astonished
Utente di lunga data
Uhm!
Io non conosco la tua storia, posso evincere che tu sia stato un traditore, forse mi sbaglio, al di là della facile deduzione che potrebbe derivare dal tuo nick, e "sembra" che tu abbia risolto con te stesso il problema ma appunto "sembra" perchè non sono del tutto certo che noi si sia in grado di tenerci indefinitamente tutto dentro: la nostra coscienza è spesso un contenitore dalla tenuta precaria e prima o poi sentirà il bisogno di espellere ciò che a fatica trattiene.
Il peso che la scelta di tenersi tutto dentro comporta spesso porta a cambiare il nostro modo di essere che tanti scambiano per crescita mentre io penso sia "fare di necessità virtù" o, detto in altri termini, vuol dire scendere a compromessi, cosa a cui ho il privilegio ed il vanto di non essere mai sceso almeno per le cose importanti accadute nei miei primi 41 anni.
E' evidente che io e te abbiamo una concezione "leggermente" diversa della vita e dei rapporti sentimentali, probabilmente perchè siamo stati da parti opposte della barricata ma può essere che io sia un ingenuo idealista, e bada lo dico non in forma retorica, forse è proprio così e sono io a dover crescere.
Ciao.
Capisco cosa intendi dire ed in parte sono d'accordo ma non su tutto: hai presente una corsa di ciclismo a tappe in cui due corridori vanno in fuga staccandosi dal gruppo? beh, in quel caso i duer corridori sono, messi insieme, più deboli del gruppo e l'unica loro speranza di risucire nella fuga è darsi vicendevolmente il cambio stando davanti a tirare. Per analogia nella coppia ci si dovrebbe alternare al comando, l'uno sorreggendo l'altra nei momenti di debolezza: a mio avviso, essere forti non vuol dire non avere debolezze o insicurezze, vuol dire prenderne atto e saperle affrontare ma non necessariamente da soli, altrimenti non si fa la scelta di condividere una vita con chi si presume si ama. E' umanamente misero pensare di dover risolvere sempre e solo da soli le proprie debolezze: cosa c'è di più bello e significativo per l'altra persona che riceve in custodia ciò che di fragile abbiamo? Non sempre due fragilità non fanno una sicurezza, a volte accade il contrario ed è a questo che si anela.In quello che ho sottolineato leggo un vulnus per la coppia, prima che per se stessi.
Se si ha bisogno del "puntello" dell'altro partner per far star in piedi la coppia spesso non ci si avvede che anche l'altro cerca in noi lo stesso tipo di puntello...e due fragilità non fanno una sicurezza...
Non fraintendetemi, non dico che non bisogna mai riporre la propria fiducia nell'altro, ma occorre avere e cercare una propria sicurezza e forza interiore, onde evitare di trovarsi con le terga per terra se solo l'altro partner vacilla o cede...
Accettare e scandagliare la debolezza propria e dell'altro dovrebbe essere la base da cui partire per la ricerca di ciò che ci potrà rendere più stabili...
Io non conosco la tua storia, posso evincere che tu sia stato un traditore, forse mi sbaglio, al di là della facile deduzione che potrebbe derivare dal tuo nick, e "sembra" che tu abbia risolto con te stesso il problema ma appunto "sembra" perchè non sono del tutto certo che noi si sia in grado di tenerci indefinitamente tutto dentro: la nostra coscienza è spesso un contenitore dalla tenuta precaria e prima o poi sentirà il bisogno di espellere ciò che a fatica trattiene.
Il peso che la scelta di tenersi tutto dentro comporta spesso porta a cambiare il nostro modo di essere che tanti scambiano per crescita mentre io penso sia "fare di necessità virtù" o, detto in altri termini, vuol dire scendere a compromessi, cosa a cui ho il privilegio ed il vanto di non essere mai sceso almeno per le cose importanti accadute nei miei primi 41 anni.
E' evidente che io e te abbiamo una concezione "leggermente" diversa della vita e dei rapporti sentimentali, probabilmente perchè siamo stati da parti opposte della barricata ma può essere che io sia un ingenuo idealista, e bada lo dico non in forma retorica, forse è proprio così e sono io a dover crescere.
Ciao.