Si sopravvive al "grande amore"?

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La Lupa

Utente di lunga data
Verena67 ha detto:
Sii meno sintetica, non ho capito. Dai che sono interessata, spiega per benino tutto ciò che è successo! Come e perchè!

Un bacio!
E ma...come faccio?
Cosa vuoi sapere?
 

Verena67

Utente di lunga data
per La Lupa

Due semplici risposte:
1. Sei riuscita a stare (convivenza) con l'uomo che amavi follemente?
2. Se è finita, perché?

Un bacio!
 

Miciolidia

Utente di lunga data
La Lupa ha detto:
Eccomi qua.

28 aprile 1996 - una deflagrazione cosmica.
Le galassie hanno tremato, supernove sono esplose e l'enegia universale si è connessa su di noi.

Anni di convivenza. Con in mezzo 1 anno e rotti di separazione.

18 agosto 2002 - un'altra deflagrazione cosmica.
Le galassie hanno ritremato, altra supernove sono esplose e l'enegia universale si è sconnessa da noi.

E' stato meraviglioso.
Sono una donna fortunata.

Lupa,io ho capito che la seconda deflagrazione non è stata per lo stesso uomo. sbaglio?
 

Lettrice

Utente di lunga data
Cara Verena

dubito si possa sopravvivere al grande amore..cosi' come dubito si possa sopravvivere a un'esplosione atomica...se si sopravvive si e' comunque troppo acciaccati!!!!

Anche io ho gia' vissuto il mio grande amore...dubito amero' cosi' tanto un altro uomo...e in un certo senso ne sono anche sollevata!!!!
 

La Lupa

Utente di lunga data
'giorno.

Per chiarezza, la seconda deflagrazione è stata un'implosione verso noi stessi.
Sempre noi eravamo. Ci siamo separati.

Verena:

1) Sì, ci siamo riusciti.
Abbiamo vissuto insieme quasi due anni. Ci siamo separati per un anno e mezzo e poi rimessi insieme per un altro paio.

2) Poi ci siamo divisi. Per sempre.
Perchè?
Perchè avevamo delle priorità diverse.
Il nostro progetto di vita si è diviso.
Negli ultimi tempi lui aveva anche dei problemi di tipo "nervoso" che hanno accentuato certi suoi "difettucci" che già ci avevano diviso la prima volta.
E io non avevo le risorse necessarie per affrontare dinuovo i suoi problemi.
Mi sono trovata a scegliere: o me o lui.
E ho scelto me.
Ho fatto bene?
Credo di si.
Ci siamo rivisti l'inverno scorso, dopo quattro anni da quel giorno in cui l'ho salutato con lo zaino sulle spalle. E sapete cosa è successo?
Lui era sempre uguale.
Uguale uguale uguale a quello di sempre. Con le sue paranoie, dubbi, fantasie.
Non s'è spostato di un millimetro in quattro anni.

Io no. Io son cambiata.

E di quel vecchio uomo non saprei cosa farmene ora.
Da quel giorno sono stata davvero libera.
Ho ucciso per sempre l'immagine di un amore che pensavo fosse ineguagliabile.

Infatti, dopo quattro mesi mi sono innamorata. Ma questa è un'altra faccenda (penosa, come sapete).
 

La Lupa

Utente di lunga data
Verena67 ha detto:
questo è quello che desidero:



poter uccidere la persona che ho amato (amo?) e che malgrado viltà (sua) e consapevolezza estrema della giustezza della decisione (mia) non sono ancora riuscita a fare

Però sono sulla buona strada!


Un bacio e grazie della spiegazione, veramente interessante!
Guarda, sarà banale ma ci vuole il tempo che ci vuole.

Io ho passato 4 anni strambi.
Per un anno dicevo a tutti che era morto, che si era schiantato contro un paracarro, perchè dovevo ricostruire la mia vita. La casa, gli amici, il lavoro.
Ho cambiato tutto.

Poi, ho dato di matto... per un paio d'anno ho svaccato senza cervello... uno dei periodi più pulp/fetish/trash della mia vita.

L'ultimo anno l'ho passato a dirmi: vedi, non c'è niente da fare. Non troverai mai niente che assomigli nemmeno lontanamente a quello.
Ho pianto, per lo sconforto e la sensazione di imbrigliamento che avevo.
Era tempo immobile, non accadeva nulla.

E' stato allora che ho capito che qualcosa lo dovevo far accadere io.
Ho alzato il telefono e gli ho detto vediamoci.
Ed è andata come ho raccontato sopra.

Gli ho fatto il funerale per due giorni, straziandomi in profondità per quella parte di me che ora sapevo essere morta per sempre.
E invece no.

Ti do uno spunto; niente che abbia inventato io si intende, però una cosa che questa esperienza mi ha fatto comprendere in profondità:

Vai vai, tanto non è l'amore che va via... canta il mio amico Vinicio... l'amore è nostro. Ci appartiene. Non è legato all'altro.
Io, quell'amore lì, sono in grado di riprodurlo. Di riviverlo.

E questo è un buon pensiero.
 

Verena67

Utente di lunga data
La Lupa ha detto:
Guarda, sarà banale ma ci vuole il tempo che ci vuole.


Gli ho fatto il funerale per due giorni, straziandomi in profondità per quella parte di me che ora sapevo essere morta per sempre.
E invece no.
Io non mi sento morta dentro, sento un grande amore dentro per la vita e gli altri, gli affetti cari, paradossalmente anche per il marito

Ma quel dolore dentro...quello non riesco ancora a ucciderlo, malgrado lacrime, rabbia, denial, accettazione, le fasi le ho passate tutto ma il dolore per non averlo qui, al mio fianco, è ancora forte...


Grazie, comunque, la tua è stata una bellissima testimonianza!
Un bacio!
 
P

PEGASO

Guest
Verena67 ha detto:
Io personalmente (e so di non essere l'unica) ho sposato l'uomo con cui ho sviluppato un rapporto piu' equilibrato ed impegnativo, ma non - personalmente - l'uomo che ho "amato di piu'".
Pegaso raccontava qualcosa del genere, se non sbaglio.
E' vero, confermo quello che dici ...sempre che per amore tu intenda veramente quello che hai descritto e cioè quello che ti fa tremare le gambe che ti fa, in qualche modo, perdere ogni tua oggettività...
Io questa però la chiamo "affinità elettiva": il libro di Goethe l'ho iniziato in questi giorni proprio perché da tempo mi incuriosiva...
La mia risposta è sì, ci si sopravvive, ma non è più come prima. Ultimamente, come già vi raccontavo, avevo pulsioni per la mia ex che mi mettevano un po' in crisi ...ma son 10 anni che ciclicamente mi capita (forse mai come l'ultima volta)... e ho imparato a conviverci... dopo di lei non ho mai più provato nulla di simile a livello di trasporto emotivo.
Sul fatto che sia amore sono un po' più perplesso. Il vero grande amore della mia vita credo di poter affermare senza falsi moralismi che è mia moglie, perché con lei condivido le fatiche, le gioie, le incomprensioni di tutti i giorni e se guardo a quello che abbiamo costruito tra di noi credo che mai e poi mai lo avrei raggiunto con nessun'altra persona al mondo. E poi anche con lei c'è una parte di irrazionalità, sicuramente più spenta e smorzata dalla quotidianità, ma comunque coinvolgente e molto tenera.
 
O

Old Fa.

Guest
PEGASO ha detto:
E' vero, confermo quello che dici ...sempre che per amore tu intenda veramente quello che hai descritto e cioè quello che ti fa tremare le gambe che ti fa, in qualche modo, perdere ogni tua oggettività...
Io questa però la chiamo "affinità elettiva": il libro di Goethe l'ho iniziato in questi giorni proprio perché da tempo mi incuriosiva...
La mia risposta è sì, ci si sopravvive, ma non è più come prima. Ultimamente, come già vi raccontavo, avevo pulsioni per la mia ex che mi mettevano un po' in crisi ...ma son 10 anni che ciclicamente mi capita (forse mai come l'ultima volta)... e ho imparato a conviverci... dopo di lei non ho mai più provato nulla di simile a livello di trasporto emotivo.
Sul fatto che sia amore sono un po' più perplesso. Il vero grande amore della mia vita credo di poter affermare senza falsi moralismi che è mia moglie, perché con lei condivido le fatiche, le gioie, le incomprensioni di tutti i giorni e se guardo a quello che abbiamo costruito tra di noi credo che mai e poi mai lo avrei raggiunto con nessun'altra persona al mondo. E poi anche con lei c'è una parte di irrazionalità, sicuramente più spenta e smorzata dalla quotidianità, ma comunque coinvolgente e molto tenera.
Mi viene in mente subito una cosa leggendoti, per altro molto consumata ed utilizzata, ... niente di originale.


Tu sei innamorato dell'amore, ... che è diverso da essere innamorati di qualcuna.
 

Bruja

Utente di lunga data
domanda iniziale

Si sopravvive? Sì, è scontato, come si sopravvive anche alla morte di un figlio.
Il problema non è il sopravvivere ma il come........ e questo lo stabiliscono due cose, il tempo che comunque abborboidisce ogni dolore e la caratterialità che permette tipi di reazioni assolutamemnte individuali.
Di solito si vive un percorso di elaborazine del dolore, della disilluzione e della fine di un progetto secondo le caratteristiche che si erano impostate, ma la natura umana sopravvive, acciaccata, come dice qualcuno, con i sogni infranti, ma con una nuova e diversa consapevolezza. La fine di un amore è anche una prova che affrontiamo con noi stessi............ è finito l'amore non noi come persone e più il tempo passa e più, impercettibilmente, prendiamo atto di questa realtà.
Inoltre sarei prudente a parlare di grandi amori, a volte il vero grande amore viene proprio dopo quello che avevamo considerato tale!
E' un po' come il primo amore, che non scordiamo solo perchè è con quello che abbiamo provato la prima volta certe pulsioni ed erano esperienze assolutamente sconosciute. Il grande amore ha le stesse caratteristiche di unicità fino a quando non ne capiti uno più importante, e spesso capita davvero!!! In questo caso non solo si sopravvive ma accade anche una impensabile resurrezione sentimentale...........
Bruja
 
O

Old auberose

Guest
Bruja

E' quando non si riesce ad accettare??
dico la fine ehhhh......
allora, quando si supera?
 

Bruja

Utente di lunga data
aube

Non accettarlo è purtroppo staticità, è non accettare in effetti che le cose cambiano, evolvano e non siano dipendenti sempre e soltanto da un avvenimento oggettivo.
In fondo non accettarlo, ma dovere comunque continuare a vivere, rende più penoso il percorso esistenziale; spesso sono le circostanze della vita e le conseguenze della fine di un amore che ci rendono il tutto più pesante, ma pensare che non ci sarà una fine e che la vita non ci presenterà altre occasioni, anche se al momento ci appare impossibile, è un atto di sfiducia verso sè stessi.
Comprendo che non sia facile trovare chi ci possa aiutare ad uscire da questa "paralisi" e che sia sempre più difficile trovare persone di valore e di buona "stoffa"...... ma chiudersi alla speranza è la condizione più tarpante che esista.
Mi rendo conto di dire qualcosa che può apparire "pindarico" ma in fondo, non è vero che la parte più bella di ogni avvenimento è l'attesa? Il pensare che qualcosa cambierà.......... è comunque la parte creativa del nostro vivere e, con o senza fantasia, resta un po' il "sabato del villaggio" dove si realizza che perfino la tanto agognata domenica non aveva la freschezza ed il profumo dell'attesa speranzosa del sabato.
Non è facile e lo so benissimo, ma è la strada più costruttiva che si possa percorrere.
Ciao amica mia
Bruja
 
O

Old Pino

Guest
sopravvivere

Si può sopravvivere al grande amore,
si può resistere,amare,condividere,
ma è sempre tutto molto fragile e precario come gli attimi della vita,
ci vuole pazienza e spirito di sacrificio, altrimenti uno molla tutto e va alla ricerca di un altro grande amore che con l'età che avanza non sarà mai il primo grande amore ma il frutto dell'esperienza e della maturità, un conto è far ragionare il cervello un conto il cuore,la differenza è lì.
L'amore della mamma verso un figlio è ciò che mai si romperà.

Un saluto a tutti
Pino.
 
Stato
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