Quindi?
Tu eri addivanato e ciabattante?
In un certo qual modo mi ero messo da parte.
Ero un padre per mia figlia, un lavoratore che si alzava presto, con una predisposizione a anteporre il dovere al piacere.
Ero un marito. Presente per i bisogni della famiglia e costante nella dimensione della coppia.
Ero stabile. Troppo.
Pertanto incapace di incanalare diversamente le esigenze mutate di mia moglie nella coppia.
Ho dato per scontato che lei avesse il mio stesso approccio alle cose della vita.
Ho dato per scontato che ci saremmo ritrovati quando nostra figlia sarebbe cresciuta. Non ho comoreso esattamente il vuoto che in mia moglie aveva lasciato la perdita dei genitori e il non essere più figlia.
Non ho compreso né saputo accogliere le sue mancanze, le sue frustrazioni.
A un certo punto mi sono accorto che era distante, ma non sapevo come e quanto. Definire il tradimento come una mancanza di onestà e basta è un tentativo di auto assolversi per non riconoscere i propri errori e non crescere.
Il tradimento per me è stato lo specchio in cui ho visto cosa ero diventato.
E un punto di partenza per ritrovarmi.