Sono nebbia...

Delfi1999

Utente di lunga data
Tutto questo presume tua moglie stabile, in attesa delle tue decisioni.
Mah, da quello che l'utente racconta , lei sembra stabile, però vivono da separati in casa e lei non parla (così ha scritto). Sembra l'atteggiamento di chi dice " Questa sono io, sono fatta così, mi dispiace, prendere o lasciare".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mah, da quello che l'utente racconta , lei sembra stabile, però vivono da separati in casa e lei non parla (così ha scritto). Sembra l'atteggiamento di chi dice " Questa sono io, sono fatta così, mi dispiace, prendere o lasciare".
Può essere qualsiasi cosa, vista la descrizione lacunosa.
Comunque anche chi tradisce può scegliere e ci pensa su. Non sta in frigorifero ad attendere le decisioni del tradito.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non decidere, o non farlo nell'immediatezza, non vuol dire girarci intorno. Valuto la strada che porta verso il ricongiungimento alla stessa stregua di quella che porta altrove. Sarebbe facile decidere semplicemente sul fatto che mi abbia tradito, non giustifico, ma tutto deve avere un suo percorso. Cercare quello che unisce e mettete da parte quello che divide(cit.), è questo quello che sto facendo. Se dovrò buttare via tutto lo farò, ma non prima di aver pienamente compreso se lei ha le mie stesse intenzioni. Ore? Giorni? Ritorniamo al cartello con la percorrenza....
Però è difficile rimanere con una persona "per capirla", quando porti avanti nei fatti una convivenza.
In qualche modo il suo tradimento ti ha bloccato, nel tentare di capire il suo comportamento. Puoi anche aspettare, e aspettarla... puoi anche darti del tempo sul sentiero. Si può anche percorrere un pezzo, poi si guarda su, se la cima è coperta è meglio cambiare strada. 😘
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
In effetti sembrerebbe questa la situazione
Fatti una domanda e datti una risposta. Certo che è così: è il modo migliore e anche meno faticoso (non deve fare nulla) che ha se vuole tirare avanti alle sue condizioni, che mi paiono molto chiare. Non ho ancora capito se a te stanno bene
 

Gaia

Utente di lunga data
Ti dirò una cosa @Essere Nebbia .
E’ il frutto dell’idea che mi sono fatta dai tuoi scritti.
Quindi non è per forza corretta.
Sei rimasto un bambino abusato, incapace di esprimere dolore e rabbia e ora davanti all’ennesimo sopruso (lo chiamo così anche se sono corna) rimani di nuovo annichilito temendo di perdere quello scampolo di similamore che hai conosciuto, ma che amore non è. Non tanto per le corna, quanto per la reazione ad esse da parte di tua moglie.
Chi ti vuole bene fa di tutto per non farti soffrire.
Lo si può declinare (a seconda del soggetto) con la menzogna o con una presa di responsabilità.
Ma certo mai addossandoti colpe che non hai.
Rifletti sul fatto che in nessuno dei tuoi scritti tu abbia mai esplicitato rabbia nei confronti dei torti che hai subito.
La rabbia, se ben declinata, è sana e normale.
Poi diventa forza vitale.
 

Nicky

Utente di lunga data
Avevo già risposto a questa domanda...quello che provo sono tante, troppe sensazioni e vanno in tutte le direzioni. Il mio temporeggiare cercando di dipanare la matassa dipende proprio dal fatto di sentire troppe cose. Riuscire a scindere il tutto avrebbe già risolto la questione.
Però non è del tutto dipanabile, nel senso che sentirai sempre emozioni e sentimenti opposti.
Forse ciò che ti blocca è che vuoi "cristallizzare" le emozioni che vivi e metterle in ordine, invece che lasciarle fluire.
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Ti dirò una cosa @Essere Nebbia .
E’ il frutto dell’idea che mi sono fatta dai tuoi scritti.
Quindi non è per forza corretta.
Sei rimasto un bambino abusato, incapace di esprimere dolore e rabbia e ora davanti all’ennesimo sopruso (lo chiamo così anche se sono corna) rimani di nuovo annichilito temendo di perdere quello scampolo di similamore che hai conosciuto, ma che amore non è. Non tanto per le corna, quanto per la reazione ad esse da parte di tua moglie.
Chi ti vuole bene fa di tutto per non farti soffrire.
Lo si può declinare (a seconda del soggetto) con la menzogna o con una presa di responsabilità.
Ma certo mai addossandoti colpe che non hai.
Rifletti sul fatto che in nessuno dei tuoi scritti tu abbia mai esplicitato rabbia nei confronti dei torti che hai subito.
La rabbia, se ben declinata, è sana e normale.
Poi diventa forza vitale.
La rabbia ha contraddistinto buona parte della mia gioventù, era qualcosa con cui combattevo tutti i giorni e portava a derive pericolose. Ho imparato a mitigarla, a farla scorrere senza mai superare gli argini per paura che potesse travolgermi. Ciò che scrivi è giusto, credo che a me manchi ancora il passaggio a " forza vitale ".
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Però non è del tutto dipanabile, nel senso che sentirai sempre emozioni e sentimenti opposti.
Forse ciò che ti blocca è che vuoi "cristallizzare" le emozioni che vivi e metterle in ordine, invece che lasciarle fluire.
E' cosi per una motivazione ben precisa...Mettere ordine al tutto è darmi disciplina su cose certe, nel senso che sento di dover puntellare dei paletti come a fissare la base. Sistemati i paletti, messi gli argini giusti a contenere il flusso allora sarà possibile aprire la diga. La mia paura costante è quella di essere travolto, e quando sei in balia delle onde non sai mai dovei andrai a finire.
 
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