Sono d’accordo su tutto.
Ho anche chiarito che è sempre tutto in un equilibrio dinamico.
Ma esistono fasi, anche lunghe decenni, in cui questo equilibrio fa sentire uno dei due in qualche modo perdente oppure oppresso.
Ripeto per l’ennesima volta che non si tratta di un giudizio di valore né su chi esercita il potere, né su chi lo subisce. Tanto meno chi esercita il potere è un dittatore e chi lo subisce è un debole, anche perché vi sono sempre compensazioni. Ad esempio “io sono vegana e impongo che non si mangi carne. Tu ti rassegni a mangiare la cotoletta in mensa, ma poi andiamo in montagna, mentre a me piace il mare, oppure scegli i programmi televisivi”.
Nel vostro caso, a una prima impressione, lei era la dominante in casa (pattine, ordine ossessivo-compulsivo, scelta dei cibi) tu rispetto al fuori, con influenze in casa, attraverso le varie collezioni.
Ma non conta nulla che sia una divisione equa, determinata dagli interessi (lasciamo totalmente fuori da questa riflessione le influenze culturali sui ruoli che poi possono mescolarsi e intrecciarsi tra ribellioni e regressioni, nel vostro caso specifico era anomalo, rispetto alla tradizione, ad esempio, la gestione della genitorialità) quello che conta è la percezione individuale, in una certa fase della vita, che fa sentire oppressi.
Ad esempio io ho detto spesso che a me piaceva cucinare, in una fase fare torte e biscotti era un momento della domenica che trovavo deliziosamente rilassante, poi a un certo punto l’ho definito “condanna a vita”. Evidentemente era una cosa che mi faceva sentire bloccata, in parte, in un ruolo. Forse era una metafora di sentire che era calata l’intimità e rifiutavo quindi il ruolo di chi accudisce? Però ho avuto un crollo nella dedizione nella preparazione del cibo.
Ovviamente invece si è perfettamente accomodato in un equilibrio in cui gestisce un aspetto della vita vive da pascià, invece l’altro tradisce e ci si trova in uno tsunami.
Il tradito, che stava in un equilibrio per lui perfetto, ripete in modo ossessivo “voglio la mia vita di primaaaaa!” e batte pure i piedi e fa capricci perché gli hanno portato via il giocattolo della vita costruita. Il traditore medita invece addirittura di andarsene e di ribaltare tutto.
È una chiave di lettura possibile, che riguarda la relazione e non le inquietudini individuali. Una sola chiave non apre nulla. Più che altro più che chiavi sono buchi della serratura da cui si possono vedere parti di verità.
Lei ha più volte detto di sentirsi fallita, non oppressa.
Di non aver raggiunto gli obiettivi che si era prefissata.
Si lamenta della casa, ma è pur sempre un 3 locali comprato nuovo doppi servizi, in una zona popolare, certo, ma ben collegata e con tutti i servizi, addirittura la scuola davanti casa, con due box. E' una fatica fare qualsiasi miglioria. Le propongo di cambiare i lampadari e parte una filippica in cui mi elenca 20 altre cose da fare tutte insieme, per cui arriva a concludere che è meglio cambiare casa. Abbiamo passato anni a vedere case nuove abbiamo concluso che comunque nessuna valeva la differenza di soldi che dovevamo metterci.
Ogni proposta, ogni novità è un no.
Mi sono rassegnato nel tempo, per non perdere del mio di tempo, ad accettare le sue di proposte, che riguardino l'uscita serale o la meta delle vacanze, mentre le cose che interessano solo a me le faccio da solo o con gli amici.
Ovviamente tutto questo è stato motivo di discussioni e litigate. Non ho così tanta pazienza ed è frustrante non riuscire a fare insieme cose diverse dal solito che in teoria potrebbero essere piacevoli, ma che nella realtà ho verificato che non sono. Di serate in cui lei è venuta malvolentieri facendo la lagna ne ho memoria e preferisco la leggerezza del vivere le cose per i fatti miei, piuttosto che trovarmi lei col muso in giro. Difatti sono anni che non viene neppure da mio padre. Condividiamo vacanze e naturismo, per fortuna, che occupando comunque una buona parte del tempo libero rendono piacevole lo stare insieme fuori casa, ma anche qui, in vacanza, mi faccio i miei giri da solo se una cosa interessa solo a me.
Anche in campo sessuale era la stessa cosa: se avevo voglia io e ci provavo, la risposta era sempre no, quindi col tempo ho lasciato sempre a lei l'iniziativa. Gli amici sono divenuti comuni. Ho sempre sperato che casa nostra avesse la porta aperta, sia ai miei che ai suoi amici, ma lei ha lasciato fuori i miei e i suoi, pochi, se li è gestita da sola fuori casa, sempre senza di me. Gli altri sono amici di coppia. C'era un certo periodo che mi sentivo quasi in colpa ad uscire per i fatti miei, avevo quasi timore a farlo, perché lei reagiva male. Ed erano sempre discussioni. Quando nel 2013 mi tradì io avevo smesso anche l'attività ciclistica, da lei avversata. Mi ero trovato completamente solo, per la prima volta nella vita, a dedicarmi a lei. Ed eccoti il risultato. Ultimamente sta criticando l' insegnante di canto di mia figlia e mia. Anche in questo vorrebbe decidere lei. Ovviamente io reagisco, ma questo avvelena comunque il rapporto.
Il fatto è che quando si trova nella sua dimensione comfort lei è piacevolissima e continua a piacermi, oltre ad esercitare su di me ancora una forte attrazione erotica. E torna come l'ho conosciuta, e con le caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di lei. Appena le dai l'impressione di non avere il controllo, cambia, fino a diventare odiosa. Il bastone e la carota, in pratica.