Pubblicità interessante

Brunetta

Utente di lunga data
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il mondo è già questo perché anche le immagini delle persone vere sono manipolate.
Su molti smartphone “l’effetto bellezza“ è di default. Mia figlia era rimasta sconvolta dalle foto che le aveva fatto un’amica perché erano cancellati i nei.
Solo con me non funziona l’effetto bellezza.
Quello che è carino della pubblicità è che hanno insegnato alla IA a creare immagini false imperfette.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Il mondo è già questo perché anche le immagini delle persone vere sono manipolate.
Su molti smartphone “l’effetto bellezza“ è di default. Mia figlia era rimasta sconvolta dalle foto che le aveva fatto un’amica perché erano cancellati i nei.
Solo con me non funziona l’effetto bellezza.
Quello che è carino della pubblicità è che hanno insegnato alla IA a creare immagini false imperfette.
A occhio anche tutte le immagini che mostrano sono manipolate. Solo che non sono tutte modelle, o almeno non nel senso più diffuso associato al termine.
La donna perfetta che mostrano mi pare un mix tra alcune bellezze degli anni 60.

IMG_20240703_142612.jpguna-volta-in-occidente-c-era-una-volta-il-west-anno-1968-italia-usa-claudia-cardinale-direttor...jpgsophia-loren-foto-696x1044.jpg
 

Brunetta

Utente di lunga data

Marjanna

Utente di lunga data
Sì.
Le attrici reali, imperfette, sono straordinariamente più affascinanti.
Quello che mostrano è un disegno creato in modo digitale da una modella, o da una donna che potrebbe essere tale, che viene rapportato ad immagini di persone "comuni", partendo da una donna in sedia a rotelle. Ciò che accomuna queste donne è il sorriso.
Delle donne adulte come noi possono anche cogliere... non tanto un messaggio legato al concetto di bellezza ma in quanto alla preziosità della vita.
Dubito possa avere effetto su chi è giovane.

Anche se essere sorridenti è un concetto che viene associato a qualcosa di positivo, io trovo diverso un sorriso spontaneo da uno imposto come maschera. Cosa di cui noto la differenza.
Di solito gli animali se ti mostrano i denti non hanno intenzioni tanto amichevoli...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quello che mostrano è un disegno creato in modo digitale da una modella, o da una donna che potrebbe essere tale, che viene rapportato ad immagini di persone "comuni", partendo da una donna in sedia a rotelle. Ciò che accomuna queste donne è il sorriso.
Delle donne adulte come noi possono anche cogliere... non tanto un messaggio legato al concetto di bellezza ma in quanto alla preziosità della vita.
Dubito possa avere effetto su chi è giovane.

Anche se essere sorridenti è un concetto che viene associato a qualcosa di positivo, io trovo diverso un sorriso spontaneo da uno imposto come maschera. Cosa di cui noto la differenza.
Di solito gli animali se ti mostrano i denti non hanno intenzioni tanto amichevoli...
Non lo so quale sia l’effetto.
Io coglievo l’intenzione del marchio, che, benché ovviamente finalizzato alla vendita, sottolinea da anni la diversità.
Adesso lo fanno tutti ed è stucchevole.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non lo so quale sia l’effetto.
Io coglievo l’intenzione del marchio, che, benché ovviamente finalizzato alla vendita, sottolinea da anni la diversità.
Adesso lo fanno tutti ed è stucchevole.
Boh sono vecchia, a me nel vedere una donna fuori dai canoni di gnoccaggine o pure con un handicap con le ascelle non depilate non è che mi arrivi molto. Non conosco nessuno che in contesti di lavoro si presenti così, mi sembrano robe di fantasie (le ascelle sono un esempio).
Per quanto riguarda i giovani direi che più dal fattore estetico mi pare possano sentire maggiormente il peso del denaro, non avere cose, sempre più costose. Anche se su certe cose la natura umana si ripete, per certi versi quando noi si era giovani si era più "primitivi", anche nel cercare la felicità.
Una pubblicità per avere effetti positivo dovrebbe arrivare a loro.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Boh sono vecchia, a me nel vedere una donna fuori dai canoni di gnoccaggine o pure con un handicap con le ascelle non depilate non è che mi arrivi molto. Non conosco nessuno che in contesti di lavoro si presenti così, mi sembrano robe di fantasie (le ascelle sono un esempio).
Per quanto riguarda i giovani direi che più dal fattore estetico mi pare possano sentire maggiormente il peso del denaro, non avere cose, sempre più costose. Anche se su certe cose la natura umana si ripete, per certi versi quando noi si era giovani si era più "primitivi", anche nel cercare la felicità.
Una pubblicità per avere effetti positivo dovrebbe arrivare a loro.
Non lo so cosa sentono i giovani.
Quelli con cui sono in contatto mi pare che siano ragionevoli e non condizionati da modelli né fisici, né di benessere.
Immagino che le agenzie di pubblicità e le aziende non facciano cose a caso.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non lo so cosa sentono i giovani.
Quelli con cui sono in contatto mi pare che siano ragionevoli e non condizionati da modelli né fisici, né di benessere.
Immagino che le agenzie di pubblicità e le aziende non facciano cose a caso.
Non ho capito cosa hai trovato di interessante nella pubblicità allora, puoi spiegarti meglio?
 

danny

Utente di lunga data
Boh sono vecchia, a me nel vedere una donna fuori dai canoni di gnoccaggine o pure con un handicap con le ascelle non depilate non è che mi arrivi molto. Non conosco nessuno che in contesti di lavoro si presenti così, mi sembrano robe di fantasie (le ascelle sono un esempio).
Più che altro oggi si tende a compiacere la mediocrità, forse perché è il target più diffuso.
E' un'epoca in cui anche chi non ha caratteristiche di valore si sente alla stessa altezza di chi ne ha.
Sia esteticamente, come recita questa pubblicità, sia culturalmente.
Poi c'è un altro fenomeno: i rompicoglioni da social.
Un tempo chi aveva idee balzane, tipo le ascelle non depilate, non aveva modo di farne un vanto, sarebbe stato deriso nell'ambiente reale in cui viveva.
Oggi basta avere dimestichezza con i social e col web che si possono raggiungere un numero discreto di consensi indipendentemente dalla proposta..
Non ti dico le mail deliranti che ricevo in ufficio: anche spendere per un francobollo un tempo era un filtro per la diffusione della cretinaggine arrogante.

Per i giovani: oggi la pubblicità viene veicolata per loro da Tik Tok, (non da TV o giornali), dove, come mi dice mia figlia, le influenzar di successo sono necessariamente belle.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Alla fine, mi viene da pensare, ma dovrei avere dei dati in proposito, che il target televisivo punti sulla mediocrità estetica in virtù del fatto che l'età media è avanzata.
TIk Tok punta sulla figaggine proprio in virtù del fatto che l'età media è bassa e quindi la bellezza resta un valore raggiungibile o ancora auspicabile..
Un tempo i giovani guardavano molto di più la TV, questa dicotomia non era presente, quindi il messaggio della ricerca della bellezza era costante, ora si è solo spostato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non ho capito cosa hai trovato di interessante nella pubblicità allora, puoi spiegarti meglio?
Ogni azienda, ovviamente per vendere, non per fare opere buone, cerca di crearsi una immagine “amica” con i consumatori.
È difficile vendere non solo cosmetici, ma anche semplici prodotti per l’igiene personale, senza dare una immagine positiva e gratificante del prodotto e dei risultati.
Questo è sempre avvenuto presentando modelli estremamente belli e gradevoli.
Culturalmente, dopo decenni di pubblicità così impostate, non solo gli esperti e gli studiosi, ma anche le persone comuni hanno osservato la presenza di modelli irraggiungibili che invece di indurre all’acquisto, creavano irritazione. Perché se mi faccio il bagno e poi mi metto una crema per il corpo con in testa l’immagine di una modella bellissima e giovanissima, mi sento frustrata se poi vedo la mia pelle imperfetta e con la cellulite.
Dove è una azienda che ha per prima usato modelle non perfette.
Poi è stata seguita da altre aziende, come Oreal che ormai propone modelle bellissime, ma non più solo giovanissime.
Non sono scema, ma nessuna lo è, e so bene che “io valgo” è uno slogan pure usurato, ma vedere Helen Mirren e non solo diciottenni è simpatico, anche se col cavolo che le ottantenni sono tutte come lei.
Anche l’avvento della intelligenza artificiale è stata usata dall’azienda Dove in modo interessante.
Ha voluto dimostrare che se questo strumento viene considerato nuovo perché è in grado di apprendere, è una scelta umana scegliere attraverso quali modelli fare apprendere il concetto di bellezza e questa azienda non dà modelli perfetti.
È una cosa carina perché fa apprendere a noi che resta la responsabilità umana.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Più che altro oggi si tende a compiacere la mediocrità, forse perché è il target più diffuso.
E' un'epoca in cui anche chi non ha caratteristiche di valore si sente alla stessa altezza di chi ne ha.
Sia esteticamente, come recita questa pubblicità, sia culturalmente.
Poi c'è un altro fenomeno: i rompicoglioni da social.
Un tempo chi aveva idee balzane, tipo le ascelle non depilate, non aveva modo di farne un vanto, sarebbe stato deriso nell'ambiente reale in cui viveva.
Oggi basta avere dimestichezza con i social e col web che si possono raggiungere un numero discreto di consensi indipendentemente dalla proposta..
Non ti dico le mail deliranti che ricevo in ufficio: anche spendere per un francobollo un tempo era un filtro per la diffusione della cretinaggine arrogante.

Per i giovani: oggi la pubblicità viene veicolata per loro da Tik Tok, (non da TV o giornali), dove, come mi dice mia figlia, le influenzar di successo sono necessariamente belle.
Vorrei solo far notare che la depilazione delle ascelle è una invenzione estetica recente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quindi ti piacciono pelose?
Cosa c’entra cosa piace a me o a te?
Semplicemente mi pare assurdo considerare l’estetica degli ultimi cinquant’anni l’unica possibile.
 

danny

Utente di lunga data
Cosa c’entra cosa piace a me o a te?
Semplicemente mi pare assurdo considerare l’estetica degli ultimi cinquant’anni l’unica possibile.
Il depilarsi le ascelle non è un parametro legato alla bellezza, ma alla cura di sè.
Per la bellezza ci sono anche parametri matematici, legati alle proporzioni, come la sezione aurea, per esempio, assolutamente oggettivi, generalmente la bellezza è profondamente legata all'armonia (che usa parametri non soggettivi) e alla simmetria, per esempio.
La questione della soggettività della bellezza è secondo me contestabile, in quanto la mescola con la piacevolezza, che è un'altra cosa, perché totalmente soggettiva.
La bellezza pertanto non varia con l'epoca, la cura sì.
Ma il fatto che una donna si depili le ascelle, la patata o usi un trucco per il viso diverso, non muta i parametri estetici.
Se è brutta una persona, resta brutta.
Idem per l'uomo.
Non è che Paul Newman sia passato di moda né mai accadrà, anche se è di 50 anni fa e si vestiva con abiti oggi fuori moda, né si può dire che Simonetta Vespucci sia una bellezza superata.
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
Ogni azienda, ovviamente per vendere, non per fare opere buone, cerca di crearsi una immagine “amica” con i consumatori.
È difficile vendere non solo cosmetici, ma anche semplici prodotti per l’igiene personale, senza dare una immagine positiva e gratificante del prodotto e dei risultati.
Questo è sempre avvenuto presentando modelli estremamente belli e gradevoli.
Culturalmente, dopo decenni di pubblicità così impostate, non solo gli esperti e gli studiosi, ma anche le persone comuni hanno osservato la presenza di modelli irraggiungibili che invece di indurre all’acquisto, creavano irritazione. Perché se mi faccio il bagno e poi mi metto una crema per il corpo con in testa l’immagine di una modella bellissima e giovanissima, mi sento frustrata se poi vedo la mia pelle imperfetta e con la cellulite.
Dove è una azienda che ha per prima usato modelle non perfette.
Poi è stata seguita da altre aziende, come Oreal che ormai propone modelle bellissime, ma non più solo giovanissime.
Non sono scema, ma nessuna lo è, e so bene che “io valgo” è uno slogan pure usurato, ma vedere Helen Mirren e non solo diciottenni è simpatico, anche se col cavolo che le ottantenni sono tutte come lei.
Anche l’avvento della intelligenza artificiale è stata usata dall’azienda Dove in modo interessante.
Ha voluto dimostrare che se questo strumento viene considerato nuovo perché è in grado di apprendere, è una scelta umana scegliere attraverso quali modelli fare apprendere il concetto di bellezza e questa azienda non dà modelli perfetti.
È una cosa carina perché fa apprendere a noi che resta la responsabilità umana.
Che AI "apprenda" è un fatto controverso. Il processo di apprendimento non è a quanto ne so io un qualcosa che riguardi il confronto l'elaborazione e gli algoritmi di soluzione di un problema che è quello in grado di fare adesso, è una faccenda un tantino più complessa che riguarda il funzionamento a "simbolismi" del nostro cervello. Ed è per questo che davanti ad un nuovo problema il cervello nostro se ne può ancora uscire con delle soluzioni dove AI dimostra di essere meno intelligente di un ratto.
 
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