In psicologia, in base alle mie letture e ai miei ricordi con la ex ex psicologa, autostima non è un concetto vago né soggettivo, né tanto meno sinonimo di “credersi sto cazzo”, è definita come la valutazione soggettiva e stabile del proprio valore personale, non è solo “sentirsi bravi”, ma sentirsi sufficientemente adeguati ad affrontare la vita, anche nelle imperfezioni. Non ha nulla a che fare con l’arroganza, anzi: molte forme di arroganza nascondono da autostima bassa o instabile (vedi narcisismo compensatorio). Per arrivare a questo un buon genitore non è uno che applaude sempre, è uno che ama in modo realistico, corregge senza umiliare, sostiene senza sostituirsi. La tua critica alla “divulgazione digerita” ha senso in parte: certo, esiste un fraintendimento culturale, dove si scambia la protezione per educazione, ma è un errore opposto dire che l’autostima è solo un’invenzione moderna o un pretesto per crescere mollaccioni. Un bambino che sviluppa una buona autostima (vera, non gonfiata) diventa un adulto che regge meglio la frustrazione, riconosce i propri limiti e sa rialzarsi, e non ha bisogno che gli portino lo zaino né che qualcuno gli faccia la merenda a 12 anni ma che qualcuno, quando fallisce, sia capace di dirgli: “Hai sbagliato, ma non sei uno sbaglio. Proviamo a capire insieme.” E tornando all'osservazione iniziale di
@Jacaranda, una persona con una buona autostima, nel senso psicologico del termine, non accetta tutto pur di non essere lasciata, non si piega a tradimenti, mancanze di rispetto, umiliazioni solo per non restare sola perché ha imparato che il proprio valore non dipende da chi la sceglie o la abbandona, ma da una base interna stabile. Non è che non soffre, o che se ne va a cuor leggero, ma sa distinguere tra amore e dipendenza emotiva, tra legame e svendita di sé. E questo non lo impari applaudendo sempre, né portandoti lo zaino, ma quando qualcuno ti fa sentire degno, anche nei tuoi sbagli, e ti insegna che la solitudine non è una condanna, ma una possibilità. Viceversa, se accetti la qualunque pur che l'altro resti, hai evidentemente un problema di autostima e certamente è molto probabile che i genitori abbiano fatto casino, hanno messo le basi, ma hanno sbagliato fondamenta, e ti puoi trovare a mendicare amore, ma ora non è più casa loro che traballa: è la tua. Perciò il problema oggi non sono più loro, ma l’autostima che ti porti dietro e se non ci metti mano, farai sempre lo stesso copione: accetterai briciole, insulti, tradimenti, pur di non rimanere solo. Capire
perché sei finito così può aiutare, ma non basta sapere da dove viene il guasto se non lo ripari, perché una volta che ti sei accorto che stai affogando, puoi smettere di dare la colpa a chi non ti ha insegnato a nuotare e imparare a farlo.