Restare insieme per i figli: sicuri che sia solo un alibi?

Carola

Utente di lunga data
Allora io sono quello che sta a casa sempre, lei è quella che a casa ci sta due settimane per ogni mese, ok? Per intendere a ciò che voglio dirti { io sono la mamma lei il padre}
I miei figli vivono più con me che con la mamma, ma anche se quando erano più piccoli ho sempre giustificato la sua assenza per il lavoro, ho paura che in caso di separazione sceglierebbero di stare con me per abitudine.
Io non ho paura di perderli, perché anche se saranno affidati a mia moglie, io ci sarò sempre.
ma non ho capito sei separato e vivete insieme ?
ma pure io ho sempre fatto da mamma e papà il mio ex da qnd e nato il poi piccolo che ora ha 16 anni ha vissuto in questa città credo un anno poi ci siamo spostati tutti poi tornati poi lui ripartito poi io spostata di nuovo con tutta la ciurma (non fa il calciatore 😂) poi io tornata Con la ciurma e lui rimasto nella capitale poi ripartito x altro continente

e ora mi dice pure che la sua compagna vorrebbe un figlio e lui non se L sente x L impegno 😂😂😂 !!economico forse perché non sa davvero cosa voglia dire L quotidianità con i bimbi ( e comunque si è perso molto non farei a cambio con la sua vita perché stanca si ma me li sono tirata su godendomi ogni istante )
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
No no! Lo scritto io, sono curioso di leggere questo messaggio, mi può dire come è dove?
Ancora?
Ci sei o ci fai?

 

danny

Utente di lunga data
Ancora?
Ci sei o ci fai?

Uguale!

Una coppia mediamente collaborativa dopo un po’ di anni è una macchina da guerra. Si sa chi fa la spesa e pensa a cucinare, chi pulisce dopo, chi avvia la lavatrice e chi stende.
Ricordo che lo pensavo spesso quando avevo i figli piccoli. Passeggino, bambino in braccio e=messo nel seggiolino, l’altro piega e mette il seggiolino nel bagagliaio e così per tutto.
Tutto funziona come una organizzazione collaudata.
Chi ha voglia di tornare a discutere e stabilire chi cucina?!
Non è solo la Scavolini che ostacola la separazione, ma anche chi fa cosa dentro la cucina.
Chi ha più voglia nuovamente di scendere a compromessi, diciamo?

No. Il calcio era secondario.
La metafora l’ho usata io a sostegno del ribaltamento dei ruoli e del potere che è esaltante anche per chi assiste.
Non credo proprio che sia impossibile questo ribaltamento. L’ho visto accadere.
Secondo me, almeno in casi come questi, non userei il termine potere.
Due persone, due qualsiasi, che vivono insieme, devono accettare dei compromessi, che sono sempre più importanti man mano che crescono le differenze tra loro.
Due differenti caratteri, due diverse educazioni, due mondi che si incontrano, due vite.
Le devi mettere insieme, nello stesso posto, avendo comuni obiettivi.
Si litiga, normalmente, anche per questo.
Ma non per questione di potere, ma perché le diversità cozzano.
Col tempo ci si smussa, ci si abitua, e viene fuori in massima parte il bello dello stare insieme, ma quelle differenze non si sono perse, hanno solo perso importanza di fronte al resto.
L'equilibrio che si crea, però, dipende anche dai caratteri coinvolti. Una persona ansiosa, con una sua zona comfort bene definita, farà molta più fatica a cambiare in parte le sue abitudini e ad accettare quelle altrui, mentre una persona con disturbi ossessivo compulsivi li imporrà nella gestione del menage familiare. In questo caso entra più in gioco l'equilibrio del singolo che è addirittura primario rispetto a quello di coppia. Necessariamente ci vuole dall'altra parte una persona paziente, disposta più della media ad accettare compromessi per garantire l'equilibrio di coppia, oppure una capace di dare sicurezze di riflesso senza in alcun modo stravolgere la zona comfort.
Non è quindi un potere che comanda, è un potere volto più al controllo di sé che si riflette sul controllo degli altri. E' una forza debole, in pratica, per nulla volta a essere autoritaria.
 
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Marjanna

Utente di lunga data
No no! Lo scritto io, sono curioso di leggere questo messaggio, mi può dire come è dove?
Alla seconda domanda intendo un accordo con mia moglie
Senti Max ma ci stai prendendo in giro?
Sei separato, poi non ci si separa per i figli... ??? Vabè divertimenti che poco comprendo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Uguale!


Chi ha più voglia nuovamente di scendere a compromessi, diciamo?


Secondo me, almeno in casi come questi, non userei il termine potere.
Due persone, due qualsiasi, che vivono insieme, devono accettare dei compromessi, che sono sempre più importanti man mano che crescono le differenze tra loro.
Due differenti caratteri, due diverse educazioni, due mondi che si incontrano, due vite.
Le devi mettere insieme, nello stesso posto, avendo comuni obiettivi.
Si litiga, normalmente, anche per questo.
Ma non per questione di potere, ma perché le diversità cozzano.
Col tempo ci si smussa, ci si abitua, e viene fuori il bello dello stare insieme, ma quelle differenze non si sono perse, hanno solo perso importanza di fronte al resto.
L'equilibrio che si crea, però, dipende anche dai caratteri coinvolti. Una persona ansiosa, con una sua zona comfort bene definita, farà molta più fatica a cambiare in parte le sue abitudini e ad accettare quelle altrui, mentre una persona con disturbi ossessivo compulsivi li imporrà nella gestione del menage familiare. In questo caso entra più in gioco l'equilibrio del singolo che è addirittura primario rispetto a quello di coppia. Necessariamente ci vuole dall'altra parte una persona paziente, disposta più della media ad accettare compromessi per garantire l'equilibrio di coppia, oppure una capace di dare sicurezze di riflesso senza in alcun modo stravolgere la zona comfort.
Non è quindi un potere che comanda, è un potere volto più al controllo di sé che si riflette sul controllo degli altri. E' una forza debole, in pratica, per nulla volta a essere autoritaria.
Sono d’accordo su tutto.
Ho anche chiarito che è sempre tutto in un equilibrio dinamico.
Ma esistono fasi, anche lunghe decenni, in cui questo equilibrio fa sentire uno dei due in qualche modo perdente oppure oppresso.
Ripeto per l’ennesima volta che non si tratta di un giudizio di valore né su chi esercita il potere, né su chi lo subisce. Tanto meno chi esercita il potere è un dittatore e chi lo subisce è un debole, anche perché vi sono sempre compensazioni. Ad esempio “io sono vegana e impongo che non si mangi carne. Tu ti rassegni a mangiare la cotoletta in mensa, ma poi andiamo in montagna, mentre a me piace il mare, oppure scegli i programmi televisivi”.
Nel vostro caso, a una prima impressione, lei era la dominante in casa (pattine, ordine ossessivo-compulsivo, scelta dei cibi) tu rispetto al fuori, con influenze in casa, attraverso le varie collezioni.
Ma non conta nulla che sia una divisione equa, determinata dagli interessi (lasciamo totalmente fuori da questa riflessione le influenze culturali sui ruoli che poi possono mescolarsi e intrecciarsi tra ribellioni e regressioni, nel vostro caso specifico era anomalo, rispetto alla tradizione, ad esempio, la gestione della genitorialità) quello che conta è la percezione individuale, in una certa fase della vita, che fa sentire oppressi.
Ad esempio io ho detto spesso che a me piaceva cucinare, in una fase fare torte e biscotti era un momento della domenica che trovavo deliziosamente rilassante, poi a un certo punto l’ho definito “condanna a vita”. Evidentemente era una cosa che mi faceva sentire bloccata, in parte, in un ruolo. Forse era una metafora di sentire che era calata l’intimità e rifiutavo quindi il ruolo di chi accudisce? Però ho avuto un crollo nella dedizione nella preparazione del cibo.
Ovviamente chi invece si è perfettamente accomodato in un equilibrio in cui gestisce un aspetto della vita vive da pascià, invece l’altro tradisce e ci si trova in uno tsunami.
Il tradito, che stava in un equilibrio per lui perfetto, ripete in modo ossessivo “voglio la mia vita di primaaaaa!” e batte pure i piedi e fa capricci perché gli hanno portato via il giocattolo della vita costruita. Il traditore medita invece addirittura di andarsene e di ribaltare tutto.
È una chiave di lettura possibile, che riguarda la relazione e non le inquietudini individuali. Una sola chiave non apre nulla. Più che altro più che chiavi sono buchi della serratura da cui si possono vedere parti di verità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Senti Max ma ci stai prendendo in giro?
Sei separato, poi non ci si separa per i figli... ??? Vabè divertimenti che poco comprendo.
O.T.
Chiedo: fargli notare che “lo detto io” si scrive “l’ho detto io” è maleducazione?
 

Carola

Utente di lunga data
Non capisci perché non l’ha voluto con lei ?
Ma era domenica , ore 23 . Si presume che a quest’ora a 10 anni un bambino deve dormire, giusto per non addormentarsi il giorno dopo a scuola.

Senti Max ma ci stai prendendo in giro?
Sei separato, poi non ci si separa per i figli... ??? Vabè divertimenti che poco comprendo.
Ah ma infatti non ci stavo capendo niente ma credevo di essermi persa qualcosa io
 
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danny

Utente di lunga data
Sono d’accordo su tutto.
Ho anche chiarito che è sempre tutto in un equilibrio dinamico.
Ma esistono fasi, anche lunghe decenni, in cui questo equilibrio fa sentire uno dei due in qualche modo perdente oppure oppresso.
Ripeto per l’ennesima volta che non si tratta di un giudizio di valore né su chi esercita il potere, né su chi lo subisce. Tanto meno chi esercita il potere è un dittatore e chi lo subisce è un debole, anche perché vi sono sempre compensazioni. Ad esempio “io sono vegana e impongo che non si mangi carne. Tu ti rassegni a mangiare la cotoletta in mensa, ma poi andiamo in montagna, mentre a me piace il mare, oppure scegli i programmi televisivi”.
Nel vostro caso, a una prima impressione, lei era la dominante in casa (pattine, ordine ossessivo-compulsivo, scelta dei cibi) tu rispetto al fuori, con influenze in casa, attraverso le varie collezioni.
Ma non conta nulla che sia una divisione equa, determinata dagli interessi (lasciamo totalmente fuori da questa riflessione le influenze culturali sui ruoli che poi possono mescolarsi e intrecciarsi tra ribellioni e regressioni, nel vostro caso specifico era anomalo, rispetto alla tradizione, ad esempio, la gestione della genitorialità) quello che conta è la percezione individuale, in una certa fase della vita, che fa sentire oppressi.
Ad esempio io ho detto spesso che a me piaceva cucinare, in una fase fare torte e biscotti era un momento della domenica che trovavo deliziosamente rilassante, poi a un certo punto l’ho definito “condanna a vita”. Evidentemente era una cosa che mi faceva sentire bloccata, in parte, in un ruolo. Forse era una metafora di sentire che era calata l’intimità e rifiutavo quindi il ruolo di chi accudisce? Però ho avuto un crollo nella dedizione nella preparazione del cibo.
Ovviamente invece si è perfettamente accomodato in un equilibrio in cui gestisce un aspetto della vita vive da pascià, invece l’altro tradisce e ci si trova in uno tsunami.
Il tradito, che stava in un equilibrio per lui perfetto, ripete in modo ossessivo “voglio la mia vita di primaaaaa!” e batte pure i piedi e fa capricci perché gli hanno portato via il giocattolo della vita costruita. Il traditore medita invece addirittura di andarsene e di ribaltare tutto.
È una chiave di lettura possibile, che riguarda la relazione e non le inquietudini individuali. Una sola chiave non apre nulla. Più che altro più che chiavi sono buchi della serratura da cui si possono vedere parti di verità.
Lei ha più volte detto di sentirsi fallita, non oppressa.
Di non aver raggiunto gli obiettivi che si era prefissata.
Si lamenta della casa, ma è pur sempre un 3 locali comprato nuovo doppi servizi, in una zona popolare, certo, ma ben collegata e con tutti i servizi, addirittura la scuola davanti casa, con due box. E' una fatica fare qualsiasi miglioria. Le propongo di cambiare i lampadari e parte una filippica in cui mi elenca 20 altre cose da fare tutte insieme, per cui arriva a concludere che è meglio cambiare casa. Abbiamo passato anni a vedere case nuove abbiamo concluso che comunque nessuna valeva la differenza di soldi che dovevamo metterci.
Ogni proposta, ogni novità è un no.
Mi sono rassegnato nel tempo, per non perdere del mio di tempo, ad accettare le sue di proposte, che riguardino l'uscita serale o la meta delle vacanze, mentre le cose che interessano solo a me le faccio da solo o con gli amici.
Ovviamente tutto questo è stato motivo di discussioni e litigate. Non ho così tanta pazienza ed è frustrante non riuscire a fare insieme cose diverse dal solito che in teoria potrebbero essere piacevoli, ma che nella realtà ho verificato che non sono. Di serate in cui lei è venuta malvolentieri facendo la lagna ne ho memoria e preferisco la leggerezza del vivere le cose per i fatti miei, piuttosto che trovarmi lei col muso in giro. Difatti sono anni che non viene neppure da mio padre. Condividiamo vacanze e naturismo, per fortuna, che occupando comunque una buona parte del tempo libero rendono piacevole lo stare insieme fuori casa, ma anche qui, in vacanza, mi faccio i miei giri da solo se una cosa interessa solo a me.
Anche in campo sessuale era la stessa cosa: se avevo voglia io e ci provavo, la risposta era sempre no, quindi col tempo ho lasciato sempre a lei l'iniziativa. Gli amici sono divenuti comuni. Ho sempre sperato che casa nostra avesse la porta aperta, sia ai miei che ai suoi amici, ma lei ha lasciato fuori i miei e i suoi, pochi, se li è gestita da sola fuori casa, sempre senza di me. Gli altri sono amici di coppia. C'era un certo periodo che mi sentivo quasi in colpa ad uscire per i fatti miei, avevo quasi timore a farlo, perché lei reagiva male. Ed erano sempre discussioni. Quando nel 2013 mi tradì io avevo smesso anche l'attività ciclistica, da lei avversata. Mi ero trovato completamente solo, per la prima volta nella vita, a dedicarmi a lei. Ed eccoti il risultato. Ultimamente sta criticando l' insegnante di canto di mia figlia e mia. Anche in questo vorrebbe decidere lei. Ovviamente io reagisco, ma questo avvelena comunque il rapporto.
Il fatto è che quando si trova nella sua dimensione comfort lei è piacevolissima e continua a piacermi, oltre ad esercitare su di me ancora una forte attrazione erotica. E torna come l'ho conosciuta, e con le caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di lei. Appena le dai l'impressione di non avere il controllo, cambia, fino a diventare odiosa. Il bastone e la carota, in pratica.
 
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ologramma

Utente di lunga data
Lei ha più volte detto di sentirsi fallita, non oppressa.
Di non aver raggiunto gli obiettivi che si era prefissata.
Si lamenta della casa, ma è pur sempre un 3 locali comprato nuovo doppi servizi, in una zona popolare, certo, ma ben collegata e con tutti i servizi, addirittura la scuola davanti casa, con due box. E' una fatica fare qualsiasi miglioria. Le propongo di cambiare i lampadari e parte una filippica in cui mi elenca 20 altre cose da fare tutte insieme, per cui arriva a concludere che è meglio cambiare casa. Abbiamo passato anni a vedere case nuove abbiamo concluso che comunque nessuna valeva la differenza di soldi che dovevamo metterci.
Ogni proposta, ogni novità è un no.
Mi sono rassegnato nel tempo, per non perdere del mio di tempo, ad accettare le sue di proposte, che riguardino l'uscita serale o la meta delle vacanze, mentre le cose che interessano solo a me le faccio da solo o con gli amici.
Ovviamente tutto questo è stato motivo di discussioni e litigate. Non ho così tanta pazienza ed è frustrante non riuscire a fare insieme cose diverse dal solito che in teoria potrebbero essere piacevoli, ma che nella realtà ho verificato che non sono. Di serate in cui lei è venuta malvolentieri facendo la lagna ne ho memoria e preferisco la leggerezza del vivere le cose per i fatti miei, piuttosto che trovarmi lei col muso in giro. Difatti sono anni che non viene neppure da mio padre. Condividiamo vacanze e naturismo, per fortuna, che occupando comunque una buona parte del tempo libero rendono piacevole lo stare insieme fuori casa, ma anche qui, in vacanza, mi faccio i miei giri da solo se una cosa interessa solo a me.
Anche in campo sessuale era la stessa cosa: se avevo voglia io e ci provavo, la risposta era sempre no, quindi col tempo ho lasciato sempre a lei l'iniziativa. Gli amici sono divenuti comuni. Ho sempre sperato che casa nostra avesse la porta aperta, sia ai miei che ai suoi amici, ma lei ha lasciato fuori i miei e i suoi, pochi, se li è gestita da sola fuori casa, sempre senza di me. Gli altri sono amici di coppia. C'era un certo periodo che mi sentivo quasi in colpa ad uscire per i fatti miei, avevo quasi timore a farlo, perché lei reagiva male. Ed erano sempre discussioni. Quando nel 2013 mi tradì io avevo smesso anche l'attività ciclistica, da lei avversata. Mi ero trovato completamente solo, per la prima volta nella vita, a dedicarmi a lei. Ed eccoti il risultato. Ultimamente sta criticando l' insegnante di canto di mia figlia e mia. Anche in questo vorrebbe decidere lei. Ovviamente io reagisco, ma questo avvelena comunque il rapporto.
Il fatto è che quando si trova nella sua dimensione comfort lei è piacevolissima e continua a piacermi, oltre ad esercitare su di me ancora una forte attrazione erotica. E torna come l'ho conosciuta, e con le caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di lei. Appena le dai l'impressione di non avere il controllo, cambia, fino a diventare odiosa. Il bastone e la carota, in pratica.
complicatuccia eh la situazione , trovo che hai tanta ma tanta pazienza
 

Brunetta

Utente di lunga data
Lei ha più volte detto di sentirsi fallita, non oppressa.
Di non aver raggiunto gli obiettivi che si era prefissata.
Si lamenta della casa, ma è pur sempre un 3 locali comprato nuovo doppi servizi, in una zona popolare, certo, ma ben collegata e con tutti i servizi, addirittura la scuola davanti casa, con due box. E' una fatica fare qualsiasi miglioria. Le propongo di cambiare i lampadari e parte una filippica in cui mi elenca 20 altre cose da fare tutte insieme, per cui arriva a concludere che è meglio cambiare casa. Abbiamo passato anni a vedere case nuove abbiamo concluso che comunque nessuna valeva la differenza di soldi che dovevamo metterci.
Ogni proposta, ogni novità è un no.
Mi sono rassegnato nel tempo, per non perdere del mio di tempo, ad accettare le sue di proposte, che riguardino l'uscita serale o la meta delle vacanze, mentre le cose che interessano solo a me le faccio da solo o con gli amici.
Ovviamente tutto questo è stato motivo di discussioni e litigate. Non ho così tanta pazienza ed è frustrante non riuscire a fare insieme cose diverse dal solito che in teoria potrebbero essere piacevoli, ma che nella realtà ho verificato che non sono. Di serate in cui lei è venuta malvolentieri facendo la lagna ne ho memoria e preferisco la leggerezza del vivere le cose per i fatti miei, piuttosto che trovarmi lei col muso in giro. Difatti sono anni che non viene neppure da mio padre. Condividiamo vacanze e naturismo, per fortuna, che occupando comunque una buona parte del tempo libero rendono piacevole lo stare insieme fuori casa, ma anche qui, in vacanza, mi faccio i miei giri da solo se una cosa interessa solo a me.
Anche in campo sessuale era la stessa cosa: se avevo voglia io e ci provavo, la risposta era sempre no, quindi col tempo ho lasciato sempre a lei l'iniziativa. Gli amici sono divenuti comuni. Ho sempre sperato che casa nostra avesse la porta aperta, sia ai miei che ai suoi amici, ma lei ha lasciato fuori i miei e i suoi, pochi, se li è gestita da sola fuori casa, sempre senza di me. Gli altri sono amici di coppia. C'era un certo periodo che mi sentivo quasi in colpa ad uscire per i fatti miei, avevo quasi timore a farlo, perché lei reagiva male. Ed erano sempre discussioni. Quando nel 2013 mi tradì io avevo smesso anche l'attività ciclistica, da lei avversata. Mi ero trovato completamente solo, per la prima volta nella vita, a dedicarmi a lei. Ed eccoti il risultato. Ultimamente sta criticando l' insegnante di canto di mia figlia e mia. Anche in questo vorrebbe decidere lei. Ovviamente io reagisco, ma questo avvelena comunque il rapporto.
Il fatto è che quando si trova nella sua dimensione comfort lei è piacevolissima e continua a piacermi, oltre ad esercitare su di me ancora una forte attrazione erotica. E torna come l'ho conosciuta, e con le caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di lei. Appena le dai l'impressione di non avere il controllo, cambia, fino a diventare odiosa. Il bastone e la carota, in pratica.
Però in questa tua descrizione tu ti sottrai da qualsiasi ruolo di potere o condizionante sulla sua vita.
Non credo che sia proprio così.
 

danny

Utente di lunga data
Però in questa tua descrizione tu ti sottrai da qualsiasi ruolo di potere o condizionante sulla sua vita.
Non credo che sia proprio così.
No, dovresti sentire anche lei, infatti.
Però, capisci che me l'ha menata fino a ieri che io l'ho costretta a lasciare l'amante e che io ho esagerato... Vedi tu, eh.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
No, dovresti sentire anche lei, infatti.
Però, capisci che me l'ha menata fino a ieri che io l'ho costretta a lasciare l'amante e che io ho esagerato... Vedi tu, eh.
Quello sarebbe il momento della ribellione.
Non è che le persone siano sempre consapevoli. Soprattutto non so chi lo sia quando segue impulsi per cercare di trovare equilibrio.
Se si togli la sostanza a un drogato reagisce dicendo che ne ha diritto e che non gli fa male e smette quando vuole. Però perché ha iniziato e qual era il suo disagio non lo sa.
 

Carola

Utente di lunga data
No, dovresti sentire anche lei, infatti.
Però, capisci che me l'ha menata fino a ieri che io l'ho costretta a lasciare l'amante e che io ho esagerato... Vedi tu, eh.
meno va be danny ma sta cosa non si può sentire te ne rendi conto anche tu
Anche un bambino penserebbe che è un’ assurdità ti prego
Cosa dovevi farle vivere La sua storiella sono ad esaurimento ?
Simpatica sta donna che personaggio 😂😂
 

danny

Utente di lunga data
Quello sarebbe il momento della ribellione.
Non è che le persone siano sempre consapevoli. Soprattutto non so chi lo sia quando segue impulsi per cercare di trovare equilibrio.
Se si togli la sostanza a un drogato reagisce dicendo che ne ha diritto e che non gli fa male e smette quando vuole. Però perché ha iniziato e qual era il suo disagio non lo sa.
Il disagio di tutti quanti. Quello di apprezzare l'altro sesso.
Ma secondo te quella frase è il pensiero di una che è stata travolta dagli eventi?
 

Brunetta

Utente di lunga data
meno va be danny ma sta cosa non si può sentire te ne rendi conto anche tu
Anche un bambino penserebbe che è un’ assurdità ti prego
Cosa dovevi farle vivere La sua storiella sono ad esaurimento ?
Simpatica sta donna che personaggio 😂😂
Il disagio di tutti quanti. Quello di apprezzare l'altro sesso.
Ma secondo te quella frase è il pensiero di una che è stata travolta dagli eventi?
Ti ha risposto Carola.
È una affermazione assurda.
Per me è evidente che esprime un desiderio di autonomia.
Si è manifestata del tradimento solo incidentalmente.
È come la ribellione adolescenziale. C’è chi suona la batteria, chi si veste da punk o da dark, chi ha una crisi mistica. Sono solo mezzi casuali, come tram presi a caso per fuggire da qualcosa o qualcuno.
In adolescenza è normale.
In un matrimonio indica che vi era uno squilibrio.
La maggior parte dei traditi dice “...e pensare che sarei stato io a dover avere motivi...”
Questo dimostra che il tradito non percepiva minimamente che lo squilibrio non era grave, anzi che nobilmente sopportava le estrosità dell’altro, le manie che stoicamente assecondava, persino la mancanza di esperienze comune che l’altro rifiutava, nonostante le proposte, persino gli inviti a seguire un hobby o una passione venivano cassati.
E poi “sta carognetta“ pure ti tradisce!
Se però non si esce dalla idea di voler trovare il colpevole, ovviamente si rifiuta di accettare di essere stato in qualche modo dispotico.
 
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