Religione & Tradimento

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Tebe

Egocentrica non in incognito
La Chiesa sostiene di parlare per conto di Dio. Io non ci credo. Ma chi crede nella Chiesa, chi a messa recita "credo nella Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica", chi si sposa in chiesa e fa certi giuramenti davanti all'altare, dovrebbe (dovrebbe, poi...) condividere una certa visione, non credi?

Poi, la realtà è che tanta gente ha mille religioni personali. Capisco. E' comprensibile.

Ma non è che si può scegliere la religione "a la carte"
Sì grazie prendo la vita eterna, un pò di aureole luccicanti, però per favore ci vada piano con i peccati mortali e lasciamo perdere il perdono obbligatorio verso gli altri che mi fa sempre venire aria alla pancia.

Cioè, certo che si può fare.

Ma se scegli un rito interno a una certa Chiesa, quale che sia, e intanto pensi "vabbè però io certe cose le vedo a modo mio" hai due scelte: adeguarti alle regole della Chiesa che hai scelto, oppure nel momento in cui ti ribelli a quelle regole, accettare di stare fuori da certi riti.

Guarda, io sono nata e cresciuta nella chiesa cattolica.
Giunse il momento in cui fui sessualmente attiva.
in particolare, facevo sesso con quello che poi diventò mio marito.
E no, non ero pentita per nulla.
E andavo dal confessore sperando che mi facesse capire come mai avrei dovuto essere pentita... ma diamine, proprio non lo ero per nulla.
Quindi non mi potevo confessare.
Quindi non potevo fare la comunione.

Ero stra convinta che Dio non avesse assolutamente nulla in contrario a che io facessi l'amore col mio ragazzo.

Ma la comunione e la confessione la facevo entro un organismo che seguiva certe regole. Io quelle regole non le potevo/volevo seguire. Non mi sono mai più confessata nè comunicata.


Morale.

Puoi sentirti a postissimo con Dio.
Ma se sei fuori dalle regole che adotta la tua Chiesa, continui a sentirti a posto con Dio, ma fuori dalla Chiesa.
Quoto con furore agnostico
 

Nausicaa

sfdcef
Talmente coerente che quasi la totalità dei cattolici non la segue.

mica ho detto che son d'accordo. Ho detto che è coerente con quello che predica sul sacramento del matrimonio.

La chiesa ha un momento di inerzia immenso.
Fare cambiamenti per lei è difficilissimo, perchè, proprio in quanto sostiene di essere portavoce della volontà di Dio, e vincolata pure dall'essersi autodichiarata infallibile :rolleyes: , le è difficile tossicchiare facendo finta di nulla e dire "ehhhhh sapete Dio ha cambiato ideaaaaaaaa", non fa proprio una bella impressione sui fedeli.
(oddio su di me farebbe una BELLISSIMA impressione se dicessero "ci siamo sbagliati noi", ma figuriamoci.)
 

free

Escluso
La legge ammette anche l'aborto. Legge e giustizia sono cose diverse. Giustizia e bene sono cose diverse. Ergo legge e bene sono cose diverse.

La legge regola le debolezze umane quando queste coinvolgono il prossimo.

ma no, la legge non è altro che una sommatoria di convenzioni, a tutela di beni di vario tipo
 

Brunetta

Utente di lunga data
La Chiesa sostiene di parlare per conto di Dio. Io non ci credo. Ma chi crede nella Chiesa, chi a messa recita "credo nella Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica", chi si sposa in chiesa e fa certi giuramenti davanti all'altare, dovrebbe (dovrebbe, poi...) condividere una certa visione, non credi?

Poi, la realtà è che tanta gente ha mille religioni personali. Capisco. E' comprensibile.

Ma non è che si può scegliere la religione "a la carte"
Sì grazie prendo la vita eterna, un pò di aureole luccicanti, però per favore ci vada piano con i peccati mortali e lasciamo perdere il perdono obbligatorio verso gli altri che mi fa sempre venire aria alla pancia.

Cioè, certo che si può fare.

Ma se scegli un rito interno a una certa Chiesa, quale che sia, e intanto pensi "vabbè però io certe cose le vedo a modo mio" hai due scelte: adeguarti alle regole della Chiesa che hai scelto, oppure nel momento in cui ti ribelli a quelle regole, accettare di stare fuori da certi riti.

Guarda, io sono nata e cresciuta nella chiesa cattolica.
Giunse il momento in cui fui sessualmente attiva.
in particolare, facevo sesso con quello che poi diventò mio marito.
E no, non ero pentita per nulla.
E andavo dal confessore sperando che mi facesse capire come mai avrei dovuto essere pentita... ma diamine, proprio non lo ero per nulla.
Quindi non mi potevo confessare.
Quindi non potevo fare la comunione.

Ero stra convinta che Dio non avesse assolutamente nulla in contrario a che io facessi l'amore col mio ragazzo.

Ma la comunione e la confessione la facevo entro un organismo che seguiva certe regole. Io quelle regole non le potevo/volevo seguire. Non mi sono mai più confessata nè comunicata.


Morale.

Puoi sentirti a postissimo con Dio.
Ma se sei fuori dalle regole che adotta la tua Chiesa, continui a sentirti a posto con Dio, ma fuori dalla Chiesa.
:up:
 

Tubarao

Escluso
Ma non è che si può scegliere la religione "a la carte"
Sì grazie prendo la vita eterna, un pò di aureole luccicanti, però per favore ci vada piano con i peccati mortali e lasciamo perdere il perdono obbligatorio verso gli altri che mi fa sempre venire aria alla pancia.
E secondo te perchè io invece ho scelto di venerare Manitù il Grande Spirito delle Praterie ? :D


Seriusly: post, il tuo, da incorniciare, tanto per cambiare.
 

Diletta

Utente di lunga data
Anche le chiese protestanti e la chiesa d'oriente permettono il divorzio in caso di adulterio perché interpretano la parola greca “porneia” usata da Matteo come “adulterio”.


Per la chiesa cattolica la parola porneia sta a indicare le unioni illegali e incestuose, “non legate da Dio”.


Niente divorzio per i traditi cattolici. :smile:



Al fine di precisare ulteriormente la portata di tale indissolubilità, il Vangelo di Matteo, a differenza degli altri due sinottici, fa menzione di una clausola, la cosiddetta eccezione della pornèia, riportando le seguenti parole del Signore:" Chi ripudia la propria moglie, se non nel caso di impudicizia, e sposa un'altra, commette adulterio; e se sposa una donna ripudiata, commette adulterio" (Mt 19,9). Questa clausola sembra introdurre, a prima vista, un'eccezione alla regola dell'indissolubilità matrimoniale sopra enunciata.
A questo riguardo, bisogna notare che nei passi paralleli del Nuovo Testamento, che trattano la stessa materia (Mc 10,2-12; Lc 16,18 e 1Cor 7,10-11), non si fa cenno a tale eccezione. La Chiesa orientale e le Comunità protestanti, prendendo il termine "impudicizia" nel senso di adulterio, intesero l'inciso come un vero caso di divorzio. La tradizione della Chiesa occidentale, invece, è stata costante nell'escludere tale eccezione. Studi recenti sull'antico diritto matrimoniale giudaico hanno fornito elementi per una soddisfacente soluzione del dibattuto problema esegetico: nella impudicizia (gr.pornèia), che è cosa diversa dall'adulterio (gr. moichèia) è da ravvisare con tutta probabilità il termine zenût ebraico, (che nel greco biblico neo-testamentario viene tradotto con la parola porneia), col quale si indica un matrimonio contratto tra parenti e proibito dalla legge mosaica (Lv 18); così Gesù verrebbe ad escludere dalla legge della indissolubilità quelle unioni illegali ed incestuose, non "legate da Dio". Anche nel Concilio apostolico di Gerusalemme (49/50 d.C.), a conclusione del dibattito sulla validità della legge mosaica, viene raccomandato ai cristiani provenienti dal paganesimo di osservare l'astinenza dalle carni immolate agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dallaimpudicizia (pornèia), cioè dai matrimoni contratti fra parenti, cose a cui i giudeo-cristiani tenevano in modo particolare (cf At 15,29). Ciò spiega anche perché la famosa clausola si trovi soltanto nel Vangelo giudaizzante di Matteo.

Grazie per la spiegazione. :)
Questione di traduzione/interpretazione e quindi non se ne esce...
 

zanna

Utente di lunga data
Come ha scritto profumodispezie, chi subisce un adulterio ha il diritto di separarsi.
Il vincolo del matrimonio continua, non ci si può risposare, non si può trombare in giro ma non si è obbligati a continuare a convivere con l'adultero.
Non tutti riescono a perdonare e a andare avanti. La Chiesa considera l'adulterio un atto talmente grave da giustificare una separazione.

LA SEPARAZIONE DEI CONIUGI
Omissis
Can. 1155 - Il coniuge innocente, con atto degno di lode, può ammettere nuovamente l'altro coniuge alla vita coniugale: nel qual caso rinuncia al diritto di separazione.
... già con atto degno di lode .... mai visto da questa ottica :pensa:
 
Ultima modifica:

profumodispezie

Utente di lunga data
Per Nausicaa

Nel riportare le parole del Credo, o Simbolo niceno-costantinopolitano non si dice "credo NELLA Chiesa" ma "credo LA Chiesa". Ha implicazioni teologiche diverse. Ora mi sta venendo l'emicrania e devo staccare, altrimenti mi tocca doparmi, ma prometto che domani riscrivo in tale proposito.
 

Zod

Escluso
mica ho detto che son d'accordo. Ho detto che è coerente con quello che predica sul sacramento del matrimonio.

La chiesa ha un momento di inerzia immenso.
Fare cambiamenti per lei è difficilissimo, perchè, proprio in quanto sostiene di essere portavoce della volontà di Dio, e vincolata pure dall'essersi autodichiarata infallibile :rolleyes: , le è difficile tossicchiare facendo finta di nulla e dire "ehhhhh sapete Dio ha cambiato ideaaaaaaaa", non fa proprio una bella impressione sui fedeli.
(oddio su di me farebbe una BELLISSIMA impressione se dicessero "ci siamo sbagliati noi", ma figuriamoci.)
La religione cerca di rispondere a domande di cui non è possibile avere risposta: il senso della vita, il dolore, la morte, la giustizia, etc... Nel cattolicesimo noto spesso persone che frequentano ma non seguono. Penso dipenda dal fatto che le persone vogliono il contatto con Dio, e la chiesa svolge questo ruolo, anche se in modo incompleto.

La chiesa è un ponte con Dio, pieno di messaggeri del divino che ti raccontano ciò che troverai oltre il ponte, ma nessuno ti convince, ti danno solo una idea, una idea tua di ciò che c'è oltre, e se te ne convinci di questa idea, diventi a tua volta messaggero della tua idea.

Questa idea è un compromesso tra ciò che sei e ciò che saresti una volta attraversato il ponte.

Le argomentazioni sono così ricche di sfaccettature e interpretazioni che chi parla di cattolicesimo sostenendo di conoscere la realtà, dichiarando di non seguirne la dottrina, e dando dell'ignorante a chi lo contraddice, fa abbastanza incazzare.

Di fatto sulla religione, sulla chiesa e su Dio, è possibile dire tutto e il contrario di tutto. Nessuno ha il potere di smentire, se non commettendo il peccato di superbia.
 
Ultima modifica:

Diletta

Utente di lunga data
Omissis
Can. 1155 - Il coniuge innocente, con atto degno di lode, può ammettere nuovamente l'altro coniuge alla vita coniugale: nel qual caso rinuncia al diritto di separazione.
... già con atto degno di lode .... mai visto da questa ottica :pensa:


Io sono sempre stata consapevole di essere in qualche modo "meritevole di lode" e non credo per presunzione, ma per puro riscontro oggettivo.
E' "semplicemente" così...un dato di fatto.
 

Diletta

Utente di lunga data
La religione cerca di rispondere a domande di cui non è possibile avere risposta: il senso della vita, il dolore, la morte, la giustizia, etc... Nel cattolicesimo noto spesso persone che frequentano ma non seguono. Penso dipenda dal fatto che le persone vogliono il contatto con Dio, e la chiesa svolge questo ruolo, anche se in modo incompleto.

La chiesa è un ponte con Dio, pieno di messaggeri del divino che ti raccontano ciò che troverai oltre il ponte, ma nessuno ti convince, ti danno solo una idea, una idea tua di ciò che c'è oltre, e se te ne convinci di questa idea, diventi a tua volta messaggero della tua idea.

Questa idea è un compromesso tra ciò che sei e ciò che saresti una volta attraversato il ponte.

Le argomentazioni sono così ricche di sfaccettature e interpretazioni che chi parla di cattolicesimo sostenendo di conoscere la realtà, dichiarando di non seguirne la dottrina, e dando dell'ignorante a chi lo contraddice, fa abbastanza incazzare.

Di fatto sulla religione, sulla chiesa e su Dio, è possibile dire tutto e il contrario di tutto. Nessuno ha il potere di smentire, se non commettendo il peccato di superbia.


Per questo interviene la fede perché non tutto può essere spiegato razionalmente. Sarebbe tutto più facile...
E infatti Gesù disse:
"beati quelli che pur non avendo visto crederanno..."(Gv 20,29).
 

zanna

Utente di lunga data
Io sono sempre stata consapevole di essere in qualche modo "meritevole di lode" e non credo per presunzione, ma per puro riscontro oggettivo.
E' "semplicemente" così...un dato di fatto.
Mi piacerebbe avere le tue granitiche certezze :)
 

Sole

Escluso
Sai, a titolo generale, mi sa che la chiesa che c'è oggi non è quella che dovrebbe esserci.
Ebbè, certo. Ma io ragiono su quella che c'è.
 

mic

Utente di lunga data
No, non si tratta di omologazione. Si tratta semplicemente di no far dire alla Scritture quello che non dice. Un esempio? I 144 mila che si salveranno alla venuta del Giudizio Universale. Quel numero non indica 144 mila individui, è un numero simbolico.
Per fare questo, non sarebbe meglio studiare le scritture e confrontarsi su di esse in assemblea?
 
Per fare questo, non sarebbe meglio studiare le scritture e confrontarsi su di esse in assemblea?
Beh,,,questo è molto concetto protestante no?
La celebrazione liturgica dei protestanti tedeschi è proprio lectio divina no?
Il pastore spiega la parola.

Inutile dire che da sempre i migliori traduttori delle sacre scritture sono stati i protestanti no?

Dai tempi di Lutero
Ma la storia dei 144 mila la sa chiunque abbia fatto il classico no?

Usiamo anche noi dei simboli no?
Sei in ritardo ad un appuntamento.
Quanto arrivi lei o lui ti dice spazientito...è un anno che ti aspetto...

Qui usiamo la parola anno per dire tanto tempo e non 365 giorni.

Ora 144 mila sta per dodici per dodici, dove il dodici è numero simbolico, per mille.

Anche Cristo nel Vangelo usa l'espressione 70 volte sette no?

Dovremmo quindi perdonare 490 corna e poi giù botte no?:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
 

Zod

Escluso
Per questo interviene la fede perché non tutto può essere spiegato razionalmente. Sarebbe tutto più facile...
E infatti Gesù disse:
"beati quelli che pur non avendo visto crederanno..."(Gv 20,29).
Gli animali non venerano alcun Dio. Solo l'uomo si è posto il problema. Probabilmente c'entra la mela proibita dell'albero della conoscenza, o consapevolezza. Gli animali e i bambini fino ad una certa età vivono nel paradiso terrestre. La scoperta della mortalità ha richiesto la nascita di ideologie religiose. Per sanare il danno causato dal serpente occorre la fede, ovvero credere in una risposta alle domande che ci permetta di vivere sereni accettando la morte nostra e quella di chi amiamo. Dio è questa risposta.

Ma se si ha davvero fede in Dio, e si è in possesso della risposta, a che serve poi la religione? Nessuna religione si è mai distinta per non aver promesso l'inferno a chi non crede, e il paradiso a chi ne segue la dottrina. Nel rendere la morte sempre presente, pur promettendo l'eternità, la religione è più vicina al serpente, che a Dio.
 
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