sì ma non stiamo parlando di quelle in pelle da BSDM
è da marzo che mi studio maschere e mascherine
ce ne sono alcune...bellizzimizzime!!
come stai?
sì ma non stiamo parlando di quelle in pelle da BSDM
è da marzo che mi studio maschere e mascherine
ce ne sono alcune...bellizzimizzime!!
come stai?
BravoPontificare sulla sacralità dell'amore, della capacità di amare se stessi e gli altri e' facile, sono concetti che vengono disquisiti da sempre. Rimuovere i paraocchi e' un po più difficile e di fronte alla propria incapacità si tacciano gli altri di non saper vedere oltre il naso, con buona pace dell'imbecille di turno che quota.
La cosa più grave è che avete diritto di voto.
sei off topic e stai inquinando il 3d.Bravo... E se non ami che fai??
e chi ha parlato di bdsm?sì ma non stiamo parlando di quelle in pelle da BSDM
Mi piace curiosare e trasformare i problemi in risorse.Sempre informatissima.
Bene, tu?![]()
Succede, anche per me è un periodo che mi butta bene. La voglia c'è, è il giocattolino che manca,Mi piace curiosare e trasformare i problemi in risorse.
Sto bene, grazie!
Tutto sommato, è un bel periodo, sono quasi stupita a dirti il vero.
Ho ancora voglia di giocare.![]()
sì, come dici, succedeSuccede, anche per me è un periodo che mi butta bene. La voglia c'è, è il giocattolino che manca,![]()
perchè percepisci le mie parole come una ricerca di autogiustificazione? ho già affrontato quella fase, sto andando oltre.A me piace partire dalla etimologia delle parole. Il linguaggio costruisce le nostre mappe cognitive e racconta la storia delle nostre mappe, individuali e sociali.
Ti sei mai incuriosito dell'etimologia di tradimento?
Tradire è una parola composta da tra oltre e dare consegnare. Consegnare al nemico.
E' una parola di origine militare, quel consegnare aveva un significato molto fisico e grave.
Giuda che consegna Cristo.
Poi il linguaggio ha fatto i suoi giochi, le sue semplificazioni, ed è divenuta una parola di uso comune (abusata a mio parere).
A che nemico consegno e chi?
Se poi ci aggiungiamo l'altra parola assolutamente abusata, amore...ne esce un bel minestrone.
Io mi chiedo, quando affermo di amare qualcuno, ma non mi svelo e di conseguenza non concedo allo spazio comune (il Noi) il mio svelamento e di conseguenza non com-partecipo a creare le condizioni affinchè quello spazio sia di svelamento condiviso, dove sta il tradimento?
Paradossalmente, una relazione potrebbe essere (e questo è il desiderio che in fondo si nasconde nella parola amore) quello spazio in cui essere intimamente liberi di esprimersi pienamente. E non solo. Dovrebbe essere quello spazio in cui vien di comune nutrito lo svelamento ognuno di se stesso e poi agli occhi dell'altro.
Che altro non è che affrontare i propri nemici interiori.
Il paradosso è che tradendo non consegno al nemico, ma anzi allontano dal nemico. Spostando.
Mentre non svelando nella relazione i nemici interiori, le ombre, volendo presentare la parte bella e accettabile, rinunciando a seè nel nome di un progetto (bella roba un amore costruito sulla rinuncia di sè e quindi di conseguenza sulla rinuncia del dono di sè) sto tradendo.
Nella forma non consegno il mio corpo a nessun nemico (ma davero...cosa significa chiamare nemico un altro partner sessuale? cosa implica il considerare gli altri come nemici con cui competere per il mantenimento del compagno/a? in termini di appropriazione e consenso e desiderio).
Eppure sto tradendo nel modo più brutale. Mi nego, considero l'altro un nemico a cui non consegnarmi interamente per proteggere (???) uno spazio che a lungo andare diventa una facciata formale.
E' davvero questo l'amore?
Una costruzione di maschere nel nome di un progetto da proteggere?
Che in fondo, nell'accezione comune il tradimento è divenuto un togliere la protezione promessa.
o meglio, rifiutare la protezione concessa...e il punto è qui. Cosa si protegge?
Una relazione fatta di compromessi, di silenzi, di non detti...può essere tradita?
O forse il tradimento è già avvenuto nel momento in cui decido di riservare a me quello che temo possa deludere l'altro o mettere a rischio il progetto?
E usare il corpo forse non è altro che il passaggio alla forma di una sostanza già ben presente?
SE posso essere molto schietta con le tue riflessioni, che sono molto sentimentali, mi sembrano semplicemente dei modi per evitare di affrontare il nucleo.
Amore, non amore, piacere, dolore...mah.
Personalmente mi sembrano il prosieguo della favola del mulino bianco.
Un paravento. E una giustificazione.
come mai non ti affronti direttamente e sei lì a girare in tondo con i sentimenti? (che fra l'altro altro non sono che elaborazioni culturali e mentemediate...quindi ingannevoli e temporanei per definizione).
di cosa hai paura?
Perchè, leggendoti e quindi a sensazione, mi sembra che tu continui a girare intorno a degli stereotipi sentimentali.perchè percepisci le mie parole come una ricerca di autogiustificazione? ho già affrontato quella fase, sto andando oltre.
mi piace il tuo aver "allargato" il discorso quando dici "E usare il corpo forse non è altro che il passaggio alla forma di una sostanza già ben presente": in effetti questo era il tassello successivo, ovvero l'uso del corpo e delle sensazioni che ci regala messo in correlazione con i sentimenti.
di cosa ho paura? della mediocrità.
a chi stavi rispondendo?Poi alla fine ti sei "incastrata".![]()
ci sto meditando...Poi alla fine ti sei "incastrata".![]()
bravissima: gli stereotipi sentimentali.Perchè, leggendoti e quindi a sensazione, mi sembra che tu continui a girare intorno a degli stereotipi sentimentali.
Perchè ho la sensazione che tu leghi a quei sentimenti gli impedimenti che ti mantengono lontano dai tuoi bisogni (che dici essere, fondamentalmente, l'espressione di te senza veli).
Esprimersi liberamente comporta l'assunzione della responsabilità del rischio.
Di venire rifiutati. Innanzitutto.
E dover affrontare il nemico interiore.
Ma la mediocrità, non è forse esattamente non affrontare il rischio usando paraventi?
(e nei paraventi io ci metto anche la sofferenza che si può produrre nell'altro.)
Non pensi?
bravissima: gli stereotipi sentimentali.
E' questo uno dei cardini della questione, nessun tradimento sarebbe tale se a monte non ci fossero gli stereotipi sentimentali.
quale chiave esiste per aprire questi lucchetti della mente?
non sono d'accordo sulla frase finale: le chiavi non sono sempre fra le mani, se così fosse sarebbe tutto troppo semplice.![]()
mi ha fatto ridere il bravissima, grazie della risata!
Gli stereotipi non sono un cardine.
Il cardine è sotto i sentimenti.
Ecco perchè ti dico di mollarla lì coi sentimenti.
Sono creazione della mente. Frutto di elaborazione delle emozioni.
E l'elaborazione va ad attingere ai vissuti personali, sociali, culturali, storici.
E hanno - i sentimenti- fondamentalmente la funzione di mantenere il sistema in uno stato.
Evitare il cambiamento. (del sistema)
Vai alle tue emozioni.
Una cosa ho imparato.
Le chiavi sono sempre in mano.
Il problema è guardarsi le mani![]()
non esiste semplice e difficile, ci hai mai pensato?non sono d'accordo sulla frase finale: le chiavi non sono sempre fra le mani, se così fosse sarebbe tutto troppo semplice.
interessante il concetto dei sentimenti come creazione della mente
ciao.non esiste semplice e difficile, ci hai mai pensato?
semplice è di solito ciò che già si sa fare, difficile è ciò che non si sa fare. (talvolta si crede di non saper fare)
Ma non penso che semplice e difficile siano categorie indicative.
Se non per descriver le proprie attese rispetto a se stessi, al mondo e a se stessi in relazione al mondo.
Cerca se ti incuriosisce, c'è parecchio materiale a riguardo(non ho inventato nulla)
Spiegami su cosa non sei d'accordo precisamente, se vuoi.
Ti risponderò non appena avrò di nuovo tempo e attenzione da dedicare. Buona giornata intanto![]()
con te non si sa maie chi ha parlato di bdsm?
questo mica è il luogo.