Oggi sento la necessità di tirare un po' fuori.
Mi conosco, difficilmente chiedo consigli ma i confronti mi sono sempre di grande aiuto perché mi aiutano magari a prestare attenzione su cose che non vedo o non sono chiare...e io di adulti con cui confrontarmi qui ne ho tanti e pochi, quindi tanti ma pieni nelle loro vite, quindi è che sanno molto di come mi vanno determinate cose, la famiglia lasciamo stare, ancora meno.
Provo a spiegare la mia necessità di mettermi in pausa, prendermi questo spazietto Lazzaretto e riflettere un po'.
Lavoro tanto. Tutti lavoriamo tanto, ogni lavoro conta, diciamo che io mi spremo abbastanza oltre e ne sono consapevole. Mi piace quello che faccio e questo per me è quello che conta. Ma ancora prima lo faccio per degli obiettivi, fino a qualche tempo fa lo facevo per tenere in piedi i pezzi più che altro, essendomi ritrovata sola con ennemila spese da gestire, alcune anche lasciate accollate dall' ex. Però il punto è che devo fare delle scelte....e ho un po' di paura.
Quando c era "lui" io lavoravo in albergo come sempre e avevo la mia casetta in gestione. Guadagnavo bene, soprattutto gestendo in due le spese riuscivo a togliermi qualcosa. Quando se ne è andato, ho avuto poco tempo per riflettere e capire come rimboccarmi le maniche. Quindi per un anno, fino a giugno scorso, oltre a tenere le mie due situazioni che mi facevano comunque arrivare poco para a fine mese, pulivo gli uffici.
5.45 timbravo, 8.30 finivo, alle 9 in hotel fino alle 14 e se c era da fare la casa, pulivo la casa e lo studio legale, perché la famiglia di avvocati per cui lavoro mi ha smollato pure quello. Tutto questo dal lunedì al sabato incluso. In tempi di guerra ho preso tutto, non nego che tra calo di peso e occhiaie non me la sono passata benissimo però sono riuscita a togliermi debiti che avevo e a giugno ho salutato gli uffici senza pensarci due volte. Poi si è aggiunta la mia amica con il bar la domenica, L offerta non era male, con gli uffici tolti e varie cose in meno comunque le spese erano sempre tante quindi mi faceva comodo due domeniche al mese. Morale, riposo ogni 15 giorni. Che poi non è mai realmente riposo se c è un check in di domenica. Insomma, tiro dritto così fino a dicembre, quando aggancio il ragazzo di Trastevere che mi dà l avvio per la casa vacanza e a Maggio apro. Poi Vaticano a seguire, sempre per voci di corridoio che hanno iniziato a fare girare il mio nome, partita iva in mano e parto. Fin qui tutto ok. Ma io che le case faticassero inizialmente lo avevo messo in conto e l avevo ben spiegato. Luglio e agosto una tragedia, che per Roma agosto è anche bassa stagione, tra strategie di prezzi, sconti vari, e accortezze giuste ho però riempito settembre e le cose prendono piano piano forma. Poi arriva D. Che chiede aiuto con un post su fb per tenere le sue 4 case fino a fine agosto, concludendo che a fine estate, se avesse trovato una persona valida, sarebbe stato disposto a lasciarne una o due in gestione perché lui non riesce più a seguirle con il suo. Prima di rispondere ho parlato con mio figlio che è grandicello e le cose le capisce. Gli illustro la possibilità mettendole a fronte del fatto che mamma se coglie l' occasione a qualcosa deve rinunciare. Le ferie, la nostra vacanza. Ogni sacrificio d altronde comporta una rinuncia. Lui sa bene cosa faccio, perché e con quale scopo, quindi approva e mi incoraggia. Partirà comunque con il papà e lo manderò dalla nonna al mare. Vado a fare questo benedetto incontro in mezzo a 15 candidati (è una giungla vera) e il giorno dopo mi chiama. L ho convinto, proviamo. Però mi viene incontro e me ne dà intanto una, per non sovraccaricarmi avendone già 3, le altre le affida ad altri. Che hanno combinato un casino. Insomma, dopo dieci giorni di Colosseo mi offre uno spritz e mi dice te la senti?
Quindi, al momento io gestisco 7 case. Che comporta una reperibilità continua, smazzamento di posta, conversazioni varie, coordino le ditte delle pulizie, lavanderia, Airbnb, booking che lui usa frequentemente, ad una percentuale concordata. Ho passato gli ultimi dieci giorni a dormire 3 ore a notte per mettere mano a tutti i casini fatti da quelli prima di me. Dormo praticamente a lavoro. Mezz ora in albergo, mezzo ora tra un ospite e l'altro, ok, sono un disastro al momento. Lo confesso. Rido sempre, sono sempre come mi leggete, ma ammetto che sto facendo uno sforzo immane, i miei amici incrociati al volo l altro giorno mi hanno detto che ho il viso un sacco stanco. Torno a casa non so mai a che ora, accendo il PC e mi eclisso. Meno quando c è mio figlio, ma comunque sto chiusa in camera da una certa ora in poi. Come adesso, seduta a gambe incrociate che rifletto. E chiacchiero un sacco perché si, chissenefrega, ogni tanto posso farlo.
Arrivo ad oggi (finalmente

)
Ieri mi chiama Milano. Lo chiamo Milano ma non è il mio amantato, ma il ragazzo che ho conosciuto su dove prendevo casa per le mie fughe e con cui ho stretto in un anno e mezzo un bel rapporto umano e professionale, ci confrontiamo su un sacco di cose. Mi sta dietro da un po' perché piano piano ha fondato una società che al momento gestisce molti immobili per l' Italia e punta a Roma, punta a me. Ci crede da sempre, stavolta fa sul serio. Nel suo progetto io dovrei essere il punto di riferimento a Roma per la co gestione di vari immobili che vuole acquisire. Vuole una persona di fiducia e conosce il mio operato. Salirò a Milano verso fine agosto, scenderà lui prima a Roma e sentirò bene di cose tratta il suo programma, ma a grosse linee questo è. Gestire per conto suo fisicamente sul posto, sempre a percentuale (e sparo alto, ma lo sanno tutti), le sue case. D.oggi mi ha convocata per un caffè. Per farmi i complimenti, per dirmi che lui è uno diffidente e raramente si trova bene con una persona, riconosce la mia capacità di problem solving e che svolgo il lavoro in maniera impeccabile. E che sta valutando di lasciarmi la gestione di 3 su 4 da fine agosto in poi includendo anche la parte burocratica di dichiarazioni varie da compilare, aumentando la percentuale concordata. Entrambi mi hanno detto una cosa. Hai delle potenzialità pazzesche, ma l albergo ti blocca le ali.
Il punto è questo. Lo so.
Se io non avessi l albergo, sarebbe diverso. Potrei svegliarmi all ora che voglio, fare da remoto quello che mi ritrovo a fare la sera fino alle due di notte, andare giusto a fare qualche check in quando capisco che è il caso, ma fondamentalmente non starei 6 su 7 dalle 8.30 alle 13.30/14 a pulire i bagni e arrampicarmi sulla scala, a fare letti a castello (cazzo ne ho due


) e a mettere mani dove non è compito mio metterle, ma loro mi sobbarcano di stress.
Ma ho paura. E devo superare questo scoglio di paura.
Ho paura perché si, io gestisco case, ma sempre per conto di persone che un domani boh, magari se la vendono, magari non servono più, magari ci vanno a vivere. E l' unico contratto sicuro che ho al momento è l albergo. Albergo di merda, è vero, pieno di problemi e totalmente da ristrutturare, ma loro sono sempre disponibili con me, con le mie seppur poche richieste, mi vengono incontro su tantissime cose e riposare la domenica in hotel è un lusso per pochi in questo mestiere. Rischierei più facile se non fossi sola. Perché a me è questo che spaventa, non il trovare eventualmente un altro hotel perché il lavoro l' ho sempre trovato rapidamente, e non lo dico con presunzione, ma perché porto sempre umiltà in punta di piedi ovunque io vada. Ma ho paura di lasciare una sicurezza per tutte le responsabilità che ho in groppa. Da Chicco, alla casa, alle spese. Se sbaglio, le spalle a me non le copre nessuno. Il bar è un' altra questione. Ci parlerò a fine luglio. Non l' ho ancora fatto perché al marito hanno trovato un tumore molto brutto e questo mese li ho visti in lacrime tra una visita e l altra e mi sarei sentita una merda a dirle G., scusa, non riesco più a venire, non ho proprio le forze di saltare il riposo per venire qui. Ora so che devo sennò qui crollo io. Ma verso l albergo ho un po' di timore, loro sarebbero pure disposti a passarmi ad un 5 su 7 a settembre perché che mi stressa la loro gestione gliel ho detto. E inizialmente mi sono detta ok, 3 case, 5 su 7 in hotel, ci sto, posso farcela. Ma qui nel mio piccolo ho fatto passi da gigante, sto crescendo tanto, ho soddisfazioni enormi ma a volte mi sento un po' soffocare, so che devo mollare qualcosa e sto un po' così, a cercare di capire se è il momento giusto per saltare o ritrovarmi a 50 anni a fare ancora letti a castello. Con tutto il carico di pesi che ho da mantenere in equilibrio. Ci credo in me, ci credo molto. Ma ho una stanchezza di testa adesso che mi rende offuscata ogni possibile decisione. Piano piano farò luce.