Brunetta
Utente di lunga data
Ti piacciono le poesie della Merini?
Ti piacciono le poesie della Merini?
Non li vedresti come inquietanti?Vuoi dire che se saltasse fuori che Darione è un serial killer, Profondo Rosso e Suspiria perderebbero le 5 stelle su 5?
Nabokov ha raccontato una storia avvenuta, ha scelto il punto di vista del colpevole.Ma le opere parlano di quello? avevo capito di no
Allora parliamo di Nabokov, non so la storia dell'autore e perché l'ha scritto, ma è un autore/libro finito sulla graticola...io "Lolita" è uno dei pochi libri che ho iniziato e non ho finito, non mi appassionava
Esplicitamente non ne hai parlato, ma il confine è labile
Casso andrebbero a 6 stelle su 5Non li vedresti come inquietanti?
Io sì.
"Confesso che ho vissuto" è stato uno dei libri che più ha contribuito alla mia formazione. Riletto più volte, mi capitava di aprirlo a casaccio e leggerne qualche passo. Da quando ho saputo della figlia disabile Pablo mi è caduto dal cuore.Io ci sono rimasta malissimo leggendo la biografia di Neruda, e il suo abbandono della figlia disabile.
Non riesco più a leggerlo con lo stesso sguardo incantato.
Pasolini non mi ha turbato particolarmente considerato che alcune storie rimangono comunque nell'ombra dell'incertezza.
Della Munro anch'io non l'ho mai letto e quindi non avevo un idea di partenza.
E' una icona culturale della sinistra. Non si può.Ragazzi di vita è un letterario eufemismo per non parlare di bambini abusati.
La pedofilia costella tutta la sua vita, non solo le circostanze della morte.
Quello che fa più specie è il tabù generale rispetto al dire chiaro e tondo che era un pedofilo.
A me è piaciuto il suo commento, ma non sono d'accordo con questa frase, perché non corrisponde al mio modo di leggere, non leggo cercando tracce della biografia dell'autore, anche se ci sono, perché il rapporto tra biografia e opera non è lineare e penso che alla fine l'opera abbia una vita propria.Ho letto con ritardo la Soncini.
Tutto l’articolo merita.
Ma in particolare “Quanto alla separazione tra opera e autrice, ieri i social erano pieni di «che schifo, non la leggerò mai più», giacché ormai non esistono lettori ma consumatori, e il consumatore boicotta il prodotto se il produttore dà mostra d’immoralità. Come ci si possa non incuriosire, considerato quante madri e quante figlie ci sono nei racconti di Munro, come si possa non aver voglia di andare invece a rileggere tutto e scoprire in quanti sottotesti ci siano Gerald e Andrea, Gerald e Alice, la disperazione di chi pur di non restare sola accetterebbe proprio di tutto, l’inferno che sono le famiglie, come si possa non aver voglia d’indagare la scrittura di una che è stata umanamente così bieca io non me lo so spiegare. È pure morta: i diritti d’autore mica vanno a lei.”
Capisco la voglia di capire, ma io me ne sento respinta.
Era questo il punto.
Sì. Non si cerca l’autore nell’opera, ma lo si trova.A me è piaciuto il suo commento, ma non sono d'accordo con questa frase, perché non corrisponde al mio modo di leggere, non leggo cercando tracce della biografia dell'autore, anche se ci sono, perché il rapporto tra biografia e opera non è lineare e penso che alla fine l'opera abbia una vita propria.
Poi, in questo caso, la tentazione di farlo può nascere, perché spesso i suoi racconti trattano di donne, spesso provocando un senso di disagio, perché sono donne tutt'altro che risolte e certamente lei deve avere portato dentro qualcosa della ragazzina cresciuta in una fattoria sperduta con persone dure, sempre a rincorrere un'adeguatezza a un contesto nel quale sono sempre sbagliate. Ma alla fine la si legge solo perché sono racconti di livello altissimo.
In mezzo a tutti i libri e i film , è naturale scegliere e non andare verso ciò che appare respingente, ma se so che è qualcosa che vale io cerco di superare il disagio, in genere.
L'altro punto dell'articolo che hai citato fa riflettere.
Forse non hai letto con attenzione gli interventi.Cosa si prova leggendo l'unico libro di John Kennedy Toole?
Articoli Liberi L’intuizione geniale e letale di John Kennedy Toole, il suicidato dalla società
Uno dei miei mali psicofisici è l’ulcera, ho iniziato a soffrirne quando prendevo quintali di antiffiammatori per curare un altro male, quello alla spalla, dovuto al baseball.articoliliberi.com
E' una risposta alla domanda che ho fatto?Forse non hai letto con attenzione gli interventi.
Il thread l’ho aperto e condotto io e posso definire la tua domanda fuori tema, come mi pare.E' una risposta alla domanda che ho fatto?
Rispondo.Cosa si prova leggendo l'unico libro di John Kennedy Toole?
Articoli Liberi L’intuizione geniale e letale di John Kennedy Toole, il suicidato dalla società
Uno dei miei mali psicofisici è l’ulcera, ho iniziato a soffrirne quando prendevo quintali di antiffiammatori per curare un altro male, quello alla spalla, dovuto al baseball.articoliliberi.com
Per me che non ho aperto il thread è molto a tema.Il thread l’ho aperto e condotto io e posso definire la tua domanda fuori tema, come mi pare.
Oltretutto hai aggiunto il tema delicato del suicidio.
Mi fa piacere che trovi una consonanza di pensiero con alcuni utenti.Per me che non ho aperto il thread è molto a tema.
Probabilmente non coerente con le risposte che volevi che arrivassero, come al solito.
Un retaggio da insegnante.
Non c'è nulla nel libro che faccia pensare al suicidio dell'autore.Rispondo.
Così come mi ha turbato la scoperta della connivenza con un pedofilo, anzi di più l’affermazione che era più importante per lei la relazione con quell’uomo più di qualsiasi altra cosa, perfino della figlia, e mi fa dubitare della mia possibilità di apprezzare l’opera (ora, magari tra cinque anni sarà diverso) così il racconto di chi vive una vita di preparazione al suicidio mi turba profondamente.
Non so se lo leggerei. Può essere. Non capisco il suicidio e lo vorrei capire.
Se lo sai, ci pensi.Non c'è nulla nel libro che faccia pensare al suicidio dell'autore.
O perlomeno, niente che lo faccia presagire.
E' un libro anche molto divertente.
In teoria.
Trovo molto vero questo, nel senso che il rapporto tra biografia dell'autore e libro c'è, ma viene elaborato e quasi trasfigurato, mentre chi legge mette molto di sé nel libro.C'è sempre qualcosa di noi nelle opere che andiamo a scegliere.
Il rapporto con la biografia è molto stretto. La prima parte della vita di Houellebecq è uguale alla mia.
Forse è per questo che mi piace come autore?