Punto zero. Nemmeno un tradimento.

Quello che manca lì non è il sesso in sé, è l'intimità con la compagna. Quella si vuole e si desidera, non del sesso qualsiasi.
Come vorresti essere vista?
Concordo con Danny. Ci sono state volte in cui avremmo potuto fare sesso, rare, ma alle quali ho detto no perchè era evidente che lo proponesse per farmi un piacere, un suo bisogno di sentirsi un marito che risponde un po' alle aspettative sul ruolo coniugale. Anche io qualche volta ho proposto, ma ho capito che l'avrebbe fatto per farmi un piacere. Non ho bisogno di mettere la spunta alla voce sesso. Preferisco non vivere una farsa.
L'intimità ormai è scevra da ogni malizia. Sembriamo più due scimmie che si spulciano :oops:
Quello che manca, è il desiderio.

Per rispondere a Skorpio, vorrei essere vista come una donna.
Certo, non la stessa donna prima della malattia, ma non sono mai stata una donna appariscente o volgare, anzi. Però sono ancora piacevole, dimostro meno anni di quelli che ho, magari potrei essere più curata.

Ma se hai scritto che vorrebbe lasciarlo.
Difatti il giorno dopo a ritrattato subito come fosse una eventualita remota, un qualcosa di cui si parla tanto per minacciare un po’, ma niente di concreto.
Sì, volevo provocarlo, vedere come reagiva. Il suo "va bene"m aveva la stessa credibilità del mio "divorziamo".

Un coniuge "perfetto" è un fattore di instabilità molto potente per il partner che non si sente tale, specie con il passare degli anni.
Io non lo vedo perfetto, e sicuramente nemmeno lui ha questa considerazione di me 😅
 

Warlock

Utente di lunga data
Questa società di merda ci ha portato all'insoddisfazione perenne.
@Lady_sapiens non mi sembra che tu abbia una vita di merda dove fai fatica a mettere qualcosa sotto i denti o non abbia un tetto sulla testa.
Questi sono bisogni primari, tutto il resto è contorno.
Perchè invece di cercare altro che poi verrà comunque a noia, non ci si concentra a godersi in maniera completa quello che si ha già? Perchè non cercare un modo di dialogare facendo si che l'altro non solo ascolti ma COMPRENDA le nostre esigenze?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questa società di merda ci ha portato all'insoddisfazione perenne.
@Lady_sapiens non mi sembra che tu abbia una vita di merda dove fai fatica a mettere qualcosa sotto i denti o non abbia un tetto sulla testa.
Questi sono bisogni primari, tutto il resto è contorno.
Perchè invece di cercare altro che poi verrà comunque a noia, non ci si concentra a godersi in maniera completa quello che si ha già? Perchè non cercare un modo di dialogare facendo si che l'altro non solo ascolti ma COMPRENDA le nostre esigenze?
Non fanno sesso da quando lei aveva 36 anni e lui 40.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Nella penultima frase scrive che non capisce quale debba essere il suo posto. Oh lo scrive lei. Mica è inventato.
Non credo che la mia frase abbia la stessa valenza semantica di "voglio lasciarlo". Sto cercando di capire se il mio posto è ancora qui, accanto a lui. O altrove.
Questa società di merda ci ha portato all'insoddisfazione perenne.
@Lady_sapiens non mi sembra che tu abbia una vita di merda dove fai fatica a mettere qualcosa sotto i denti o non abbia un tetto sulla testa.
Questi sono bisogni primari, tutto il resto è contorno.
Perchè invece di cercare altro che poi verrà comunque a noia, non ci si concentra a godersi in maniera completa quello che si ha già? Perchè non cercare un modo di dialogare facendo si che l'altro non solo ascolti ma COMPRENDA le nostre esigenze?
Sono consapevole che nella piramide di Maslow i primi gradini per me non sono un problema. Infatti ho scritto che a volte credo che dovrei farmi andare bene la situazione così come è.
Non fanno sesso da quando lei aveva 36 anni e lui 40.
Qualche volta si è fatto. Per un senso del dovere o delle aspettative, direi. Complice il vino, probabilmente. Poi siamo andati oltre queste "convenzioni sociali".

Perchè? Questa è la domanda principale
La sequenza di eventi che ho individuato (che non significa per forza una causalità) è stata: mia malattia, Covid, lutti. Adesso direi che ci siamo abituati alla mancanza di desiderio e conviviamo come due scimmiette che si spulciano 😂
Me la state facendo vedere come una situazione tragicomica, non avrei pensato 😅
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Non sei il primo a dirmelo, può essere. Ma questo forse aggrava la situazione, non credo la alteri nella sostanza.





Ogni coppia ha le sue dinamiche: regole esplicite e regole implicite.
Tra noi, una regola silenziosa, sempre rispettata anche a discapito del nostro benessere, è cercare di non rompere l'altro, di non fargli male intenzionalmente. Una lettera non gliela scriverei mai. Non è lo strumento comunicativo adatto a lui. L'ho fatto in passato, anche per comunicare cose belle, ma è stato un esercizio di stile per me che non era adeguato al suo modo di essere. Come dovrebbe rispondermi? Scrivendo? Non mi scrive nemmeno i biglietti di auguri, figuriamoci una lettera 😅
Concordo tuttavia che bisognerebbe parlarne.
Ci provo abbastanza spesso, ma vengo gentilmente messa a tacere. "Non roviniamoci il weekend/le ferie", "Sono troppo stanco per parlare di questo", "Non ho voglia di litigare", o silenzi.




Non lo considero un badante, nemmeno ora. Siamo piuttosto affettuosi, con una ricerca continua anche fisicamente, solo che non c'è nessuna malizia in questo. Quasi come se fossimo fratelli. All'inizio mi infastidiva questo atteggiamento. Adesso è reciproco.
La sua presenza per me è fondamentale. Potrei vivere senza, ma non vivrei bene.
Sono certa che la malattia mi abbia reso meno attraente sia ai suoi che ai miei stessi occhi. E a forza di non sentirmi desiderata ho smesso anche io di desiderarlo.

Come detto poco sopra, lui è un uomo introverso, che parla poco ed evita il confronto diretto, credo per paura di farmi male o di rompermi. O di dire a voce alta che questo matrimonio per lui è una delusione, o che ha una moglie relativamente giovane e malata, cosa statisticamente poco probabile, non fosse quello che si aspettava.
Col tempo la mia voglia di parlare dei problemi si è dissolta, perchè se parlo da sola, mi sento ancora più sola.
Se vieni gentilmente messa a tacere, puoi provare metodi alternativi.
Se non utilizzi metodi alternativi, cioè non le provi tutti, vai anche subito da un avvocato. Non ti pare?
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Non credo che la mia frase abbia la stessa valenza semantica di "voglio lasciarlo". Sto cercando di capire se il mio posto è ancora qui, accanto a lui. O altrove.

Sono consapevole che nella piramide di Maslow i primi gradini per me non sono un problema. Infatti ho scritto che a volte credo che dovrei farmi andare bene la situazione così come è.


Qualche volta si è fatto. Per un senso del dovere o delle aspettative, direi. Complice il vino, probabilmente. Poi siamo andati oltre queste "convenzioni sociali".



La sequenza di eventi che ho individuato (che non significa per forza una causalità) è stata: mia malattia, Covid, lutti. Adesso direi che ci siamo abituati alla mancanza di desiderio e conviviamo come due scimmiette che si spulciano 😂
Me la state facendo vedere come una situazione tragicomica, non avrei pensato 😅
Era Etta che diceva che vuoi lasciarlo. Io le ricordavo invece che la tua penultima frase diceva altro.
 

Brunetta

Utente di lunga data
@Lady_sapiens hai mentito sulla tua età per qualche ragione? Che so, privacy, bisogno di non sentirti dire che ormai?
Mia figlia ha 38 anni mai si descriverebbe “Però sono ancora piacevole, dimostro meno anni di quelli che ho, magari potrei essere più curata”.
 

Warlock

Utente di lunga data
Come detto poco sopra, lui è un uomo introverso, che parla poco ed evita il confronto diretto, credo per paura di farmi male o di rompermi. O di dire a voce alta che questo matrimonio per lui è una delusione, o che ha una moglie relativamente giovane e malata, cosa statisticamente poco probabile, non fosse quello che si aspettava.
Col tempo la mia voglia di parlare dei problemi si è dissolta, perchè se parlo da sola, mi sento ancora più sola.
Come scritto prima devi trovare un metodo di comunicazione adatto.
Non sono la persona migliore a dirti quale, visto che sono caratterialmente l'opposto di tuo marito, ma qui siamo in tanti con caratteri ed esperienze diverse e spero che qualcuno ti possa dare una dritta per sbloccare la situazione
 

patroclo

Utente di lunga data
Non sei il primo a dirmelo, può essere. Ma questo forse aggrava la situazione, non credo la alteri nella sostanza.
Ni... è un po' come chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina. Se non sono stato il primo allora forse è il caso che approfondisci.
 
Chiedo scusa se mi perdo qualche passaggio ma la non istantaneità dei messaggi mi crea qualche lentezza nella ricostruzione delle repliche
Forse, ma ce lo dovrebbe dire @Lady_sapiens
O forse la paura di non "riconoscere più" la stessa intimità che avevano prima.
Potrebbero essere entrambe, questa nostra reciproca tendenza a non volerci ferire e proteggere, con buone intenzioni, genera scenari poco funzionali.
Se vieni gentilmente messa a tacere, puoi provare metodi alternativi.
Se non utilizzi metodi alternativi, cioè non le provi tutti, vai anche subito da un avvocato. Non ti pare?
Come metodi alternativi, potrei interrompere questa intimità da coinquilini. E vedere che reagiamo entrambi. E/O forzare una discussione anche se è Sabato 😅
@Lady_sapiens hai mentito sulla tua età per qualche ragione? Che so, privacy, bisogno di non sentirti dire che ormai?
Mia figlia ha 38 anni mai si descriverebbe “Però sono ancora piacevole, dimostro meno anni di quelli che ho, magari potrei essere più curata”.
Io ne ho 39, ma la malattia mi fa sentire "vecchia" dentro. Perchè le mie coetanee mi sembrano tutte molto più "attive" di me.
Il fatto di non avere rughe, o la pelle morbida, o sentirmi dire che non dimostro la mia età,mi fa sorridere.
Penso che alla mia età non riesco a fare sport come una della mia età, non ho figli, devo investire tempo e attenzioni per mantenere un livello minimo di benessere che per "le altre" sono ovvie e automatiche.

Questo mi fa sentire vecchia.

Ni... è un po' come chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina. Se non sono stato il primo allora forse è il caso che approfondisci.
Non ci avevo pensato...
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Non credo che la mia frase abbia la stessa valenza semantica di "voglio lasciarlo". Sto cercando di capire se il mio posto è ancora qui, accanto a lui. O altrove.

Sono consapevole che nella piramide di Maslow i primi gradini per me non sono un problema. Infatti ho scritto che a volte credo che dovrei farmi andare bene la situazione così come è.


Qualche volta si è fatto. Per un senso del dovere o delle aspettative, direi. Complice il vino, probabilmente. Poi siamo andati oltre queste "convenzioni sociali".



La sequenza di eventi che ho individuato (che non significa per forza una causalità) è stata: mia malattia, Covid, lutti. Adesso direi che ci siamo abituati alla mancanza di desiderio e conviviamo come due scimmiette che si spulciano 😂
Me la state facendo vedere come una situazione tragicomica, non avrei pensato 😅
Abbiamo più o meno la stessa età (io ho 41 anni e mio marito ne ha 44), anche noi siamo passati attraverso malattie e lutti
Questo però non ci ha allontanati e non ci ha “raffreddati”
Dare la responsabilità delle vostre azioni reciproche ad eventi esterni serve solo a continuare ad ignorare l’elefante rosa nella stanza
Dovete parlare ma davvero, diglielo chiaramente, anche se lui è introverso come dici, se non parla lui fallo tu, andate in terapia, fate qualcosa
 

Nonècomecredi

Utente di lunga data
Vi leggo da un po’. E ogni volta mi sento contemporaneamente fuori e dentro alle dinamiche del tradimento.
Vi dico qualcosa di me, sperando che considerazioni di estranei basate solo sulla mia narrazione mi possano dare spunti utili.

Ho quasi quarant’anni, sposata da 10 con un uomo che ne ha sei più di me, niente figli. Da circa quattro anni il nostro matrimonio è diventato una convivenza tra buoni amici. Ci aiutiamo, collaboriamo, ci divertiamo anche nei pochi momenti di spensieratezza tra due lavori di responsabilità e i soliti problemi quotidiani.
Lu è la persona più affidabile che abbia mai conosciuto.

Il sesso è scomparso gradualmente, come gradualmente è arrivata la mia malattia. Che mi ha tolto energie, voglia di vivere e anche la piacevolezza di un corpo sano e in forma. Inutile dire che era l’ultimo dei miei pensieri. Poi è arrivato il Covid, i lutti in famiglia, le cure e solo da poco un leggero inizio di miglioramento.

Lui c’è sempre stato, quasi mai un lamento o una protesta, anche quando io ci mettevo del mio per lasciarmi andare e soccombere.
Un senso del dovere, il suo, anche nei confronti del matrimonio, quasi stakanovista.

Le sue dichiarazioni d’amore sono quotidiane “staremo insieme per sempre” ma a me suonano come minacce disperate: non saprei stare senza di lui ma stare con lui mi toglie l’aria.
E mi guardo in giro fantasticando di stare con una persona diversa, che mi veda per come vorrei essere vista.

I suoi apprezzamenti un tempo mi lusingavano: “sai tante cose, mi piace come tratti le altre persone, come sei brava”, ma adesso non fanno che sottolineare che lui non mi vede come donna, ma come una persona da ammirare e forse alla quale vuole essere associato. Nulla più.

Che senso ha vivere così?
Ho pensato di tradirlo, ma non ne ho la forza né c’è qualcuno che mi ispiri a sufficienza per sconvolgere la mia vita.
Gli ho chiesto se mi abbia mai tradita, se non gli manchi il sesso, ma sembra che che lo consideri un accessorio di cui fare a meno.

In un momento di rabbia gli ho chiesto il divorzio. Ha detto “va bene”. Il giorno dopo ho ritrattato e siamo andati oltre come se nulla fosse successo.

Probabilmente non dovrei nemmeno essere qui.
In effetti non riesco a capire dove sia il mio posto.

Grazie per avermi letta.
Io parto dal presupposto che non esistono le persone perfette. Da come descrivi tuo marito, sembra perfetto, quindi ne deduco che non esiste così da come lo descrivi tu.
Il fatto che lui sia sempre affettuoso, premuroso e responsabile, e poi quando hai minacciato il divorzio ha subito accettato, mi fa molto pensare, soprattutto per la parte in grassetto.
Diciamo che è una situazione particolare, manca la passione da parte di entrambi, a lui sta bene così, avere una coinquilina.
Che tipo di persona è tuo marito? Ha molti interessi? Molti amici? Ti rende partecipe della sua vita (e tu della tua)?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Anche io non faccio sesso da tempo. Con nessuno. E sono più giovane di lui. Ho stimoli, che gestisco senza scopare in giro. E' impensabile che faccia così anche lui perchè è un uomo? :cautious:
L'alternativa a non scopare in giro è essere omosessuale? Varrebbe per entrambi quindi, suppongo.
Omosessuale l’hai dedotto tu. Credo che pensassero a masturbazione.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
In questa storia intravedo molte delle sensazioni che ho provato prima che ci rimettessimo in gioco:
Il senso di procrastinazione dovuto alla paura di sentire cio’ che non si vuol sentire
L’aspettare che l’altro faccia qualcosa per risolvere la situazione
Incomunicabilità’ pesante che non si risove buttando li delle frasi ogni tanto

situazioni simili si affrontano con un bel colpo di reni:
- ci si mette uno di fronte all’altro, ci si prende per mano e ci si fanno tutte le domande, pretendendo risposte chiare ed esaustive
1) perche’ non mi desideri piu’?
2) non mi sento vista da te
3) sembriamo due fratelli..
il presupposto di base dev’essere “la verita’ ad ogni costo…”

sei in osservazione di quello che fa lui e ti adatti…questo significa far spazio a numerosi malintesi.
 
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