mie scelte.

Potrei dire "ho tradito perchè mi è successo questo e quest'altro". Questa è comprensione. Racconto di come si svolge la trama di un vissuto nel fare quotidiano.

Ma non è che aver compreso giustifichi in un qualche modo. Nè che ponga le basi per una qualche forma del perdono.
Non è che posso andare da chi ho tradito e dirgli "oh, senti, sono stata una stronza, ti ho tradito. Ma sai, la mia mamma .... , e poi a 19 anni quel tipo ... "
Non avrebbe il minimo senso. Non avrebbe il minimo aggancio con il suo dolore.

Potremmo condividere i dolori...io ti spiego da dove vengo, e tu mi spieghi cosa il dolore che ti ho inflitto ti ha risvegliato. E su quelle basi, forse, forse, possiamo fare qualcosa di buono. Foss'anche salutarci degnamente.

E ricordarci reciprocamente come persone con cui si sono imparate cose di sè.

Non so se mi spiego.

La mia soluzione, dopo essermi confrontata con il fatto che il mio modo di essere metteva l'altro in condizioni di sofferenza (rinnovando tutta una serie di vissuti dolorosi in me, quindi in fondo una motivazione egoistica) ho iniziato prima ad avvertire. Poi a chiedere di condividere il mio modo di essere.

E, per paradosso, il mio ex che mi aveva detto "sì, ci sono. Condivido con te anche questo" mi ha mentito, se ne è stato lì senza dirmi niente, compiacendomi e sperando di cambiarmi, non voleva me. Voleva quella che lui voleva io fossi, non quella che ero.
E quindi mi ha tradito. Anche se non ha scopato a giro, che io sappia. Ma fra noi era permesso e nei patti c'era il non dirlo.

Quindi il tradimento fra noi, che era non rompere il patto di condivisione reciproca e trasparente, l'ha tradito lui che non ha trombato.
Mi ha addolorata? tantissimo. La sensazione per me è stata che dieci anni della mia vita fossero totalmente falsi. E tutta un'altra serie di cose. Dolorose. Fra cui il fatto che un posto per me allora non esisteva.
Poi ho iniziato a ragionare. A provare a capire. E con lui non potevo, visto che ha dato di matto quando gli ho detto che non potevo più stare con lui. Di matto per davvero.
E ho iniziato a ragionare non per giustificare lui. Ma per ri-trovare me. Il mio posto. La mia posizione. La mia identità, se vogliamo.

Cavolo leroluni...non so bene come spiegare...la giustificazione, il perdono non portano da nessuna parte. Sono palliativi. Per la mia esperienza.

E' la pacificazione col proprio dolore, con la propria delusione ad essere il volano.

E non è una colpa non voler comprendere. Non è un mancare ad una qualche responsabilità. A volte è semplicemente oltre le proprie possibilità. Un proprio limite. Non resta che accettare.

Lasciar andare e andare oltre però.
Non rimanere fermi col gatto a nove code in mano, senza spare bene a chi darlo sulla schiena e finire per darlo a se stessi in mancanza di altri.:D (cosa che ti ripeto io ho fatto per quasi 20 anni, quindi più che dire che è una stronzata in termini di "guadagno" personale, non mi permetto...so, a grandi linee il motore di quella roba lì)

Ma, e questa è stata da sempre la mia spinta, col cazzo che resto piegata di fronte agli avvenimenti della vita.
L vita non è nè buona nè cattiva. Offre opportunità, anche negli avvenimenti peggiori. Sta ad ognuno prendere le opportunità e trasformare.

Il mio comprendere non è altruismo...è egoismo puro.
Comprendo per liberarmi. Per curiosità. Per arricchimento.

Ho la sensazione che per te comprendere includa il perdonare. o quel che vuoi. ma che sia comunque una forma di resa all'altro.

E no. Non lo è.

Il comprendere serve per decidere se muoversi verso l'altro o andare in direzione opposta. Ma andarci leggeri. E senza giudizi...che i giudizi sono pesi davvero inutili, e lenti offuscate con cui poi si guarda il mondo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Dico sempre quello che penso, e confermi in questo post quello che ho già detto.
Mi piace chi dice quello che pensa senza farsi troppe remore!

Mi tengo l'imbarazzo allora :eek::)

Aggiungo una riflessione, visto che ci siamo...

prima ho scritto che non esiste una giustificazione al dolore, e poi pensavo, e mi chiedevo, se esiste una giustificazione al piacere.
E non ho trovato giustificazione neanche a quello.

Non c'è un vero e proprio motivo giustificante il piacere, come il dolore...a me sembrano sempre più doni che ci si fa...reciprocamente e ognuno secondo le proprie possibilità...

Solo che il piacere è più facile da giustificarsi. In fondo ci si sente meritevoli di piacere. Quasi come fosse una cosa "dovuta"...

Ma in fondo non c'entra nulla il merito...piacere e dolore fanno parte del vivere. E sono solo due facce della stessa medaglia.

Solo che col piacere non ci si gioca tanto la comprensione. Lo si prende senza troppo discutere. Lo si accetta spontaneamente, per così dire...

Il dolore, io credo sia ancora visto come una sorta di punizione, di castigo, una sorta di punizione molto più grande dell'umano...e in questa percezione si amplifica anche la sua percezione...

non so se mi spiego...e neanche come tu possa usarla, questa riflessione. Tu o altri.

Io intanto la metto qui...per me comprendere il piacere, comprendere che non dipendeva da me che mi venisse donato e che non potevo controllare in alcun modo quel donare, quel concedere, è stato istruttivo...almeno tanto quanto comprendere che il dolore non è una punizione, è una emozione. E dice soltanto che sono ancora Viva e ricca di Vita, più che altro :)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ma sopratutto non riesco a trovare nessuna giusitficazione o comprensione in chi tradisce, e non vado oltre.
Se mia moglie mi tradisce e tentasse di giustificare o di chiedere "la mia comprensione" credo potrei anche rovesciargli la casa addosso.

La comprensione è un desiderio che parte sempre dal tradito, ed è fatica e sofferenza.

Non è obbligatoria, per fortuna.. si può anche sbattere la porta :)

Il dramma è secondo me quando il tradito "chiede" senza accorgersene giustificazione di quanto avvenuto, nel confronto

Perché resterà sempre deluso (temo)

(Giustificazione = rendere giusto = tu traditore hai fatto cosa giusta = equazione impossibile x il tradito)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io sono molto razionale, a volte grezzo nell sinteticità dei ragionamenti, faccio pochi voli pindarici, pforsè perchè manco di fantasia.

Penso però che l'unica risposta possibile, mi andava perchè si, sia la risposta migliore.
Migliore per chi?
È la più superficiale. È ovvio che si fa una cosa è perché fa piacere farla.
Non sempre si fanno le cose con piena consapevolezza, anzi credo raramente.
Del resto c'è chi fa le cose anche con sensi di colpa, non solo nei confronti di altri, ma anche di se stesso, per un bisogno di capire qualcosa che ancora non sa cos'è.
 
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