Io faccio parte della schiera di quelli che han scoperto subito (due mesi) e nel mentre ,sussistendo le difficoltà "meccaniche" ma di origine psicologica,rilevavo una maggior disponibilità di mia moglie.Stante che il nostro rapporto non funzionasse già da anni,la cosa mi ha dato oltremodo fastidio.Nei maschi e nelle femmine che tradiscono,la promiscuità sessuale e la disponibilità le vedo come aspetti per colmare le mancanze della relazione principale,ed un atteggiamento (quello della disponibilità col coniuge) teso a non farlo insospettire,ma anche con l'intento,forse, di risarcire un torto che si commette .Certo che non vi è la volontà di chiudere il rapporto principale,per N motivi.....come già ampiamente dibattuto. La cosa più sconcertante,destabilizzante,a cui non si vuol credere,è proprio quella doppiezza,quella ambiguità che, se da un lato ci ferisce profondamente,dall'altro ci "tranquillizza" sulla possibile "perdita" della persona amata; probabilmente in un malinteso e autogiustificante senso di "possesso" dell'altro.Il dolore per la perdita invece,dovuta ad un atto di abbandono chiaro,deciso ed "onesto" ,magari senza tradimento,da parte del nostro partner, è come quello che si prova per la morte di un congiunto,per infarto o incidente; mentre quella per malattia equivale allo stillicidio che subisce il tradito,dopo la scoperta .Con la differenza che in quest'ultimo caso è possibile ( ma molto difficile) ricostruire il rapporto (che poi ,magari,dopo lunga e sofferta malattia si spegne comunque),