Quando i ruoli ce li si porta a spasso

Brunetta

Utente di lunga data
La contestazione nei confronti di questa levata di scudi è per me data dal fatto che si vuole mettere in relazione (come appunto sostiene Skorpio aprendo il thread) che vi sono ruoli/lavori che richiedono un comportamento coerente anche fuori dal luogo di lavoro.
Il bello è che istintivamente sarei d’accordo, ma riflettendo mi risulta evidente la pericolosità di questo principio perché diventa arbitrario il criterio.
Per dire io penso che il fumo sia un comportamento grave e pericoloso per la salute e non vorrei per i miei figli un insegnante che desse questo cattivo esempio che è in contrasto con le direttive educative e i progetti specifici attuati nelle scuole.
Ma ugualmente si potrebbe dire per l’uso di alcol e così via.
E questo vale per i medici, le forze dell’ordine ecc.
Ovviamente individualmente io posso voler evitare un medico, per non dire un pediatra, o un insegnante che puzza di fumo, ma non può essere accettato il principio che i comportamenti extralavorativi determinino la conservazione del posto di lavoro.
 

Ioeimiei100rossetti

Utente di lunga data
Io il culo ce lo metto, e dico che PER ME non potrebbe fare il RUOLO che è chiamata a fare

Certo.. mi piacerebbe che tutti noi ci esponessimo in prima persona in modo astratto sulla cosa.

Leggo invece un "volare alto" che mi ricorda tanto il "fare il frocio col culo degli altri"

Tu ad esempio.. calata in prima persona,, mentre guardi tuo figlio che fa la borsa della scuola, che faresti?
Penso che una docente non si svegli una mattina e decida di essere in un certo modo; penso che già saprei di che persona di tratta, anzi di che insegnante si tratti e penso che avrei fatto di già le mie valutazioni riguardo la sua professionalità basandomi su elementi quali il colloquio con lei, con i miei figli e con altri elementi dell'istituzione scolastica; penso che non sarei caduta dal pero, ecco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io il culo ce lo metto, e dico che PER ME non potrebbe fare il RUOLO che è chiamata a fare

Certo.. mi piacerebbe che tutti noi ci esponessimo in prima persona in modo astratto sulla cosa.

Leggo invece un "volare alto" che mi ricorda tanto il "fare il frocio col culo degli altri"

Tu ad esempio.. calata in prima persona,, mentre guardi tuo figlio che fa la borsa della scuola, che faresti?
Io ad esempio ho avuto per mio figlio delle insegnanti proprio cretine e anche scarse sul piano relazionale e poi ne ha avuto anche di squilibrati e non ho fatto proprio niente perché ritengo che non si scelgano gli insegnanti.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Io ad esempio ho avuto per mio figlio delle insegnanti proprio cretine e anche scarse sul piano relazionale e poi ne ha avuto anche di squilibrati e non ho fatto proprio niente perché ritengo che non si scelgano gli insegnanti.
Io ne ho avute di tutti i colori politici, alle superiori

Dalla fascista praticamente in divisa (scienze e geografia) alla comunista marxista (italiano)

Le ricordo con immenso affetto tutte, e con molte ho avuto contatti anche a fine scuola

Te che faresti?

Una telefonata a qualche genitore di un bimbo in classe col tuo?

Un discorso al bimbo?

Un incontro con qualcuno?

Nulla? Tutto a posto?

Te che faresti, onestamente
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
ti assicuro.. per me si può parlare di tutto.. io volevo condividere una riflessione circa il fatto che ci sono ruoli che (per me) ci si portano a spasso anche fuori dal luogo dove si svolge lo specifico ruolo.

questo per me (e da qui il fatto che siccome per me NON può fare quel ruolo, la conseguenza che toglierei mio figlio)

ho preso questa... perché c'era questa..

se, sempre MAESTRA, fosse stata militante di casa pound che cercava di ostacolare la manifestazione dei chierichetti di Tuscania, l'avrei presa allo stesso modo

se fosse stata una tifosa di calcio in trasferta che caricava la polizia, l'avrei presa uguale

se fosse stata una vegana che cercava di buttare all'aria la 26° mostra delle vacche della val di Chiana, l'avrei presa uguale.

più di cosi io non posso fare... :D

però se qualcuno vuole aprire un 3d dove parla del comportamento della polizia in questo o in quel contesto presente o passato, io partecipo volentieri

così come partecipo volentieri se qualcuno apre un 3d dove si parla del rapporto tra genitori e corpo scolastico

o partecipo volentier se qualcuno apre un 3d in cui si chiede perché non si taglia la gola a tutti quelli che hanno un certo colore politico, anziché farli manifestare liberamente, e anzi, persino garantendo loro cordoni di polizia a copertura del loro manifestare

o partecipo volentieri se qualcuno apre un 3d sulle manipolazioni mediatiche in genere..

a me va bene tutto... però non è questo il tema che intendevo stimolare, tutto qui...
Ci si porta addosso i ruoli che si rivestono in società?
Ovviamente. Senza ruoli (maschere) si farebbe una gran fatica ad essere riconosciuti, tramite generalizzazione, e si farebbe pure fatica a riconoscer le funzioni che si agiscono nella società.

Altra domanda: ogni ruolo, dal più basso al più alto, porta con sè responsabilità?
Certo che sì. Alcune strettamente legate allo svolgimento delle funzioni strette (operaio--->far funzionare la linea) altre legate al livello della rappresentanza anche istituzionale, partendo dal presupposto che TUTTI portiamo addosso un ruolo di rappresentanza istituzionale, ossia siamo TUTTI CITTADINI.

Altra domanda ancora: il non rispetto delle funzioni di un ruolo ha da portar con sè conseguenze?
A mio parere, e ufficialmente a parere di tutti, sì.

Ma qui casca un asinello. :)
Anzi, ne casca più di uno.

Ogni ruolo porta con sè anche un potere legato a quel ruolo. Potere che si esplica nell'azione delle funzioni di ruolo.

Ma, essendo noi in democrazia (così si dice) a prescindere dal potere dovremmo essere tutti cittadini di pari grado di fronte alla legge.
Io aggiungo, maggiore il potere, maggiore la "punizione" nel caso in cui vengano infrante le funzioni di ruolo. Ma io non faccio testo, applico il codice paterno, e se potessi applicherei pure quello marziale.

La distorsione di questa situazione, della maestrina, che è chiaro non abbia svolto le sue funzioni di ruolo (e non perchè ha urlato quel cazzo di muorite!"!, ma perchè in quanto rappresentante dell'istituzione ha sputato addosso all'istituzione facendosi pure riprendere), riguarda il fatto che per lei a furor di popolo si inneggia alla giusta punizione.

Ma.

Di fronte ad altri ruoli le cui funzioni non sono rispettate (parlo solo degli ultimi casi, dalla sindaca che per 25 anni ha finto di avere una laurea e ha pure avuto la faccia tosta di giustificarsi affermando "non avevo il coraggio di dirlo ai miei genitori", dall'altra che si giustifica per lo stesso fatto parlando di refuso, al nostro rappresentante massimo che si era messo a fare "cucù" alla Merkel...non vado avanti che mi vien vergogna) sì, si è urlato allo scandalo, si è fatto un pochetto di casino....ma la riflessione e le conseguenze sono inesistenti.

Tanto che il simpaticone del "cucù" si è ripresentato per essere eletto e si è pure incazzato in un programma affermando "io ho fatto le cose difficili, lei non sa chi sono io". (dimentico volutamente i sospetti di connivenza mafiosa eh...che questa è storia del paese e ha caratterizzato la politica dalla costituzione in poi).

Com'è la faccenda dei ruoli allora?

Che se hai poco potere di ruolo, ti massacrano, e se ne hai tanto ti danno un po' addosso, ma i tuoi mezzi ti permettono di sfangarla, magari passsando il tempo del massacro andando in vacanza refrigerante alle Maldive?

Ho parlato dei genitori per l'altro asino cascante.

Se io sono una insegnante in Islanda, il mio ruolo è socialmente riconosciuto in terza posizione dopo il cardiochirurgo e il pilota d'aereo.

Poi vengo in Italia, e mi ritrovo in mezzo a gente che il mio ruolo lo equipara a quello della madre sostitutiva, pagata come una babysitter (circa 11 euro all'ora) e mi viene chiesto di non svolgere il mio ruolo ma di svolgere atti educativi in linea individuale.

Ossia, essere educatore al posto dei genitori che pretendono pure di dettare quelle linee all'istituzione a cui appartengo.

Interessante e molto il video postato da @spleen sull'orso.
Bellissima la riflessione del preside. Quasi commovente e un bell'inno all'intelligenza ingenua bambina.

Ma il fulcro è che un gruppo di madri si è permessa di ricattare una istituzione dettando regole che non solo infrangono la metodologia pedagogica di un formatore, ma anche vanno contro il principio di verità.
E l'istituzione, nel suo rappresentante con ruolo e funzioni riconosciute, si è sottomesso optando per una ritirata in buon ordine per poi ripartire dai bambini.
Strategia anche questa quando ti trovi a dover gestire una istituzione che non è minimamente considerata.
MA. L'istituzione è stata ricatta nello svolgimento delle sue funzioni.

Vai in Islanda a dire che se dici che un orso è morto ammazzato denunci la scuola al wwf.

E l'asino che casca è che i ruoli hanno valore solo se sono circolarmente riconosciuti.

Quindi se la scuola come istituzione non è minimamente riconosciuta nelle sue funzioni dettate dalla costituzione, tanto che addirittura rappresentanti politici che decidono delle linee delle istituzioni si permettono, osano anche soltanto pensare di falsificare una laurea (ossia un titolo scolastico emesso da una istituzione) chi è dentro quell'istituzione cosa rappresenta?
Se i genitori (altro ruolo non indifferente) si permettono ricatti di vario tipo e genere, aggressioni verbali e fisiche, chi è dentro quell'istituzione cosa rappresenta?

Con questo non voglio difendere la maestrina, che oltre ad aver sostenuto quelli contro cui sputava ha pure sputtanato una istituzione che non ha bisogno di altri sputtanamenti, e solo per questo io la estrometterei.

Ma sottolineare che se il discorso finisce per cadere (come è voluto dai media e dalle forze politiche che hanno fatto commenti vergognosi proprio in quanto rappresentanti a riguardo) su "mio figggglio" cade sull'emotività.

Emotività che è una delle spinte della maestrina a fare quella sceneggiata da martire coraggiosa.

Quindi stesso identico meccanismo allo specchio e manipolato, secondo me volutamente, per tenere il livello del dibattito non sulle istituzioni ma sull'individualismo e sulle esperienze personali.

Sferrando fra l'altro l'ennesimo colpo alle istituzioni, tutte.

In una celebrazione impari fra l'altro. Che quando i genitori si permettono a muso duro di dire ad un dirigente come svolgere il suo lavoro, ci si fanno quattro risate e si inneggia all'intelligenza dei poveri bambini.

E trovo anche questo assolutamente vergognoso.

In Islanda l'insegnamento è il terzo ruolo riconosciuto perchè i bambini, pur essendo riconosciuti bambini, sono il FUTURO del paese. E in quei termini vengono trattati dalle istituzioni.

Spero di essere riuscita a meglio spiegare i miei interventi sul ruolo dei genitori e sul perchè dicevo della circolarità.

Tutto questo a me pare mera strumentalizzazione delle emotività genitoriali.

Che ovviamente non scattano verso la sindaca che si inventa titoli inesistenti, fottendo il sistema per l'avanti e per l'indietro.
E quindi per quella sindaca, come per il cucù che di sicuro ci ha ben rappresentato in europa, sì, ci si indigna.

Ma non sono i "miei figggli".
 
Ultima modifica:

Ioeimiei100rossetti

Utente di lunga data
A me piaceva parlare di questo, di "ruoli che ci si porta a spasso"..

Però va bene anche divagare, in genere si parla di dove "ci porta il cuore".. :)

E va bene così.

Ribadisco solo che non era questo il tema, ma non è un problema per me, semplicemente "evito" di parlare di ciò che non volevo stimolare
Per me non è questione di "dove porta il cuore", ma di contesto. Il fatto è avvenuto in un preciso momento storico in cui accadono cose particolari e l'episodio slegato dalla circostanza è di semplice lettura; non altrettanto si può dire se si allarga l'orizzonte come si sta facendo qui. Ho trovato diversi interventi davvero illuminanti, lasciamoli scorrere per il bene comune :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ne ho avute di tutti i colori politici, alle superiori

Dalla fascista praticamente in divisa (scienze e geografia) alla comunista marxista (italiano)

Le ricordo con immenso affetto tutte, e con molte ho avuto contatti anche a fine scuola

Te che faresti?

Una telefonata a qualche genitore di un bimbo in classe col tuo?

Un discorso al bimbo?

Un incontro con qualcuno?

Nulla? Tutto a posto?

Te che faresti, onestamente
L’ho già detto. Io non ho fatto niente. Ho pensato di cambiare scuola, non l’ho fatto.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Penso che una docente non si svegli una mattina e decida di essere in un certo modo; penso che già saprei di che persona di tratta, anzi di che insegnante si tratti e penso che avrei fatto di già le mie valutazioni riguardo la sua professionalità basandomi su elementi quali il colloquio con lei, con i miei figli e con altri elementi dell'istituzione scolastica; penso che non sarei caduta dal pero, ecco.
E quindi? Questo episodio acqua fresca?

Non capisco..

Confrontiamo i liberamente, non siamo monitorati da funzionari del ministero che devono decidere che fare di questa signora, siamo liberi

Sfruttiamo la libertà
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ma no. Dite per la milionesima volta che non vorreste questa balenga come insegnante dei vostri figli :D

Anzi, diciamolo tutti ad ogni post :rolleyes:
I discorsi più elevati e politici li lascio a te e sinceramente di discutere con una che ha sto tono da presa per il culo non ho interesse.
Buon proseguimento
 

Skorpio

Utente di lunga data
L’ho già detto. Io non ho fatto niente. Ho pensato di cambiare scuola, non l’ho fatto.
E se una di queste insegnanti di tuo figlio si fosse resa protagonista di un episodio così sotto i tuoi occhi, la avresti comunque ritenuta idonea nel ruolo specifico?

E se si/no ... Perché?
 

Ioeimiei100rossetti

Utente di lunga data
E quindi? Questo episodio acqua fresca?

Non capisco..

Confrontiamo i liberamente, non siamo monitorati da funzionari del ministero che devono decidere che fare di questa signora, siamo liberi

Sfruttiamo la libertà
Non è acqua fresca ma ho sempre lasciato che i miei figli si confrontassero con figure educative di tutti i tipi; anche oggi hanno a che fare con persone che non mi piacciono ma ritengo sia necessario anche il confronto con costoro, anche se rivestono ruoli importanti. Il grosso si fa a casa.

I discorsi più elevati e politici li lascio a te e sinceramente di discutere con una che ha sto tono da presa per il culo non ho interesse.
Buon proseguimento
Mi spiace per la tua reazione. Ti chiedo scusa :) Non era mia intenzione deridere, ci scherzavo un po' su (discorsi elevati io non ne faccio, sono abbastanza terra terra).
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ci si porta addosso i ruoli che si rivestono in società?
Ovviamente. Senza ruoli (maschere) si farebbe una gran fatica ad essere riconosciuti, tramite generalizzazione, e si farebbe pure fatica a riconoscer le funzioni che si agiscono nella società.

Altra domanda: ogni ruolo, dal più basso al più alto, porta con sè responsabilità?
Certo che sì. Alcune strettamente legate allo svolgimento delle funzioni strette (operaio--->far funzionare la linea) altre legate al livello della rappresentanza anche istituzionale, partendo dal presupposto che TUTTI portiamo addosso un ruolo di rappresentanza istituzionale, ossia siamo TUTTI CITTADINI.

Altra domanda ancora: il non rispetto delle funzioni di un ruolo ha da portar con sè conseguenze?
A mio parere, e ufficialmente a parere di tutti, sì.

Ma qui casca un asinello. :)
Anzi, ne casca più di uno.

Ogni ruolo porta con sè anche un potere legato a quel ruolo. Potere che si esplica nell'azione delle funzioni di ruolo.

Ma, essendo noi in democrazia (così si dice) a prescindere dal potere dovremmo essere tutti cittadini di pari grado di fronte alla legge.
Io aggiungo, maggiore il potere, maggiore la "punizione" nel caso in cui vengano infrante le funzioni di ruolo. Ma io non faccio testo, applico il codice paterno, e se potessi applicherei pure quello marziale.

La distorsione di questa situazione, della maestrina, che è chiaro non abbia svolto le sue funzioni di ruolo (e non perchè ha urlato quel cazzo di muorite!"!, ma perchè in quanto rappresentante dell'istituzione ha sputato addosso all'istituzione facendosi pure riprendere), riguarda il fatto che per lei a furor di popolo si inneggia alla giusta punizione.

Ma.

Di fronte ad altri ruoli le cui funzioni non sono rispettate (parlo solo degli ultimi casi, dalla sindaca che per 25 anni ha finto di avere una laurea e ha pure avuto la faccia tosta di giustificarsi affermando "non avevo il coraggio di dirlo ai miei genitori", dall'altra che si giustifica per lo stesso fatto parlando di refuso, al nostro rappresentante massimo che si era messo a fare "cucù" alla Merkel...non vado avanti che mi vien vergogna) sì, si è urlato allo scandalo, si è fatto un pochetto di casino....ma la riflessione e le conseguenze sono inesistenti.

Tanto che il simpaticone del "cucù" si è ripresentato per essere eletto e si è pure incazzato in un programma affermando "io ho fatto le cose difficili, lei non sa chi sono io". (dimentico volutamente i sospetti di connivenza mafiosa eh...che questa è storia del paese e ha caratterizzato la politica dalla costituzione in poi).

Com'è la faccenda dei ruoli allora?

Che se hai poco potere di ruolo, ti massacrano, e se ne hai tanto ti danno un po' addosso, ma i tuoi mezzi ti permettono di sfangarla, magari passsando il tempo del massacro andando in vacanza refrigerante alle Maldive?

Ho parlato dei genitori per l'altro asino cascante.

Se io sono una insegnante in Islanda, il mio ruolo è socialmente riconosciuto in terza posizione dopo il cardiochirurgo e il pilota d'aereo.

Poi vengo in Italia, e mi ritrovo in mezzo a gente che il mio ruolo lo equipara a quello della madre sostitutiva, pagata come una babysitter (circa 11 euro all'ora) e mi viene chiesto di non svolgere il mio ruolo ma di svolgere atti educativi in linea individuale.

Ossia, essere educatore al posto dei genitori che pretendono pure di dettare quelle linee all'istituzione a cui appartengo.

Interessante e molto il video postato da @spleen sull'orso.
Bellissima la riflessione del preside. Quasi commovente e un bell'inno all'intelligenza ingenua bambina.

Ma il fulcro è che un gruppo di madri si è permessa di ricattare una istituzione dettando regole che non solo infrangono la metodologia pedagogica di un formatore, ma anche vanno contro il principio di verità.
E l'istituzione, nel suo rappresentante con ruolo e funzioni riconosciute, si è sottomesso optando per una ritirata in buon ordine per poi ripartire dai bambini.
Strategia anche questa quando ti trovi a dover gestire una istituzione che non è minimamente considerata.
MA. L'istituzione è stata ricatta nello svolgimento delle sue funzioni.

Vai in Islanda a dire che se dici che un orso è morto ammazzato denunci la scuola al wwf.

E l'asino che casca è che i ruoli hanno valore solo se sono circolarmente riconosciuti.

Quindi se la scuola come istituzione non è minimamente riconosciuta nelle sue funzioni dettate dalla costituzione, tanto che addirittura rappresentanti politici che decidono delle linee delle istituzioni si permettono, osano anche soltanto pensare di falsificare una laurea (ossia un titolo scolastico emesso da una istituzione) chi è dentro quell'istituzione cosa rappresenta?
Se i genitori (altro ruolo non indifferente) si permettono ricatti di vario tipo e genere, aggressioni verbali e fisiche, chi è dentro quell'istituzione cosa rappresenta?

Con questo non voglio difendere la maestrina, che oltre ad aver sostenuto quelli contro cui sputava ha pure sputtanato una istituzione che non ha bisogno di altri sputtanamenti, e solo per questo io la estrometterei.

Ma sottolineare che se il discorso finisce per cadere (come è voluto dai media e dalle forze politiche che hanno fatto commenti vergognosi proprio in quanto rappresentanti a riguardo) su "mio figggglio" cade sull'emotività.

Emotività che è una delle spinte della maestrina a fare quella sceneggiata da martire coraggiosa.

Quindi stesso identico meccanismo allo specchio e manipolato, secondo me volutamente, per tenere il livello del dibattito non sulle istituzioni ma sull'individualismo e sulle esperienze personali.

Sferrando fra l'altro l'ennesimo colpo alle istituzioni, tutte.

In una celebrazione impari fra l'altro. Che quando i genitori si permettono a muso duro di dire ad un dirigente come svolgere il suo lavoro, ci si fanno quattro risate e si inneggia all'intelligenza dei poveri bambini.

E trovo anche questo assolutamente vergognoso.

In Islanda l'insegnamento è il terzo ruolo riconosciuto perchè i bambini, pur essendo riconosciuti bambini, sono il FUTURO del paese. E in quei termini vengono trattati dalle istituzioni.

Spero di essere riuscita a meglio spiegare i miei interventi sul ruolo dei genitori e sul perchè dicevo della circolarità.

Tutto questo a me pare mera strumentalizzazione delle emotività genitoriali.

Che ovviamente non scattano verso la sindaca che si inventa titoli inesistenti, fottendo il sistema per l'avanti e per l'indietro.
E quindi per quella sindaca, come per il cucù che di sicuro ci ha ben rappresentato in europa, sì, ci si indigna.

Ma non sono i "miei figggli".
Si si.. ti do ragione.. infatti cerco di estendere il concetto, e non di circoscriverlo al "caso di specie"

Ho preso questo perché la cronaca mi (ci) offre questo

Ma mi interessa ovviamente il concetto, non le sorti della maestra.

E nemmeno le percentuali di casa Pound :)

Nel senso.. non in questo discorso
 

Brunetta

Utente di lunga data
E se una di queste insegnanti di tuo figlio si fosse resa protagonista di un episodio così sotto i tuoi occhi, la avresti comunque ritenuta idonea nel ruolo specifico?

E se si/no ... Perché?
Guarda che essere una cretina è peggio (senza escludere che la tipa urlante sia anche cretina) ma io credo nel valore del misurarsi con persone diverse e distinguere tra istituzioni e persone che le rappresentano.
Quindi una insegnante cretina non è un problema per me.
Per dire io ho una passione irrazionale per i Carabinieri e se riesco a procurarmi un loro calendario sono felice.
Questo non mi impedisce di essere indignata per quelli che infangano l’Arma, ma soprattutto non mi impedisce di riconoscere che ci sono errori nella selezione in ingresso e periodica, come nella scuola,
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
La contestazione nei confronti di questa levata di scudi è per me data dal fatto che si vuole mettere in relazione (come appunto sostiene Skorpio aprendo il thread) che vi sono ruoli/lavori che richiedono un comportamento coerente anche fuori dal luogo di lavoro.
Il bello è che istintivamente sarei d’accordo, ma riflettendo mi risulta evidente la pericolosità di questo principio perché diventa arbitrario il criterio.
Per dire io penso che il fumo sia un comportamento grave e pericoloso per la salute e non vorrei per i miei figli un insegnante che desse questo cattivo esempio che è in contrasto con le direttive educative e i progetti specifici attuati nelle scuole.
Ma ugualmente si potrebbe dire per l’uso di alcol e così via.
E questo vale per i medici, le forze dell’ordine ecc.
Ovviamente individualmente io posso voler evitare un medico, per non dire un pediatra, o un insegnante che puzza di fumo, ma non può essere accettato il principio che i comportamenti extralavorativi determinino la conservazione del posto di lavoro.
piu' chiara di cosi, no se puede :)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Non è acqua fresca ma ho sempre lasciato che i miei figli si confrontassero con figure educative di tutti i tipi; anche oggi hanno a che fare con persone che non mi piacciono ma ritengo sia necessario anche il confronto con costoro, anche se rivestono ruoli importanti. Il grosso si fa a casa.
Che faresti oggi pomeriggio con tuo figlio?? :cool:

Nulla?

Telefonata a qualche mamma in classe?
Preoccupazione? Nervosismo?

Nulla?

Che faresti adesso?

(Sono stronzo .. lo so.. scusami.. :D )
 

Ioeimiei100rossetti

Utente di lunga data
Che faresti oggi pomeriggio con tuo figlio?? :cool:

Nulla?

Telefonata a qualche mamma in classe?
Preoccupazione? Nervosismo?

Nulla?

Che faresti adesso?

(Sono stronzo .. lo so.. scusami.. :D )

Alcuni degli educatori capitati in sorte ai miei figli sfortunatamente si sono resi responsabili di fatti, in sede di lavoro, parecchio gravi, anche coinvolgendo direttamente loro. Ho fatto le mie valutazioni a 360°, lavorato in casa, e lasciato tutto com'era.

Non sei stronzo; giustamente cerchi di capire.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Si si.. ti do ragione.. infatti cerco di estendere il concetto, e non di circoscriverlo al "caso di specie"

Ho preso questo perché la cronaca mi (ci) offre questo

Ma mi interessa ovviamente il concetto, non le sorti della maestra.

E nemmeno le percentuali di casa Pound :)

Nel senso.. non in questo discorso
Se si vuol ragionare di ruoli, non si può ragionare degli stessi esulando dal contesto in cui vivono, si costruiscono e co-costruiscono.

I ruoli non sono una entità astratta. Sono manifestazioni concrete di esigenze sociali.
E vivono attraverso il riconoscimento sociale.

Quindi non mi stupisce che una maestra si comporti come la tipa della manifestazione.

In fondo, socialmente parlando, il suo ruolo è relegato a lavaculi.

Ma....queste sono poi le richieste. Sottopagate. Non riconosciute e sottoposte a ricatti, aggressioni fisiche e verbali.
[video=youtube;bqTVTBVpq2Y]https://www.youtube.com/watch?v=bqTVTBVpq2Y[/video]


Quindi, più che di ruoli, io parlerei più dei contesti in cui i ruoli si formano.
Che un ruolo non sta in piedi in teoria.

Quale è il contesto socio culturale in cui questa situazione è trattata?

E come, le istituzioni stanno usando questa situazioni èer fare educazione alla cittadinanza e quanto invece stanno utilizzando la situazione per creare una situazione medievale da "dagli alla strega" ?

E quali sono le motivazioni per cui i rappresentanti in massimo grado dello stato e quindi dei cittadini nicchiano rispetto ad una riflessione proattiva?

A chi fa comodo il mantenimento di una situazione, di un clima emotivo per cui è sufficiente trovare il nemico (da sostituire alla velocità della luce con un altro) e guarda caso il nemico è sempre fra noi?

Con noi intendo quelli che si ritrovano a subire decisioni allucinanti dall'alto e si ritrovano a manifestare contro il nulla sostenendo la guerra fra poveri mentre i la forbice fra ricchi e poveri?

Non parlo della pagliacciata di quel politico che ha pubblicato il suo conto corrente facendo pubblicità alla sua povertà...veramente

Forse dei figggli ci si dovrebbe preoccupare in questi termini, e non nei termini protettivi per cui li si debba proteggere dalle brutte persone.

Forse sarebbe meglio insegnare ai figgggli a riconoscerle le brutte persone e averci a che fare tenendo le distanze e la propria posizione.

O vogliam fare come le madri dei tossici con cui avevo a che fare che, immancabilmente, dopo avermi descritto le malefatte, il disastro economico e a volte le violenze dei figli, finivano il discorso "era così buono!!! è stato trascinato..."

E in questi termini dal mio punto di vista l'emotività genitoriale dovrebbe esser lasciata fuori.

E sarebbe invece opportuno parlare del ruolo genitoriale. Che è altro.
E del contesto in cui questo ruolo entra in contatto con gli altri ruoli.
E qui il codice paterno e materno, e le istituzioni.
Perchè quei codici, che sostengono le istituzioni, si insegnano solo, ribadisco SOLO, in famiglia.

Ribadisco. Non voglio sviare il discorso.

Sto sostenendo che senza un'analisi del contesto in cui i ruoli vivono, stiam parlando di aria fritta e di emotività spiccia.
Che va benissimo eh...ma alla fine si perpetua soltanto la guerra fra poveri, che finisce per mettere in discussione anche questioni di diritto non indifferenti.

In primis l'utilizzo del furor di popolo, manipolato ad arte, per fare propaganda.

E le istituzioni?
 
Ultima modifica:

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Se si vuol ragionare di ruoli, non si può ragionare degli stessi esulando dal contesto in cui vivono, si costruiscono e co-costruiscono.

I ruoli non sono una entità astratta. Sono manifestazioni concrete di esigenze sociali.
E vivono attraverso il riconoscimento sociale.

Quindi non mi stupisce che una maestra si comporti come la tipa della manifestazione.

In fondo, socialmente parlando, il suo ruolo è relegato a lavaculi.

Ma....queste sono poi le richieste. Sottopagate. Non riconosciute e sottoposte a ricatti, aggressioni fisiche e verbali.
[video=youtube;bqTVTBVpq2Y]https://www.youtube.com/watch?v=bqTVTBVpq2Y[/video]


Quindi, più che di ruoli, io parlerei più dei contesti in cui i ruoli si formano.
Che un ruolo non sta in piedi in teoria.

Quale è il contesto socio culturale in cui questa situazione è trattata?

E come, le istituzioni stanno usando questa situazioni èer fare educazione alla cittadinanza e quanto invece stanno utilizzando la situazione per creare una situazione medievale da "dagli alla strega" ?

E quali sono le motivazioni per cui i rappresentanti in massimo grado dello stato e quindi dei cittadini nicchiano rispetto ad una riflessione proattiva?

A chi fa comodo il mantenimento di una situazione, di un clima emotivo per cui è sufficiente trovare il nemico (da sostituire alla velocità della luce con un altro) e guarda caso il nemico è sempre fra noi?

Con noi intendo quelli che si ritrovano a subire decisioni allucinanti dall'alto e si ritrovano a manifestare contro il nulla sostenendo la guerra fra poveri mentre i la forbice fra ricchi e poveri?

Non parlo della pagliacciata di quel politico che ha pubblicato il suo conto corrente facendo pubblicità alla sua povertà...veramente

Forse dei figggli ci si dovrebbe preoccupare in questi termini, e non nei termini protettivi per cui li si debba proteggere dalle brutte persone.

Forse sarebbe meglio insegnare ai figgggli a riconoscerle le brutte persone e averci a che fare tenendo le distanze e la propria posizione.

O vogliam fare come le madri dei tossici con cui avevo a che fare che, immancabilmente, dopo avermi descritto le malefatte, il disastro economico e a volte le violenze dei figli, finivano il discorso "era così buono!!! è stato trascinato..."

E in questi termini dal mio punto di vista l'emotività genitoriale dovrebbe esser lasciata fuori.

E sarebbe invece opportuno parlare del ruolo genitoriale. Che è altro.
E del contesto in cui questo ruolo entra in contatto con gli altri ruoli.
E qui il codice paterno e materno, e le istituzioni.
Perchè quei codici, che sostengono le istituzioni, si insegnano solo, ribadisco SOLO, in famiglia.

Ribadisco. Non voglio sviare il discorso.

Sto sostenendo che senza un'analisi del contesto in cui i ruoli vivono, stiam parlando di aria fritta e di emotività spiccia.
Che va benissimo eh...ma alla fine si perpetua soltanto la guerra fra poveri, che finisce per mettere in discussione anche questioni di diritto non indifferenti.

In primis l'utilizzo del furor di popolo, manipolato ad arte, per fare propaganda.

E le istituzioni?
sottoscrivo :)
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ci si porta addosso i ruoli che si rivestono in società?
Ovviamente. Senza ruoli (maschere) si farebbe una gran fatica ad essere riconosciuti, tramite generalizzazione, e si farebbe pure fatica a riconoscer le funzioni che si agiscono nella società.

Altra domanda: ogni ruolo, dal più basso al più alto, porta con sè responsabilità?
Certo che sì. Alcune strettamente legate allo svolgimento delle funzioni strette (operaio--->far funzionare la linea) altre legate al livello della rappresentanza anche istituzionale, partendo dal presupposto che TUTTI portiamo addosso un ruolo di rappresentanza istituzionale, ossia siamo TUTTI CITTADINI.

Altra domanda ancora: il non rispetto delle funzioni di un ruolo ha da portar con sè conseguenze?
A mio parere, e ufficialmente a parere di tutti, sì.

Ma qui casca un asinello. :)
Anzi, ne casca più di uno.

Ogni ruolo porta con sè anche un potere legato a quel ruolo. Potere che si esplica nell'azione delle funzioni di ruolo.

Ma, essendo noi in democrazia (così si dice) a prescindere dal potere dovremmo essere tutti cittadini di pari grado di fronte alla legge.
Io aggiungo, maggiore il potere, maggiore la "punizione" nel caso in cui vengano infrante le funzioni di ruolo. Ma io non faccio testo, applico il codice paterno, e se potessi applicherei pure quello marziale.

La distorsione di questa situazione, della maestrina, che è chiaro non abbia svolto le sue funzioni di ruolo (e non perchè ha urlato quel cazzo di muorite!"!, ma perchè in quanto rappresentante dell'istituzione ha sputato addosso all'istituzione facendosi pure riprendere), riguarda il fatto che per lei a furor di popolo si inneggia alla giusta punizione.

Ma.

Di fronte ad altri ruoli le cui funzioni non sono rispettate (parlo solo degli ultimi casi, dalla sindaca che per 25 anni ha finto di avere una laurea e ha pure avuto la faccia tosta di giustificarsi affermando "non avevo il coraggio di dirlo ai miei genitori", dall'altra che si giustifica per lo stesso fatto parlando di refuso, al nostro rappresentante massimo che si era messo a fare "cucù" alla Merkel...non vado avanti che mi vien vergogna) sì, si è urlato allo scandalo, si è fatto un pochetto di casino....ma la riflessione e le conseguenze sono inesistenti.

Tanto che il simpaticone del "cucù" si è ripresentato per essere eletto e si è pure incazzato in un programma affermando "io ho fatto le cose difficili, lei non sa chi sono io". (dimentico volutamente i sospetti di connivenza mafiosa eh...che questa è storia del paese e ha caratterizzato la politica dalla costituzione in poi).

Com'è la faccenda dei ruoli allora?

Che se hai poco potere di ruolo, ti massacrano, e se ne hai tanto ti danno un po' addosso, ma i tuoi mezzi ti permettono di sfangarla, magari passsando il tempo del massacro andando in vacanza refrigerante alle Maldive?

Ho parlato dei genitori per l'altro asino cascante.

Se io sono una insegnante in Islanda, il mio ruolo è socialmente riconosciuto in terza posizione dopo il cardiochirurgo e il pilota d'aereo.

Poi vengo in Italia, e mi ritrovo in mezzo a gente che il mio ruolo lo equipara a quello della madre sostitutiva, pagata come una babysitter (circa 11 euro all'ora) e mi viene chiesto di non svolgere il mio ruolo ma di svolgere atti educativi in linea individuale.

Ossia, essere educatore al posto dei genitori che pretendono pure di dettare quelle linee all'istituzione a cui appartengo.

Interessante e molto il video postato da @spleen sull'orso.
Bellissima la riflessione del preside. Quasi commovente e un bell'inno all'intelligenza ingenua bambina.

Ma il fulcro è che un gruppo di madri si è permessa di ricattare una istituzione dettando regole che non solo infrangono la metodologia pedagogica di un formatore, ma anche vanno contro il principio di verità.
E l'istituzione, nel suo rappresentante con ruolo e funzioni riconosciute, si è sottomesso optando per una ritirata in buon ordine per poi ripartire dai bambini.
Strategia anche questa quando ti trovi a dover gestire una istituzione che non è minimamente considerata.
MA. L'istituzione è stata ricatta nello svolgimento delle sue funzioni.

Vai in Islanda a dire che se dici che un orso è morto ammazzato denunci la scuola al wwf.

E l'asino che casca è che i ruoli hanno valore solo se sono circolarmente riconosciuti.

Quindi se la scuola come istituzione non è minimamente riconosciuta nelle sue funzioni dettate dalla costituzione, tanto che addirittura rappresentanti politici che decidono delle linee delle istituzioni si permettono, osano anche soltanto pensare di falsificare una laurea (ossia un titolo scolastico emesso da una istituzione) chi è dentro quell'istituzione cosa rappresenta?
Se i genitori (altro ruolo non indifferente) si permettono ricatti di vario tipo e genere, aggressioni verbali e fisiche, chi è dentro quell'istituzione cosa rappresenta?

Con questo non voglio difendere la maestrina, che oltre ad aver sostenuto quelli contro cui sputava ha pure sputtanato una istituzione che non ha bisogno di altri sputtanamenti, e solo per questo io la estrometterei.

Ma sottolineare che se il discorso finisce per cadere (come è voluto dai media e dalle forze politiche che hanno fatto commenti vergognosi proprio in quanto rappresentanti a riguardo) su "mio figggglio" cade sull'emotività.

Emotività che è una delle spinte della maestrina a fare quella sceneggiata da martire coraggiosa.

Quindi stesso identico meccanismo allo specchio e manipolato, secondo me volutamente, per tenere il livello del dibattito non sulle istituzioni ma sull'individualismo e sulle esperienze personali.

Sferrando fra l'altro l'ennesimo colpo alle istituzioni, tutte.

In una celebrazione impari fra l'altro. Che quando i genitori si permettono a muso duro di dire ad un dirigente come svolgere il suo lavoro, ci si fanno quattro risate e si inneggia all'intelligenza dei poveri bambini.

E trovo anche questo assolutamente vergognoso.

In Islanda l'insegnamento è il terzo ruolo riconosciuto perchè i bambini, pur essendo riconosciuti bambini, sono il FUTURO del paese. E in quei termini vengono trattati dalle istituzioni.

Spero di essere riuscita a meglio spiegare i miei interventi sul ruolo dei genitori e sul perchè dicevo della circolarità.

Tutto questo a me pare mera strumentalizzazione delle emotività genitoriali.

Che ovviamente non scattano verso la sindaca che si inventa titoli inesistenti, fottendo il sistema per l'avanti e per l'indietro.
E quindi per quella sindaca, come per il cucù che di sicuro ci ha ben rappresentato in europa, sì, ci si indigna.

Ma non sono i "miei figggli".

Eh si. Ogni ruolo porta con sé il potere che e' legato a quel ruolo. Dalla "cellula" che viene riconosciuta dalla Costituzione (la famiglia, quale istituzione per così dire naturale) per passare a tutte le strutture e sovrastrutture create per far sì che il privato non sia un singolo, ma appunto un cittadino.
E' che spesso i propri ruoli li si sente lontani. E' difficile per noi ragionare non da singoli, ma da membri di una collettività. E come spesso il potere portato dal ruolo si traduce in potere usato da e per il singolo, altrettanto spesso quel ruolo ce lo scolliamo di dosso. E non vediamo i ruoli negli altri finché non abbiamo bisogno di tornare, noi stessi, cittadini. E allora ci sentiamo minacciati dall'insegnante che sclera... Perché potrebbe sclerare con i nostri figli. Ma ci scolliamo il nostro ruolo di genitori quando i nostri figgggglllli (come dici tu) vanno "difesi" non dall'istituzione (che di punto in bianco non vediamo più) ma dall'individuo -insegnante. A torto o a ragione, ma senza avere chiaro che un conto è la mela marcia, altro conto e' "io so sempre cosa e' meglio per MIO figlio".

La verità è che siamo individui che, in quanto posti in una collettività organizzata, devono essere cittadini.

Diciamo che spesso manca la forza di certe istituzioni. Verissimo quello che dici sui genitori che si permettono di dare contro agli insegnanti.

Faccio un volo un po' pindarico, ora. Gli avvocati che per debiti loro personali (estranei alla professione) vengono sottoposti a pignoramento sono passibili di sanzioni disciplinari.

Ecco: non andrò mai in giro a urlare "morite" a quelli del cnf :D
Però una cosa la dico: che una buona fetta degli avvocati (specialmente nel meridione, ma non solo) alimenti il novero dei soggetti ai limiti di una soglia reddituale della povertà, non è mistero per nessuno. E che senso ha sanzionare un avvocato per il fatto che gli hanno espropriato esecutivamente un bene?

Pare nessuno eh. E' come dire " se vuoi fare parte della schiera dei poveri, le regole sono queste: che se ti pignorano, oltre al danno avrai una reazione disciplinare". Ma questo è il ruolo :)
Non è che sempre le regole siano accettate di buon grado, comunque. Che la attuale situazione della avvocatura la conosce pure il gatto :)
E questa sanzione disciplinare e' a dire poco anacronistica.

Questo per dire che a volte (non sempre) dietro certi tipi di reazione c'è una scarsa tutela.
Non e' possibile scaricare la maleducazione dei bambini sulla scuola, però non si può neppure aspettare che i bambini diventino nonni prima di rimuovere un insegnante incapace. Provato sulla mia pelle, e il rimedio non dovrebbe essere quello di cambiare scuola :cool:

Finché sono rimasta, non ho mai sentito i miei genitori dire una parola contro in mia presenza. Dopo molto tempo, ho saputo retroscena per cui la preside aveva pacchi di lettere di segnalazioni sulla scrivania.
 
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