Sentieri attrezzati

Brunetta

Utente di lunga data
A parte il fatto che qualche annetto è passato, faccio presente che quelli che tentavano di cambiare il sistema non hanno azzeccato un modo che funzionasse neanche per caso.
Ed i loro eredi, occupatissimi a liberare la società dal sedicente patriarcato, di problemi sociali e di soluzioni razionali non ne vogliono sentir parlare, tutti occupati a sostenere ancora una volta irrazionali e utopiche ideologie da - Il mio paese è ilmondo -
Si, vai in Cina senza passaporto, poi vedi quale è il tuo paese... :)
Hai ragione. È un argomento ideologico, per te.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se per ideologico intendi un approccio che reputo razionale al sistema hai pienamente ragione.
Però ricordati bene che ogni passo diverso da questo tipo di approccio è un passo indietro. Per tutti.
Non so dove vedi irrazionalità in quello che dico io.
So benissimo che è fisiologico nel sistema liberista che ci siano cicli economici che portano a fasi di espansione e poi…
Ed è fisiologico anche che il bisogno dì manodopera induca a movimenti di popolazione che vengono attratte dalla prospettiva di un maggiore (o almeno minimo) benessere.
Però possiamo parlare di cicli economici e manodopera, ma sempre di persone si tratta. E va tenuto conto che il sistema degli spostamenti organizzati ha sempre creato problemi, ma anche quello disorganizzato.
Il problema è che ormai crediamo di poter solo reprimere o favorire gli spostamenti e che a volte possa essere vantaggioso che le condizioni di vita siano pessime.
Io razionalmente non penso che funzioni e che gestire la richiesta di lavoratori e quindi indirizzare l’economia possa essere più utile per tutti, più che gestire i disperati.
Ci sono moltissime dottrine economiche, senza pensare a un comunismo mai davvero realizzato, che analizzano questi fenomeni e propongono soluzioni.
Tu sarai esperto, io no, però il ripetersi di crisi economiche, che danneggiano tutti, esclusi gli speculatori, non credo che sia un buon modo di procedere.
Però possiamo anche dire che è tutta colpa degli stranieri brutti, sporchi e cattivi.
 

spleen

utente ?
Non so dove vedi irrazionalità in quello che dico io.
So benissimo che è fisiologico nel sistema liberista che ci siano cicli economici che portano a fasi di espansione e poi…
Ed è fisiologico anche che il bisogno dì manodopera induca a movimenti di popolazione che vengono attratte dalla prospettiva di un maggiore (o almeno minimo) benessere.
Però possiamo parlare di cicli economici e manodopera, ma sempre di persone si tratta. E va tenuto conto che il sistema degli spostamenti organizzati ha sempre creato problemi, ma anche quello disorganizzato.
Il problema è che ormai crediamo di poter solo reprimere o favorire gli spostamenti e che a volte possa essere vantaggioso che le condizioni di vita siano pessime.
Io razionalmente non penso che funzioni e che gestire la richiesta di lavoratori e quindi indirizzare l’economia possa essere più utile per tutti, più che gestire i disperati.
Ci sono moltissime dottrine economiche, senza pensare a un comunismo mai davvero realizzato, che analizzano questi fenomeni e propongono soluzioni.
Tu sarai esperto, io no, però il ripetersi di crisi economiche, che danneggiano tutti, esclusi gli speculatori, non credo che sia un buon modo di procedere.
Però possiamo anche dire che è tutta colpa degli stranieri brutti, sporchi e cattivi.
Dove ho scritto che vedo irrazionalità in quello che tu dici?
 

spleen

utente ?
Non so dove vedi irrazionalità in quello che dico io.
So benissimo che è fisiologico nel sistema liberista che ci siano cicli economici che portano a fasi di espansione e poi…
Ed è fisiologico anche che il bisogno dì manodopera induca a movimenti di popolazione che vengono attratte dalla prospettiva di un maggiore (o almeno minimo) benessere.
Però possiamo parlare di cicli economici e manodopera, ma sempre di persone si tratta. E va tenuto conto che il sistema degli spostamenti organizzati ha sempre creato problemi, ma anche quello disorganizzato.
Il problema è che ormai crediamo di poter solo reprimere o favorire gli spostamenti e che a volte possa essere vantaggioso che le condizioni di vita siano pessime.
Io razionalmente non penso che funzioni e che gestire la richiesta di lavoratori e quindi indirizzare l’economia possa essere più utile per tutti, più che gestire i disperati.
Ci sono moltissime dottrine economiche, senza pensare a un comunismo mai davvero realizzato, che analizzano questi fenomeni e propongono soluzioni.
Tu sarai esperto, io no, però il ripetersi di crisi economiche, che danneggiano tutti, esclusi gli speculatori, non credo che sia un buon modo di procedere.
Però possiamo anche dire che è tutta colpa degli stranieri brutti, sporchi e cattivi.
Qualsiasi paese che si rispetti e che non sia la repubblica dello stato di bananas ha una idea di come gestire i flussi migratori, la hanno le autocrazie, come la succitata Cina, per la quale se metti piede illegalmente, ti cancellano il naso con una fucilata, la hanno le democrazie, che pur tra mille problemi e difetti, cercano di farla rispettare.

Sei mai andata in quella sentina di autoritarismo ed abiezione che si chiama Australia?

Tra poco mio figlio partirà per gli USA, per andarci servono passaporto e permesso di soggiorno accettato.

L'idea che si possa circolare liberamente, per me è una cazzata immane e surreale, lo stato delle cose è ben diverso. Fare a meno degli stati nazionali e al loro controllo del territorio produrrebbe due effetti.

Il primo sarebbe un immane casino, il secondo che dentro tale casino prenderebbero piede per davvero gli autoritarismi, con risultati feroci e sanguinosi.

Chè l'immigrazione sia sempre esistita è vero, che non controllata provochi effetti devastanti anche.


Quando mi riferisco a derive ideologiche, mi riferisco, giusto per fare un esempio, a quella esaltata della Rakete, che sperona la GDF, disconoscendo di fatto l'autorità di uno stato (il nostro) nel gestire le politiche democraticamente decise. O a quel delinquente nato di Casarini, che non ha mai fatto un cazzo in vita sua se non intrufolarsi in ogni contesto dove fosse possibile menare le mani e dare addosso allo Stato ed ai suoi rappresentanti.

In un altro 3d, forse di due anni fa, ho descritto dettagliatamente cosa sia l'immigrazione nella realtà dove vivo, dissi, giusto per fare memoria, che l'immigrazione funziona dove ci sia un substrato sociale sano, in grado di accettare ed integrare non già quelli di primo arrivo, bensì le seconde e terze generazioni. (Quello che è successo nelle banlieu non insegna nulla a nessuno?).

A proposito di speculatori, faccio sommessamente notare come la libera circolazione di merci, capitali e persone sia la bandiera dell' iper capitalismo spinto.

Lo stesso iper capitalismo che sta producendo per pochi ricchezze che non saranno in grado di spendere nemmeno in 100 vite, e per molti un appiattimento verso il basso fatto di difficoltà quotidiane a campare la vita, e un dissesto diffuso e forse irrecuperabile per il pianeta.

Ma possiamo stare tranquilli, chi una volta si occupava di equità sociale e redistribuzione delle risorse, di immaginare un modello di società maggiormente equo, adesso ha trovato nel politicamente corretto il modo di occuparsi di qualcosa di veramente importante.

Tra poco al posto di -tutti- scriveremo tutt*

Che ci importa se avremo una sanità in grado di curare solo chi può permetterselo o scuole che perpetueranno la scala sociale esistente.
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data
Se i principi sono condivisibili, ha senso prendersela proprio con gli ultimi.
Non sono Albanese in Come un gatto in tangenziale.
Guarda Brunetta, avevo postato il video iniziale con tutt’altro intento.
Ribadisco che il tutto è partito da un commento in cui si parlava dei figli (non sto a ripetermi ulteriormente, dal momento che già l’ho ribadito).
Commento che tu hai subito incalzato con la battuta sui barbari, battuta tua, non mia. Pensiero tuo, non mio.
Dal momento che non è la prima volta che appena solo si osa addentrarsi in certi argomenti, intervieni a sillaba che non ti garba, sono entrata in argomento, e pesantemente. Già in passato, era accaduto più volte, e ho lasciato perdere.
In questo forum non si può solo fare accenno in negativo a persone straniere perchè tu subito intervieni, e dove va a finire l’argomento... sul razzismo!
Bisogna solo dire cose calibrate, commenti come si suol dire "politically correct".
Benissimo, ma sappi, ed è quello che ho tentato di farti notare, che solo da distante, quello che tu auspichi accade. Dietro il silenzio i pensieri sono ben altri.
E ho tentato di spiegarti che non si tratta di una forma di razzismo di chi si sente appartenente ad una razza superiore, ma di chi si trova ingrippato e isolato perchè paga un prezzo rispetto le pur comprensibili carenze delle popolazioni povere. E questo sono proprio le persone che ci entrano in contatto quotidiano, non chi ha qualcosa fra se e altra persona, che sia una cattedra o altro. Non sto parlando di fastidi per un odore di cibo.
Ora il fatto che tu non colga, o non voglia cogliere, quello di cui parlo, è negare qualcosa che delle persone vivono. E che sono lasciate lì, ad arrangiarsi come possono. Ma le persone parlano, e si confrontano. Ti ho anche scritto che ho sentito porsi persino delle domande, chiedendosi se quello che sentivano le stava trasformando in razziste, perchè nel rapportarsi con chi non può, ma vive e fa comunque parte della società, ha pagato un prezzo, ha vissuto un’esperienza negativa, di quelle che non ti dimentichi.
Mi dici "io ho conosciuto persone di ogni nazione", e già ti poni dall’alto, in cattedra, perchè tu affermi di sapere, di aver esperienza, senza minimamente valutare che altrettanto possano avere altre persone, senza dare valore alle esperienze altrui, ma solo considerando la tua.
Sei straordinaria nelle tue esposizioni e te lo dico non per prenderti in giro ma con ammirazione, però non puoi accogliere quello che tento di dirti perchè hai eretto un muro. E quanto dici, ciò che esponi nel tracciato storico, anche nei tuoi ricordi, è perfetto, anche bello da leggere, ma non tiene conto di una parte del popolo.
Non ci sono solo avvocati e calciatori in ville, gli italiani non sono quei quattro mentecatti degli articoli della Soncini, sono persone che ancora svolgono lavori umili, che vanno nelle fabbriche, che vedono tutto aumentare da anni mentre il loro stipendio rimane invariato, che fanno pochi figli perchè pensano a farli studiare, a crescerli potendogli dare una spazio in cui crescere, avere una scrivania, conservare i loro libri, che si trovano ad avere al piano di sotto una persona straniera, e che non hanno mediatori culturali che possono fare intervenire, non hanno un indirizzo a cui rivolgersi per potersi esprimere.
Anni fa non ero a conoscenza di questa realtà, trovavo estreme certe espressioni, ignoranti, razziste, stupide. Non capivo perchè alcune persone partivano con epiteti ben più pesanti di quelli che sono stati qui espressi, robe da nazismo mi dicevo. Come era possibile, erano stupidi. Come potevano fermarsi per un uso, il costume di un popolo, una usanza. Quanto ignoranti erano a chiudersi anzichè aprirsi, arricchirsi. Quanto stolto era quell’attaccamento alla propria terra, quando erano dei poracci pure loro. Come potevano esultare alle affermazioni di certi politici, che ai miei occhi era evidente che non avevo certo interesse per loro, che non li guardavano certo con amore fraterno. Come potevano dare per scontato che qualcuno guardasse loro con tale intento, mentre anzichè parole usavano quasi grugniti, e i loro volti erano contratti esasperando una bruttezza generale. Ma si vedevano? Ma chi mai si credevano di essere. E pensavo alla sorella di mia nonna, emigrata in Canada che spediva le lettere via nave, e bla bla bla....
Poi ho capito che ci sono persone che come base culturale non sono razziste, non pensano che tutti puzzano perchè di X terra, che hanno nei loro trascorsi parenti che sono emigrati, o comunque di certo sociale basso, ma hanno espressioni fortissime, e mi sono resa conto che queste persone che a parole sono estreme, hanno avuto contatti con persone di altre nazionalità, non è che credono di avere la pelle d’oro, non hanno idee preconcette, ma non trovano spazio ne aiuto per gestire problematiche che si trovano a vivere, e non lo trovano perchè non possono porsi in modo paritario, con chi condivide uno spazio paritario.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Qualsiasi paese che si rispetti e che non sia la repubblica dello stato di bananas ha una idea di come gestire i flussi migratori, la hanno le autocrazie, come la succitata Cina, per la quale se metti piede illegalmente, ti cancellano il naso con una fucilata, la hanno le democrazie, che pur tra mille problemi e difetti, cercano di farla rispettare.

Sei mai andata in quella sentina di autoritarismo ed abiezione che si chiama Australia?

Tra poco mio figlio partirà per gli USA, per andarci servono passaporto e permesso di soggiorno accettato.

L'idea che si possa circolare liberamente, per me è una cazzata immane e surreale, lo stato delle cose è ben diverso. Fare a meno degli stati nazionali e al loro controllo del territorio produrrebbe due effetti.

Il primo sarebbe un immane casino, il secondo che dentro tale casino prenderebbero piede per davvero gli autoritarismi, con risultati feroci e sanguinosi.

Chè l'immigrazione sia sempre esistita è vero, che non controllata provochi effetti devastanti anche.


Quando mi riferisco a derive ideologiche, mi riferisco, giusto per fare un esempio, a quella esaltata della Rakete, che sperona la GDF, disconoscendo di fatto l'autorità di uno stato (il nostro) nel gestire le politiche democraticamente decise. O a quel delinquente nato di Casarini, che non ha mai fatto un cazzo in vita sua se non intrufolarsi in ogni contesto dove fosse possibile menare le mani e dare addosso allo Stato ed ai suoi rappresentanti.

In un altro 3d, forse di due anni fa, ho descritto dettagliatamente cosa sia l'immigrazione nella realtà dove vivo, dissi, giusto per fare memoria, che l'immigrazione funziona dove ci sia un substrato sociale sano, in grado di accettare ed integrare non già quelli di primo arrivo, bensì le seconde e terze generazioni. (Quello che è successo nelle banlieu non insegna nulla a nessuno?).

A proposito di speculatori, faccio sommessamente notare come la libera circolazione di merci, capitali e persone sia la bandiera dell' iper capitalismo spinto.

Lo stesso iper capitalismo che sta producendo per pochi ricchezze che non saranno in grado di spendere nemmeno in 100 vite, e per molti un appiattimento verso il basso fatto di difficoltà quotidiane a campare la vita, e un dissesto diffuso e forse irrecuperabile per il pianeta.

Ma possiamo stare tranquilli, chi una volta si occupava di equità sociale e redistribuzione delle risorse, di immaginare un modello di società maggiormente equo, adesso ha trovato nel politicamente corretto il modo di occuparsi di qualcosa di veramente importante.

Tra poco al posto di -tutti- scriveremo tutt*

Che ci importa se avremo una sanità in grado di curare solo chi può permetterselo o scuole che perpetueranno la scala sociale esistente.
Ma io sono d’accordo con te.
E trovo colpevole non aver nemmeno provato a fare una legislazione umana per l’immigrazione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Guarda Brunetta, avevo postato il video iniziale con tutt’altro intento.
Ribadisco che il tutto è partito da un commento in cui si parlava dei figli (non sto a ripetermi ulteriormente, dal momento che già l’ho ribadito).
Commento che tu hai subito incalzato con la battuta sui barbari, battuta tua, non mia. Pensiero tuo, non mio.
Dal momento che non è la prima volta che appena solo si osa addentrarsi in certi argomenti, intervieni a sillaba che non ti garba, sono entrata in argomento, e pesantemente. Già in passato, era accaduto più volte, e ho lasciato perdere.
In questo forum non si può solo fare accenno in negativo a persone straniere perchè tu subito intervieni, e dove va a finire l’argomento... sul razzismo!
Bisogna solo dire cose calibrate, commenti come si suol dire "politically correct".
Benissimo, ma sappi, ed è quello che ho tentato di farti notare, che solo da distante, quello che tu auspichi accade. Dietro il silenzio i pensieri sono ben altri.
E ho tentato di spiegarti che non si tratta di una forma di razzismo di chi si sente appartenente ad una razza superiore, ma di chi si trova ingrippato e isolato perchè paga un prezzo rispetto le pur comprensibili carenze delle popolazioni povere. E questo sono proprio le persone che ci entrano in contatto quotidiano, non chi ha qualcosa fra se e altra persona, che sia una cattedra o altro. Non sto parlando di fastidi per un odore di cibo.
Ora il fatto che tu non colga, o non voglia cogliere, quello di cui parlo, è negare qualcosa che delle persone vivono. E che sono lasciate lì, ad arrangiarsi come possono. Ma le persone parlano, e si confrontano. Ti ho anche scritto che ho sentito porsi persino delle domande, chiedendosi se quello che sentivano le stava trasformando in razziste, perchè nel rapportarsi con chi non può, ma vive e fa comunque parte della società, ha pagato un prezzo, ha vissuto un’esperienza negativa, di quelle che non ti dimentichi.
Mi dici "io ho conosciuto persone di ogni nazione", e già ti poni dall’alto, in cattedra, perchè tu affermi di sapere, di aver esperienza, senza minimamente valutare che altrettanto possano avere altre persone, senza dare valore alle esperienze altrui, ma solo considerando la tua.
Sei straordinaria nelle tue esposizioni e te lo dico non per prenderti in giro ma con ammirazione, però non puoi accogliere quello che tento di dirti perchè hai eretto un muro. E quanto dici, ciò che esponi nel tracciato storico, anche nei tuoi ricordi, è perfetto, anche bello da leggere, ma non tiene conto di una parte del popolo.
Non ci sono solo avvocati e calciatori in ville, gli italiani non sono quei quattro mentecatti degli articoli della Soncini, sono persone che ancora svolgono lavori umili, che vanno nelle fabbriche, che vedono tutto aumentare da anni mentre il loro stipendio rimane invariato, che fanno pochi figli perchè pensano a farli studiare, a crescerli potendogli dare una spazio in cui crescere, avere una scrivania, conservare i loro libri, che si trovano ad avere al piano di sotto una persona straniera, e che non hanno mediatori culturali che possono fare intervenire, non hanno un indirizzo a cui rivolgersi per potersi esprimere.
Anni fa non ero a conoscenza di questa realtà, trovavo estreme certe espressioni, ignoranti, razziste, stupide. Non capivo perchè alcune persone partivano con epiteti ben più pesanti di quelli che sono stati qui espressi, robe da nazismo mi dicevo. Come era possibile, erano stupidi. Come potevano fermarsi per un uso, il costume di un popolo, una usanza. Quanto ignoranti erano a chiudersi anzichè aprirsi, arricchirsi. Quanto stolto era quell’attaccamento alla propria terra, quando erano dei poracci pure loro. Come potevano esultare alle affermazioni di certi politici, che ai miei occhi era evidente che non avevo certo interesse per loro, che non li guardavano certo con amore fraterno. Come potevano dare per scontato che qualcuno guardasse loro con tale intento, mentre anzichè parole usavano quasi grugniti, e i loro volti erano contratti esasperando una bruttezza generale. Ma si vedevano? Ma chi mai si credevano di essere. E pensavo alla sorella di mia nonna, emigrata in Canada che spediva le lettere via nave, e bla bla bla....
Poi ho capito che ci sono persone che come base culturale non sono razziste, non pensano che tutti puzzano perchè di X terra, che hanno nei loro trascorsi parenti che sono emigrati, o comunque di certo sociale basso, ma hanno espressioni fortissime, e mi sono resa conto che queste persone che a parole sono estreme, hanno avuto contatti con persone di altre nazionalità, non è che credono di avere la pelle d’oro, non hanno idee preconcette, ma non trovano spazio ne aiuto per gestire problematiche che si trovano a vivere, e non lo trovano perchè non possono porsi in modo paritario, con chi condivide uno spazio paritario.
Perfetto.
Ma il punto è dire ho dei vicini (che nel caso specifico che per qualcuno sono calabresi, altri napoletani, altri del Ghana, altri del Pakistan ) che sono talmente poveri e ignoranti da creare problemi a me che sto tentando di uscire dalla condizione di povertà e ignoranza e ho messo pure i fiori sul balcone, mentre questi hanno le galline che mi cagano sopra. Cosa che è comprensibile e avrebbe dovuto essere evitata con una politica seria, altra cosa è dire gli immigrati (che nel caso specifico che per qualcuno sono calabresi, altri napoletani, altri del Ghana, altri del Pakistan )) calabresi, napoletani, ghanesi, pakistani sono sporchi e poi fanno tanti figli (che schifo) e pure studieranno pure loro nella sozzeria e diventeranno classe dirigente.
Io contesto il secondo atteggiamento.
Lo contesto e lo capisco e ho lavorato per creare occasioni di conoscenza.
Poi se vuoi immaginarmi cattedrattica, prima informati che una insegnante guadagna meno di un operaio.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
razzista. come in tutte le categorie umane c'è chi può e chi no. quelli sopra menzionati, ovviamente non possono
Guarda che se vuoi interpretare quello che ho scritto come contro la categoria dei calciatori, sbagli proprio.
Sono capre loro, non tutti.
Ho avuto pure un fidanzato.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
il che non toglie che nel profondo del tuo torbido cuoricino sei una spietata discriminatrice
 

Brunetta

Utente di lunga data
il che non toglie che nel profondo del tuo torbido cuoricino sei una spietata discriminatrice
Un pochino.
Però sono consapevole e combatto il mio razzismo contro i concorrenti dei reality.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
benedetta ragazza, ma per una volta in cui avresti tutto il mio appoggio, ti tiri indietro?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

Marjanna

Utente di lunga data
Perfetto.
Ma il punto è dire ho dei vicini (che nel caso specifico che per qualcuno sono calabresi, altri napoletani, altri del Ghana, altri del Pakistan ) che sono talmente poveri e ignoranti da creare problemi a me che sto tentando di uscire dalla condizione di povertà e ignoranza e ho messo pure i fiori sul balcone, mentre questi hanno le galline che mi cagano sopra. Cosa che è comprensibile e avrebbe dovuto essere evitata con una politica seria, altra cosa è dire gli immigrati (che nel caso specifico che per qualcuno sono calabresi, altri napoletani, altri del Ghana, altri del Pakistan )) calabresi, napoletani, ghanesi, pakistani sono sporchi e poi fanno tanti figli (che schifo) e pure studieranno pure loro nella sozzeria e diventeranno classe dirigente.
Io contesto il secondo atteggiamento.
Lo contesto e lo capisco e ho lavorato per creare occasioni di conoscenza.
Poi se vuoi immaginarmi cattedrattica, prima informati che una insegnante guadagna meno di un operaio.

Il mio commento, in relazione ai commenti di perplesso e in seguito di omicron, era questo:

In Italia è vero.
Aspetta qualche anno e vedrai quando tra politici e posizioni di potere ci arriveranno moldavi, rumeni, africani (persone che figliano).
Secondo te non cambieranno le cose, culturalmente dico. E guarda che saranno italiani a tutti gli effetti.
Tuo commento:

Oh mio dio! I barbari!
Il commento che io ho scritto non dice: calabresi, napoletani, ghanesi, pakistani sono sporchi e poi fanno tanti figli (che schifo) e pure studieranno pure loro nella sozzeria e diventeranno classe dirigente.
E come già ti ho scritto, non è la prima volta che appena si fa riferimento a stranieri, parti facendo interpretazioni razziste. Perchè se gli extracomunitari figliano, e i loro figli crescono in Italia, tra loro, ipoteticamente nel discorso che pone chi figlia tanto vs chi figlia meno, potranno esserci dei futuri politici.
Quindi certamente il futuro di questo paese sarà anche in mano loro. E per quanto la scuola sicuramente sia un ruolo importantissimo, rimangono le storie delle famiglie, dei genitori, i racconti dei nonni, e anche la religione (pure se crescendo si prende distanza).
Il tuo incalzare, una, due, tre volte, sembra quasi un placcaggio.
Quindi, ribadisco ancora, sono entrata in argomento scomodo, dicendo cose scomode, impopolari, non teoricamente "giuste", ma che sono presenti nella popolazione.
Mi sembra inutile andare avanti quando tu poni una teoria impeccabile, ma che rimane teorica, perchè cozza e non si applica nella vita pratica, specialmente di chi si trova a stretto contatto con determinate realtà. Posso pure darti ragione, ma non cambia nulla nel pratico. Siamo io e te a scrivere qui, milioni di persone se ne fregano bellamente di confronti simili. E ignorare chi vive, cosa vive, cosa prova, chi vive condizioni di stretto contatto, è andare avanti col paraocchi.

Il termine cattedra non faceva riferimento all’ambito scolastico e al mestiere di insegnante, ne era riferita a te, ma cattedra prevalentemente come qualcosa che divide, e nel suo dividere pone una condizione dall’alto in basso, una posizione gerarchicamente o culturalmente superiore a chi si trova dall’altra parte della cattedra.
Levare la cattedra vuol dire avere un rapporto paritario, perchè dal momento che ci si trova a "convivere", il rapporto sarà paritario. Ovvero io ho 5, tu hai 5, bisogna pagare 8. Tu paghi 4, io pago 4.
Lo sguardo caritatevole, non è paritario.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il mio commento, in relazione ai commenti di perplesso e in seguito di omicron, era questo:



Tuo commento:



Il commento che io ho scritto non dice: calabresi, napoletani, ghanesi, pakistani sono sporchi e poi fanno tanti figli (che schifo) e pure studieranno pure loro nella sozzeria e diventeranno classe dirigente.
E come già ti ho scritto, non è la prima volta che appena si fa riferimento a stranieri, parti facendo interpretazioni razziste. Perchè se gli extracomunitari figliano, e i loro figli crescono in Italia, tra loro, ipoteticamente nel discorso che pone chi figlia tanto vs chi figlia meno, potranno esserci dei futuri politici.
Quindi certamente il futuro di questo paese sarà anche in mano loro. E per quanto la scuola sicuramente sia un ruolo importantissimo, rimangono le storie delle famiglie, dei genitori, i racconti dei nonni, e anche la religione (pure se crescendo si prende distanza).
Il tuo incalzare, una, due, tre volte, sembra quasi un placcaggio.
Quindi, ribadisco ancora, sono entrata in argomento scomodo, dicendo cose scomode, impopolari, non teoricamente "giuste", ma che sono presenti nella popolazione.
Mi sembra inutile andare avanti quando tu poni una teoria impeccabile, ma che rimane teorica, perchè cozza e non si applica nella vita pratica, specialmente di chi si trova a stretto contatto con determinate realtà. Posso pure darti ragione, ma non cambia nulla nel pratico. Siamo io e te a scrivere qui, milioni di persone se ne fregano bellamente di confronti simili. E ignorare chi vive, cosa vive, cosa prova, chi vive condizioni di stretto contatto, è andare avanti col paraocchi.

Il termine cattedra non faceva riferimento all’ambito scolastico e al mestiere di insegnante, ne era riferita a te, ma cattedra prevalentemente come qualcosa che divide, e nel suo dividere pone una condizione dall’alto in basso, una posizione gerarchicamente o culturalmente superiore a chi si trova dall’altra parte della cattedra.
Levare la cattedra vuol dire avere un rapporto paritario, perchè dal momento che ci si trova a "convivere", il rapporto sarà paritario. Ovvero io ho 5, tu hai 5, bisogna pagare 8. Tu paghi 4, io pago 4.
Lo sguardo caritatevole, non è paritario.
Guarda chi c’è al governo e poi dimmi dove sarebbe impopolare paventare la presa del potere di stranieri, che continueresti a considerare tali anche se di seconda o terza generazione, come se in virtù non so di quale retaggio sarebbero non solo diversi, ma tali da snaturare le nostre istituzioni.
Quindi ritenere impopolare quello che hai detto, purtroppo è sbagliato.
E tutto quello lo sostieni in base alla presenza di poveracci, più poveracci dei poveracci italiani che vengono disturbati dalla loro presenza che porta le blatte perché sono di natura sozzoni.
Cosa che ti ho detto che conosco molto bene, ma sostieni per la terza o quarta volta che non lo so.
Se questo non è razzismo, fammi un esempio di razzismo.
Per carità io trovo il razzismo, ovvero la diffidenza per chi è differente, naturale e sana per l’auto protezione dei gruppi. Ma anche in contrasto con l’altra tendenza al mescolamento che ha sempre arricchito geneticamente e culturalmente i gruppi umani. Sono tendenze opposte ma ugualmente utili insieme.
Hai letto “Il più grande uomo scimmia del pleistocene”? Lo racconta in forma di narrazione molto divertente. Non potevo leggerlo di sera perché scoppiavo a ridere e svegliavo i bambini.
Ribadisco che hai una idea degli insegnanti che non ha nulla a che vedere con me. E io non ho mai avuto un atteggiamento del genere neppure nei confronti dei bambini.
Figurati se lo posso avere con te.
Però tu sostieni che io non so niente. Chi è che si pone in una posizione di superiorità?
E se mi tacci di non avete idea di cosa significhi la coesistenza tra persone diverse e che hanno standard diversi di pulizia e coesistenza sociale, vuol dire che hai letto quello che ho scritto senza leggerlo.
 
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