Finchè non comprendi che tutto questo è effimero. Da quel momento hai la possibilità, non diciamo la certezza, di vedere quello vuoi veramente.
Io sto ancora cercando di comprendere cosa non è effimero.
Non è una questione facile.
Compreso che il possesso materiale lo è, ed è la questione più semplice da risolvere, dovrei pensare che di perenne, di duraturo vi possano essere, per esempio, i sentimenti.
Ma anche questi hanno rivelato la loro caducità, ampiamente.
L'amore, ma anche l'amicizia, hanno una loro effimera durata, al contrario del desiderio di essi, che rimane imperturbabile e tutt'altro che evanescente.
Ed è in questo desiderio che si annida la frustrazione, spesso, per molti di noi.
A volte penso che la costante ricerca di sesso, un altro desiderio che viene puntualmente sollecitato e richiamato da innumerevoli messaggi nella nostra società, possa in questo momento essere quasi un tentativo di riempire i vuoti lasciati dalla caducità di tutto il resto.
Io come altri non ho una fede che mi sostiene, e la stessa vita ha una sua scadenza, una sua fine, un suo limite.
.. quello che vuoi... anche questo è desiderio.
E' desiderio di essere se stessi, ovvero di ottenere ciò che si vuole.
Fosse anche solo il riconoscimento della nostra esistenza.
Ma quanto è in ogni caso libero da condizionamenti?
Io per anni ho creduto di sapere quello che volevo, per poi trovare a ricredermi a esperienze avvenute.
E non mi riferisco al tradimento, che è uno dei tanti accadimenti che inducono a riflettere.
A 50 anni mi trovo a pensare alla precarietà delle nostre convinzioni.
Senza un supporto spirituale, che non potrà mai più venire nella mia vita, vi è la sensazione di esclusione da un percorso alternativo al soddisfacimento perpetuo dei desideri, di qualsiasi natura siano.