ma c'ho provato, dopo la malattia di mio fratello avevo tutte le buone intenzioni. purtroppo mi sono reso conto fin da subito di due cose: 1) lei pretende da me qualcosa che io, ad oggi, non posso darle e non me ne faccio una colpa di questo. pretendeva che io fossi già laureato, che avessi un lavoro e che avessi quel carisma che tanto la affascina e che lei identifica soltanto con una posizione lavorativa stabile (come se il carisma di un uomo fosse dovuto solo da questo). mi chiese addirittura di trovarmi un lavoro part-time per guadagnare quei soldini necessari a togliersi qualche sfizio (tipo cene in ristoranti chic, vacanze ed altro), ma io non studio scienze delle merendine, io studio medicina (fra lezioni obbligatorie, reparti e studio non posso lavorare. se inizio a lavorare part-time perdo tempo e non mi laureo più ma soprattutto, se lavorassi part-time, i soldi guadagnati li utilizzerei per aiutare i miei genitori a pagare le tasse universitarie, di certo non li sfruscerei in puttanate. ho realizzato ben presto che lei era, infantilmente, affascinata esclusivamente dall'uomo brizzolato, rampante professionista, in una sorta di complesso di Elettra mai metabolizzato (mi tengo cauto sulle diagnosi, non sono uno psicologo). e tutto questo non dipende da me, fin dall'inizio della relazione lei era bene al corrente del fatto che avrei dovuto ricominciare i miei studi universitari e che ci avrei messo del tempo a realizzarmi professionalmente, se non rispecchiavo il suo ideale di partner avrebbe dovuto evitare di mettersi con me (e io, soprattutto, avrei dovuto capirlo prima e allontanarmi da una ragazza del genere). ma poi, posso capire che una donna già formata professionalmente possa decidere di rompere i rapporti con me e cercare altro perché in me non vede futuro prossimo, ma non me lo aspetto da una che sta messa peggio di me (anche lei aveva interrotto i suoi studi universitari) e soprattutto da una che, oltre a stare ancora a "caro amico", in questi anni nemmeno si è attivata per darsi una mossa. quando le ho spiegato questo concetto la sua risposta è stata: "ma che c'entra, per il maschio è diverso". da questa risposta ho capito la mentalità maschilista e provinciale che la caratterizza e che si porterà sempre dietro (la tipica donna, e sia chiaro mica sono tutte così, che fa l'emancipata quando le fa comodo e la maschilista quando meglio le conviene). ho capito che lei non avrebbe mai afferrato il concetto, che era un suo limite.<br><br>punto secondo 2) quando c'è un tradimento, anche non fisico, ormai la fiducia è persa per sempre e la fiducia è un elemento indispensabile per fa funzionare una relazione. inutile continuare, meglio investire le proprie risorse nella ricerca di una propria stabilità emotiva e, in futuro, nella ricerca di un'altra partner. da questa esperienza ho imparato una cosa: pur provandoci, non sono in grado di perdonare un tradimento. non è nella mia natura.