OT - ma cosa facevi sveglia alle 5 e mezza?

- FINE OT (dell'OT:rotfl
Io separo i contesti.
Ringrazio l'ortolano, chi mi tiene aperta la porta, chi mi offre un caffè o il posto sul treno.
Ed è un modo del ringraziare.
Una formula fra sconosciuti che si incrociano casualmente. Una formalità e un codice condiviso da tutti.
Idem per quel che riguarda una cena piacevole, ringrazio per la compagnia. Per un allenamento. Per una lezione. Per una esperienza.
La distanza è chiara e netta. Non ci sono spazi per alcun tipo di fraintendimento. Non ci sono aspettative, rivelate o nascoste (e nascoste non necessariamente nascoste perchè le si vuol nascondere, ma anche semplicemente perchè non se ne è consapevoli).
Nel contesto con G. le cose non erano chiare.
I patti sono paletti. Che hanno una funzione. Ma essendo appunto paletti, possono essere spostati in qualunque momento. Condividendolo.
E nella nostra relazione c'erano e ci sono diversi piani inclinati, se così si può dire.
In quel contesto, quel suo grazie era semplicemente fuori luogo.
Non aveva agganci a quel che stava succedendo fra noi.
O meglio. Li aveva. Ma non erano esplicitati.
E di conseguenza potevano significare qualunque cosa.
La mia risposta, che era stata appunto provocatoria e che aveva offeso lui, perchè la spinta mia era all'umiliazione, e lo sapevo benissimo io e lo sapeva benissimo lui, era un modo concreto per rimandargli che nelle formule non si trovano tutte le risposte.
In particolare quando si stanno percorrendo strade che con le formule e con i riti usuali hanno molto poco a che fare.
Ed erano esattamente quelle le strade che stavamo percorrendo e percorriamo pure ora.
Ed eravamo due estranei che Avevano reciprocamente esplicitato il desiderio di conoscersi. Senza seguire i soliti riti.
Il mio rifiutare era semplicemente un rimandare al mittente un modo che non ritenevo adeguato a quel contesto. E comunque a me.
A lui la scelta di spiegarsi. Con se stesso prima che con me. O offendersi e andare.
Le parole hanno tanti significati. Anche un semplice "ciao" ha diversi significati.
E' la differenza fra significante e significato. Fra contenitore (la parola come la si può leggere) e il contenuto (ciò che ognuno mette dentro, ed essendo personale ognuno mette il suo significato, che deriva anche dal suo linguaggio, dai suoi vissuti, dalla sua storia).
Quando una situazione mi interessa, e con G. ero interessata, non mi affido al contenitore.
Desidero il significato di quella persona particolare. Anche per poterla conoscere e valutare.
Meglio di così, temo non sia possibile spiegare.

Anche perchè non è che ci si deve convincere di una cosa piuttosto che di un'altra.
Non c'è un giusto o uno sbagliato.
Ognuno conosce se stesso, sa cosa fa e cosa pensa e di cosa ha bisogno soprattutto.
E fra l'altro quell'esempio l'avevo portato proprio per sottolineare che quel che funziona con uno non è detto funzioni con l'altro.
A me fan sorridere cose che fanno inorridire altri. E viceversa. Inorridisco per cose che ad altri fanno allegria....
E' la meraviglia della diversità.