Ah beh. Io ne stavo facendo un discorso più su termini generali, oltre al discorso estraneità allora dobbiamo anche fare un discorso sugli affetti, o sulle simpatie. Perché tutto ha una "graduazione". Estranea per me è anche la panettiera sotto casa con cui scambio due parole di cortesia ogni giorno. Eppure di faccia la conosco. Diciamo che per mancare l'estraneità devono coesistere due requisiti: la conoscenza personale, e una confidenza che ti porta a mettere la tua, di faccia, nel contesto in cui racconti qualcosa di te.
Anche la simpatia, o l'affetto (che ben si può provare anche per estranei) e' graduato. Proprio esempio concreto: tu mi stai simpatico, ma la simpatia che ho per te non è paragonabile a quella che provo per una persona amica che mi conosce da anni, e che da anni persino mi sopporta

. Poi cio' non esclude che anche una simpatia forumistica porti a "voler bene", nel senso comunque di augurarsi le meglio cose per quella persona. Ma non è la stessa cosa. Di qui che, contestualizziamo pure, mi domando in che modo una simpatia forumistica, che spesso magari chiamiamo amicizia un po' impropriamente, sia idonea ad alterare la propria (non dico neutralità, perché ci ho riflettuto e non siamo mai neutri), ma la propria obiettività. Intendiamoci: al di fuori di ipotesi in cui (anche utilisticariamente) ci si da' di gomito per sostenere una tesi (si.... Sbagliatissimo, ma capita), io credo che in questi casi la simpatia, che pure c'è, resti estranea alla obiettività. Che non dovrebbe mancare mai, pure se i fatti ci dicono che spesso non siamo obiettivi, quando ci toccano gli affetti più cari. E meno che meno quando toccano noi. Non so se è chiaro.