Io rispetto, in un certo tipo di fede, il desiderio profondo di "giusto" che a volte l'alimenta (raramente, il più è pigrizia intellettuale o utilitarismo, inettitudine o furbizia, a vari livelli e dosi), ma non rispetto assolutamente il non voler vedere oltre, il rifiuto a priori, l'accettazione passiva, il dogma, la pretesa conoscenza senza voler comprensione di essa e soprattutto la pretesa che questi siano valori.
Posso rispettare il desiderio di qualcuno di "accontentarsi" di un piccolo mondo fantasioso in cui decide di vivere, ma il rispetto finisce allorchè questo stesso qualcuno avanza diritto, attraverso la SUA scelta, di influenzare in un modo o nell'altro la vita degli altri, fosse anche solo attraverso giudizi morali.