Credo che sia gente "che ragiona così", nel senso che non si rende conto di quello che fa, o meglio non si rende conto dell'impatto che può avere sull'altro, e quindi sui danni. All'inizio non sono presi dalla tua persona, ma dalla situazione e dalle prospettive. Quindi in un caso come questo poteva essere quello di avere una famiglia "perfetta" con un brav'uomo. Quindi si agisce per l'obiettivo, e si è presi dall'azione. Dopo le cose cambiano, perché una volta raggiunto, cambia il ragionamento, cioè: non hai più niente da raggiungere, e quindi dovresti solo dare al rapporto, senza avere lo stimolo.
Sono perfettamente d'accordo! Personalmente tengo sempre in mente degli effetti di un'azione. Le motivazioni alla base dell'azione sono relative, nel senso che ogni volta una ha diverse possibilità di scelta. In questo caso lei poteva: 1) non iniziare la relazione parallela; 2)iniziarla e troncarla subito; 3) iniziarla e lasciare il marito; 4) lasciare il marito ed iniziarla; 5)iniziarla e potarla avanti imponendola al marito. Insomma, quello che ha fatto è una scelta. Le differenze fra persone le fanno le scelte.