Brunetta
Utente di lunga data
Certo che il senso di colpa è per qualcosa che riconosci tu come sbagliato, di conseguenza è perché non ti piace quel tuo modo di essere, quella debolezza.Mi ricordo una quindicina di anni fa, avevo detto ad un io collega che mi sentivo in colpa per una situazione.
Lui mi aveva risposto "se ti senti in colpa, un motivo ci sarà."
Io avevo iniziato a cercare di capire fuori di me come "risolvere" il senso di colpa...quindi avevo cercato di porre rimedio. Incasinandomi ancora di più. Perchè pur di mettere una pezza a quel mio sentire, cercavo nell'altro una soluzione, cercavo che mi permesse di aggiustare.
Tendenzialmente ero finita nella compiacenza. E questo mi aveva messa in condizione di essere ancora meno lucida.
E il senso di colpa era aumentato invece di diminuire.
A distanza di qualche tempo, mi sono accorta che avevo preso a rovescio la frase del mio collega.
Ossia ero andata a cercare la "colpa" nell'espressione di me "azione", giusta o sbagliata che fosse anzichè nel mio "essere".
E mi sono accorta che non era verso l'altro che mi sentivo in colpa.
Mi sentivo in colpa perchè il mio atteggiamento, il mio fare, in quella situazione mi aveva descritta ai miei occhi come non mi piacevo. Come non volevo essere per me.
Ordinare quello, iniziare a dirmi le cose e a decidere cosa fare, al netto del giusto e dello sbagliato inteso come previsione di conseguenze, mi è sempre, da quel momento sembrato un buon modo per non usare i sensi di colpa per non affrontare me stessa. Per non dovermi perdonare. O assolvere. Cosa che non sono in grado di fare.
Io, tranne che in altre rare situazioni, non mi sento in colpa.
Quando mi sento in colpa lo prendo come un segnale del fatto che sto girando largo da aspetti di me che mi mettono in difficoltà, che mi spaventano, di cui mi vergogno. E uso il senso di colpa per capire cosa no mi sto dicendo di me.
Magari mi giudico, inaffidabile, inadeguata, incompleta, sbagliata anche. E mi martello su questi aspetti davanti al mio tribunale interiore. Questo invece lo faccio piuttosto spesso.
Ma il senso di colpa no.
Lo trovo insensato...mi fa venire in mente il desiderio che avevo da bambina, quando magari facevo un casino, e sognavo di avere la macchina del tempo per tornare indietro e poter fare le cose in modo da non starci poi male.
Non so se mi spiego...
Ovviamente, senza senso di colpa, anche il perdono o il chiedere scusa mi sembrano molto insensati...il più delle volte...raramente chiedo scusa per chiedere scusa e raramente accetto le scuse, per esempio.
Piuttosto rivedo la mia posizione e la esplicito corretta sottolineando che quella precedente non era la miglior versione, ma anche assumendomi il fatto che se quello è quello che sono riuscita a fare, mica era mancanza di volontà, era mancanza di conoscenza...a posteriori è facile fare tutto "giusto"...se poi il giusto esiste...e ne dubito...
E sullo stesso parametro valuto chi mi è di fronte.
Quindi no...niente sensi di colpa....per la verità....![]()
Ciò non toglie che se hai fatto male a una persona il male resta.
Voglio dire che se ho fatto cadere una statuetta e si è rotta, posso aggiustarla, posso riconoscere la mia mala grazia che mi ha fatto agire in modo di romperla, ma la statuetta, benché incollata, resta rotta e mi dispiace per la statuetta. Questo dispiacere lo chiamo senso di colpa e se è nei confronti di una persona continua a dispiacermi per me (come dici giustamente) e per lei di averle fatto male.