Ma i documenti del passato sono moltissimi, benché in maggior parte perduti.
Quelli del presente attuali sono infiniti. Basterebbe pensare alle immagini che tutti scattiamo e condividiamo!
Anche gli storici scelgono tra i tanti alcuni documenti che ritengono significativi o che si ritengono in grado di studiare e comprendere.
Beh sì un programma che ha tanto seguito lo trovo interessante. Offre molto materiale e molti livelli di lettura.
Non sono nemmeno in grado di comprenderne la metà.
Sei tu che stai dicendo questo in grassetto e così stai delegittimando i milioni che guardandolo concorrono a dargli un significato.
Io faccio quello che posso. Quello che posso io.
Ho solo spiegato me.
E daje co sta delegittimazione. Guarda un po’ quello che ti pare, scusa, io non delegittimo proprio niente.
Sanremo è un prodotto, un contenitore, massmediatico, confezionato dall’ industria del trattenimento per essere fruito dalla massa. Un prodotto pensato da pochi perciò.
Posso dire che lo hanno farcito di cazzate o devo per forza sottostare alla regola che siccome lo vedono molti è significativo?
Posso dire che le pippe della privilegiata Enogu, che si lamenta del razzismo in Italia sono una troiata, visto che un pugno di imbecilli non dovrebbe far testo o devo per forza arrivare a dire che siamo nell’ Alabama degli anni 30? (Intanto mi chiedo come sia arrivata lei in un paese razzista a quel livello).
Posso dire che la predichetta della Ferragni sull’impegno di chi ce la fa è un insulto a chi giornalmente si asfalta per sopravvivere o devo per forza applaudire al suo impero delle cremine online?
Posso dire che la limonata di suo marito e le scontate strofe “contro” mi hanno rotto il cazzo perché ormai le sento da decenni o devo inchinarmi alle perle di saggezza di chi si appella alla libera marjhuana?
Devo continuare?
Ritieni che questo –prodotto- sia significativo della mentalità italiana? Lo ho già detto, io no.
Questo è un prodotto pensato, confezionato e trasmesso da una elite di (secondo me) personaggi che lanciano dei messaggi su cosa per loro debba essere un contenitore dell’ intrattenimento. Ma non confondiamo per piacere le intenzioni con gli effetti, le casualità con la realtà.
Ti sembra che l’immagine dei giovani cantanti in gara corrisponda a quella dei giovani che li guardano? Che le problematiche esposte dalle canzoni siano quelle delle persone in Italia? Che le unghie di rosa chermical siano significative di una situazione diffusa nel paese? Che il suo appello al triangolo amoroso 40 anni dopo renato zero sia rivoluzionario?
Al di là delle idee ormai corte sulla volontà di stupire, di colpire, di farsi notare, c’ è qualcosa che mi rappresenta? Che rappresenta la massa che sta fuori dall’Ariston? Cle la fa sognare? Che la convince? Che la culla durante la giornata, al di là deklle strofe di qualche canzone?
Sono scettico.
Sabato con un numeroso gruppo di amici, tra cui molti giovani (figli) ci siamo trovati a casa di mio cognato per mangiare crostoli e frittelle, per giocare a carte, per parlare. Nessuno si è lamentato che la tv era spenta. Parlando di Sanremo al massimo si sono fatti quattro risate. Quando sono rincasato ho acceso la tv e su Sanremo mi sono assopito, mi sono svegliato a cosa fatte.
Saremo noi fuori dal mondo, che ti devo dire. Ma tu guardalo pure, siamo in un paese libero e io non ho mica niente da ridire. Se arriverai a delle conclusioni originali ti ascolterò con attenzione.
Non dimentichiamoci che in fondo, per parafrasare qualcuno: Sono solo canzonette.