Perdonare ... cosa significa?

Stato
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Sì, in effetti mi rendo conto anch'io di questo.
L'amore totalizzante di cui parli per me è... troppo amore, mi si passi l'espressione: non riesco a provarlo e non vorrei che qualcuno lo provasse per me. Evidentemente è un mio limite, è una linea che non riesco a oltrepassare. Cavolacci, magari è l'età !
Ma è indubbio che ci si risparmino certe sofferenze, parlo per l'esperienza che ho fino ad oggi...domani si sa mai cosa può capitare.

Però è strano come poi io soffra, e non poco, per le altre persone.
No Contessina.
A quelli come noi non è concesso provare quell'amore.
Ci sentiremmo immediatamente stupidi, schiavi di qualcosa, e dipendenti da qualcosa. Tu sai benissimo che per noi autonomia e indipendenza è prioritario.
Sulla sofferenza sai che è la cifra di quella "sensibilità".
L'unica strategia resta sempre quella che ti dissi: "Prendere ogni distanza da chi ci fa soffrire con i propri guai!".
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
No Contessina.
A quelli come noi non è concesso provare quell'amore.
Ci sentiremmo immediatamente stupidi, schiavi di qualcosa, e dipendenti da qualcosa. Tu sai benissimo che per noi autonomia e indipendenza è prioritario.
Sulla sofferenza sai che è la cifra di quella "sensibilità".
L'unica strategia resta sempre quella che ti dissi: "Prendere ogni distanza da chi ci fa soffrire con i propri guai!".
E' un duro scontro tra l'individualità, l'autonomia, l'indipendenza e il sacrificio che l'amore richiede....
allora mi domando: ma l'amore per essere compiuto, deve per forza passare attraverso il sacrificio di sè?
Non dovrebbe essere un'energia ( o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare) che ci pervade di benessere?
 

Mari'

Utente di lunga data
E' un duro scontro tra l'individualità, l'autonomia, l'indipendenza e il sacrificio che l'amore richiede....
allora mi domando: ma l'amore per essere compiuto, deve per forza passare attraverso il sacrificio di sè?
Non dovrebbe essere un'energia ( o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare) che ci pervade di benessere?
Infatti l'amore e forza, una forza in piu' ;)
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
E' un duro scontro tra l'individualità, l'autonomia, l'indipendenza e il sacrificio che l'amore richiede....
allora mi domando: ma l'amore per essere compiuto, deve per forza passare attraverso il sacrificio di sè?
Non dovrebbe essere un'energia ( o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare) che ci pervade di benessere?
Perché sacrificio?
Se è sacrificio nel senso di far qualcosa di sacro sì e da lì viene energia, euforia, esaltazione, valorizzazione delle singolarità nella coppia.
Se è sacrificio nel senso di essere l'animale sacrificale sull'altare della coppia dove uno o entrambi perdono le loro individualità certamente no.
Ma che amore sarebbe?!
 

Micia

Utente di lunga data
Non si tratta di assimilare i gusti dell'altro, ma di interessarsi all'altro.
Ti faccio un esempio che sembra che non c'entri nulla.
E' noto che io faccio la maestra. Beh ogni "annata" vede i cartoni che trasmettano in quel periodo, ha i suoi pupazzi, le sue figurine... Io mi interesso e guardo alcune puntate dei cartoni o dei telefilm che guardano per capirli. Perché? Perché mi interessano i bambini e voglio capire cosa piace a loro di quelle cose.
E se amo non ascolto il cd che ama chi amo? Non voglio sapere perché gli piace e cosa rappresenta per lui?
Parlo delle passioni dell'altro non di condividere tutto.
Se mi innamorassi di un karateka vorrei sapere tutto di quella disciplina di cui ora non mi frega nulla, per conoscerlo, per capirlo, per amarlo. Questo non significa che dovrei fare anch'io quella disciplina che trovo lontana dal mio carattere.
Si capisce meglio adesso?

SI.:)sorridevo quando leggevo, è proprio amore quando succede cosi.
 

Abigail

Utente di lunga data
Dopo tot anni diventa automatico, che è diverso da naturale: non lo fai più per compiacere, ma non riesci più a farlo senza considerarlo un non sacrificio. Lo fai perchè sai che così non litigherai, che tutto andrà liscio, che lui/ lei sarà contento. Questo non lo chiamo amore, lo definirei semplificarsi la vita, obiettivo che a una certa età diventa imprescindibile.
fai bene a non chiamarlo amore perchè non lo è.
la vita non è semplice mai, a nessun'età-
Poi fate vobis
 
Perché sacrificio?
Se è sacrificio nel senso di far qualcosa di sacro sì e da lì viene energia, euforia, esaltazione, valorizzazione delle singolarità nella coppia.
Se è sacrificio nel senso di essere l'animale sacrificale sull'altare della coppia dove uno o entrambi perdono le loro individualità certamente no.
Ma che amore sarebbe?!
Mi dispiace: io ho trovato solo freni, ostacoli, briglie, rallentamenti, ecc..ecc...ecc...
Quell'amore di cui si parla, io non l'ho mai conosciuto.
Penso di averlo provato, ma ne ho solo tastato l'inutilità, l'inefficacia, l'inefficenza.
Non sono più un adolescente.
Non credo più a certe forme di amore.
Magari avessi sentito su di me un amore che fosse a prescindere.
Ma ovvio, se io non l'ho conosciuto non posso dire che non esista.
Chissà, nel futuro, mai porre limiti alla provvidenza no?
 
E' un duro scontro tra l'individualità, l'autonomia, l'indipendenza e il sacrificio che l'amore richiede....
allora mi domando: ma l'amore per essere compiuto, deve per forza passare attraverso il sacrificio di sè?
Non dovrebbe essere un'energia ( o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare) che ci pervade di benessere?
Quello è l' amore come passione.
Non penso sia prerogativa di tanto amore coniugale.
Nell'amore coniugale, forse, quell'energia c'è a stadio iniziale, come sappiamo per mandare in orbita un razzo ce ne vuole una montagna. Forse quell'energia serve per sradicare una forza di gravità egoismo io, per portarti nella dimensione del tu, poi si tratta di mantenere l'orbita. E qui, (IMHO) se non ci sono fortissime motivazioni, dopo un po' tutto va a puttane.
Parti stirando le camicie, sognando perchè sono le sue camicie, e finisci a farlo sbottando e rimproverandolo perchè consuma troppe camicie.
Alla fine il benessere sommo è: quieto vivere.
Nell'amore come passione le aspettative sono immense, la delusione sempre dietro l'angolo, i conflitti enormi.

Ne vale la pena?
 

Micia

Utente di lunga data
Ciao, cosa significa perdonare?

Come si fa?

Per superare un tradimento è necessario perdonare il partner, e fin qui ci siamo... ma cosa vuol dire perdonare?

Io amo mio marito, lui mi ama e ogni gg mi dimostra tutto il suo pentimento per quello che ha fatto.

Ma sebbene siano passati 11 mesi dalla fatidica scoperta non passa giorno in cui io non versi lacrime, non passa giorno in cui mi chieda come abbia potuto farmi questo...

E' diventato il centro della mia giornata, penso e ripenso, analizzo ogni dettaglio scoperto, ricordo ogni parola e gesto del suo periodo di "follia", gliene parlo spesso anche se negli ultimi gg mi ha detto di non volerne + parlare e se insisto si incavola.

Mio marito dice che ormai non c'è + nulla da dire e che il continuare a parlarne non mi permette di andare avanti.

Ma io non ci riesco.

Ricordo Amarax che nel mio 3d mi diceva di non vedermi molto disperata e io che le rispondevo che forse il peggio era passato o forse ero solo in standby in attesa di scoppiare....

Credevo fosse più semplice, forse sono io che sono sbagliata;
mi bacia e piango,
mi guarda con amore e mi viene il groppo in gola;
anche quando siamo solo noi due in realtà per me siamo in tre...
a volte ho la sensazione cara maria che si perdoni, benchè preferirei accettazione , piu' laico e mi suona meglio, perchè in realtà sentiamo il bisogno di essere accettati nuovamente dall'altro che temporaneamente ci ha esclusi.a questo ho pensato dopo aver letto coloro che mi hanno preceduta e anche a me stessa. enon solo nelle relazioni d'amore, ma in quelle amicali.
lui in questo caso, ritorna perchè ha bisogno di noi, e noi a nostra volta di loro.

puo' essere pericoloso se questo comportamento tra idue non si esaurisce ad un episodio. pericoloso perchè significherebbbe una totale dipendenza verso il riconoscimento dell'altro..tante donne ,soprattutto, continuano per una vita intera a ritenere unico e insostituibile quello che loro ritengono "faro" del proprio percorso individuale. ma non credo che sia il tuo caso cara maria.

datevi del tempo, un tempo di occasioni per recuperare l'esclusività che credevi perduta. un abbraccio cara.
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
No Contessina.
A quelli come noi non è concesso provare quell'amore.
Ci sentiremmo immediatamente stupidi, schiavi di qualcosa, e dipendenti da qualcosa. Tu sai benissimo che per noi autonomia e indipendenza è prioritario.
Sulla sofferenza sai che è la cifra di quella "sensibilità".
L'unica strategia resta sempre quella che ti dissi: "Prendere ogni distanza da chi ci fa soffrire con i propri guai!".
E' un duro scontro tra l'individualità, l'autonomia, l'indipendenza e il sacrificio che l'amore richiede....
allora mi domando: ma l'amore per essere compiuto, deve per forza passare attraverso il sacrificio di sè?
Non dovrebbe essere un'energia ( o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare) che ci pervade di benessere?

Miei cari amici
di fronte ad asserzioni e dubbi come questi mi trovo spesso incerto se intervenire o meno, in quanto le mie parole protrebbero apparire quelle di un presuntuoso.
Non voglio esserlo, non vorrei apparirlo, ma tant'è.
Ebbi già più volte l'occasione di parlare di queste cose, ma so che è difficile accettare le semplificazioni estreme: è molto fastidioso scoprire di non avere vie d'uscita.
I dubbi, miei cari, certe visioni estreme, non derivano altro che da un "trucco" antico come l'uomo legato alla limitatezza della lingua ed ai mille e mille trucchi che la semantica concede.
Eppure è tanto semplice: dalla notte dei tempi, a fine puramente ed esclusivamente strumentale, la parola "amore" è stata utilizzata prevalentemente per definire ciò che "amore" non è. Da qui l'incomprensione, la confusione, il disorientamento allorchè ci si trova di fronte ad assurde contraddizioni ed alle loro spesso tragiche conseguenze. Secoli e secoli ci hanno visti parlare di "amore" riferendoci a puri e semplici atti istintivi, animali, semplici, meccanici, densi il più delle volte di quell'immancabile egoismo che ci ha permesso, lui solo forse, di sopravvivere come razza, malgrado noi stessi, malgrado la nostra natura così diversa, almeno in apparenza, dal resto del mondo.
Enormi e bellissimi castelli sono stati costruiti sulla sabbia di menzogne piccole e grandi, di egoismi consapevoli o meramente istintivi, e tutto per nascondere quanto non vogliamo ammettere: siamo molto meno "umani" di quanto pretenderemmo di essere.
Lo so, è molto antipatico sentirsi ripetere la mia solita solfa: "l'amore di coppia non esiste", ma fin'ora nessuno l'ha confutata. Chi ci ha tentato ha portato avanti un sacco di questioni particolari, esempi altisonanti, discorsi a volte esteticamente bellissimi, ma sempre appoggiati su presupposti instabili, su quella sabbia fatta di "non guardare", di "non dire", di "non ammettere", di "ma" e di "se".
La "coppia", ragazzi miei, in quanto tale nasce solo ed esclusivamente a fini riproduttivi e di sopravvivenza, in quanto non avrebbe alcun'altra ragione che non sia giustificata da tutta una serie di "complessità" e particolarità che solo successivamente possono essere aggiunte.
Certo è possibile amare il proprio partner, ma nel momento in cui questo amore diventa esclusivo..... cessa di essere amore.
L'"amore" è sacrificio, si, mia cara Chiara. L'amore non può essere altro che sarificio, in quanto esso è esclusivamente "dare" E bada bene: non è "dare" come avviene in certe storie d'amore dove uno dei due sacrifica sè stesso offrendosi al disprezzo dell'amata/o, dove rinuncia pure alla propria dignità pur di soddisfare ogni pretesa dell'oggetto della propria passione. Quella è una forma perversa di egoismo, un modo per pretendere un diritto su qualcuno, pur al costo di tutto sè stesso.
L'amore vero, quello assoluto, non può essere "particolare". Se l'amore si concentra su un soggetto o su una parte limitata di qualcosa, non è più amore, ma solo egoismo.
Lo so, il discorso pare così lontano dalla vita di tutti i giorni, pare così sospeso per aria: un'astrazione filosofica che con la realtà poco ha a che vedere, eppure se di fronte ai nostri dubbi ci mettessimo di buona volontà ad eliminare ad uno ad uno tutti quei tranelli fatti di piccole ed apparentemente innocenti bugie, forse riusciremmo a capire meglio molte cose, o quantomeno ad accettarle con molta più serenità.
Ho imparato ad osservare, a leggere e tentare di capire. Mi sono mille volte perso nel tentativo di districare matasse estremamente complesse di eccezioni, di opinionismi, di presupposti dati per scontati, di dogmi, di regole troppo spesso fuori luogo......... per poi scoprire che la "sostanza" era tanto semplie, al punto di essere disarmante.
Parole.
Tante, troppe parole per tentare di spiegare la luce del giorno ed i colori, ed il calore, ed il vento, e l'umidità, e le stagioni, il sudore, le scottature.......... senza voler parlare del Sole.
Il discorso è complesso, e per assurdo non lo è per la complessità di quanto dovrebbe esprimere, ma per l'assurdo garbuglio costruito nei secoli al preciso fine, consapevole o meno, di nascondere la verità.
Ecco un bell'esempio di quanto sia difficile spiegare il "semplice":
Parlare di "amore" relegandolo in un'immagine di "coppia" è come parlare di luce limitandosi ad una stanza ed una lampadina, escludendo tutto il resto.
Alla fine nessuno riuscirà a capire nulla del perchè la lampadina faccia luce ed illumini l'interno della stanza finchè non si ammetterà che essa è alimentata da qualcosa di esterno che invece illumina tutto, non solo quella stanza. Tonnellate di libri potrebbero essere scritti per descrivere la luce della lampadina ed ipotizzare fantasiosamente il fine di tale luce, la "volontà" alle sue origini e mille e mille balle.

Ok, mi sono lasciato prendere la mano, ma d'altro canto è lunedì.
L'"amore" di coppia è un complesso miscuglio di istinto animale ed umanità, un insieme disomogeneo e conflittuale che non può essere spiegato finchè si pretende di elevare a valore spirituale il puro e semplice istinto di sopravvivenza.
Ammettiamo di essere bestie più di quanto vorremmo, ed ecco che le cose si semplificheranno molto.
 

Nausicaa

sfdcef
Quoto parzialmente Alce.

Se non altro quando dice che in parte si tratta di un problema di linguaggio.

Che si intende, che cosa intendo ognuno di voi che partecipa a questa discussione con amore, amore totalizzante, con sacrificio?

Io per esempio non credo che Conte non abbia mai provato un "amore totalizzante". Da quello che ha scritto certe volte, l'ho visto innamorato come una pera cotta che più cotta non si può.

Non credo che Persa potrebbe mai accettare un "amore totalizzante" che le faccia sentire di essere limitata nella sua indipendenza e individualità. Penso che tante cose che a lei non sembrerebbero limitazioni al Conte parrebbero soprusi intollerabili, ma allo stesso tempo una personalità così fiera e libera come quella di Persa non può accettare, a mio modestissimo parere- di "stemperarsi" in una coppia.
Appunto, si interesserebbe all'altro in tutti i suoi gusti, ma non si sentirebbe MAI obbligata a farli propri (parlavi del karate per esempio).

Secondo me le persone semplicemente rielaborano in modo diverso le proprie esperienze di amore e delusioni. Chi le interpreta in un modo chi in un altro.
Amore è una parola troppo sfuggente per darne una spiegazione condivisibile da tutti.
Non sto parlando di relativismo (basta che io dica che amo a modo mio e tutto va bene)

Dico che secondo me le varie posizioni potrebbero essere meno lontane di quello che sembra.

PS Conte, non ti azzardare a dire che non può esistere chi ti ami per quello che sei. A quel che dici, molte persone ti hanno dato il loro amore, ognuna come ha potuto. Non le sminuire così.
Con tutte le delusioni che puoi avere avuto, sicuro di valutare quanto merita quello che invece hai avuto? :)
 
Non si tratta di assimilare i gusti dell'altro, ma di interessarsi all'altro.
Ti faccio un esempio che sembra che non c'entri nulla.
E' noto che io faccio la maestra. Beh ogni "annata" vede i cartoni che trasmettano in quel periodo, ha i suoi pupazzi, le sue figurine... Io mi interesso e guardo alcune puntate dei cartoni o dei telefilm che guardano per capirli. Perché? Perché mi interessano i bambini e voglio capire cosa piace a loro di quelle cose.
E se amo non ascolto il cd che ama chi amo? Non voglio sapere perché gli piace e cosa rappresenta per lui?
Parlo delle passioni dell'altro non di condividere tutto.
Se mi innamorassi di un karateka vorrei sapere tutto di quella disciplina di cui ora non mi frega nulla, per conoscerlo, per capirlo, per amarlo. Questo non significa che dovrei fare anch'io quella disciplina che trovo lontana dal mio carattere.
Si capisce meglio adesso?
Io un rapporto così lo temerei come la peste bubbonica.
Ci sono cose che sono SOLO MIE, guai metterci nasino lì.
Non accetterei mai una compagna che ficcanasa nel mio rapporto con la materia suono. Poi inizierebbe a rompere i maroni e a dire, ma questa musica non mi piace, l'altra è colà, no no no.
Interessati a parti di me, quelle che ho messo in gioco, non a tutto.
Mi sentirei braccato.
 

Micia

Utente di lunga data
Io un rapporto così lo temerei come la peste bubbonica.
Ci sono cose che sono SOLO MIE, guai metterci nasino lì.
Non accetterei mai una compagna che ficcanasa nel mio rapporto con la materia suono. Poi inizierebbe a rompere i maroni e a dire, ma questa musica non mi piace, l'altra è colà, no no no.
Interessati a parti di me, quelle che ho messo in gioco, non a tutto.
Mi sentirei braccato.
ehm..ehm:)...sicuro sicuro....?
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
Quoto parzialmente Alce.

Se non altro quando dice che in parte si tratta di un problema di linguaggio.

Che si intende, che cosa intendo ognuno di voi che partecipa a questa discussione con amore, amore totalizzante, con sacrificio?

Io per esempio non credo che Conte non abbia mai provato un "amore totalizzante". Da quello che ha scritto certe volte, l'ho visto innamorato come una pera cotta che più cotta non si può.

Non credo che Persa potrebbe mai accettare un "amore totalizzante" che le faccia sentire di essere limitata nella sua indipendenza e individualità. Penso che tante cose che a lei non sembrerebbero limitazioni al Conte parrebbero soprusi intollerabili, ma allo stesso tempo una personalità così fiera e libera come quella di Persa non può accettare, a mio modestissimo parere- di "stemperarsi" in una coppia.
Appunto, si interesserebbe all'altro in tutti i suoi gusti, ma non si sentirebbe MAI obbligata a farli propri (parlavi del karate per esempio).

Secondo me le persone semplicemente rielaborano in modo diverso le proprie esperienze di amore e delusioni. Chi le interpreta in un modo chi in un altro.
Amore è una parola troppo sfuggente per darne una spiegazione condivisibile da tutti.
Non sto parlando di relativismo (basta che io dica che amo a modo mio e tutto va bene)

Dico che secondo me le varie posizioni potrebbero essere meno lontane di quello che sembra.

PS Conte, non ti azzardare a dire che non può esistere chi ti ami per quello che sei. A quel che dici, molte persone ti hanno dato il loro amore, ognuna come ha potuto. Non le sminuire così.
Con tutte le delusioni che puoi avere avuto, sicuro di valutare quanto merita quello che invece hai avuto? :)

Il problema è che l'Amore non si può volere: lo si può dare e basta, quindi è prerogativa solo di coloro che sono davvero tanto equilibrati da poter rinunciare a parte di sè senza soffrirne, anzia addirittura traendone uteriore forza.
Quando diciamo che desideriamo essere amati non facciamo altro che affermare di essere deboli e di aver necessità di aiuto altrui, mentre troppo spesso ciconvinciamo invece che l'amore sia un "diritto".
Pretendere il diritto di essere amati è l'eterna illusione dell'uomo che ha a che fare sempre coi suoi simili che hanno la stessa pretesa. Si risolve il tutto con una continua lotta di rinfacciamenti per le aspettative deluse, spesso all'insaputa di chi avrebbe "dovuto" soddisfarle. Tutto questo è solo un terribile gioco dei bisogni, un gioco che diventa ancora più terribile quando si tramuta ad arte la parola "bisogno" in "diritto".
Conte dice che non può essere amato come avrebbe bisogno? Può darsi! Salvo il fatto che egli è sicuramente amato in altri modi. La differenza consiste nelle proprie debolezze, le quali sono parte di noi, e non è detto che ci debba essere per forza qualcuno capace o disposto a compensarle.
Amore è equilibrio, tutto il resto è lotta per la sopravvivenza. Roba da povere bestie, anche se non ci piace ammetterlo.
Non è una colpa, figuriamoci! Solo che rischia di accecarci se la consideriamo tale e rifiutiamo di ammetterne la sostanza. Non è rifiutando di essere deboli che diventiamo più forti. Solo ammettendo ed analizzando le nostre debolezze possiamo provare a superarle.
Abbandonandosi all'idea di aver diritto di essere amati significa subordinare l'amore che potremmo dare a quando e quanto ne riceveremo.
E' un assurdo: l'amore non è una merce di scambio.
Le necessità fisiologiche e le compensazioni emotive e affettive si, invece, lo sono e con l'amore c'è una differenza abissale.
 

brugola

Utente di lunga data
Io un rapporto così lo temerei come la peste bubbonica.
Ci sono cose che sono SOLO MIE, guai metterci nasino lì.
Non accetterei mai una compagna che ficcanasa nel mio rapporto con la materia suono. Poi inizierebbe a rompere i maroni e a dire, ma questa musica non mi piace, l'altra è colà, no no no.
Interessati a parti di me, quelle che ho messo in gioco, non a tutto.
Mi sentirei braccato.

ma tu lo interpreti come un ficcanasare....e non è così.
è un voler condividere, se qualcosa appassiona la persona che ami è normale farlo
 

Micia

Utente di lunga data
Io un rapporto così lo temerei come la peste bubbonica.
Ci sono cose che sono SOLO MIE, guai metterci nasino lì.
Non accetterei mai una compagna che ficcanasa nel mio rapporto con la materia suono. Poi inizierebbe a rompere i maroni e a dire, ma questa musica non mi piace, l'altra è colà, no no no.
Interessati a parti di me, quelle che ho messo in gioco, non a tutto.
Mi sentirei braccato.


io come musicista da un musicista eccome se accoglierei suggerimenti.
 

Nausicaa

sfdcef
Io un rapporto così lo temerei come la peste bubbonica.
Ci sono cose che sono SOLO MIE, guai metterci nasino lì.
Non accetterei mai una compagna che ficcanasa nel mio rapporto con la materia suono. Poi inizierebbe a rompere i maroni e a dire, ma questa musica non mi piace, l'altra è colà, no no no.
Interessati a parti di me, quelle che ho messo in gioco, non a tutto.
Mi sentirei braccato.

Vedila al contrario.

Incontri una donna, ti piace, ti interessa, la vuoi, la frequenti.

Le parli di te, le dici che ami la musica, che.... lei ti interrompe, con aria indifferente fa "ah, si?" e cambia argomento.
Come ti senti?
Tu volevi comunicare una cosa importante di te. Lei non l'ha voluto sapere. Non le interessa. Non le interessi tu.
Persa in questo caso ti chiederebbe quando hai cominciato ad avere passione per la musica, e se continua a darti quello che ti dava.

Mica deve sceglierti gli spartiti :rolleyes:
 

Abigail

Utente di lunga data
Io un rapporto così lo temerei come la peste bubbonica.
Ci sono cose che sono SOLO MIE, guai metterci nasino lì.
Non accetterei mai una compagna che ficcanasa nel mio rapporto con la materia suono. Poi inizierebbe a rompere i maroni e a dire, ma questa musica non mi piace, l'altra è colà, no no no.
Interessati a parti di me, quelle che ho messo in gioco, non a tutto.
Mi sentirei braccato.
ehm..ehm:)...sicuro sicuro....?
sono straconvinta che il conte il vero amore non l'abbia provato mai.
Ecco perchè sta bene come sta:eek:
 
Miei cari amici
di fronte ad asserzioni e dubbi come questi mi trovo spesso incerto se intervenire o meno, in quanto le mie parole protrebbero apparire quelle di un presuntuoso.
Non voglio esserlo, non vorrei apparirlo, ma tant'è.
Ebbi già più volte l'occasione di parlare di queste cose, ma so che è difficile accettare le semplificazioni estreme: è molto fastidioso scoprire di non avere vie d'uscita.
I dubbi, miei cari, certe visioni estreme, non derivano altro che da un "trucco" antico come l'uomo legato alla limitatezza della lingua ed ai mille e mille trucchi che la semantica concede.
Eppure è tanto semplice: dalla notte dei tempi, a fine puramente ed esclusivamente strumentale, la parola "amore" è stata utilizzata prevalentemente per definire ciò che "amore" non è. Da qui l'incomprensione, la confusione, il disorientamento allorchè ci si trova di fronte ad assurde contraddizioni ed alle loro spesso tragiche conseguenze. Secoli e secoli ci hanno visti parlare di "amore" riferendoci a puri e semplici atti istintivi, animali, semplici, meccanici, densi il più delle volte di quell'immancabile egoismo che ci ha permesso, lui solo forse, di sopravvivere come razza, malgrado noi stessi, malgrado la nostra natura così diversa, almeno in apparenza, dal resto del mondo.
Enormi e bellissimi castelli sono stati costruiti sulla sabbia di menzogne piccole e grandi, di egoismi consapevoli o meramente istintivi, e tutto per nascondere quanto non vogliamo ammettere: siamo molto meno "umani" di quanto pretenderemmo di essere.
Lo so, è molto antipatico sentirsi ripetere la mia solita solfa: "l'amore di coppia non esiste", ma fin'ora nessuno l'ha confutata. Chi ci ha tentato ha portato avanti un sacco di questioni particolari, esempi altisonanti, discorsi a volte esteticamente bellissimi, ma sempre appoggiati su presupposti instabili, su quella sabbia fatta di "non guardare", di "non dire", di "non ammettere", di "ma" e di "se".
La "coppia", ragazzi miei, in quanto tale nasce solo ed esclusivamente a fini riproduttivi e di sopravvivenza, in quanto non avrebbe alcun'altra ragione che non sia giustificata da tutta una serie di "complessità" e particolarità che solo successivamente possono essere aggiunte.
Certo è possibile amare il proprio partner, ma nel momento in cui questo amore diventa esclusivo..... cessa di essere amore.
L'"amore" è sacrificio, si, mia cara Chiara. L'amore non può essere altro che sarificio, in quanto esso è esclusivamente "dare" E bada bene: non è "dare" come avviene in certe storie d'amore dove uno dei due sacrifica sè stesso offrendosi al disprezzo dell'amata/o, dove rinuncia pure alla propria dignità pur di soddisfare ogni pretesa dell'oggetto della propria passione. Quella è una forma perversa di egoismo, un modo per pretendere un diritto su qualcuno, pur al costo di tutto sè stesso.
L'amore vero, quello assoluto, non può essere "particolare". Se l'amore si concentra su un soggetto o su una parte limitata di qualcosa, non è più amore, ma solo egoismo.
Lo so, il discorso pare così lontano dalla vita di tutti i giorni, pare così sospeso per aria: un'astrazione filosofica che con la realtà poco ha a che vedere, eppure se di fronte ai nostri dubbi ci mettessimo di buona volontà ad eliminare ad uno ad uno tutti quei tranelli fatti di piccole ed apparentemente innocenti bugie, forse riusciremmo a capire meglio molte cose, o quantomeno ad accettarle con molta più serenità.
Ho imparato ad osservare, a leggere e tentare di capire. Mi sono mille volte perso nel tentativo di districare matasse estremamente complesse di eccezioni, di opinionismi, di presupposti dati per scontati, di dogmi, di regole troppo spesso fuori luogo......... per poi scoprire che la "sostanza" era tanto semplie, al punto di essere disarmante.
Parole.
Tante, troppe parole per tentare di spiegare la luce del giorno ed i colori, ed il calore, ed il vento, e l'umidità, e le stagioni, il sudore, le scottature.......... senza voler parlare del Sole.
Il discorso è complesso, e per assurdo non lo è per la complessità di quanto dovrebbe esprimere, ma per l'assurdo garbuglio costruito nei secoli al preciso fine, consapevole o meno, di nascondere la verità.
Ecco un bell'esempio di quanto sia difficile spiegare il "semplice":
Parlare di "amore" relegandolo in un'immagine di "coppia" è come parlare di luce limitandosi ad una stanza ed una lampadina, escludendo tutto il resto.
Alla fine nessuno riuscirà a capire nulla del perchè la lampadina faccia luce ed illumini l'interno della stanza finchè non si ammetterà che essa è alimentata da qualcosa di esterno che invece illumina tutto, non solo quella stanza. Tonnellate di libri potrebbero essere scritti per descrivere la luce della lampadina ed ipotizzare fantasiosamente il fine di tale luce, la "volontà" alle sue origini e mille e mille balle.

Ok, mi sono lasciato prendere la mano, ma d'altro canto è lunedì.
L'"amore" di coppia è un complesso miscuglio di istinto animale ed umanità, un insieme disomogeneo e conflittuale che non può essere spiegato finchè si pretende di elevare a valore spirituale il puro e semplice istinto di sopravvivenza.
Ammettiamo di essere bestie più di quanto vorremmo, ed ecco che le cose si semplificheranno molto.
Uh Signur, ma ALce! Proprio perchè ste cose " le sappiamo" che mettiamo in gioco delle regole empiriche no? Per dirla alla Matraini: per semplificarsi la vita, no? Siamo due persone che ci siamo ritrovati a vivere la coppia in un certo modo no? Che per tanti appare squallido e squalificante, ma come due scienziati diciamo EUREKA FUNZIONAAAAAAAAAAAAAAAAAA...
Due egoisti bastardi?
Ma certoooooooooooooooooooooooooooooooooooo...
Gratis è morto da tanto tempo no?
Ognuno fa i suoi conti e poi decide no?
A conti fatti si tirano le somme no?
Si sta insieme solo perchè NE VALE LA PENA.
Quel giorno che non ne varrà più la pena, AMEN.
Satis Est.
 
Stato
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