Saviano

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Mari'

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Mari'

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Alce Veloce

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ma dai mo' non cadere in depressione,:D piuttosto stimolati solo a controllare se cio' che CHIUNQUE ti propina, e' una puttanata o no e solo DOPO ti formerai un'opinione, ma senza farti condizionare e fuorviare da specchietti per le allodole...(il dito e la luna)...

con immutata stima
f.to Stermi.....:D
Gira, gira, sennò brucia :rolleyes:

Per favore, però, non mettermi in bocca cose non mie, ok. Qui potrei incazzarmi io, oggi sono di luna sversa.
 

Mari'

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Sterminator

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Gira, gira, sennò brucia :rolleyes:

Per favore, però, non mettermi in bocca cose non mie, ok. Qui potrei incazzarmi io, oggi sono di luna sversa.
Vabbe' Alce, allora quando Travaglio potra' parlare liberamente da Fede o Odifreddi su Telenova/TVsat2000/RadioMaria, ne riparliamo...

...seeee...addio...

:D:D:D
 

Mari'

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Vabbe' Alce, allora quando Travaglio potra' parlare liberamente da Fede o Odifreddi su Telenova/TVsat2000/RadioMaria, ne riparliamo...

...seeee...addio...

:D:D:D

Tu vuoi i miracoli ;) per il momento non siamo attrezzati :p :carneval:
 

Mari'

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Tornando su Saviano

giovedì 18 novembre 2010

Non lo dice soltanto Saviano La Dia: “C’è la ‘ndrangheta in Lombardia”









RELAZIONE ANNUALE ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA: “LE FAMIGLIE STORICHE INFLUENZANO LA VITA POLITICA”
di Antonio Massari e David Perluigi
La ‘ndrangheta è riuscita a “interagire con settori dell’economia e della politica”, sta mettendo le mani sull’Expo 2015, e soprattutto si evolve: “S’è avuto modo d’apprezzare, sul territorio lombardo, la presenza di esponenti della ‘ndrangheta che, con modalità diverse dalla consolidata prassi mafiosa del controllo territoriale, hanno conseguito più pregnanti interessi economici”.
Gli atti della direzione investigativa antimafia, inviati al Parlamento, non lasciano spazi a dubbi: la ‘ndrangheta in Lombardia è sempre più forte, le cosche sono in evoluzione “costante e progressiva”, le ’ndrine hanno messo radici tanto solide da interessarsi all’affare più ghiotto, l’Expo 2015.
La relazione della Dia è riferita al primo semestre del 2010 e l’analisi dell’antimafia è chiara: la ‘ndrangheta, dopo aver penetrato Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna, adesso condiziona la vita sociale, economica e politica della Lombardia.
“La consolidata presenza, in alcune aree provinciali, di sodali storiche famiglie di ‘ndrangheta”, scrive la Dia, ha influenzato “la vita economica, sociale e politica dei luoghi”.
Minacce ed estorsioni per ottenere consenso e omertà: l’assoggettamento operato dalla ‘ndrangheta risponde alle stesse regole che questa “mafia imprenditrice” applica in Calabria.
La penetrazione nel tessuto economico è sempre più incisiva, le cosche interagiscono con “gli ambienti imprenditoriali sani”, si collegano “con ignari settori della pubblica amministrazione, che possono favorirne i disegni economici”.
La ‘ndrangheta, con i suoi “sfuggenti cartelli d’impresa”, si sta infiltrando “nel sistema degli appalti pubblici”. Parliamo dei settori classici di tutte le mafie: “movimento terra, segmenti dell’edilizia privata e opere di urbanizzazione”.
Minacce, tempi rapidi, massimi ribassi: è così che le cosche ottengono appalti e inquinano la vita economica, sociale e politica della regione.
Un condizionamento ambientale talmente elevato da “modificare le dinamiche degli appalti, proiettando nel sistema legale proventi illeciti, e ponendo le basi per ulteriori imprese criminali”.
LA SITUAZIONE, spiega la Dia, era già stata valutata nelle relazioni semestrali del 2008 e del 2009, quando “è emerso l’incremento di sacche criminali di matrice ‘ndranghetista, in particolare a Milano e nel suo hinterland. Con l’aumentare della loro capacità di condizionamento ambientale, tali presenze sono riuscite a modificare sensibilmente le normali dinamiche degli appalti”. E anche la politica ha agito il proprio ruolo, se è vero che le cosche sono riuscite a “interagire” con settori della pubblica amministrazione, come è emerso dalle operazioni “Parco Sud” e “Cerberus”, realizzate dalla Guardia di Finanza.
Nella relazione si parla del “coinvolgimento di personaggi, rappresentati da pubblici amministratori locali, tecnici del settore”, che risultano “organicamente inseriti nelle cosche”: ne “hanno agevolato l’assegnazione di appalti, assestando oblique vicende amministrative”.
Gli investigatori hanno assistito al proliferare delle affiliazioni: “L’indagine ha consentito di individuare nuove filiazioni delle ‘ndrine Barbaro – Papalia di Platì, presenti nella zona sud ovest di Milano, evidenziando ulteriormente la capacità militare di assoggettamento ambientale”.
Il dato più significativo, però, arriva dall’analisi sociale operata dalla dia: parte della società lombarda, ormai, vive l’infiltrazione mafiosa nel settore dell’edilizia, pubblica e privata, con “pacifica rassegnazione”.
Un segno profondamente negativo, che si spiega anche con la capacità, delle imprese mafiose, di assicurare immediati vantaggi di mercato: “Le imprese colluse – si legge negli atti – presentano non soltanto profili di economicità, ma anche indubbie capacità organizzative, che incidono sui tempi di esecuzione. Sulla base di tali considerazioni, non appare eccedente parlare di fenomeno di condizionamento ambientale, inteso come partecipazione ormai pacificamente accettata di società riconducibili ai cartelli calabresi, a determinati segmenti del settore edile sia pubblico, si privato”.


Pubblicato da Luigi Morsello alle 12:31
Etichette: IL FATTO QUOTIDIANO

http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/11/non-lo-dice-soltanto-saviano-la-dia-ce.html
 

Sterminator

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La cosca e' talmente importante che loro stessi l'hanno chiamata "Lombardia" e si volevano addirittura staccare dalla "casamadre"...
 

Mari'

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Il "sogno" di Saviano: i leghisti sono assassini Una firma contro chi dà del mafioso al Nord

di Stefano Filippi

In un articolo pubblicato sul suo sito l’autore di Gomorra rivela che cosa pensa veramente del Carroccio: "L’armata padana guidata da Bossi è un esercito pronto a usare il mitra contro immigrati, meridionali e negri". La campagna del Giornale: aderisci. La malavita si combatte sul campo / Sgarbi





S’intitola «Un sogno leghista», è un articolo che Roberto Saviano scrisse nel 2003 per un progetto culturale milanese denominato «Nazione indiana». Sette anni fa Saviano non era ancora il totem odierno, ricco e intoccabile, non aveva ancora partorito il fortunatissimo Gomorra, non scriveva sulla prima pagina di Repubblica e non macinava record di ascolti in Rai. Ma aveva già le idee chiare: lotta alla camorra, e botte alla Lega. Quel sedicente articolo rappresenta i leghisti, ma in generale la gente del Nord, come assassini di immigrati, meridionali e negri. Parla di «armata padana» e fa nomi e cognomi di chi impugna i mitra: Bossi, Maroni, Castelli, Borghezio.
Ci vogliono fegato e stomaco per andare in fondo alla lettura. Quel «sogno leghista» non era l’esito della cattiva digestione dei modesti cibi consentiti dai magri compensi del Manifesto. No, il Saviano d’antan è lo stesso di oggi, feroce con il Nord, settario e fazioso, che non dimentica quel vecchio scritto semiclandestino e lo inserisce nel sito personale nuovo di zecca assieme ai video di Vieni via con me e ai mille link che lo incoronano guru del terzo millennio italiota. Il delirio notturno si apre con un conflitto a fuoco. «“Spara, spara!”. “Ma a chi cazzo sparo, è notte, qui è tutto nero”. “Appunto: spara dove vedi nero, più nero è, più spara! Muoviti che scappano, muoviti che li perdiamo, spara”». Il nero non è il buio della notte ma il colore della pelle dei bersagli che il Saviano in camicia verde insegue manovrando un mitra sulla prua di una nave. È un sottufficiale dell’Armata padana della Repubblica del Nord. «Lascio spazio al mio superiore, inizia a far schizzare l’acqua di colpi. “Via mangiatori di lavoro, prostitute che guadagnano sui nostri piaceri, spacciatori, usurpatori di case, profanatori di chiese, orinatori di crocifissi, morite, cani! A lavorare, padano - mi dice il superiore - non fare il meridionale, spara, spara, o non avrai più lavoro”».
Dopo un po’ arriva il capitano. «“Li abbiamo fatti fuori tutti, trecento più qualche ragazzino. Dovremmo arrivare a 330 extraumani, bel lavoro ragazzi!”». Sottile riferimento al numero di persone massacrate dalle SS alle Fosse Ardeatine, così l’equazione subliminale è completa: leghisti=assassini=nazisti. L’allucinazione savianica continua. «Passiamo vicino a alcune spiagge siciliane: “Spara ai pedalò, spara ai pedalò”. “Ma come - dico - mi sembrano bagnanti italiani, non posso”. “Spara, cazzo! Questi sono meridionali, fanno il bagno mentre al Nord lavorano, mentre i nostri compatrioti sgobbano in fabbrica, vicino alla pressa, al fianco delle vacche, spara! Spara al terrone che mangia sul nostro sudore! Così imparano questi turisti meridionali a godere alle nostre spalle. Bastardi!!”».
Al «porto nordico» la ciurma è attesa da «fuochi d’artificio e migliaia di compatrioti in verde: “Viva l’armata del Nord, morte al Sud, ai negri, ai miserabili!”. Il gerarca maggiore, Umberto Bossi mi avvicina e dice: “A te, suldà del Nord, te demo quest’onoreficenza, perché più di tutti li suldà del Nord hai sfracagnato, sgozzato, ammazzato i negher, i negri, gli arabi, gli africani, gli albanesi appestati che vengono qui, rubano, stuprano e pisciano vicino alle nostre chiese! A te soldato clemente che a differenza dell’americano hai ucciso il negro quando stava per emigrare cioè rubare, e non quando stava a casa sua! Questo ti fa onore, perché significa che sei buono e clemente! Evviva il massacratore, evviva l’Armata del nord!”».

 

Mari'

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Mari'

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Stermi vuoi un'altra "chicca"?

:mrgreen:

Lady Bondi & figlio, Ministeri di famiglia


Il figlio di Manuela Repetti, deputata Pdl e compagna del ministro della Cultura Sandro Bondi, lavora per la direzione generale del cinema del dicastero. Lui, laureando in architettura, non risponde, la madre tergiversa, il direttore conferma

Possibile che Fabrizio Indaco, figlio di Manuela Repetti, deputata del Pdl e compagna di Sandro Bondi, lavori per il ministero dei Beni culturali nella direzione generale del cinema in Piazza S. Croce in Gerusalemme a Roma? E possibile, come si sussurra, che rassicuri i giovani produttori, prometta felici finalizzazioni di progetti, spenda la parentela per farsi strada in quella giungla che è il mondo del cinema romano? Per verificare l’ipotesi, una commistione di lunare nepotismo e inopportunità feudale, basta chiamarlo nel tardo pomeriggio al telefono del Mibac a lui intestato.

Risponde al secondo squillo: “È lei Fabrizio Indaco?” “Certo”, “Volevamo chiederle se è davvero figlio dell’onorevole Repetti”. È qui, che il giovane Indaco, laureando in architettura (corso iniziato nel 2002, qualche lentezza nel percorso), viene assalito da un’amnesia, la sindrome Scajola: “Stavo proprio per andare via, se vuole ne parliamo domani”. Insistiamo: “Indaco, ci aiuti a non scrivere inesattezze”. Balbetta qualcosa e poi in un lampo, tronca a tradimento la conversazione.

Ci viene qualche dubbio che proviamo a fugare parlando con la donna che gli ha dato i natali. In Parlamento è una giornata uggiosa. Votazioni, truppe asserragliate. Nonostante questo Manuela Repetti da Novi Ligure, non si nasconde. “Fabrizio è mio figlio certo”. Come mai lavora nel ministero diretto dal suo compagno?”. Qualche secondo di pausa: “Eh, come mai, ci lavora, ecco”. Sbanda ma non crolla, Repetti. Ha fiducia nel prossimo: “Ha un contratto interinale, in scadenza, se vuole qualche informazione in più lo chiedo direttamente a lui”. “Con noi non ha voluto parlare”, spieghiamo: “Eh vabbè poverino, va capito, cerchi di comprendere”. Con tutta l’umana empatia del caso, non possiamo fare a meno di domandare ancora: “Onorevole, per quale ragione un ragazzo laureato in Architettura lavora alla direzione generale cinema, non le sembrano campi d’applicazione inconciliabili?”. Repetti dice di parlare come una qualunque madre preoccupata per il futuro della propria prole. “Non si è laureato, ha finito gli esami, sta preparando la tesi e come tutti i ragazzi, prova a fare qualche cosa. Il suo contratto al Centro sperimentale di cinematografia, che è un ente autonomo, sta per scadere”. Il Csc, vive grazie ai soldi del Fus. Quasi 10 milioni di euro l’anno, non proprio un ente autonomo dal ministero, in ogni caso. “Non so quanto duri l’assunzione temporanea e forse era sua intenzione tornare a Novi Ligure e cercare un mestiere nel suo ramo. Mentre studia, cerca di guadagnare qualcosa, non c’è niente da nascondere”. Si irrigidisce, Repetti, solo se le parli di etica: “Non mi ponga domande come se mi trovassi davanti all’inquisizione”. La rassicuriamo: “Le pare appropriato, mentre il suo compagno dirige il ministero, offrire nello stesso un posto di lavoro a suo figlio? Milioni di ragazzi, un regalo simile non lo avranno mai” e lei traballa: “Bè, ma intanto non sarebbe opportuno se lui non lavorasse, ma mio figlio trotta, come potrebbe essere per tanti ragazzi nella sua posizione, non ci vedo nulla di male o di strano. Se non facesse nulla o approfittasse della situazione (sic) sarebbe grave. Non penso abbia potuto avere facilitazioni”. Il ministro non si è mai preoccupato? “Non vedo come una stranezza che un ragazzo lavori”. Pausa: “Ho capito che è il ministero suo (sic), ma è una combinazione, non è vietato, non vedo sinceramente non capisco, è uno studente come tanti altri, ha fatto una sua esperienza lavorativa, tutto qui”. È affranta.

Stesso tono di voce quando a tarda sera interloquiamo con Nicola Borrelli, direttore generale del ministero, sezione cinema. “Indaco lavora fisicamente da noi, ha un contratto con il Centro sperimentale di cinematografia, con loro abbiamo una convenzione e gli chiediamo una serie di servizi. Con le difficoltà di personale che abbiamo non ce la facciamo. Alcune attività specifiche sono nella mani di ragazzi come Indaco”. Quali esattamente, direttore? “Fabrizio affianca i servizi della direzione generale per la realizzazione della piattaforma on line per la presentazione delle domande di finanziamento che sarà messa in rete entro fine mese”. Trasecoliamo. Presentazione delle domande? Magari di film sulla ricostruzione de L’Aquila o invisi al governo? Si parla di soldi erogati dallo Stato, di fondi di garanzia? “Esattamente, per accedere ai vari contributi e alle istanze amministrative”. Anche a Borrelli, chiediamo della opportunità: “Le devo dire la verità, io gestisco le persone che arrivano dal Centro sperimentale e se le dicessi che non sapevo nulla della parentela di Indaco, sarei ridicolo. Il centro sperimentale è una nostra eccellenza e nell’apporto a questo progetto, lavorano in parallelo Fabrizio e un’altra persona. il suo lavoro è stato prezioso, però non ha questo grandissimo contratto e le preannuncio che dopo aver rilevato l’Eti, non rinnoveremo la convenzione con i ragazzi del Centro sperimentale”. Un’altra buona notizia, per una realtà che lentamente, sta morendo.

Da il Fatto quotidiano del 18 novembre 2010
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/18/lady-bondi-figlio-ministeri-di-famiglia/77499/


:mrgreen: :rotfl::rotfl: Il parito dell'ammore e del fare :rotfl::rotfl:
 

Sterminator

Utente di lunga data
:mrgreen: :rotfl::rotfl: Il parito dell'ammore e del fare SCHIFO!:rotfl::rotfl:

La prima moglie dice che la menava anche, la merdaccia pelata.

:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
 

Mari'

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Sempre piu' giu'

Treviso. Il presidente della Provincia: "Fucilazione per gli sciacalli"

Leonardo Muraro, della Lega Nord, si lascia andare in tv: "In certi casi servirebbe la legge marziale". Il riferimento è ai tre sciacalli arrestati ieri a Bovolonta dalla polizia mentre rubavano nelle case alluvionate


zoom

Sullo stesso tema



TREVISO. Il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, esponente della Lega Nord, ha parlato di ''fucilazione'' e ''legge marziale'' commentando il caso dei tre serbi arrestati ieri dalla polizia con refurtiva razziata nelle case alluvionate del padovano.

Ospite oggi della trasmissione "La Voce del Mattino" di Antennatre Nordest, Muraro, riguardo ai tre, esprimendo esasperazione ha detto: ''andrebbero lasciati ai padovani! In questi casi sarei per la fucilazione. Darei alle forze dell'ordine l'autorità di provvedere all'esecuzione sul posto dei colpevoli''.

L'esponente leghista, al conduttore Fabio Fioravanzi che lo ha invitato a riflettere sulle sue affermazioni, ha ribadito: ''Sì, sono in questi casi per la pena di morte. In altri luoghi, in circostanze di analoga gravità, si applica la legge marziale. Si potrebbe fare anche qui''.


18 novembre 2010

http://tribunatreviso.gelocal.it/cr...lazione-per-gli-sciacalli-2768488?ref=HREC1-3


Sono veramente fuori di testa :mrgreen: :rotfl::rotfl: Ma che sara'? :carneval:
 

Sterminator

Utente di lunga data
Treviso. Il presidente della Provincia: "Fucilazione per gli sciacalli"

Leonardo Muraro, della Lega Nord, si lascia andare in tv: "In certi casi servirebbe la legge marziale". Il riferimento è ai tre sciacalli arrestati ieri a Bovolonta dalla polizia mentre rubavano nelle case alluvionate


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TREVISO. Il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, esponente della Lega Nord, ha parlato di ''fucilazione'' e ''legge marziale'' commentando il caso dei tre serbi arrestati ieri dalla polizia con refurtiva razziata nelle case alluvionate del padovano.

Ospite oggi della trasmissione "La Voce del Mattino" di Antennatre Nordest, Muraro, riguardo ai tre, esprimendo esasperazione ha detto: ''andrebbero lasciati ai padovani! In questi casi sarei per la fucilazione. Darei alle forze dell'ordine l'autorità di provvedere all'esecuzione sul posto dei colpevoli''.

L'esponente leghista, al conduttore Fabio Fioravanzi che lo ha invitato a riflettere sulle sue affermazioni, ha ribadito: ''Sì, sono in questi casi per la pena di morte. In altri luoghi, in circostanze di analoga gravità, si applica la legge marziale. Si potrebbe fare anche qui''.


18 novembre 2010

http://tribunatreviso.gelocal.it/cr...lazione-per-gli-sciacalli-2768488?ref=HREC1-3


Sono veramente fuori di testa :mrgreen: :rotfl::rotfl: Ma che sara'? :carneval:
Mari' lasciali fare che si stanno sparando nei cocones...

stanno affogando insieme al nano...

:D:D:D
 

Sterminator

Utente di lunga data
Io mi ricordo della Moratti ad Annozero dell'anno scorso: ;)


http://www.youtube.com/watch?v=em7u2AiYGDc
Com'e' che chiama Alce i loro sostenitori?...sempliciotti??

:rotfl::rotfl::rotfl:

comunque pare che il Trota sara' il presidende della commissione antimafia regionale lombarda...percio' se stanno tutti a consegna'...

:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
 

Mari'

Utente di lunga data
Com'e' che chiama Alce i loro sostenitori?...sempliciotti??

:rotfl::rotfl::rotfl:

comunque pare che il Trota sara' il presidende della commissione antimafia regionale lombarda...


:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:



NOOOOOOOOO! :eek:


:rofl::rofl::rofl::rofl:
 

Sterminator

Utente di lunga data
NOOOOOOOOO! :eek:


:rofl::rofl::rofl::rofl:
YESSSSSSSS!

Gli hanno dato gia' l'auto bleau....


:rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl::rofl:
 

Daniele

Utente orsacchiottiforme
Sulla allunvione però a parole ha ragione, vien rabbia a vedere quelle persone e siccome in una alluvione, ho visto i volti delle persone che o hanno perso tutto o temevano di perdere tutto. Chi fa lo sciacallosulle disgrazie altrui non meriterebbe la fucilazione, a sinceramente l'ergastolo con un saluto a vita si.
La soluzione al male? pene sicure, cattive e dure, non bisogna rieducare, bisogna avere paura di fare atti criminali e bisogna attuare le contromisure per educare gli altri, non chi ha fatto il crimine, quello è già perso.
 

Mari'

Utente di lunga data
Sulla allunvione però a parole ha ragione, vien rabbia a vedere quelle persone e siccome in una alluvione, ho visto i volti delle persone che o hanno perso tutto o temevano di perdere tutto. Chi fa lo sciacallosulle disgrazie altrui non meriterebbe la fucilazione, a sinceramente l'ergastolo con un saluto a vita si.
La soluzione al male? pene sicure, cattive e dure, non bisogna rieducare, bisogna avere paura di fare atti criminali e bisogna attuare le contromisure per educare gli altri, non chi ha fatto il crimine, quello è già perso.
... se vabbe' ... BUONANOTTE :rolleyes: .
 
Stato
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