Senso di colpa

Divì

Utente senza meta
Io penso che il senso di colpa sia la cosa più inutile dell'universo. Come diceva Kant il principio etico deve essere scritto "dentro" di noi e non essere una regola plumbea imposta dall'altro. Il processo di interiorizzazione dei principi che governano la convivenza sociale, ma anche le relazioni interpersonali (quella che si chiama ormai intersoggettività) passa per l'educazione e la pregnanza dell'ambiente formativo. Se non funziona nel periodo a questo preposto (l'infanzia e poi l'adolescenza) c'è sempre la psicanalisi che ti permette di riprendere il "discorso" e attraverso la terapia della parola portare a termine il processo di interiorizzazione dei "tuoi" valori.

Mio marito - cattolico e praticante è molto rigido su tantissime cose - ancora oggi dice di non aver provato nessun senso di colpa.

Eppure si incazza a mina quando qualcuno posteggia in seconda fila o commette un'infrazione di qualunque tipo, chiama i vigili e invoca multe salate per tutti i trasgressori.

Non so a voi ma a me sembra che l'assenza di "paletti interiori" alla fine renda persone peggiori e molto più giudicanti. Si diventa come quelli che pretendono regole esterne e sanzioni perché..... non ne hanno di proprie.
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Io penso che il senso di colpa sia la cosa più inutile dell'universo. Come diceva Kant il principio etico deve essere scritto "dentro" di noi e non essere una regola plumbea imposta dall'altro. Il processo di interiorizzazione dei principi che governano la convivenza sociale, ma anche le relazioni interpersonali (quella che si chiama ormai intersoggettività) passa per l'educazione e la pregnanza dell'ambiente formativo. Se non funziona nel periodo a questo preposto (l'infanzia e poi l'adolescenza) c'è sempre la psicanalisi che ti permette di riprendere il "discorso" e attraverso la terapia della parola portare a termine il processo di interiorizzazione dei "tuoi" valori.

Mio marito - cattolico e praticante è molto rigido su tantissime cose - ancora oggi dice di non aver provato nessun senso di colpa.

Eppure si incazza a mina quando qualcuno posteggia in seconda fila o commette un'infrazione di qualunque tipo, chiama i vigili e invoca multe salate per tutti i trasgressori.

Non so a voi ma a me sembra che l'assenza di "paletti interiori" alla fine renda persone peggiori e molto più giudicanti. Si diventa come quelli che pretendono regole esterne e sanzioni perché..... non ne hanno di proprie.
Eh.. Interessante.... Si.

È tipo il meccanismo del farsi regole x se, aspettandosi che le rispettino gli altri, forse?

E se non le rispettano, sconvogliarsi e agitarsi a bestia... ?..

Chiedo, perché vorrei esser certo di aver ben capito
 

Brunetta

Utente di lunga data
In quei frangenti non si passa in rassegna l'amore o il bene per l'altro_O meglio,chi tradisce e tende lasciare da parte la coscienza e ignorarla.
La persona che più amiamo al mondo siamo noi stessi.L'egoismo porta a soddisfare un piacere che in quel momento prevale.Il,partner in quelle decisioni non entra granché nei pensieri del traditore nè in bene nè in male.
Come mangiare un tiramisù all'insaputa del dietologo,si pensa di farla franca,ci si sente appagati......peccato che a casa spesso ci attende la bilancia e tante lacrime di coccodrillo.
Ma questo è autolesionismo e al dietologo non gliene frega niente basta che lo paghi. Il tradito dovrebbe essere quello a cui vuoi bene.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io penso che il senso di colpa sia la cosa più inutile dell'universo. Come diceva Kant il principio etico deve essere scritto "dentro" di noi e non essere una regola plumbea imposta dall'altro. Il processo di interiorizzazione dei principi che governano la convivenza sociale, ma anche le relazioni interpersonali (quella che si chiama ormai intersoggettività) passa per l'educazione e la pregnanza dell'ambiente formativo. Se non funziona nel periodo a questo preposto (l'infanzia e poi l'adolescenza) c'è sempre la psicanalisi che ti permette di riprendere il "discorso" e attraverso la terapia della parola portare a termine il processo di interiorizzazione dei "tuoi" valori.

Mio marito - cattolico e praticante è molto rigido su tantissime cose - ancora oggi dice di non aver provato nessun senso di colpa.

Eppure si incazza a mina quando qualcuno posteggia in seconda fila o commette un'infrazione di qualunque tipo, chiama i vigili e invoca multe salate per tutti i trasgressori.

Non so a voi ma a me sembra che l'assenza di "paletti interiori" alla fine renda persone peggiori e molto più giudicanti. Si diventa come quelli che pretendono regole esterne e sanzioni perché..... non ne hanno di proprie.
È quello che sto cercando di capire.
Non hai sensi di colpa se pensi di esercitare un diritto.
Nel tradimento si sente di esercitare un proprio diritto.
E non è sbagliato perché si hanno dei diritti su se stessi, il proprio corpo e le proprie relazioni.
Il problema è che che una relazione come quella matrimoniale che vincola rispetto a dei diritti individuali viene sentita come appunto un impedimento a perseguire la personale felicità e a esercitare i propri diritti individuali.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Io penso che il senso di colpa sia la cosa più inutile dell'universo. Come diceva Kant il principio etico deve essere scritto "dentro" di noi e non essere una regola plumbea imposta dall'altro. Il processo di interiorizzazione dei principi che governano la convivenza sociale, ma anche le relazioni interpersonali (quella che si chiama ormai intersoggettività) passa per l'educazione e la pregnanza dell'ambiente formativo. Se non funziona nel periodo a questo preposto (l'infanzia e poi l'adolescenza) c'è sempre la psicanalisi che ti permette di riprendere il "discorso" e attraverso la terapia della parola portare a termine il processo di interiorizzazione dei "tuoi" valori.

Mio marito - cattolico e praticante è molto rigido su tantissime cose - ancora oggi dice di non aver provato nessun senso di colpa.

Eppure si incazza a mina quando qualcuno posteggia in seconda fila o commette un'infrazione di qualunque tipo, chiama i vigili e invoca multe salate per tutti i trasgressori.

Non so a voi ma a me sembra che l'assenza di "paletti interiori" alla fine renda persone peggiori e molto più giudicanti. Si diventa come quelli che pretendono regole esterne e sanzioni perché..... non ne hanno di proprie.
Ti sono profondamente grato per aver esplicitato il mio pensiero al 99%. Non ce l'avrei mai fatta da solo

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mistral

Utente di lunga data
Ma questo è autolesionismo e al dietologo non gliene frega niente basta che lo paghi. Il tradito dovrebbe essere quello a cui vuoi bene.
Anche il tradimento è autolesionista.
Per pochi attimi di godimento rischi di farti male e perdere ciò che vorresti non perdere mai.
Puoi anche voler bene al tradito ma se sei egoista e metti te stesso davanti a tutto,il bene dell'altro passa in secondo piano.Il detto "occhio non vede cuore non duole" credo sia riferito esattamente al tradimento.Fermo restando che quando si tradisce si dà per scontato di non essere mai scoperti o comunque di riuscire in qualche modo a mettere una pezza.La reale portata di ciò che ne consegue credo prenda tutti alla sprovvista e nemmeno con la fervida immaginazione si riesce a prevedere che cosa può scatenare in entrambi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anche il tradimento è autolesionista.
Per pochi attimi di godimento rischi di farti male e perdere ciò che vorresti non perdere mai.
Puoi anche voler bene al tradito ma se sei egoista e metti te stesso davanti a tutto,il bene dell'altro passa in secondo piano.Il detto "occhio non vede cuore non duole" credo sia riferito esattamente al tradimento.Fermo restando che quando si tradisce si dà per scontato di non essere mai scoperti o comunque di riuscire in qualche modo a mettere una pezza.La reale portata di ciò che ne consegue credo prenda tutti alla sprovvista e nemmeno con la fervida immaginazione si riesce a prevedere che cosa può scatenare in entrambi.
Credo che invece si facciano previsioni, ma del tutto irrealistiche. Nel delirio di onnipotenza si può immaginare di tutto.
 

mistral

Utente di lunga data
Mi viene in mente che questa cosa de " a me non hai pensato? "a mio marito la chiesi.
Ovviamente lui mi disse che se avesse pensato a me non mi avrebbe tradito.
Di sicuro in quel momento pensava solo a lui e al massimo alle aspettative dell'altra.
La differenza tra chi tradisce e chi no,sta proprio lì,nel momento in cui il pensiero di ferire il partner vince rispetto al nostro egoismo,non può esserci tradimento.
 

mistral

Utente di lunga data
OT.
Brunetta,io non conosco la tua storia.Ma tuo marito ha vuotato il sacco dei suoi tradimenti in un colpo solo o ci sei passata sopra per un po' e poi hai mollato?
 

Brunetta

Utente di lunga data
OT.
Brunetta,io non conosco la tua storia.Ma tuo marito ha vuotato il sacco dei suoi tradimenti in un colpo solo o ci sei passata sopra per un po' e poi hai mollato?
Io l'ho beccato. Si aspettava che io sarei stata disperata a scongiurare di non lasciarmi, l'ho lasciato. Con il tempo, persa la fiducia, ho ricordato tutti gli indizi e ho capito che era un seriale. Bluffando con lui e con alcune "amiche", dicendo a lui che l'avevano confessato le donne e alle donne che aveva confessato lui, ho avuto le conferme.
 

Divì

Utente senza meta
Secondo me non hai sensi di colpa PROPRIO perché avverti quel certo senso di fallimento della tua famiglia ;) sarebbe strano se li avessi.


Chi lo dice che il senso di colpa arriva solo da condizionamenti esterni? Secondo me non è detto.
Infatti io non l'ho detto. Ho detto che è inutile. Che senso ha sentirsi male per qualcosa che hai scelto tu di fare?

Io credo che un adulto sappia cosa sta facendo e valuti le conseguenze delle sue azioni. Che col bene e col male c'entrano poco.

Se non lo fa è come un bambino che colpisce la mamma e poi le dice "non l'ho fatto apposta!"
 

Brunetta

Utente di lunga data
Infatti io non l'ho detto. Ho detto che è inutile. Che senso ha sentirsi male per qualcosa che hai scelto tu di fare?

Io credo che un adulto sappia cosa sta facendo e valuti le conseguenze delle sue azioni. Che col bene e col male c'entrano poco.

Se non lo fa è come un bambino che colpisce la mamma e poi le dice "non l'ho fatto apposta!"
Credo che la tua idea di coerenza non sia stata compresa, ma è anche scarsamente seguita.
Siamo tutti peccatori :carneval:
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Infatti io non l'ho detto. Ho detto che è inutile. Che senso ha sentirsi male per qualcosa che hai scelto tu di fare?

Io credo che un adulto sappia cosa sta facendo e valuti le conseguenze delle sue azioni. Che col bene e col male c'entrano poco.

Se non lo fa è come un bambino che colpisce la mamma e poi le dice "non l'ho fatto apposta!"
Quoto
Dipende anche da quanto ci hai pensato prima di agire
Per una riflessiva come me il senso di colpa sarebbe una cazzara
Per uno che agisce d'impulso senza riflettere ci può stare invece
Poi io non capisco chi agisce d'impulso ma questo è un altro discorso :D
 

JON

Utente di lunga data
Infatti io non l'ho detto. Ho detto che è inutile. Che senso ha sentirsi male per qualcosa che hai scelto tu di fare?

Io credo che un adulto sappia cosa sta facendo e valuti le conseguenze delle sue azioni. Che col bene e col male c'entrano poco.

Se non lo fa è come un bambino che colpisce la mamma e poi le dice "non l'ho fatto apposta!"
Io concordo sulla inutilità razionale del senso di colpa.
Credo comunque abbia una funzione autoreferenziale. Più che al tuo esempio del bambino con la mamma, mi fa pensare piuttosto a chi nasconde la testa nella sabbia. Credo che l'insorgere del senso di colpa sia anche naturale, ma una mente coerente, razionale e anche giusta, se vogliamo, non lascia che prenda il sopravvento per propria convenienza. L'atto di saper controllare questa inutile sensazione, semmai, è l'atto dovuto al tradito, per una forma di rispetto che vede nel riconoscimento delle proprie responsabilità il pudore e la franchezza (seppur tacita) degna di un'azione come il tradimento.
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Infatti io non l'ho detto. Ho detto che è inutile. Che senso ha sentirsi male per qualcosa che hai scelto tu di fare?

Io credo che un adulto sappia cosa sta facendo e valuti le conseguenze delle sue azioni. Che col bene e col male c'entrano poco.

Se non lo fa è come un bambino che colpisce la mamma e poi le dice "non l'ho fatto apposta!"
Quoto anche io
Se il senso di colpa ci deve essere, che ci sia.. Ma non solo DOPO, ma anche PRIMA..

Aggiungo che io personalmente non mi son sentito alcun diritto.. Ai diritti non ci pensavo proprio

Piu che diritto parlerei di bisogno.

E quindi una sostanziale debolezza..
Nulla di cui farsi vanto, tanto x esser chiari... Ne allora ne ora

Ma tant'è..
Anzi.. Tanto fu..
 

patroclo

Utente di lunga data
Parlando con amici è venuto fuori questo argomento, in relazione al tradimento.
Il senso di colpa nei confronti dei traditi, il proprio partner o il partner dell'amante, come può non inquinare la relazione?
Ma lo stesso dovrebbe essere per chi ruba, non paga le tasse, delinque o compie qualsiasi atto scorretto.
Per alcune "scorrettezze" è chiaro il meccanismo di delegittimarne il dovere. Ad esempio chi evade il fisco lo giudica iniquo.
Ma come funziona nel tradimento?
mai avuto sensi di colpa durante ( ....la nostra crisi era già estremamente profonda) ..... a posteriori, anche grazie a quello che ho imparato qui, avrei fatto le cose diversamente.

Ritenendomi un individuo più o meno cosciente ( ogni tanto ammetto di ragionare un po' col cazzo) penso che i sensi di colpa siano di un'inutilità devastante per la vita e le relazioni di qualsiasi genere. Poi sono aspetti più femminili che maschili....
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ampliando

Ma non avete proprio sensi di colpa per nessuna cosa?
Io ho ancora sensi di colpa per aver trattato male una persona per nervosismo 25 anni fa, anche sé quella persona mi ha detto e dimostrato che non c'era rimasta male.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma non avete proprio sensi di colpa per nessuna cosa?
Io ho ancora sensi di colpa per aver trattato male una persona per nervosismo 25 anni fa, anche sé quella persona mi ha detto e dimostrato che non c'era rimasta male.
Mi ricordo una quindicina di anni fa, avevo detto ad un io collega che mi sentivo in colpa per una situazione.

Lui mi aveva risposto "se ti senti in colpa, un motivo ci sarà."

Io avevo iniziato a cercare di capire fuori di me come "risolvere" il senso di colpa...quindi avevo cercato di porre rimedio. Incasinandomi ancora di più. Perchè pur di mettere una pezza a quel mio sentire, cercavo nell'altro una soluzione, cercavo che mi permesse di aggiustare.
Tendenzialmente ero finita nella compiacenza. E questo mi aveva messa in condizione di essere ancora meno lucida.
E il senso di colpa era aumentato invece di diminuire.

A distanza di qualche tempo, mi sono accorta che avevo preso a rovescio la frase del mio collega.
Ossia ero andata a cercare la "colpa" nell'espressione di me "azione", giusta o sbagliata che fosse anzichè nel mio "essere".

E mi sono accorta che non era verso l'altro che mi sentivo in colpa.
Mi sentivo in colpa perchè il mio atteggiamento, il mio fare, in quella situazione mi aveva descritta ai miei occhi come non mi piacevo. Come non volevo essere per me.

Ordinare quello, iniziare a dirmi le cose e a decidere cosa fare, al netto del giusto e dello sbagliato inteso come previsione di conseguenze, mi è sempre, da quel momento sembrato un buon modo per non usare i sensi di colpa per non affrontare me stessa. Per non dovermi perdonare. O assolvere. Cosa che non sono in grado di fare.

Io, tranne che in altre rare situazioni, non mi sento in colpa.

Quando mi sento in colpa lo prendo come un segnale del fatto che sto girando largo da aspetti di me che mi mettono in difficoltà, che mi spaventano, di cui mi vergogno. E uso il senso di colpa per capire cosa no mi sto dicendo di me.

Magari mi giudico, inaffidabile, inadeguata, incompleta, sbagliata anche. E mi martello su questi aspetti davanti al mio tribunale interiore. Questo invece lo faccio piuttosto spesso.

Ma il senso di colpa no.

Lo trovo insensato...mi fa venire in mente il desiderio che avevo da bambina, quando magari facevo un casino, e sognavo di avere la macchina del tempo per tornare indietro e poter fare le cose in modo da non starci poi male.

Non so se mi spiego...

Ovviamente, senza senso di colpa, anche il perdono o il chiedere scusa mi sembrano molto insensati...il più delle volte...raramente chiedo scusa per chiedere scusa e raramente accetto le scuse, per esempio.
Piuttosto rivedo la mia posizione e la esplicito corretta sottolineando che quella precedente non era la miglior versione, ma anche assumendomi il fatto che se quello è quello che sono riuscita a fare, mica era mancanza di volontà, era mancanza di conoscenza...a posteriori è facile fare tutto "giusto"...se poi il giusto esiste...e ne dubito...
E sullo stesso parametro valuto chi mi è di fronte.

Quindi no...niente sensi di colpa....per la verità....:D
 
Ma non avete proprio sensi di colpa per nessuna cosa?
Io ho ancora sensi di colpa per aver trattato male una persona per nervosismo 25 anni fa, anche sé quella persona mi ha detto e dimostrato che non c'era rimasta male.
E' tutto soggettivo... alcuni hanno sensi di colpa altri no. Io sono stato tradito... e alla fine è risuscita a farmi sentire in colpa!!
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Ma non avete proprio sensi di colpa per nessuna cosa?
Io ho ancora sensi di colpa per aver trattato male una persona per nervosismo 25 anni fa, anche sé quella persona mi ha detto e dimostrato che non c'era rimasta male.
Ci sono cresciuto a pane e sensi di colpa... Ben oltre i 30

A una certa età ho pensato che x la salute fosse il caso di mettersi un po a dieta :)

Accosto il non averne a sapersi prendere le proprie responsabilità davanti a se stessi, senza andar a cercar rassicurazioni fuori, da altri (bisogno di comprensione a posteriori/perdono, etc...)
 
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