Certo che sì.
E oltre a non esser una novità, non è neanche qualcosa che non si sapeva sarebbe accaduto.
Anzi...è più di un decennio che si parla di big one.
Continuo a trovare affascinante il percorso che va per domande.
E dove i fini diventano mezzi per altri fini.
Io sono da sempre stata incuriosita dai virus.
L'hiv, nella mia storia di curiosità, è il padre delle mie curiosità.
E poi gli altri a venire.
Per me la curiosità di fronte a questo tipo di manifestazioni della potenza della Vita non è una novità, anzi.
Poi, ecco...questa bestia mi sembra innovativa e ne sono particolarmente curiosa.
Per il mezzo del contagio.
Per il modo della sopravvivenza.
Per la sopravvivenza all'aria.
Per l'impatto sugli ospiti, che è bello ampio. Va ad impattare dal punto di vista neurologico a quello organico.
La long covid mi incuriosisce parecchio. Ho conoscenze, malate nella prima ondata, che ad oggi sono ancora debilitate. Fisicamente mi fan venir in mente la fatique di mio padre durante le chemio, fatica a respirare, lentezza dei movimenti, calo nella coordinazione grossa e fine, memoria a breve termine non più così funzionale, disorientamento temporale, confusione nei ricordi.
Come mi incuriosisce parecchio veder cosa scopriranno sull'asintomaticità e sui sintomatici lievi in termini di conseguenze e tracce nel fisico.
Per lo spillover. E quel che significherà in termini di identità e di individualità.
Tu dici che la curiosità non sia diffusa fino a quando non vien ad esser toccato il proprio orticello?