Rifarsi una vita

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e perchè mai?;)

E' una battuta scema tra me e le mie due amichette del cuore... quando qualcosa andava storto si diceva "tanto devi morire" ma per rendere l'idea piu' opprimente si aggiungeva il "pentiti prima di morire"... a noi faceva ridere ma non escludo il fatto che fossimo disturbate:carneval:
 
"Un giorno uno prende una decisione senza nemmeno sapere come, e questa decisione continua per propria forza d’inerzia. Con il passare degli anni è sempre più difficile cambiarla."
kundera - l'insostenibile leggerezza dell'essere.

 

Nobody

Utente di lunga data
E' una battuta scema tra me e le mie due amichette del cuore... quando qualcosa andava storto si diceva "tanto devi morire" ma per rendere l'idea piu' opprimente si aggiungeva il "pentiti prima di morire"... a noi faceva ridere ma non escludo il fatto che fossimo disturbate:carneval:
viste le gare che organizzavate per passare il tempo, la possibilità sussiste :carneval:
 

Lettrice

Utente di lunga data
viste le gare che organizzavate per passare il tempo, la possibilità sussiste :carneval:
No, non con loro...quelli sono a Ca... queste due erano compagne d'universita' ma siamo li', avresti dovuto vedere che festone mettevamo su'... una volta il tutto sfuggi talmente tanto al nostro controllo che trovammo un cane a dormire nel letto :unhappy:
 

Nobody

Utente di lunga data
No, non con loro...quelli sono a Ca... queste due erano compagne d'universita' ma siamo li', avresti dovuto vedere che festone mettevamo su'... una volta il tutto sfuggi talmente tanto al nostro controllo che trovammo un cane a dormire nel letto :unhappy:
:rotfl:
Però è vero, intimamente non sappiamo che dobbiamo morire... voglio dire, razionalmente lo sappiamo benissimo, ma inconsciamente ci pensiamo immortali.
 

Lettrice

Utente di lunga data
:rotfl:
Però è vero, intimamente non sappiamo che dobbiamo morire... voglio dire, razionalmente lo sappiamo benissimo, ma inconsciamente ci pensiamo immortali.
Gia' inoltre la vita non sempre e' un cioccolatino e c'e' chi vuol far credere che ci si debba pentire di quei pochi peccatucci che magari ci hanno addolcito la pillola...
 
Gia' inoltre la vita non sempre e' un cioccolatino e c'e' chi vuol far credere che ci si debba pentire di quei pochi peccatucci che magari ci hanno addolcito la pillola...
ma quelli sappiamo benissimo che non sono peccati; il pentimento dovrebbe riguardare egoismi, omissioni, codardie e accidia
a volte è più grave non aver fatto
augh...mi ritiro in meditazione
 

Nobody

Utente di lunga data
Gia' inoltre la vita non sempre e' un cioccolatino e c'e' chi vuol far credere che ci si debba pentire di quei pochi peccatucci che magari ci hanno addolcito la pillola...
ma infatti... sul lesso ci vuole la salsa verde. :)
Comunque concordo con chi sostiene che per godersi pienamente la vita bisogna riuscire a raggiungere la vera consapevolezza della morte.
 

Lettrice

Utente di lunga data
ma quelli sappiamo benissimo che non sono peccati; il pentimento dovrebbe riguardare egoismi, omissioni, codardie e accidia
a volte è più grave non aver fatto
augh...mi ritiro in meditazione
Pero' anche quelle sono umane debolezze... difficile fare una classifica generale su cosa ci si debba pentire e su cosa non ci si debba pentire
 

ignavius

Utente di lunga data
ma infatti... sul lesso ci vuole la salsa verde. :)
Comunque concordo con chi sostiene che per godersi pienamente la vita bisogna riuscire a raggiungere la vera consapevolezza della morte.
No, non posso tacere! Non concordo assolutamente, ed è per me una questione di coscienza, di orgoglio e di dignità umana. Mai sia detto che mi sia nascosto di fronte al dovere di salvare la verità dagli attacchi dei perversi e dei disgraziati!

Col lesso ci va la mostarda di frutta!
 

Lettrice

Utente di lunga data
ma infatti... sul lesso ci vuole la salsa verde. :)
Comunque concordo con chi sostiene che per godersi pienamente la vita bisogna riuscire a raggiungere la vera consapevolezza della morte.
Non esiste nulla di terribile nella vita per chi davvero sappia che nulla c'è da temere nel non vivere più. Perciò è sciocco chi sostiene di aver paura della morte, non tanto perché il suo arrivo lo farà soffrire, ma in quanto l'affligge la sua continua attesa. Ciò che una volta presente non ci turba, stoltamente atteso ci fa impazzire.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti. Per i vivi non c'è, i morti non sono più. Invece la gente ora fugge la morte come il peggior male, ora la invoca come requie ai mali che vive.

Il vero saggio, come non gli dispiace vivere, così non teme di non vivere più. La vita per lui non è un male, né è un male il non vivere. Ma come dei cibi sceglie i migliori, non la quantità, così non il tempo più lungo si gode, ma il più dolce.
Chi ammonisce poi il giovane a vivere bene e il vecchio a ben morire è stolto non solo per la dolcezza che c'è sempre nella vita, anche da vecchi, ma perché una sola è la meditazione di una vita bella e di una bella morte.


Il vecchio greco ne cagava eh?:carneval:
 

Nobody

Utente di lunga data
No, non posso tacere! Non concordo assolutamente, ed è per me una questione di coscienza, di orgoglio e di dignità umana. Mai sia detto che mi sia nascosto di fronte al dovere di salvare la verità dagli attacchi dei perversi e dei disgraziati!

Col lesso ci va la mostarda di frutta!
de gustibus... io la metto sul pecorino! marmellata di cipolle...
 

Nobody

Utente di lunga data
Non esiste nulla di terribile nella vita per chi davvero sappia che nulla c'è da temere nel non vivere più. Perciò è sciocco chi sostiene di aver paura della morte, non tanto perché il suo arrivo lo farà soffrire, ma in quanto l'affligge la sua continua attesa. Ciò che una volta presente non ci turba, stoltamente atteso ci fa impazzire.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti. Per i vivi non c'è, i morti non sono più. Invece la gente ora fugge la morte come il peggior male, ora la invoca come requie ai mali che vive.

Il vero saggio, come non gli dispiace vivere, così non teme di non vivere più. La vita per lui non è un male, né è un male il non vivere. Ma come dei cibi sceglie i migliori, non la quantità, così non il tempo più lungo si gode, ma il più dolce.
Chi ammonisce poi il giovane a vivere bene e il vecchio a ben morire è stolto non solo per la dolcezza che c'è sempre nella vita, anche da vecchi, ma perché una sola è la meditazione di una vita bella e di una bella morte.

Il vecchio greco ne cagava eh?:carneval:
direi proprio di si :carneval: Anche il vecchio yaqui:
“Come ci si può sentire tanto importanti quando sappiamo che la morte ci da la caccia?”, chiese. “La cosa da fare quando sei impaziente è voltarsi a sinistra e chiedere consiglio alla tua morte. Ti sbarazzi di un’enorme quantità di meschinità se la tua morte ti fa ungesto, o se ne cogli una breve visione, o se soltanto hai la sensazione che la tua compagna è lì che ti sorveglia”.
“La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo!” Esclamò. “Ogni volta che senti, come a te capita sempre, che tutto va male e che stai per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedigli se è vero. La tua morte ti dirà che hai torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La morte ti dirà: ‘Non ti ho ancora toccato’ “.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Sì ma qualcosa si spererà per la propria vita, qualche aspettativa ce la facciamo tutti.
Io di essere in salute.
Poi tutto che quello che dovesse arrivare di bello sarà un regalo, come sempre.
Io, ormai, la vita l'ho fatta, con la persona sbagliata, ma l'ho fatta. Ora la mia vita esistente sono i miei figli, il mio lavoro, fare quel che ho voglia di fare.
Certo se una persona ha 40 anni o non ha figli avrà voglia di costruire qualcosa che le dia senso.
Ma il senso ognuno lo deve trovare in quello che vive, non cercare al di fuori di quel che ha disperatamente qualcosa che dia senso.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
:rotfl:
Però è vero, intimamente non sappiamo che dobbiamo morire... voglio dire, razionalmente lo sappiamo benissimo, ma inconsciamente ci pensiamo immortali.
Per questo non sappiamo assaporare il presente?
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
direi proprio di si :carneval: Anche il vecchio yaqui:
“Come ci si può sentire tanto importanti quando sappiamo che la morte ci da la caccia?”, chiese. “La cosa da fare quando sei impaziente è voltarsi a sinistra e chiedere consiglio alla tua morte. Ti sbarazzi di un’enorme quantità di meschinità se la tua morte ti fa ungesto, o se ne cogli una breve visione, o se soltanto hai la sensazione che la tua compagna è lì che ti sorveglia”.
“La morte è il solo saggio consigliere che abbiamo!” Esclamò. “Ogni volta che senti, come a te capita sempre, che tutto va male e che stai per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedigli se è vero. La tua morte ti dirà che hai torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La morte ti dirà: ‘Non ti ho ancora toccato’ “.
Chi è yaqui? :confused:
 

ignavius

Utente di lunga data
Per questo non sappiamo assaporare il presente?
Culturalmente siamo stati abituati ad ipotecare il presente in funzione di fumose "promesse" o "minacce" riguardanti il futuro. Siamo stati abituati ad avere paura perchè con la paura per secoli i popoli sono stati dominati meglio.
Credo comunque che la maggior parte della gente oggi tema molto di più il dolore e la sofferenza che potrebbe precedere la morte, piuttosto che la morte stessa. Privati dello spauracchio dell'"inferno", a molti oggi interessa molto di più un ipotetico "paradiso" terreno piuttosto che il nulla dopo.
 
Stato
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