Si tradisce in due

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astonished

Utente di lunga data
Uhm!

In quello che ho sottolineato leggo un vulnus per la coppia, prima che per se stessi.

Se si ha bisogno del "puntello" dell'altro partner per far star in piedi la coppia spesso non ci si avvede che anche l'altro cerca in noi lo stesso tipo di puntello...e due fragilità non fanno una sicurezza...

Non fraintendetemi, non dico che non bisogna mai riporre la propria fiducia nell'altro, ma occorre avere e cercare una propria sicurezza e forza interiore, onde evitare di trovarsi con le terga per terra se solo l'altro partner vacilla o cede...

Accettare e scandagliare la debolezza propria e dell'altro dovrebbe essere la base da cui partire per la ricerca di ciò che ci potrà rendere più stabili...
Capisco cosa intendi dire ed in parte sono d'accordo ma non su tutto: hai presente una corsa di ciclismo a tappe in cui due corridori vanno in fuga staccandosi dal gruppo? beh, in quel caso i duer corridori sono, messi insieme, più deboli del gruppo e l'unica loro speranza di risucire nella fuga è darsi vicendevolmente il cambio stando davanti a tirare. Per analogia nella coppia ci si dovrebbe alternare al comando, l'uno sorreggendo l'altra nei momenti di debolezza: a mio avviso, essere forti non vuol dire non avere debolezze o insicurezze, vuol dire prenderne atto e saperle affrontare ma non necessariamente da soli, altrimenti non si fa la scelta di condividere una vita con chi si presume si ama. E' umanamente misero pensare di dover risolvere sempre e solo da soli le proprie debolezze: cosa c'è di più bello e significativo per l'altra persona che riceve in custodia ciò che di fragile abbiamo? Non sempre due fragilità non fanno una sicurezza, a volte accade il contrario ed è a questo che si anela.

Io non conosco la tua storia, posso evincere che tu sia stato un traditore, forse mi sbaglio, al di là della facile deduzione che potrebbe derivare dal tuo nick, e "sembra" che tu abbia risolto con te stesso il problema ma appunto "sembra" perchè non sono del tutto certo che noi si sia in grado di tenerci indefinitamente tutto dentro: la nostra coscienza è spesso un contenitore dalla tenuta precaria e prima o poi sentirà il bisogno di espellere ciò che a fatica trattiene.

Il peso che la scelta di tenersi tutto dentro comporta spesso porta a cambiare il nostro modo di essere che tanti scambiano per crescita mentre io penso sia "fare di necessità virtù" o, detto in altri termini, vuol dire scendere a compromessi, cosa a cui ho il privilegio ed il vanto di non essere mai sceso almeno per le cose importanti accadute nei miei primi 41 anni.

E' evidente che io e te abbiamo una concezione "leggermente" diversa della vita e dei rapporti sentimentali, probabilmente perchè siamo stati da parti opposte della barricata ma può essere che io sia un ingenuo idealista, e bada lo dico non in forma retorica, forse è proprio così e sono io a dover crescere.

Ciao.:)
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
In quello che ho sottolineato leggo un vulnus per la coppia, prima che per se stessi.

Se si ha bisogno del "puntello" dell'altro partner per far star in piedi la coppia spesso non ci si avvede che anche l'altro cerca in noi lo stesso tipo di puntello...e due fragilità non fanno una sicurezza...

Non fraintendetemi, non dico che non bisogna mai riporre la propria fiducia nell'altro, ma occorre avere e cercare una propria sicurezza e forza interiore, onde evitare di trovarsi con le terga per terra se solo l'altro partner vacilla o cede...

Accettare e scandagliare la debolezza propria e dell'altro dovrebbe essere la base da cui partire per la ricerca di ciò che ci potrà rendere più stabili...
Fidarsi non significa non avere sicurezza o puntellarsi all'altro, ma proprio per nulla.
Fidarsi significa essere persone mature consapevoli che chi si incontra nel proprio cammino non potrà che agire nel suo personale interesse e che solo di poche persone potrà fidarsi davvero.
Quando ci si sposa e si fanno dei figli è perché prima di tutto si ritiene il partner una brava persona di cui fidarsi e le cui caratteristiche si vuole che si uniscano alle nostre in una nuova vita. Chi farebbe una cosa del genere (se serio, consapevole e responsabile) con una persona di cui non si fida?
Chi andrebbe a dormire con chi tiene un coltello sotto il cuscino per ferirlo?
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Capisco cosa intendi dire ed in parte sono d'accordo ma non su tutto: hai presente una corsa di ciclismo a tappe in cui due corridori vanno in fuga staccandosi dal gruppo? beh, in quel caso i duer corridori sono, messi insieme, più deboli del gruppo e l'unica loro speranza di risucire nella fuga è darsi vicendevolmente il cambio stando davanti a tirare. Per analogia nella coppia ci si dovrebbe alternare al comando, l'uno sorreggendo l'altra nei momenti di debolezza: a mio avviso, essere forti non vuol dire non avere debolezze o insicurezze, vuol dire prenderne atto e saperle affrontare ma non necessariamente da soli, altrimenti non si fa la scelta di condividere una vita con chi si presume si ama. E' umanamente misero pensare di dover risolvere sempre e solo da soli le proprie debolezze: cosa c'è di più bello e significativo per l'altra persona che riceve in custodia ciò che di fragile abbiamo? Non sempre due fragilità non fanno una sicurezza, a volte accade il contrario ed è a questo che si anela.

Io non conosco la tua storia, posso evincere che tu sia stato un traditore, forse mi sbaglio, al di là della facile deduzione che potrebbe derivare dal tuo nick, e "sembra" che tu abbia risolto con te stesso il problema ma appunto "sembra" perchè non sono del tutto certo che noi si sia in grado di tenerci indefinitamente tutto dentro: la nostra coscienza è spesso un contenitore dalla tenuta precaria e prima o poi sentirà il bisogno di espellere ciò che a fatica trattiene.

Il peso che la scelta di tenersi tutto dentro comporta spesso porta a cambiare il nostro modo di essere che tanti scambiano per crescita mentre io penso sia "fare di necessità virtù" o, detto in altri termini, vuol dire scendere a compromessi, cosa a cui ho il privilegio ed il vanto di non essere mai sceso almeno per le cose importanti accadute nei miei primi 41 anni.

E' evidente che io e te abbiamo una concezione "leggermente" diversa della vita e dei rapporti sentimentali, probabilmente perchè siamo stati da parti opposte della barricata ma può essere che io sia un ingenuo idealista, e bada lo dico non in forma retorica, forse è proprio così e sono io a dover crescere.

Ciao.:)
Ma io non ho tenuto tutto dentro, anzi!

Dalla scelta fatta, di andarmene per più di un anno, la cosa migliore che posso dire sia derivata è stata la presa di coscienza di mia moglie, della propria forza e di potercela fare anche senza di me, oltre naturalmente la medesima consapevolezza mia e il chiarimento dentro di me del perchè dei miei disagi...

Per questo il ri-sceglierci è stato non un ripiego ma una precisa scelta basata sull'aver chiare sia le proprie debolezze che la propria forza...e lo scoprire che ciò che si era OGGI ci piaceva ancora.

Nelle storie che leggiamo quante volte, per riprendere il tuo esempio, vedi questa alternanza alla guida della volata? Quante volte invece si vede uno solo dei due che tira la "carretta" con l'altro che segue solo se trascinato o spinto verso quelle scelte che dovrebbero essere autonome?
 

astonished

Utente di lunga data
Ma io non ho tenuto tutto dentro, anzi!

Dalla scelta fatta, di andarmene per più di un anno, la cosa migliore che posso dire sia derivata è stata la presa di coscienza di mia moglie, della propria forza e di potercela fare anche senza di me, oltre naturalmente la medesima consapevolezza mia e il chiarimento dentro di me del perchè dei miei disagi...

Per questo il ri-sceglierci è stato non un ripiego ma una precisa scelta basata sull'aver chiare sia le proprie debolezze che la propria forza...e lo scoprire che ciò che si era OGGI ci piaceva ancora.

Nelle storie che leggiamo quante volte, per riprendere il tuo esempio, vedi questa alternanza alla guida della volata? Quante volte invece si vede uno solo dei due che tira la "carretta" con l'altro che segue solo se trascinato o spinto verso quelle scelte che dovrebbero essere autonome?

Ti ringrazio per avermi detto brevemente della tua storia, ora so qualcosa in più del tuo passato (e ti dico tra parentesi che fa sempre piacere leggere un epilogo come il vostro).

Per risponedere alla tua domanda, che ho evidenziato in grassetto, effetivamente non sono tantissime le vote in cui si vede una vera alternanza e forse è una condizione difficilmente realizzabile ma non per questo bisogna smettere di cercarla laddove si approccia una nuov rapporto di coppia (questo lo dico in generale, non riferendomi a ciò che dicevi tu).

Posso aggiungere, sempre riprendendo la tua domanda sull'alternanza, che la nostra era una coppia dove era evidente che uno dei due era al traino dell'altro e ad un certo punto io mi sono stancato a stare avanti; ti giuro, è stata una grande fatica, avevom il peso della repsonsabilità di qualsiasi decisione, col senno di poi ho capito perchè, quando mia moglie ha deciso di percorre una trada diversa, instaurando u rapporto, il nostra rapporto non ha ceduto immediatamente, le ho concesso altri 7-8 mesi per tornare nel matrimonio, ma ho capito che c'era poco da fare ed quel punto ho smesso anch'io di trainare e stare davanti ed è così che il matrimonio ha ceduto.

Sia ben chiaro non mi attribuisco particolari meriti, sento comunque il fallimento, anche se ora è acqua passata. Tutto questo lo dico in funzione di un nuovo rapporto e c'è di buono che tra le tante storture del tradimento, non ci sarà quella di farmi cambiare idea a proposito di rapporti sentimentali.


Ciao.:)
 

Amoremio

Utente di lunga data
io penso che aston abbia ragione

per me è simile ad un alternarsi alla volata

ma di solito preferisco parlare di gioco di squadra


e penso che nel mio matrimonio sia stato più o meno così
 

Donatello

Utente di lunga data
Hai bisogno di sentirti giustificato x essere riuscito a portare avanti la relazione... Vuoi dividere la colpa fra te e tua moglie. Ok.E allora? Che vuoi fare?
Non so se Stefano voglia o meno sentirsi giustificato. Solo lui può sapere i perché del suo post e dei commenti successivi. Però, per esperienza mia, devo dire che Stefano ha sollevato una questione reale. Ci sono coppie dove per vari motivi ci si allontana. Di solito, è uno dei due che però si allontana con maggiore velocità. Io ho tradito mia moglie. Per anni. Non se ne è mai accorta. E non perché fossi io un genio del male. Solo perché per lei ero diventato trasparente. Non esistevo più come marito, come uomo, come maschio. Zero al quoto. Figli non ne arrivavano e per lei il matrimonio senza figli non aveva senso. Stare con me non le dava più alcuna motivazione. E me lo sbatteva in faccia continuamente. Con uno stato d'animo così, secondo voi, poteva avere la sensibilità di percepire i miei cambiamenti emotivi? Io chiusi poi ogni relazione indipendentemente da lei. Semplicemente non ero nei miei panni a fare l'adultero e me ne chiamai fuori da solo. Quando dopo due anni toccò a lei, invece, io me ne accorsi molto in fretta. Sms serali, telefonate sul balcone, uscite alla sera una volta in tuta una volta in minigonna... La misi davanti alla situazione e le chiesi cosa volesse fare. Volle la separazione. L'ha avuta. Non cerco giustificazioni né presunte complicità. Le strade che portano all'adulterio sono molteplici e ognuna è un po' differente dalle altre. Ma a volte è proprio così: non si vede perché non ce ne frega niente di vedere...
 
Stato
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