Mia cuginetta di 30 anni: a 18 anni si iscrive ad una delle università della regione e dopo neanche una settimana di frequenza lascia tutto per provare ad entrare in una università inglese. Si trasferisce, fa la cameriera, si mantiene a metà, impara un po' la lingua ma non conclude nulla di fatto. Torna in Italia, se ne va al nord e cambia totalmente indirizzo; bivacca 3/4 anni dando neanche un esame all'anno e poi torna a casa in lacrime perchè il suo sogno rimane l'Inghilterra. Bivacca un altro anno tra letto e divano, ridecide di tornare al nord, passa un altro anno in una bolla di nulla, torna di nuovo a casa ribadendo il sogno. La mamma, esasperata, dopo 10 di nulla, si attiva. Contatta un amico che ha una scuola d'inglese qui e tramite lui la ragazza ha la possibilità non solo di frequentare una costosissima università, ma anche di fare uno stage come giornalista in un quotidiano londinese. Bene, festa grande! Na na... La pupa ora piange perchè quellallà non è l'università del sogno, ma una che non le garba al 100%. Dunque? La striscia di mattonelle tra letto e poltrona è destinata a consumarsi ulteriormente

. La mamma è disperata; ha provato a tagliarle tutto ma lei pare accontentarsi di sopravvivere, avere cibo, abiti e telefono. L'ha mandata anche fuori di casa ma il papino, giustamente, l'ha accolta a braccia e portafogli aperto e la storia continua. Fino a quando? Bhò
Perfettissimo. Io non so se mio papà ai tempi fosse deciso veramente o in cuor suo recitasse una parte, ma il messaggio che mi arrivava forte e chiaro era che se non andassi bene a scuola e se i soldi dell'università non fossero ben spesi, c'erano diverse fabbrichette della zona che avrebbero gradito il mio contributo. Io sentivo che quello sarebbe stato il mio destino sul serio, ma volevo altro e me lo sono preso.
Mi permetto una considerazione generale. A me adesso fa tanta rabbia vedere ragazzi senza grosse capacità nè voglia di studiare superparaculati da genitori professionisti che li mandano a studiare all'estero perchè in Italia col piffero che superano i test d'ingresso, pagando mensilmente quello che un operaio guadagna in sei mesi di lavoro per 5/6 anni, per tornare belli freschi, col camice incorporato ad affiancare il papino nello studio dentistico et similia e una vita bella che spianata davanti. Senza nessun cavolo di merito, solo la fortuna di essere nati nella famiglia giusta. Chi non ha bonus di nascita purtroppo deve faticare parecchio di più, altro che galleggiare nel tempo che se ne va aspettando l'ispirazione.