Divì
Utente senza meta
Io penso che il senso di colpa sia la cosa più inutile dell'universo. Come diceva Kant il principio etico deve essere scritto "dentro" di noi e non essere una regola plumbea imposta dall'altro. Il processo di interiorizzazione dei principi che governano la convivenza sociale, ma anche le relazioni interpersonali (quella che si chiama ormai intersoggettività) passa per l'educazione e la pregnanza dell'ambiente formativo. Se non funziona nel periodo a questo preposto (l'infanzia e poi l'adolescenza) c'è sempre la psicanalisi che ti permette di riprendere il "discorso" e attraverso la terapia della parola portare a termine il processo di interiorizzazione dei "tuoi" valori.
Mio marito - cattolico e praticante è molto rigido su tantissime cose - ancora oggi dice di non aver provato nessun senso di colpa.
Eppure si incazza a mina quando qualcuno posteggia in seconda fila o commette un'infrazione di qualunque tipo, chiama i vigili e invoca multe salate per tutti i trasgressori.
Non so a voi ma a me sembra che l'assenza di "paletti interiori" alla fine renda persone peggiori e molto più giudicanti. Si diventa come quelli che pretendono regole esterne e sanzioni perché..... non ne hanno di proprie.
Mio marito - cattolico e praticante è molto rigido su tantissime cose - ancora oggi dice di non aver provato nessun senso di colpa.
Eppure si incazza a mina quando qualcuno posteggia in seconda fila o commette un'infrazione di qualunque tipo, chiama i vigili e invoca multe salate per tutti i trasgressori.
Non so a voi ma a me sembra che l'assenza di "paletti interiori" alla fine renda persone peggiori e molto più giudicanti. Si diventa come quelli che pretendono regole esterne e sanzioni perché..... non ne hanno di proprie.