Sono d'accordo che l'intenzione non fosse causare una strage.
Come son d'accordo sull'evitare la tendenza oroscopo.
Ma quell'evidentemente io lo prenderei, col tuo permesso, e lo metterei in un'altra frase.
Ossia "evidentemente"
era prevedibile che spostare i covid nelle RSA
avrebbe fatto danni.
Non misurabili.
Il mio pensiero è che non pensavano che il danno sarebbe stato così grosso da non poter essere sviato nell'emergenza generale.
Creando una emergenza nell'emergenza.
Il fatto è che hanno incrociato le dita.
Quando era ancora epidemia è stata pubblicizzata come "state tranquilli, ammazza solo gli anziani".
Quindi, da bambina di 2 anni, mi chiedo:
se quel che si sa per certo è che questa roba becca e ammazza gli anziani, dove metto i covid?"
Da bambina di 2 anni mi dico
"lontano dagli anziani".
E invece, avendo come unico dato certo l'innalzamento della mortalità negli anziani, avendo chiaro che non solo non c'erano dpi a disposizione da fornire, ma neanche ce n'erano presenti nella stragrande maggioranza delle strutture, non avendo chiari protocolli di divisione dei percorsi etc etc, cosa si è deciso?
Mettiamoli nelle RSA.
Politicamente lo capisco. E lo capisco anche dal punto di vista dei conti della serva.
Se immagino uno scenario lieve, gli anziani tanto hanno da morire, in mezzo ad una epidemia è un dato poco incisivo (tenendo poi conto che l'opinione pubblica aveva già dato il suo benestare per la maggioranza) i giochi delle tre carte si fanno e si possono fare e contengo la spesa.
Però non è andata così.
Quando è uscita l'ordinanza all'inizio di marzo eravamo in epidemia, quando nelle rsa c'erano i malati è stata dichiarata la pandemia.
Sono d'accordo, non avevano previsto l'entità del danno. Dicono.
Ma.
Qualcuno il danno invece l'ha previsto.
Nelle strutture dove ci sono operatori coi controcoglioni, già all'inizio di marzo con l'ordinanza avevano iniziato ad attivarsi per rispondere picche all'ordinanza.
In quelle strutture non c'è stato innalzamento delle morti rispetto agli anni precedenti.
E nessun contagio.
Pur non essendosi blindati all'interno. Quindi gli operatori entravano ed uscivano.
I posti alternativi c'erano. C'erano alberghi che si sono messi a disposizione. Per esempio.
Certo, se il discorso è come quello che avevo sentito anni fa rispetto ad un utente "eh...lo metto lì - struttura inadeguata per la patologia - perchè se lo metto di là mi costa e in fondo...".
E anche lì, è bastato toccare i tasti giusti per rendere improvvisamente sostenibile il costo..
Forse la magistratura chiarirà.
Le indagini sono in corso.
Io personalmente ne dubito parecchio.
Ma, se anche mi dimentico di tutto questo, io mi chiedo dove sia il senso civico di chi resta in silenzio di fronte ad una strategia di questo genere.
Parlo dei cittadini.
Non tutti, sia ben chiaro.
Personalmente non ho giustificazioni per una classe politica che ha fatto la pubblicità che ha fatto e che si è comportata come si è comportata.
E nemmeno la risposta del pubblico in ascolto.
E mi fanno veramente ribrezzo i commenti con cui si rimpallano la responsabilità fra politica e ATS.
Non è solo un fatto politico.
E' anche un fatto sociale.
Che non c'entra niente con "è vecchio, ha da morire".
E' una società che di fronte ad una scelta evidentemente ad altissimo rischio e praticamente zero controllo, non solo non dice nulla ma ridacchia.
I comportamenti generali (l'uscita di nascosto, la mascherina sul naso) - che presi a sè sono di poco conto, concordo - sono una aggravante pesante invece se inseriti nello scenario più ampio della situazione in cui tutti si è immersi.
Una mia vecchia collega, saggia, diceva che serve assolutamente conoscere le regole.
Per poter decidere quando è il caso di rispettarle oppure no e sapendo il perchè.