Ho parlato con mia moglie ieri, lei ha ammesso di essersi presa un colpo di testa.
L'ho invitata ad andarsene con lui.
Lei dice che non vuole, il suo posto è qua, con noi.
"Ma io non posso stare con una donna che ama un altro. E neppure stare qui a macerare in attesa che magari voi concretizziate la vostra storia"
"Ma io non ho mai pensato a una cosa del genere"
"Beh, pensaci, ma adesso. Io non voglio più una situazione del genere. E neppure trovarmi con le prossime vacanze tu che pensi a quell'altro, le prossime vacanze le faremo ognuno per i fatti suoi..."
"No, ascolta, io non voglio questo, sono presa sì, ma mi piace l'idea più che la persona, da sempre ho saputo che con lui sarebbe stato impossibile qualsiasi cosa di serio, è un immaturo, un bambinone, tutto il contrario di te, ma forse è per questo che ne sono stata attirata, alla fine sei tu l'uomo della mia vita, però con lui è stato bello, mi è piaciuto. Adesso però ti chiedo di starmi vicino, per aiutarmi a dimenticarlo"
"Io ti sono sempre stato vicino, a cosa è servito?"
"Ma prima ero io a non volerti vicino, mi davi fastidio, ora no, sono io che ti voglio"
"Io voglio che tu non lo veda più, basta. Poi posso starti vicino, ma non credere che questo voglia dire che io accetti questa situazione".
Sulla questione del conto diviso, lei comincia a preoccuparsi, tenendo conto della differenza in termini di stipendi.
Le ho fatto presente che la famiglia c'è in ogni momento, non solo quando si tratta di pagare le spese.
E che il mio conto personale è una forma di tutela, visto che lei è innamorata di lui.