Quando i ruoli ce li si porta a spasso

Brunetta

Utente di lunga data
lo so che è legale ma si appartono nel giardino che è illuminato quindi visibile agli occhi della gente che passa , quasi la metà di esso sta in basso e intorno ci sono case .
Per il secondo non i trovi d'accordo allora se uno vende merce rubata la colpa si è del'acquirente ma anche il venditore ha le sue colpe
Senza acquirenti...non c’è mercato.
 

danny

Utente di lunga data
Quello l’ho perso.
Sono sempre vissuta in pace (anche se con la spada di Damocle della guerra fredda e il terrorismo) ma sono consapevole.
Ho controllato e su YouTube c'è:
https://www.youtube.com/watch?v=4ehDM9baB00

L'accostamento con "La forma dell'acqua" ci mostra come siamo cambiati in 24 anni.
"Prima della pioggia" è un film che risentiva fortemente del clima conseguente alla guerre Balcaniche degli anni '90.
Persone che erano sempre vissute fianco a fianco improvvisamente scoprivano di potersi (o doversi) odiare e quest'odio contaminava le famiglie, spezzava i legami, usciva oltre i confini, uccideva anche nei luoghi dove la pace sembrava intoccabile e anche lì provocando dolore, cancellando la certezza di godere di legami in cui la morte non entrasse precocemente e inspiegabilmente, come accade quando si crede di essere estranei ai conflitti altrui.
E' un film in cui il tempo è funzionale a donarci la speranza di un cambiamento anche se vi è la certezza di un ritorno, di un passato che non si può cancellare, di una ferita che non si può sanare, della vita che non può comunque tornare quando è persa.
"La forma dell'acqua" è una fiaba per adulti. Un po' la Bella e la Bestia senza la possibilità che si possa citare la sindrome di Stoccolma, un po' King Kong senza il richiamo degli effetti speciali. E' l'acclamazione dell'amore che supera le diversità, che rischiara le menti e consente di sopravvivere alla morte, all'odio, all'emarginazione, all'isolamento. E' la vittoria dei discriminati contro gli omologati, in cui il cattivo è maschio, bianco e dotato di famiglia con figli e i buoni sono single o se sposati si lamentano del coniuge e vivono come se fosse un'inutile appendice.
Nel primo è l'odio a intrecciare i rapporti umani e l'amore è fragile e destinato a soccombere, nel secondo è l'amore a superare le barriere delle diversità.
Di tutte: anche quella che può permettere a una donna muta di fare sesso con un mostro privo apparentemente di pene dentro una stanza riempita d'acqua.
Noi oggi abbiamo bisogno di queste fiabe, di credere che possa andarci bene comunque.
Un tempo, neppure tanto tempo fa, avevamo la consapevolezza di quanto questo fosse illusorio.
 
Ultima modifica:
Ho controllato e su YouTube c'è:
https://www.youtube.com/watch?v=4ehDM9baB00

L'accostamento con "La forma dell'acqua" ci mostra come siamo cambiati in 24 anni.
"Prima della pioggia" è un film che risentiva fortemente del clima conseguente alla guerre Balcaniche degli anni '90.
Persone che erano sempre vissute fianco a fianco improvvisamente scoprivano di potersi (o doversi) odiare e quest'odio contaminava le famiglie, spezzava i legami, usciva oltre i confini, uccideva anche nei luoghi dove la pace sembrava intoccabile e anche lì provocando dolore, cancellando la certezza di godere di legami in cui la morte non entrasse precocemente e inspiegabilmente, come accade quando si crede di essere estranei ai conflitti altrui.
E' un film in cui il tempo è funzionale a donarci la speranza di un cambiamento anche se vi è la certezza di un ritorno, di un passato che non si può cancellare, di una ferita che non si può sanare, della vita che non può comunque tornare quando è persa.
"La forma dell'acqua" è una fiaba per adulti. Un po' la Bella e la Bestia senza la possibilità che si possa citare la sindrome di Stoccolma, un po' King Kong senza il richiamo degli effetti speciali. E' l'acclamazione dell'amore che supera le diversità, che rischiara le menti e consente di sopravvivere alla morte, all'odio, all'emarginazione, all'isolamento. E' la vittoria dei discriminati contro gli omologati, in cui il cattivo è maschio, bianco e dotato di famiglia con figli e i buoni sono single o se sposati si lamentano del coniuge e vivono come se fosse un'inutile appendice.
Nel primo è l'odio a intrecciare i rapporti umani e l'amore è fragile e destinato a soccombere, nel secondo è l'amore a superare le barriere delle diversità.
Di tutte: anche quella che può permettere a una donna muta di fare sesso con un mostro privo apparentemente di pene dentro una stanza riempita d'acqua.
Noi oggi abbiamo bisogno di queste fiabe, di credere che possa andarci bene comunque.
Un tempo, neppure tanto tempo fa, avevamo la consapevolezza di quanto questo fosse illusorio.
lo trovo un capolavoro visionario.
 

danny

Utente di lunga data
lo trovo un capolavoro visionario.
Io invece l'ho trovato un film sopravvalutato, una sconclusionata sceneggiatura da B movie anni '60 nobilitata da un'ottima regia e da una grande cura dei particolari e una particolare attenzione al politically correct che sembra ormai obbligatorio per vincere gli Oscar.
Personaggi schematici, situazioni improbabili, il solito cattivone con il ghigno che rammenta un po' quello di Roger Rabbit: avrebbe potuto essere un discreto film per mia figlia (anche se lei quando ha letto la storia si è messa a ridere perché l'ha trovata ridicola) se non fosse stato per le scene di sesso e qualche scena violenta che lo precludono a una undicenne.
Mi è piaciuta la protagonista, che rammenta un po' Amelie Poulaine, la nera sua amica, un personaggio simpatico, l'ambientazione. Il mostro con i Led che si illuminano stile giocattolo cinese decisamente no. Il finale con la resurrezione da semidio neppure, la voce fuori campo... ebbbasta:carneval:.
I fantastici quattro uniti nella loro diversità - la brutta con handicap, la nera, il mostro, il gay - che vincono contro il cattivone bianco, ovviamente molestatore e dotato di famiglia perfetta con due figli sono un invito a cena per la Hollywood attuale, ma noi che abbiamo avuto "Lo chiamavano Jeeg Robot" da queste lande un po' ci siamo già passati...
Non è Fellini, insomma, ma neppure Tim Burton (che adoro).
 
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PresidentLBJ

Pettinatore di bambole
il concetto è evidente, ma è molto conveniente per alcuni far finta di non capire e gridare al nazidsmo rimontante solo perchè uno fa presente che se le popolazioni indigene del Senegal hanno caratteristiche differenti rispetto ai norvegesi è semplicemente una questione di adattamento climatico.
Vabbè grazie al cazzo. Senegal/Norvegia sono capaci tutti. Basta meno.

[video=youtube;JnZXmao1AS0]https://www.youtube.com/watch?v=JnZXmao1AS0[/video]
 
Io invece l'ho trovato un film sopravvalutato, una sconclusionata sceneggiatura da B movie anni '60 nobilitata da un'ottima regia e da una grande cura dei particolari e una particolare attenzione al politically correct che sembra ormai obbligatorio per vincere gli Oscar.
Personaggi schematici, situazioni improbabili, il solito cattivone con il ghigno che rammenta un po' quello di Roger Rabbit: avrebbe potuto essere un discreto film per mia figlia (anche se lei quando ha letto la storia si è messa a ridere perché l'ha trovata ridicola) se non fosse stato per le scene di sesso e qualche scena violenta che lo precludono a una undicenne.
Mi è piaciuta la protagonista, che rammenta un po' Amelie Poulaine, la nera sua amica, un personaggio simpatico, l'ambientazione. Il mostro con i Led che si illuminano stile giocattolo cinese decisamente no. Il finale con la resurrezione da semidio neppure, la voce fuori campo... ebbbasta:carneval:.
I fantastici quattro uniti nella loro diversità - la brutta con handicap, la nera, il mostro, il gay - che vincono contro il cattivone bianco, ovviamente molestatore e dotato di famiglia perfetta con due figli sono un invito a cena per la Hollywood attuale, ma noi che abbiamo avuto "Lo chiamavano Jeeg Robot" da queste lande un po' ci siamo già passati...
Non è Fellini, insomma, ma neppure Tim Burton (che adoro).
punti di vista.
come dicevo è una storia visionaria con un contesto visivo splendido e un'ottima colonna sonora.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
attenti che oggi frusto !!!!

auguri donne ...fine OT :D
 

danny

Utente di lunga data
punti di vista.
come dicevo è una storia visionaria con un contesto visivo splendido e un'ottima colonna sonora.
Che sia visionario è indubbio come pure che sia esteticamente apprezzabile.
Non condivido però l'interpretazione che al film è stata data dai critici e in generale e in questo sta la debolezza della sceneggiatura, che temo sia stata adattata alle esigenze di mercato.
Non è un film sull'abbattimento delle diversità, in cui si vuol far credere che sia possibile vincere e avere un riscatto grazie all'amore.
E' un film che rivela (o dovrebbe rivelare) invece l'amarezza e il senso di sconfitta di chi ha bisogno di un supereroe o di un semidio per sopravvivere all'emarginazione in una società che esclude comunque chi non è omologato.
E' un film che dovrebbe mostrare una sconfitta ma che si conclude apparentemente con una vittoria, il trionfo dell'amore sulla morte e sul male.
Io avrei lasciato i cadaveri dei due innamorati sotto la pioggia e vivo il cattivo, senza regalare il solito finale stucchevole e consolatorio per infondere speranza allo spettatore pagante che non si deve intristire troppo.
Oppure una conclusione alla West Side Story.
E' in questo che si nota la differenza con Manchevskij e i 24 anni di distanza.
Ma ce lo ricordiamo il finale de "La dolcevita"?
 
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Che sia visionario è indubbio come pure che sia esteticamente apprezzabile.
Non condivido però l'interpretazione che al film è stata data dai critici e in generale e in questo sta la debolezza della sceneggiatura, che temo sia stata adattata alle esigenze di mercato.
Non è un film sull'abbattimento delle diversità, in cui si vuol far credere che sia possibile vincere e avere un riscatto grazie all'amore.
E' un film che rivela (o dovrebbe rivelare) invece l'amarezza e il senso di sconfitta di chi ha bisogno di un supereroe o di un semidio per sopravvivere all'emarginazione in una società che esclude comunque chi non è omologato.
E' un film che dovrebbe mostrare una sconfitta ma che si conclude apparentemente con una vittoria, il trionfo dell'amore sulla morte e sul male.
Io avrei lasciato i cadaveri dei due innamorati sotto la pioggia e vivo il cattivo, senza regalare il solito finale stucchevole pieno di speranza allo spettatore pagante.
Oppure una conclusione alla West Side Story.
E' in questo che si nota la differenza con Manchevskij e i 24 anni di distanza.
Ma ce lo ricordiamo il finale de "La dolcevita"?
non mi pongo questo tipo di problematiche di fronte ad una creazione fantastica;ho un approccio estetico-emozionale che questo film ha soddisfatto alla grande,
come forse farebbe un bambino di fronte ad una favola che gli crea delle suggestioni fra colori ed emozioni.
 

danny

Utente di lunga data
non mi pongo questo tipo di problematiche di fronte ad una creazione fantastica;ho un approccio estetico-emozionale che questo film ha soddisfatto alla grande,
come forse farebbe un bambino di fronte ad una favola che gli crea delle suggestioni fra colori ed emozioni.
Esattamente.
Il parallelo con "Prima della pioggia", seppure un po' forzato (lo propongo come spunto) ha proprio l'intenzione di sottolineare la differenza di fruizione e di aspettative rispetto al recente passato.
Sono due pellicole che trattano le diversità e i conflitti che esse possono innescare.
Ma nel più vecchio la cura estetica è (quasi) praticamente assente, non vi è neppure quella componente visionaria presente nel contemporaneo Kusturica, la colonna sonora è poco indulgente e usa voci dal registro basso su sonorità balcaniche, non vi è molto che possa motivare speranze nello spettatore, al quale viene lasciata l'amarezza di un finale in cui comunque non domina la rassegnazione malgrado la consapevolezza dell'inevitabile sconfitta (seppure vi sia un piccolo margine di speranza che si può cogliere).
i due film rappresentano mirabilmente due visioni differenti, e non solo temporali.
Ovviamente sui gusti non discuto: "Prima della pioggia" non piacque a tutti e può piacere ancor meno adesso.
 
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perplesso

Administrator
Staff Forum
Vabbè grazie al cazzo. Senegal/Norvegia sono capaci tutti. Basta meno. [video=youtube;JnZXmao1AS0]https://www.youtube.com/watch?v=JnZXmao1AS0[/video]
sei troppo ottimista, se pensi che una Boldrini riconosca la differenza tra un norvegese ed un senegalese
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho controllato e su YouTube c'è:
https://www.youtube.com/watch?v=4ehDM9baB00

L'accostamento con "La forma dell'acqua" ci mostra come siamo cambiati in 24 anni.
"Prima della pioggia" è un film che risentiva fortemente del clima conseguente alla guerre Balcaniche degli anni '90.
Persone che erano sempre vissute fianco a fianco improvvisamente scoprivano di potersi (o doversi) odiare e quest'odio contaminava le famiglie, spezzava i legami, usciva oltre i confini, uccideva anche nei luoghi dove la pace sembrava intoccabile e anche lì provocando dolore, cancellando la certezza di godere di legami in cui la morte non entrasse precocemente e inspiegabilmente, come accade quando si crede di essere estranei ai conflitti altrui.
E' un film in cui il tempo è funzionale a donarci la speranza di un cambiamento anche se vi è la certezza di un ritorno, di un passato che non si può cancellare, di una ferita che non si può sanare, della vita che non può comunque tornare quando è persa.
"La forma dell'acqua" è una fiaba per adulti. Un po' la Bella e la Bestia senza la possibilità che si possa citare la sindrome di Stoccolma, un po' King Kong senza il richiamo degli effetti speciali. E' l'acclamazione dell'amore che supera le diversità, che rischiara le menti e consente di sopravvivere alla morte, all'odio, all'emarginazione, all'isolamento. E' la vittoria dei discriminati contro gli omologati, in cui il cattivo è maschio, bianco e dotato di famiglia con figli e i buoni sono single o se sposati si lamentano del coniuge e vivono come se fosse un'inutile appendice.
Nel primo è l'odio a intrecciare i rapporti umani e l'amore è fragile e destinato a soccombere, nel secondo è l'amore a superare le barriere delle diversità.
Di tutte: anche quella che può permettere a una donna muta di fare sesso con un mostro privo apparentemente di pene dentro una stanza riempita d'acqua.
Noi oggi abbiamo bisogno di queste fiabe, di credere che possa andarci bene comunque.
Un tempo, neppure tanto tempo fa, avevamo la consapevolezza di quanto questo fosse illusorio.
O.T. La guerra balcanica è stata rapidamente rimossa. Si vuole far finta che non sia mai accaduta perché troppo spaventosa.
E quello che spaventa è ciò che è vicino.
 
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