Ma mettiamo che il talento c'è, non si sa dove ti può portare, ma c'è un talento riconosciuto.
E' bravo a cantare, a cavallo, a calcio oppure in ginnastica. Può arrivare a buoni livelli.
Quanto voi per coltivare quel talento, sareste disposti a sacrificare di vostro figlio e della vostra famiglia?
Lo portereste che ne so in tournée, alle olimpiadi, ai talent, impegnando molto del suo tempo (magari distogliendolo da scuola, compiti, amici, affetti) e anche del vostro magari a discapito degli altri figli e/o comunque coppia e famiglia?
Se fosse per mia figlia, sicuramente.
La passione è la vita.
Io che sono solo un mediocre hobbista mi rendo conto di quali emozioni importanti comporti fare ciò che si ama.
E quale gioia comporti vivere amando il proprio lavoro, la propria professione, le attività in cui ci si cimenta.
Abbiamo collaboratori over 70, anche 80, che vivono per lavorare, per quella che è il loro mondo e la loro passione.
E so anche quanto è importante il supporto, qualcuno che crede in te e ti assiste e ti guida.
Mia figlia ha iniziato a studiare canto a 7 anni.
Poi ha smesso a un certo punto, quando ha cominciato ad avere problemi di salute.
Quest'anno ha ricominciato a fare qualcosa con la scuola, ma ha capito quanto senso ha per lei questa passione.
E vuole tornare a studiare, mettere su una band, interagire con persone con la stessa passione.
E' per dare un senso diverso alla sua vita, che altrimenti è fatta soprattutto di soli doveri, senza riscontri emozionali importanti.
Che è quello che si cerca.
Ovviamente per chi ha grande talento, la professione è il futuro a cui si tende, anche se poi il professionismo ad alti livelli resta per molti un sogno.
Non è il successo che si insegue, ma una vita coerente con la propria visione delle cose.