Sono complicata
La situazione è leggermente più complessa del lineare caso esemplare "lui sposato che illude lei, la scarica, lei che soffre per amore e non capisce come lui abbia potuto".
I percorsi nostri sono delicati e misteriosi.
Le emozioni umane sono così complicate che non credo esista solo la cosa buona e quella cattiva, così come per le persone.
P/R non batto i piedi "perchè preferisce prima la moglie e poi la salma". Io sapevo perfettamente che questa per lui (e per me) era un'avventura e non una passione, ma io, che sogno la passione, riesco a capire anche la "bellezza" e la "pulizia" di una avventura se mossa da una forza di attrazione non solo fisica ma anche in un certo modo intellettuale e emotiva. Non sto dicendo che questo era il caso, pensandolo qui ho preso in granchio, ma insomma credo esista anche questo. Non ho pensato nemmeno per un momento di sottrarlo alla famiglia, alla quale dico sinceramente (col rischio di attirarmi addosso le ire funeste del forum) non ho pensato nemmeno per un attimo. Paradosso vuole che ho provato compassione e un senso di tenerezza per sua moglie solo l'ultima volta che l'ho vista seduta con un'amica dove due ore prima tenevano le chiappe suo marito con l'amichetta. Ipocrisia? Può darsi, non sono perfetta.
Questo per dire che non batto i piedi per la sua scelta. Quando parlo di decisione subita e non capita mi riferisco alla repentinità con cui la cosa è successa e il non aver avuto uno straccio di spiegazione da lui. Che so, tipo "mi aveva lasciato e ora è tornata", "abbiamo continuato a vederci per tutto questo tempo", oppure "di lei sono innamorato" oppure qualsiasi cosa. Insomma sono un essere umano, ho bisogni di salvare ai miei occhi la mia immagine.
Credo che fare qualcosa di diverso dal sentirmi una eroina perfetta perchè cancello a fatica ogni traccia di lui e della storia dalla vita, bollandola irrimediabilmente come un errore, contribuisce a conferirle una nuanche di drammaticità che non merita e forse la eleverrebbe.
Alla fine la riporto al livello dove deve stare se in qualche modo guardo in faccia la realtà per quella che è stata, e ci riesco nella misura in cui ho l'impressione di gestirla un po' questa cosa: recuperando un rapporto (brutta parola, indica un legame, meglio dire un "modo di rapportarsi") in cui c'è qualche cosa di diverso da io-la-perdente-lasciata e lui-il fuggitivo.
Anche il solito bar non è poi questo postaccio infame. Lì come ovunque ci sono belle persone e tirapiedi, se preso a dosi accettabili di per se va bene. Va male nel senso in cui io simbolicamente l'ho elevato a luogo simbolico della storia con lui, dei miei successi e dei miei fallimenti.
Bacio a tutte