Segui i tuoi sogni

gvl

Utente di lunga data
È utile, ma non necessario.
Più utile un paio di tette siliconate in vista e un sedere in primo piano, oppure una macchina sportiva e Rolex, secondo il sesso.
Per entrambi i sessi vanno bene una spiaggia da sogno e un hotel accessoriato da SPA in riva al mare, magari in posti esotici.
Specchio per le allodole?
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ho provato a cercare quali competenze occorrono per essere un content creator. Non sono da ridere

"Per diventare content creator è utile possedere una laurea, diploma o master nel campo di interesse, oltre a competenze in ambito digitale, capacità di comunicazione, analitiche, talento artistico, unicità espressiva e senso di anticipazione dei tempi."
Appunto. Ma parliamo di quelli della "prima generazione ", fino al 2010/2015. Poi il baratro dell'improvvisazione.
 
  • Like
Reactions: gvl

gvl

Utente di lunga data
Appunto. Ma parliamo di quelli della "prima generazione ", fino al 2010/2015. Poi il baratro dell'improvvisazione.
L' improvvisarsi è comune in molte attività oggi. Potrei parlare della mia per esempio ma manteniamoci sul questo tema. Molto più ambito del content creator è fare l' influencer.
 

Brunetta

Utente di lunga data
L' improvvisarsi è comune in molte attività oggi. Potrei parlare della mia per esempio ma manteniamoci sul questo tema. Molto più ambito del content creator è fare l' influencer.
Non mi pare.
Per fare qualsiasi lavoro sono richieste lauree triennali e poi magistrali e infine master.
Il content creator è un lavoro indipendente che ognuno può svolgere con uno smartphone.
E ognuno può può trovare propria nicchia.
Ha funzionato la ragazza che insegna a truccarsi, come Cliomakeup, che è partita da tutorial su YouTube, ha funzionato Rita De Crescenzo con la Vallea e i pullman a Roccaraso.
Ognuno, se ha la voglia di farlo, può sfruttare le proprie competenze.
Ha avuto successo il prof di fisica, spiegando principi di base, funzionano gli insegnanti di inglese.
Funzionano cuoche che cucinano come me.
 

poppy

Miele e formaggio

hammer

Utente di lunga data
“Cosa vuoi fare da grande?”
È una domanda che tutti ci siamo sentiti rivolgere e che abbiamo fatto a tanti bambini e ragazzini.
Però non è che la risposta “il calciatore“ o “la ballerina“ o “la cantante” veniva presa sul serio. Tutti sapevamo che poi, in base alla possibilità del tempo, da grandi i bambini sognatori avrebbero fatto gli operai, gli impiegati, gli idraulici, gli insegnanti, le bidelle.
Invece ultimamente (sempre per l’influenza americana, secondo me) non solo si sostengono sogni assurdi, come fare i cantanti per persone stonate che però hanno la capacità di fare “tipo”, ma quello che è peggio è che poi, di conseguenza, qualsiasi lavoro normale dall’impiegato all’operaio viene considerata una sconfitta, una attività da disgraziati.
È un classicismo assurdo di “disgraziati” che svalutano altri “disgraziati” e se stessi e che svolgono l’attività che fanno con il minimo di impegno, sognando, a sto punto, una pensione immaginaria con possibilità economiche per girare il mondo.
Da ragazzo, mio padre (che non era un impiegato) mi descriveva, indottrinandomi, la vita da impiegato come la peggiore disgrazia che potesse capitare a un uomo.
Per questo non ho mai preso in considerazione l’idea di lavorare alle dipendenze di qualcun altro o di partecipare a un concorso pubblico, cosa che in famiglia sarebbe stato visto come qualcosa di abominevole.
Se avessi seguito quella strada, probabilmente avrei avuto, e avrei tuttora, un’esistenza più tranquilla e serena.
Ma non sarei mai diventato l’uomo libero e indipendente che sento di essere oggi.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
L' improvvisarsi è comune in molte attività oggi. Potrei parlare della mia per esempio ma manteniamoci sul questo tema. Molto più ambito del content creator è fare l' influencer.
Il tuo genere di improvvisazione è un genere, appunto. Non lo possiamo paragonare a nessun altro.
 

Martina Bianchi

Utente di lunga data
“Cosa vuoi fare da grande?”
È una domanda che tutti ci siamo sentiti rivolgere e che abbiamo fatto a tanti bambini e ragazzini.
Però non è che la risposta “il calciatore“ o “la ballerina“ o “la cantante” veniva presa sul serio. Tutti sapevamo che poi, in base alla possibilità del tempo, da grandi i bambini sognatori avrebbero fatto gli operai, gli impiegati, gli idraulici, gli insegnanti, le bidelle.
Invece ultimamente (sempre per l’influenza americana, secondo me) non solo si sostengono sogni assurdi, come fare i cantanti per persone stonate che però hanno la capacità di fare “tipo”, ma quello che è peggio è che poi, di conseguenza, qualsiasi lavoro normale dall’impiegato all’operaio viene considerata una sconfitta, una attività da disgraziati.
È un classicismo assurdo di “disgraziati” che svalutano altri “disgraziati” e se stessi e che svolgono l’attività che fanno con il minimo di impegno, sognando, a sto punto, una pensione immaginaria con possibilità economiche per girare il mondo.
Brunetta ma perchè anzichè guardare quello che fanno gli altri non ci dici quello che hai fatto tu, se i tuoi sogni sono stati realizzati o se cambieresti qualcosa? Sarebbe più interessante se ti raccontassi.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
“Cosa vuoi fare da grande?”
È una domanda che tutti ci siamo sentiti rivolgere e che abbiamo fatto a tanti bambini e ragazzini.
Però non è che la risposta “il calciatore“ o “la ballerina“ o “la cantante” veniva presa sul serio. Tutti sapevamo che poi, in base alla possibilità del tempo, da grandi i bambini sognatori avrebbero fatto gli operai, gli impiegati, gli idraulici, gli insegnanti, le bidelle.
Invece ultimamente (sempre per l’influenza americana, secondo me) non solo si sostengono sogni assurdi, come fare i cantanti per persone stonate che però hanno la capacità di fare “tipo”, ma quello che è peggio è che poi, di conseguenza, qualsiasi lavoro normale dall’impiegato all’operaio viene considerata una sconfitta, una attività da disgraziati.
È un classicismo assurdo di “disgraziati” che svalutano altri “disgraziati” e se stessi e che svolgono l’attività che fanno con il minimo di impegno, sognando, a sto punto, una pensione immaginaria con possibilità economiche per girare il mondo.
Io volevo diventare scrittrice.
 

The Reverend

Utente di lunga data
Da ragazzo, mio padre (che non era un impiegato) mi descriveva, indottrinandomi, la vita da impiegato come la peggiore disgrazia che potesse capitare a un uomo.
Per questo non ho mai preso in considerazione l’idea di lavorare alle dipendenze di qualcun altro o di partecipare a un concorso pubblico, cosa che in famiglia sarebbe stato visto come qualcosa di abominevole.
Se avessi seguito quella strada, probabilmente avrei avuto, e avrei tuttora, un’esistenza più tranquilla e serena.
Ma non sarei mai diventato l’uomo libero e indipendente che sento di essere oggi.
Tuo vecchio non aveva torto. Molto però dipende dal carattere della persona
 

gvl

Utente di lunga data
Per i iniziare si. Poi ci vuole carattere per continuare a conformarsi a quel tipo di esistenza
Ovviamente. Ma se hai il carattere ma l' ambiente non te lo permette o ti rassegni o cambi ambiente e non sempre è possibile. Sono comunque tutti discorsi ipotetici fatti su tastiera.
 
Top