Sono nebbia...

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Sono entrato qui per cercare conforto, per sfogarmi, per alleggerire la pressione dentro di me.
Ho bisogno di parlare, di raccontare come mi sento, ma non ho il coraggio di farlo con gli amici, provo troppa vergogna.
Ma cominciamo dall'inizio, dal momento che sono diventato nebbia.
Da bambino sono stato violentato da mio padre e da mio fratello, ma non starò ad elencare lo squallore della mia infanzia, ma serve da premessa per capire
cosa ha determinato tutto il resto.
Quella parentesi della mia gioventù ha segnato il mio essere e la mia sfera sessuale, nel senso che gli abusi hanno generato in me una sorta di sottomissione.
Mi sono sempre sentito un uomo a metà, ma non gay, non bisex, ma ho cercato, senza riuscirci una donna con cui poter instaurare una relazione con le mie "complicanze" sessuali.
Per complicanze intendo che provo piacere che venga usato il mio lato b da parte della mia partner.
Trovare una donna a cui spiegare il perchè di quella che viene definita da molti una perversione, è stato quasi impossibile.
Il problema principale era spiegare il perchè mi piacesse quel genere di cose, e dover raccontare cosa l'avesse provocato era per me un limite invalicabile.
Mi sono sposato fingendo di essere "normale", ma un giorno lei mi ha trovato con un dildo e le cose sono andate davvero male. Pur spiegando i motivi, lei non ha voluto sentire ragioni, mi ha definito un pervertito e il matrimonio è andato a pezzi.
Mi sono trasferito da una città del sud in una città delle Marche, e qui ho ricominciato la mia vita.
Ho conosciuto una donna, e siamo diventati coppia, ma sempre con l'incognita del mio segreto. Capire cosa pensi una donna del sesso è quanto di più complicato possa esserci.
Ma un giorno la scena si è ripetuta, ha trovato il dildo in un cassetto. Questa voltà però lei ha capito, ed insieme abbiamo usato strumenti di piacere su di me e su di lei.
Tutto sembrava filare liscio...
Da qualche tempo però, ho percepito un cambio di atteggiamento da parte sua...vestiti nuovi, più accortezza nel truccarsi ed un uso più intenso dello smartphone.
Anche se non mancava il sesso, sentivo che c'era qualcosa che non andava...
Ho cominciato ad osservare attentamente i suoi atteggiamenti e il dubbio andava via via ingrandendosi. Ogni volta che gli passavo vicino, lei cambiava schermata.
Ho installato così una telecamera nascosta dentro un normale carica batteria( amazon per chi fosse interessato ), e quello che la telecamera ha immortalato è stato lei che si faceva selfie nuda e si smanettava...
Mi è crollato all'improvviso il mondo addosso...la nebbia ha cominciato ad oscurare tutto...
Facevo fatica a respirare, la mente viaggiava pericolosamente da un pensiero all'altro...
Ho preso l'auto e mi sono reso recato in un bosco e li ho urlato per dare sfogo alla rabbia.
Mi sono ripreso, diciamo cosi, e mi sono imposto di affrontare la questione.
Le ho fatto notare i suoi atteggiamenti, senza menzionare la telecamera, e lei, non ha potuto far altro che ammettere che chattava.
Le ho chiesto il motivo per cui chattasse, e lei ha risposto solo per fare 4 chiacchiere.
Ho insistito chiedendo se oltre le 4 chiacchiere ci fosse altro, ma lei assolutamente rassicurante, mi ha risposto che se avesse voluto trovare qualcuno non aveva bisogno della chat.
Ho dovuto far ricorso a tutto il mio autocontrollo per non esplodere e ho fatto buon viso a cattivo gioco.
Un week end sarei dovuto andare a trovare mio figlio al sud, sarei rimasto fuori dal venerdi alla domenica e anche lei mi esortava a passare del tempo con mio figlio.
Cos'era tutta questa premura? Prima di partire ho installato un localizzatore GPS sulla sua auto...
Sono andato via venerdi tardo pomeriggio, sono arrivato a destinazione in tarda serata, controllo il localizzatore e vedo i movimenti dell'auto...
Erano passate le 22...guardavo quell'auto spostarsi sulla mappa e sentivo il cuore esplodermi in petto...ogni tratto percorso mi avvicinava alla devastazione...
Il tragitto si è fermato nel parcheggio di un albergo...
Non potevo crederci, ho rivisto il tragitto più e più volte, nella stupida speranza che quell'auto andasse altrove...
Ogni frame di aggiornamento del tragitto era un pugno nello stomaco...anche adesso mi sento cosi.
Ho passato il tempo con mio figlio a guardare quell'auto che si spostava dall'albergo al ristorante e ritorno, sabato e domenica.
Lei mi ha scritto giusto due messaggi in due giorni e poi niente più, fino a domenica quando dovevo tornare e mi ha chiesto se andasse tutto bene.
Quando gli ho chiesto del perchè non avesse risposto ai messaggi, non più di 4 i miei, e all'unica telefonata che gli ho fatto, mi ha risposto che voleva che io passassi del tempo con mio figlio senza altri pensieri.
A questo punto gli ho detto che purtroppo qualcuno l'aveva vista al ristorante, tra l'atro un luogo che frequentiamo, e ho chiesto a lei di continuare il racconto.
Tutto questo tramite messaggi perchè non mi rispondeva al telefono...
C'è stata scena muta...attimi in cui mi si è offuscata la mente, non vedevo più la luce...
Poi è arrivata la risposta...e invece di ammettere tutto mi ha accusato di essere io la colpa di tutto, del mio modo di essere, del mio passato...
Non ho avuto la forza di rispondere...mi sono sentito sporco, umiliato, distrutto...non è rimasto niente di me in quel momento e ogni pensiero portava in una direzione...
Mi ha salvato un messaggio di mio figlio in cui mi diceva che mi voleva bene e che si era divertito tanto con me.
Sono tornato a casa, facendo esercizi di meditazione, urlando in auto per far uscire la rabbia e la depressione.
Ho ritrovato un pizzico di equilibrio ma sono sempre in bilico.
Tutto questo è successo 3 giorni fa, oggi cerco degli obiettivi per dare un senso alla mia vita, se smettessi non so come finirebbe.
Intanto ho voluto sapere con chi mi ha tradito, un giovanotto di 27 anni mentre lei ne ha 48...questo paradossalmente mi ha sollevato( premesso che si posso provare sollievo da una situazione del genere), perchè mi fa pensare che non sia stata una questione sentimentale, si tratta solo di sesso per sentirsi giovani. Dubito fortemente che un giovane di quella età , tra l'altro nemmeno del posto ma molto lontano, possa voler una relazione duratura con una signora. Avendolo conosciuto in chat probabilmente si tratta di uno scopata e fuga.
Ma questo non cambia come mi sento, perso, disorientato, aggrappato ad un ramo che può spezzarsi da un momento all'altro. Sento di aver bisogno di aiuto, sto cercando aiuto, e in parte sono qui per questo...posso raccontante come mi sento e cosa sono senza il peso dei giudizi degli sguardi.
Ieri mi sono iscritto in palestra, ho comprato un libro( La forza della resilienza ) che mi sta aiutando a capire e comprendere il dolore.
Sto cercando gruppi di ascolto a cui poter accedere per buttare tutto fuori, in questo momento questo forum è per me quel gruppo di ascolto.
Non riesco a vedere al di là della nube....in questo momento sono nebbia.
 

Rebecca89

Sentire libera
La nebbia si dirama.
Benvenuto 😘
Hai condiviso una storia importante, fragile e delicata. Le persone a volte, spesso, come vuoi, si fanno male. Ci viene fatto male, facciamo male. A volte consapevolmente, altre volte no. La delusione quando questo succede da parte delle persone che dovrebbero amarci, che vorremmo ci amassero per come siamo e che amiamo, lascia un segno che fa male.
Hai un figlio. La palestra, il libro, qui, dove vuoi, sei acciaccato ma ci sei. Prima di entrare nello specifico sul comportamento delle persone che hai avuto al tuo fianco una cosa sincera voglio dirtela, è davvero la cosa più importante che ho imparato nella vita. Quando tocchi il fondo se ci pensi, più giù non vai. Puoi solo darti una spinta. A piccoli passi vedrai che ce la farai e la nebbia se ne andrà. Piano piano, coi tempi giusti.
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Ciao Rebecca, grazie della risposta...
Conosco molto bene, purtroppo, il significato del dolore, però ti sbagli su una cosa...a volte il fondo può essere un buco nero. In questo momento mi sento, per restare in tema, come un'astronave intrappolata dalla forza di gravità di un buco nero. Spingo per uscirne, ma poi ritorno al punto di partenza. Ho quella dannata visione dell'auto che si sposta da casa e arriva all'albergo, è una sensazione devastante. So che fermarmi vorrebbe dire finire dentro al buco, ma faccio davvero fatica a restare lucido, faccio esercizi di meditazione, mi ripeto ad alta voce che posso farcela, mi batto la mano sul cuore e mi dico che devo smettere di soffrire. Intanto ho un nodo alla gola, gli occhi mi lacrimano senza controllo. E in tutto questo, visto che lavoro in ufficio con altre persone, devo far finta che va tutto bene. E' un peso davvero eccezionale, ma vado avanti cercando di pensare alle cose positive per cercare di tirarmi fuori da questa situazione. Non ho amici con cui parlare, sono praticamente solo, e devo combattere per restare a galla. Intanto continuo a sentire pugni nello stomaco che mi tolgono il fiato. E' una situazione molto instabile, mentalmente ed emotivamente. Però cerco di restare vigile, sono nella fase della reattività, la fase in cui reagisco negativamente alle avversità. Il mio obiettivo è raggiungere la fese della ricettività, quella che mi porta ad essere calmo e riflessivo. Ma è dannatamente difficile.
 

ivanl

Utente di lunga data
A parte la dovuta solidarietà per il periodo passato e presente, mi associo a quello che dice Rebecca: devi andare avanti con le tue forze. L'errore che molti fanno è quello di proiettare le proprie necessità di redenzione/affermazione/conferma in un'altra persona che, alla fine, è un essere umano con i propri limiti e necessità e che quasi mai corrispondono alle nostre.
Viene tradito il marito perfetto, figurati uno imperfetto. Si sopravvive, si trova la propria strada.
Non avete figli in comune, mi pare, per cui nulla osta a parlare chiaramente ed a separare le strade a questo punto.
 

Nicky

Utente di lunga data
E' una storia molto difficile; prenditi un po' di tempo per capire bene cosa stai e state vivendo, cercando di essere reciprocamente sinceri come lo eravate stati fino ad ora.
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Ivanl, normalmente, a bocce ferme, il tuo ragionamento non farebbe una piega. Però si incastra di più in un contesto in cui se tra due persone non funziona allora si parla e si chiude il rapporto senza tradimento.
Ma il tradimento, o almeno quello che sto vivendo io, si inserisce in un contesto in cui io ho puntato tutto, credendoci fino in fondo, con cuore, mente e corpo. Non basta dire si separano le strade e tutto è risolto. O almeno si è risolto il rapporto ma non le macerie che sono ricadute su di me.
Il punto è tutto qui. Possiamo ragionare su quanto male mi abbia fatto lei, ma su come mi sento io non c'è paliativo per ora. Non ci sono pacche sulle spalle, non ci sono abbracci, sono solo io contro me stesso, contro l'universo dei miei pensieri, delle mie angosce. E' come quando sono stato violentato da piccolo, non è solo quello che subisci nel momento in cui succede, ma è quello che ti porti dietro. Sarebbe bello che bastasse dire " ok è finita ognuna per la propria strada " ma questo non cancella ciò che è successo, non cancella il profondo senso di vuoto che provo. Domenica girando al centro commerciale con mio figlio mi sono imbattuto in questa frase che mi ha fatto piangere " Il vuoto che sento pesa. E merita ascolto. Le parole che curano non sempre arrivano dall'esterno. A volte siamo noi a doverle ripetere, anche sottovoce, anche senza crederci del tutto. Un'affermazione semplice, che ripetiamo per ricordare. Perchè nessun vuoto, per quanto invisibile, merita silenzio. "
E io sono in questa fase( reattiva )...ma sento di non essere pienamente nelle mie facoltà come quando sono in modalità ricettiva.
 

oriente70

Utente di lunga data
Che tipa ti ha mandato la risposta con un messaggio 😎.. neanche si è degnata di farti una telefonata ☹..
Domanda ma è tornata a casa ?
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Nicky, il problema non è più cosa essere con lei, il problema sono io e cosa potrei diventare o fare. Indipendentemente da lei, sono io quello che vive nella nebbia, che ovunque mi giri non vedo nulla. Ho perso l'orientamento, non distinguo il nord dal sud, il giorno dalla notte, sono confuso, distratto, ho tutti i sintomi del trauma emotivo in corso. Ma, resta una parte del mio cervello per fortuna, che ancora rimane lucida, che si affida ai ricordi positivi per dare una speranza che tutto questo possa essere superato. Come ho detto prima mi sono iscritto in palestra, ho comprato un libro, sto cercando di riempire la giornata, ma l'impegno come presenza fisica non sempre riesce a coprire il disagio emotivo che provo. Sono come sulla montagne russe, salgo a scendo a velocità variabili. Cosi è il stato emotivo, dalla certezza del riuscirci all'incertezza del fallimento. Ho deciso di scrivere in questo forum proprio per questo motivo. Parlare fa bene, soprattutto quando, come in questo caso, posso sentirmi al sicuro nascosto nel mio angolo. Un pò come facevo da bambino quando mi nascondevo nell'armadio per non farmi trovare. Ed anche qui sta il problema, questo tradimento si aggancia al resto del dolore che ho provato...credo sia un pò come quando si incontrano due uragani( fujiwhara ) che poi distruggono tutto. Quale sia la strada giusta non lo so. Intanto provo ciò che mi viene in mente...
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Sono entrato qui per cercare conforto, per sfogarmi, per alleggerire la pressione dentro di me.
Ho bisogno di parlare, di raccontare come mi sento, ma non ho il coraggio di farlo con gli amici, provo troppa vergogna.
Ma cominciamo dall'inizio, dal momento che sono diventato nebbia.
Da bambino sono stato violentato da mio padre e da mio fratello, ma non starò ad elencare lo squallore della mia infanzia, ma serve da premessa per capire
cosa ha determinato tutto il resto.
Quella parentesi della mia gioventù ha segnato il mio essere e la mia sfera sessuale, nel senso che gli abusi hanno generato in me una sorta di sottomissione.
Mi sono sempre sentito un uomo a metà, ma non gay, non bisex, ma ho cercato, senza riuscirci una donna con cui poter instaurare una relazione con le mie "complicanze" sessuali.
Per complicanze intendo che provo piacere che venga usato il mio lato b da parte della mia partner.
Trovare una donna a cui spiegare il perchè di quella che viene definita da molti una perversione, è stato quasi impossibile.
Il problema principale era spiegare il perchè mi piacesse quel genere di cose, e dover raccontare cosa l'avesse provocato era per me un limite invalicabile.
Mi sono sposato fingendo di essere "normale", ma un giorno lei mi ha trovato con un dildo e le cose sono andate davvero male. Pur spiegando i motivi, lei non ha voluto sentire ragioni, mi ha definito un pervertito e il matrimonio è andato a pezzi.
Mi sono trasferito da una città del sud in una città delle Marche, e qui ho ricominciato la mia vita.
Ho conosciuto una donna, e siamo diventati coppia, ma sempre con l'incognita del mio segreto. Capire cosa pensi una donna del sesso è quanto di più complicato possa esserci.
Ma un giorno la scena si è ripetuta, ha trovato il dildo in un cassetto. Questa voltà però lei ha capito, ed insieme abbiamo usato strumenti di piacere su di me e su di lei.
Tutto sembrava filare liscio...
Da qualche tempo però, ho percepito un cambio di atteggiamento da parte sua...vestiti nuovi, più accortezza nel truccarsi ed un uso più intenso dello smartphone.
Anche se non mancava il sesso, sentivo che c'era qualcosa che non andava...
Ho cominciato ad osservare attentamente i suoi atteggiamenti e il dubbio andava via via ingrandendosi. Ogni volta che gli passavo vicino, lei cambiava schermata.
Ho installato così una telecamera nascosta dentro un normale carica batteria( amazon per chi fosse interessato ), e quello che la telecamera ha immortalato è stato lei che si faceva selfie nuda e si smanettava...
Mi è crollato all'improvviso il mondo addosso...la nebbia ha cominciato ad oscurare tutto...
Facevo fatica a respirare, la mente viaggiava pericolosamente da un pensiero all'altro...
Ho preso l'auto e mi sono reso recato in un bosco e li ho urlato per dare sfogo alla rabbia.
Mi sono ripreso, diciamo cosi, e mi sono imposto di affrontare la questione.
Le ho fatto notare i suoi atteggiamenti, senza menzionare la telecamera, e lei, non ha potuto far altro che ammettere che chattava.
Le ho chiesto il motivo per cui chattasse, e lei ha risposto solo per fare 4 chiacchiere.
Ho insistito chiedendo se oltre le 4 chiacchiere ci fosse altro, ma lei assolutamente rassicurante, mi ha risposto che se avesse voluto trovare qualcuno non aveva bisogno della chat.
Ho dovuto far ricorso a tutto il mio autocontrollo per non esplodere e ho fatto buon viso a cattivo gioco.
Un week end sarei dovuto andare a trovare mio figlio al sud, sarei rimasto fuori dal venerdi alla domenica e anche lei mi esortava a passare del tempo con mio figlio.
Cos'era tutta questa premura? Prima di partire ho installato un localizzatore GPS sulla sua auto...
Sono andato via venerdi tardo pomeriggio, sono arrivato a destinazione in tarda serata, controllo il localizzatore e vedo i movimenti dell'auto...
Erano passate le 22...guardavo quell'auto spostarsi sulla mappa e sentivo il cuore esplodermi in petto...ogni tratto percorso mi avvicinava alla devastazione...
Il tragitto si è fermato nel parcheggio di un albergo...
Non potevo crederci, ho rivisto il tragitto più e più volte, nella stupida speranza che quell'auto andasse altrove...
Ogni frame di aggiornamento del tragitto era un pugno nello stomaco...anche adesso mi sento cosi.
Ho passato il tempo con mio figlio a guardare quell'auto che si spostava dall'albergo al ristorante e ritorno, sabato e domenica.
Lei mi ha scritto giusto due messaggi in due giorni e poi niente più, fino a domenica quando dovevo tornare e mi ha chiesto se andasse tutto bene.
Quando gli ho chiesto del perchè non avesse risposto ai messaggi, non più di 4 i miei, e all'unica telefonata che gli ho fatto, mi ha risposto che voleva che io passassi del tempo con mio figlio senza altri pensieri.
A questo punto gli ho detto che purtroppo qualcuno l'aveva vista al ristorante, tra l'atro un luogo che frequentiamo, e ho chiesto a lei di continuare il racconto.
Tutto questo tramite messaggi perchè non mi rispondeva al telefono...
C'è stata scena muta...attimi in cui mi si è offuscata la mente, non vedevo più la luce...
Poi è arrivata la risposta...e invece di ammettere tutto mi ha accusato di essere io la colpa di tutto, del mio modo di essere, del mio passato...
Non ho avuto la forza di rispondere...mi sono sentito sporco, umiliato, distrutto...non è rimasto niente di me in quel momento e ogni pensiero portava in una direzione...
Mi ha salvato un messaggio di mio figlio in cui mi diceva che mi voleva bene e che si era divertito tanto con me.
Sono tornato a casa, facendo esercizi di meditazione, urlando in auto per far uscire la rabbia e la depressione.
Ho ritrovato un pizzico di equilibrio ma sono sempre in bilico.
Tutto questo è successo 3 giorni fa, oggi cerco degli obiettivi per dare un senso alla mia vita, se smettessi non so come finirebbe.
Intanto ho voluto sapere con chi mi ha tradito, un giovanotto di 27 anni mentre lei ne ha 48...questo paradossalmente mi ha sollevato( premesso che si posso provare sollievo da una situazione del genere), perchè mi fa pensare che non sia stata una questione sentimentale, si tratta solo di sesso per sentirsi giovani. Dubito fortemente che un giovane di quella età , tra l'altro nemmeno del posto ma molto lontano, possa voler una relazione duratura con una signora. Avendolo conosciuto in chat probabilmente si tratta di uno scopata e fuga.
Ma questo non cambia come mi sento, perso, disorientato, aggrappato ad un ramo che può spezzarsi da un momento all'altro. Sento di aver bisogno di aiuto, sto cercando aiuto, e in parte sono qui per questo...posso raccontante come mi sento e cosa sono senza il peso dei giudizi degli sguardi.
Ieri mi sono iscritto in palestra, ho comprato un libro( La forza della resilienza ) che mi sta aiutando a capire e comprendere il dolore.
Sto cercando gruppi di ascolto a cui poter accedere per buttare tutto fuori, in questo momento questo forum è per me quel gruppo di ascolto.
Non riesco a vedere al di là della nube....in questo momento sono nebbia.
Ciao, mi dispiace per la tua storia, dal racconto deduco che tendi a reprimere il malessere finché puoi e una volta saturo esplodere. Aldilà del tradimento, indubbiamente una botta non da poco, secondo me dovresti imparare a scaricare la tensione in modo graduale e meno violento con aiuto esterno magari.
 

danny

Utente di lunga data
Ora, tu hai incastrato un grosso problema, mai risolto, in una coppia.
Pensi di riuscire a farlo con un'altra donna?
Io temo di no.
Quello che nasce non può essere perfetto né costituire la tua zona comfort per sempre.
Quali sono le tue intenzioni, date queste premesse?
 

spleen

utente ?
...
Poi è arrivata la risposta...e invece di ammettere tutto mi ha accusato di essere io la colpa di tutto, del mio modo di essere, del mio passato...
Non ho avuto la forza di rispondere...mi sono sentito sporco, umiliato, distrutto...non è rimasto niente di me in quel momento e ogni pensiero
Buongiorno, benvenuto.
Trovo questa giustificazione della tua compagna pretestuosa, irragionevole, e soprattutto crudele. E' spia di una personalità tutt'altro che limpida. Lei sapeva benissimo immagino dei tuoi problemi e si è fatta andare bene tutto questo, slealmente adesso te lo rinfaccia. Questa come prima considerazione.
Secondariamente, non so se tu lo abbia mai fatto in vita tua ma per la faccenda degli abusi, per quanto drammatica, dovresti farti aiutare da degli esperti. Se a tutt'oggi senti dentro di te questa specie di frattura psicologica sarebbe bene trovare il coraggio di esporla a qualcuno specializzato.
Terzo, come altri ti hanno detto, fatti coraggio, a tutto c'è una soluzione e una speranza. Tuo figlio è una cosa bella, per la quale vale la pena di vivere e di lottare.
Coraggio!
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Danny, ora come ora non penso ad un altro rapporto, ma sono concentrato esclusivamente su di me. Ogni pensiero in questo momento mi serve per me stesso, per uscire da queste sabbie mobili. Le mie intenzioni? Sopravvivere a tutto questo. Però tra il dire e il fare ci sono cumuli di materie da smuovere. Dire di poterlo fare è facile, riuscirci un pò meno. La prima fase è sicuramente accettare il dolore, quindi il mio primissimo obiettivo è diventare resiliente, è un percorso lungo e non facile ma è uno scopo che può farmi superare le avversità di questo momento.
 

Rebecca89

Sentire libera
Ciao Rebecca, grazie della risposta...
Conosco molto bene, purtroppo, il significato del dolore, però ti sbagli su una cosa...a volte il fondo può essere un buco nero. In questo momento mi sento, per restare in tema, come un'astronave intrappolata dalla forza di gravità di un buco nero. Spingo per uscirne, ma poi ritorno al punto di partenza. Ho quella dannata visione dell'auto che si sposta da casa e arriva all'albergo, è una sensazione devastante. So che fermarmi vorrebbe dire finire dentro al buco, ma faccio davvero fatica a restare lucido, faccio esercizi di meditazione, mi ripeto ad alta voce che posso farcela, mi batto la mano sul cuore e mi dico che devo smettere di soffrire. Intanto ho un nodo alla gola, gli occhi mi lacrimano senza controllo. E in tutto questo, visto che lavoro in ufficio con altre persone, devo far finta che va tutto bene. E' un peso davvero eccezionale, ma vado avanti cercando di pensare alle cose positive per cercare di tirarmi fuori da questa situazione. Non ho amici con cui parlare, sono praticamente solo, e devo combattere per restare a galla. Intanto continuo a sentire pugni nello stomaco che mi tolgono il fiato. E' una situazione molto instabile, mentalmente ed emotivamente. Però cerco di restare vigile, sono nella fase della reattività, la fase in cui reagisco negativamente alle avversità. Il mio obiettivo è raggiungere la fese della ricettività, quella che mi porta ad essere calmo e riflessivo. Ma è dannatamente difficile.
non ho il tuo passato, ma ho subito un tradimento molto brutto. Più che con altre donne, ha annientato me come donna. Ha tradito tutto quello che gli ho dato, che ho fatto, la mia figura di compagna, di persona e di madre. Ci sono stati momenti in cui ho creduto che potesse realmente farmi male. Che sia un buco nero o un abisso, dipende da dove ti senti inghiottito. Non discuto e rispetto il tuo dolore, non mi azzardo a sentire quello che senti. Però posso dirti che c è sempre un modo, e tu troverai il tuo. A piccoli passi ma ce la farai.
 

Rebecca89

Sentire libera
Buongiorno, benvenuto.
Trovo questa giustificazione della tua compagna pretestuosa, irragionevole, e soprattutto crudele. E' spia di una personalità tutt'altro che limpida. Lei sapeva benissimo immagino dei tuoi problemi e si è fatta andare bene tutto questo, slealmente adesso te lo rinfaccia. Questa come prima considerazione.
Secondariamente, non so se tu lo abbia mai fatto in vita tua ma per la faccenda degli abusi, per quanto drammatica, dovresti farti aiutare da degli esperti. Se a tutt'oggi senti dentro di te questa specie di frattura psicologica sarebbe bene trovare il coraggio di esporla a qualcuno specializzato.
Terzo, come altri ti hanno detto, fatti coraggio, a tutto c'è una soluzione e una speranza. Tuo figlio è una cosa bella, per la quale vale la pena di vivere e di lottare.
Coraggio!
Chi ti dà la colpa di un passato di cui è a conoscenza è una persona da non meritare il posto accanto. Fa comunque male, ma non merita un cazzo.
 

ivanl

Utente di lunga data
Ivanl, normalmente, a bocce ferme, il tuo ragionamento non farebbe una piega. Però si incastra di più in un contesto in cui se tra due persone non funziona allora si parla e si chiude il rapporto senza tradimento.
Ma il tradimento, o almeno quello che sto vivendo io, si inserisce in un contesto in cui io ho puntato tutto, credendoci fino in fondo, con cuore, mente e corpo. Non basta dire si separano le strade e tutto è risolto. O almeno si è risolto il rapporto ma non le macerie che sono ricadute su di me.
Il punto è tutto qui. Possiamo ragionare su quanto male mi abbia fatto lei, ma su come mi sento io non c'è paliativo per ora. Non ci sono pacche sulle spalle, non ci sono abbracci, sono solo io contro me stesso, contro l'universo dei miei pensieri, delle mie angosce. E' come quando sono stato violentato da piccolo, non è solo quello che subisci nel momento in cui succede, ma è quello che ti porti dietro. Sarebbe bello che bastasse dire " ok è finita ognuna per la propria strada " ma questo non cancella ciò che è successo, non cancella il profondo senso di vuoto che provo. Domenica girando al centro commerciale con mio figlio mi sono imbattuto in questa frase che mi ha fatto piangere " Il vuoto che sento pesa. E merita ascolto. Le parole che curano non sempre arrivano dall'esterno. A volte siamo noi a doverle ripetere, anche sottovoce, anche senza crederci del tutto. Un'affermazione semplice, che ripetiamo per ricordare. Perchè nessun vuoto, per quanto invisibile, merita silenzio. "
E io sono in questa fase( reattiva )...ma sento di non essere pienamente nelle mie facoltà come quando sono in modalità ricettiva.
E' appunto l'errore di cui parlavo io; tu devi sempre e solo puntare su di te, a prescindere da chi c'è al tuo fianco. Con o senza traumi pregressi, per i quali consiglio anche io un aiuto professionale
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Buongiorno, benvenuto.
Trovo questa giustificazione della tua compagna pretestuosa, irragionevole, e soprattutto crudele. E' spia di una personalità tutt'altro che limpida. Lei sapeva benissimo immagino dei tuoi problemi e si è fatta andare bene tutto questo, slealmente adesso te lo rinfaccia. Questa come prima considerazione.
Secondariamente, non so se tu lo abbia mai fatto in vita tua ma per la faccenda degli abusi, per quanto drammatica, dovresti farti aiutare da degli esperti. Se a tutt'oggi senti dentro di te questa specie di frattura psicologica sarebbe bene trovare il coraggio di esporla a qualcuno specializzato.
Terzo, come altri ti hanno detto, fatti coraggio, a tutto c'è una soluzione e una speranza. Tuo figlio è una cosa bella, per la quale vale la pena di vivere e di lottare.
Coraggio!
Spleen, quanto vissuto da bambino è stato metabolizzato nel corso della vita, adesso ho 53 anni, e il mio è stato un percorso lungo e con un vissuto davvero intenso. Ero riuscito a metterlo tra le cose non mi facevano più male fino ad oggi. E qui entra in gioco la reattività. Quando ho scoperto del tradimento, questo evento, reattivamente parlando l'ho associato a tutto il resto della mia vita nella classica frase " perchè tutto a me ! ". La reattività purtroppo ci fa agire di istinto, ma per reagire bene dovremmo essere abituati. Ho letto un libro( perchè alle zebre non viene l'ulcera ) dove mi ha colpito la spiegazione sullo stress. In pratica le zebre se ne stanno in stato di ricettività, tutte in branco, tranquillamente a pascolare pur sapendo che da un momento all'altro i leoni potrebbero attaccare. E quando questo avviene, la ricettività si trasforma in reattività e allora scappano. Ma quando tutto è finito tornano nuovamente in modalità ricettiva come se niente fosse successo. Ecco noi, o io almeno, non riesco a passare da uno stato all'altro come se niente fosse. E la difficoltà del mio stato è dovuto proprio a questo. Ora il mio obiettivo è poter raggiungere la consapevolezza della zebra, per restare in tema, cosi da poter affrontare le cose con la certezza che se devo correre corro ma con la consapevolezza che ad un certo punto debba smettere di farlo e tornare a camminare.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Buongiorno @Essere Nebbia , sinceramente sono rimasta senza parole nel leggerti e più ancora nel leggere cosa ti ha risposto la tua compagna nel momento che è venuto fuori il tradimento.
Mi sono chiesta cosa potessi pensare se mio marito mi confessasse il suo desiderio di usare dildi durante il rapporto e sinceramente per me non sarebbe un problema...penso che ci siano uomini che non hanno avuto le tue brutte esperienze che comunque prediligano questo tipo di sesso non essendo comunque gay...se ci pensi sembra naturale pensare che una donna provi piacere facendosi penetrare l'ano ma non è concepibile la stessa cosa per un uomo...è un discorso che non torna...ci sono persone a cui piace ed altre a cui non piace e non è neppure detto che il tuo provare piacere con questa pratica derivi dagli abusi subiti...quindi intanto inizia a pensare di non essere così anormale come credi.
il tradimento stesso ti assicuro che non è derivato dal tuo modo di concepire il sesso ne tantomeno dalle violenze subite da piccolo quindi anche in questo caso devi cercare di smettere di pensare che tutto quello che accade succeda per il tuo passato ed iniziare a ragionare sul fatto che queste cose accadono a tutti indipendentemente dal vissuto di ognuno...il tradimento esiste ed accade e quando succede bisogna capire cosa è successo nella coppia e se ci sono margini di dialogo per poter andare avanti insieme o meno.
Il tuo problema principale credo che stia nel fatto di avere avuto un'infanzia problematica che non ti fa affrontare i problemi di tutti i giorni come dovresti, per assurdo le violenze sono diventate per te un posto dove "rifugiarti", una scusa per non affrontare i conti che la vita ti presenta....devi staccarti da quel ragazzino violentato ed imparare ad affrontare la vita da adulto, devi riuscire a fare questo percorso altrimenti resterai sempre nella nebbia.
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
non ho il tuo passato, ma ho subito un tradimento molto brutto. Più che con altre donne, ha annientato me come donna. Ha tradito tutto quello che gli ho dato, che ho fatto, la mia figura di compagna, di persona e di madre. Ci sono stati momenti in cui ho creduto che potesse realmente farmi male. Che sia un buco nero o un abisso, dipende da dove ti senti inghiottito. Non discuto e rispetto il tuo dolore, non mi azzardo a sentire quello che senti. Però posso dirti che c è sempre un modo, e tu troverai il tuo. A piccoli passi ma ce la farai.
Rebecca hai centrato un altro punto...tutta questa storia è circondata da tante altre storie. Non abbiamo figli in comune ma lei ha tre figli maschi che vivono con noi. In questi anni, siamo insieme da 7( l'anno della crisi direbbe qualcuno ) ho accudito i suoi figli con rispetto e impegno, facendo anche di più dei loro genitori. Li accompagnavo per ogni occasione, sport, scuola, e il mio impegno era totale. Quello che mi fa male è il modo in cui mi ha tradito. L'avrei accettato se mi avesse detto di non provare più nulla, ma fino a giovedi scorso, io sono partito venerdi, abbiamo fatto sesso. Cosa devo pensare? Come devo reagire? Mi sento una nullità ora....
 

Gaia

Utente di lunga data
Intanto benvenuto e grazie per esserti aperto.
Non è facile parlare di queste cose.
Ti chiedo però perché sei voluto andare a fondo a questa questione.
Non lo dico per giudicare, ma per capire.
Hai detto che tutto sommato lei per te c’era comunque e allora perché non hai fatto semplicemente finta di niente?
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Buongiorno @Essere Nebbia , sinceramente sono rimasta senza parole nel leggerti e più ancora nel leggere cosa ti ha risposto la tua compagna nel momento che è venuto fuori il tradimento.
Mi sono chiesta cosa potessi pensare se mio marito mi confessasse il suo desiderio di usare dildi durante il rapporto e sinceramente per me non sarebbe un problema...penso che ci siano uomini che non hanno avuto le tue brutte esperienze che comunque prediligano questo tipo di sesso non essendo comunque gay...se ci pensi sembra naturale pensare che una donna provi piacere facendosi penetrare l'ano ma non è concepibile la stessa cosa per un uomo...è un discorso che non torna...ci sono persone a cui piace ed altre a cui non piace e non è neppure detto che il tuo provare piacere con questa pratica derivi dagli abusi subiti...quindi intanto inizia a pensare di non essere così anormale come credi.
il tradimento stesso ti assicuro che non è derivato dal tuo modo di concepire il sesso ne tantomeno dalle violenze subite da piccolo quindi anche in questo caso devi cercare di smettere di pensare che tutto quello che accade succeda per il tuo passato ed iniziare a ragionare sul fatto che queste cose accadono a tutti indipendentemente dal vissuto di ognuno...il tradimento esiste ed accade e quando succede bisogna capire cosa è successo nella coppia e se ci sono margini di dialogo per poter andare avanti insieme o meno.
Il tuo problema principale credo che stia nel fatto di avere avuto un'infanzia problematica che non ti fa affrontare i problemi di tutti i giorni come dovresti, per assurdo le violenze sono diventate per te un posto dove "rifugiarti", una scusa per non affrontare i conti che la vita ti presenta....devi staccarti da quel ragazzino violentato ed imparare ad affrontare la vita da adulto, devi riuscire a fare questo percorso altrimenti resterai sempre nella nebbia.
Io mi sento normale, i miei piacere sessuali li ritengo giusti per me e ti confermo che non associo il mio piacere anale al trauma subito. La mia infanzia come ho scritto in un'altra risposta, l'ho superata. Adesso però mi ha disorientato il tradimento che come reazione istintiva si è associato a quel trauma e al resto delle altre esperienze negative. Per me questo è uno stato di dolore sconosciuto, e se per quanto riguarda il trauma adolescenziale, avevo trovato le risorse per venirne fuori, ora mi muovo appunto nella nebbia perchè non conosco e non vedo il percorso da seguire.
Una cosa però posso dirla...scrivere qui mi ha abbassato la tensione, leggere e rispondere ai vostri messaggi, mi aiutano ad alzare leggermente la testa. Non so se sia la soluzione, probabilmente non lo è, però è come la medicina per il mal di testa...allevia il dolore.
 
Top