Sono nella confusione più totale

danny

Utente di lunga data
Si, ma tu stracceresti lei con la tua esperienza di convivenza quotidiana...

La cosa grave secondo me è avere l'esperienza di una relazione quotidiana (con tutte le varie componenti che sfumano, si trasformano o sfioriscono) e andare a vendere i fumi dell'eterno idillio in giro tra ragazzette
Diciamo che le differenti esperienze di vita tra me e Ipazia potrebbero costituire un arricchimento per entrambi.
Non le farei da padre in qualsiasi caso, conoscendola, anche perché è un tipo di relazione non bilanciata che evito a priori.
La ragazzetta immatura e desiderosa di accoglienza e sostegno, che abbia 30 o 60 anni non importa, dato che elementi del genere si trovano a tutte le età, mi infastidisce.
 
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danny

Utente di lunga data
Esattamente questo!
Ma chi ti dice che non sia vero anche in questo caso?
A una che cullava un sogno fino a qualche mese fa, l'amante ha trasmesso la concretezza della realtà.
Di un rapporto fisico e sessuale appagante. Di un'identità diversa da quella in cui lei credeva di riconoscersi.
I dubbi lei non li ha perché è manipolata dall'amante, ma perché ha acquisito maggior consapevolezza rispetto a prima con questa esperienza.
E' una persona che da immatura ora sta tentando di diventare adulta.
Ben venga.
Meglio adesso che dopo, come più spessa avviene.
Guarda che non è un caso che lei abbia intrapreso una relazione con uno sposato prima di diventare lei stessa una moglie.
 
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Lostris

Utente Ludica
Scusa, prima lo contraddici e poi porti l'esempio di un uomo che non si concedi spazi!
Le donne... che fumetto! :rotfl:
Tutto il mio discorso era volto a dimostrare quanto le generalizzazioni non abbiano senso.

Certo che se estrapoli una riga, puoi leggerci quello che vuoi.
Nessuna intenzione di smuoverti dalle tue cristalline e fantasiose convinzioni.

Comunque io adoro i fumetti.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ipa, 19 anni non sono 30. A 19 anni si è ancora teen-ager...
Conosco 30enni che hanno avuto più esperienze e hanno molto più da trasmettermi sulle relazioni di coppia di quanto ne abbia io., ma sono persone sveglie che hanno saputo cogliere le opportunità della vita per maturare e a 30anni non scriverebbero mai ingenuità come "matrimonio dei miei sogni" dopo aver scopato per mesi con l'amante.
Io questo approccio lo valuto come segno di immaturità e lo trovo accettabile come segno dell'età al massimo fino a 25 anni. Dopo, faccio fatica a tollerarlo. Neppure mia figlia, che di anni ne ha 11, lo troverebbe comunque adeguato.
L'amante di mia moglie aveva 11 anni più di lei, ma lei mi ha sempre detto che era immaturo sotto molti aspetti, valutazione che non posso che condividere. E forse è stato anche questo a piacerle di lui, la freschezza e la spontaneità di una personalità più leggera di me.
Ma questo è essere consapevoli di quello che si sta facendo e sufficientemente maturi per gestirlo, anche se poi la scoperta da parte mia ha creato il caos che tutti noi sappiamo.
Lui è il solito amante di sempre, quello che molto probabilmente ha un rapporto in crisi a casa ma che non vuole o può lasciare la legittima, e che si trova la situazione gratificante e spensierata con la collega. Un cliché, se vogliamo.
A 30 anni sai perfettamente che se ti piace il collega sposato il massimo che puoi aspettarti è un'uscita ogni tanto, ovvero sesso e coccole e nulla più, condite da qualche ti amo giusto per dare il pathos giusto. Sei tu, donna, a dare la giusta misura al collega, di solito.
Ma se arrivi a mettere in dubbio il rapporto con il tuo fidanzato perché ti sei accorta che puoi scopare meglio con un altro uomo, il problema che emerge non è l'amante, ma il fatto che ti sei resa conto finalmente di non stare con l'uomo giusto e che quel matrimonio dei sogni è appunto un sogno.
Meglio tardi che mai. Soprattutto per il fidanzato.
A 19 anni ero una donna.
Pochi mesi dopo vivevo da sola. Lavoravo, studiavo e mi mantenevo. Rispondevo a me stessa ad ogni livello.

La saggezza che lui mi ha insegnato derivava esattamente dall'aver calpestato più terra di me. Il quadro generale, una visione di insieme che io non potevo semplicemente avere perchè di mondo ne avevo visto di meno.
La gestione dell'energia. La gestione dei sogni e dei desideri.
Lo scontro fra realtà e fantasia.
Siamo tutti maturi e immaturi sotto qualche punto di vista. L'essere completo per eccellenza non esiste.
Ma aver "visto" mondo fa la differenza.
Io ero una cucciola (non perchè piccola, ma perchè con quel modo dell'energia che caratterizza quell'età) saltellante, entusiasta, e con scarsa conoscenza di me.
E non perchè fossi scema. Ma perchè il mio tempo sulla terra era semplicemente quello.

La differenza secondo me riguarda il mettere a frutto oppure no il tempo sulla terra.

Ed è in questi termini che parlo di responsabilità.

Il mio amante mi ha insegnato a camminare sulla linea sottile che separa il sognato dalla realtà.
ED è una cosa, una consapevolezza che discende dall'aver vissuto e aver messo a frutto le proprie esperienze per leggere il mondo.

Cosa che per certi versi ho ricambiato pure io alllora.
Perchè lui da me succhiava l'energia, il mio saltellare il mio "credere" con ancora sugli occhi veli che lui aveva necessariamente perduto vivendo.

La simmetria della nostra relazione derivava dallo scambio alla pari ognuno delle sue competenze e dal riconoscimento delle rispettive peculiarità. Anche quelle legate all'età.

Ma la simmetria derivava dalla consapevolezza dell'asimettria.

Mi sto spiegando?

Se uno o una ha passato 40 anni su questa terra, e non se ne è reso conto, non è un immaturo/a. E' un/a coglione.
E lo stesso vale per chi di anni ne 15 o 19 o 11.

A 11 anni se mi vieni a fare il piccolo adulto, ti riporto a quello che sei, un bambino. Perchè quello sei.
Potrai essere un bambino molto maturo. Ma resti un bambino coi bisogni di un bambino che sono legati al tuo percorso evolutivo.
Lo stesso vale se di anni ne hai 15 oppure 19.

Ogni età ha le sue caratteristiche, che sono legate anche al percorso evolutivo. Non individuale, ma di specie.


Fra l'altro, ci sono persone di 40, 50 anni e anche oltre che ancora sognano il matrimonio, l'uomo la donna perfetta.
Queste sono questioni legate alla cultura personale. Al contesto in cui si è vissuto.

Io al matrimonio perfetto non ci credevo neppure a 6 anni.

Perché dai per scontato che i 30enni siano adolescenti da accogliere in maniera paterna?
Sinceramente, in età ormai adulta quello che conta non è l'età, ma la maturità.
Ci sono 50enni con la testa da quindicenni e 30enni molto più mature di loro.
te lo dico proprio pensando alle mie conoscenze.
Io qui in questa storia vedo due persone altrettanto immature, non un papà e una figlia.
Io non parlo di maternità e neppure di paternità.

Parlo di differenze.

Seguendo il tuo discorso io 40enne mi potrei scopare un 18enne, così non incorro nei casini della legge, perchè è molto maturo.
Ma se un 18enne mi sembra molto maturo, e questo significa con bisogni, letture del mondo, evoluzione interiore simmetrici ai miei, se mi sembra tanto maturo da poter stare con me 40enne, sono io 40enne che non ho svolto i compiti evolutivi che necessariamente separano un 18enne da un 40enne.
Se non vedo l'asimmetria, non sono immatura. Sono cogliona.
E non per questo l'asimmetria diventa un veto, anzi. Ma non riconoscerla, non metterla sul piatto è da coglioni.

Essere responsabili significa avere consapevolezza dei compiti evolutivi che contraddistinguono le età della vita.

E ogni età ne ha di specifici.

Io in questa storia vedo due persone che invece di essere concentrate ognuna sulla propria vita e sul proprio presente, vivono una voltata all'indietro alla ricerca di un qualcosa che non avrà perchè il suo tempo è passato e l'altra altrettanto voltata all'indietro.

Non è questione di maturità. Che di per sè non significa nulla.

E' questione di sapere in che presente si sta vivendo. Quale è la propria età.

Credo sia una questione molto sottovalutata questa.

Una delle conseguenze di questa percezione generale è che si trattano i bambini come piccoli adulti ed al contempo come piccoli budda dorati da tenere sul piedistallo.
Ma sono tutti problemi degli adulti che non hanno collocato se stessi nel loro tempo e nel mondo.
E quindi ti ritrovi genitori che ti dicono che il loro bambino è moooolto maturo.
Ma quel bambino ha l'età che ha. E siccome siamo esseri anche biologici il tempo trascorso non è semplicemente tempo, è percorso evolutivo individuale e di specie.

Un bambino di 11 anni, per tornare lì, potrà anche essere essere "maturo", ma di fatto non ha ancora completato lo sviluppo del pensiero astratto.

Un 20enne ha da poco completato l'evoluzione del pensiero astratto, ma rispetto ad un 30enne ha avuto meno tempo per allenarlo.
E via dicendo. Età per età.

Siamo essere biologici, anche.
Dimenticarcelo è un grosso danno di cui si vedono gli effetti.

Ipa... tu hai dieci anni meno di me, ma senza ombra di dubbio da quello che ho letto qui sono sicuro che mi stracceresti con la tua esperienza in quanto a relazioni. Io sono insieme alla stessa donna da 30 anni e ho avuto qualche storia prima, da ragazzo, e nel mentre, da fidanzato.
Poca, pochissima roba, se proprio vogliamo. E' stata una mia scelta, non mi rammarico di certo per questo.
Credo che la maggior parte delle trentenni di oggi possano annoverare una quantità di rapporti con l'altro sesso superiore a quelli che io ho avuto in 50. L'esperienza maggiore al limite la posso vantare per ciò che non hanno fatto, ovvero sposarsi e avere un figlio e invecchiare, per il resto... no. Direi che l'età è relativa, quando si è persone adulte.
Non puoi immaginare quante mie coetanee con la testa da quindicenne ci siano in giro, donne che non mi piacerebbe frequentare neppure per una pizza.
Non è che con l'età si diventa solo più selettivi, è che cominci ad accorgerti che tante persone sono rimaste ferme a quando avevano vent'anni e ne hanno magari 30 o 40 di più. E non riesci più a condividere niente con loro.
Come ti ha detto @Skorpio, tu mi stracceresti ad altri livelli.
Nono solo perchè hai sviluppato maggiori competenze di me in quel determinato campo.
Ma anche perchè i tuoi 10 anni di più si concretizzano in bisogni diversi. Fisicamente. Per esempio.

Un 60enne a letto con me, per dire. Io ho 40 anni. Sono al picco evolutivo di questo tempo. (100 anni fa sarei già stata vecchia). Un 60enne mi potrà dare esperienza, gestione dell'energia, calma e visione del mondo.
Io a lui potrò dare energia, spinta, curiosità.

Affettivamente avremo bisogni diversi.

dimenticarsi che i corpi seguono anche una linea di sviluppo fisico (di cui fa parte anche il mentale) crea i casini che si vedono a giro.

Ma poi, quello che sto sottolineando è esattamente quel "stracceresti".
E' una visione competitiva che non condivido.

Che mi apparteneva per esempio un 5/10 anni fa.
Visione che è cambiata non solo per esperienza, ma anche per posizionamento nel tempo.

Adesso come adesso sono molto più interessata a cosa ci si può scambiare. Anche nella disparità. In particolare nella disparità.

Come 40enne so che posso scambiare determinate cose che a 30 semplicemente non avevo.
A 50 ne potrò scambiare altre ancora.

Siamo esseri ciclici. Apparteniamo ai cicli di Vita/Morte/Vita.
Dimenticarselo, appiattire tutto ad una eterna giovinezza, è perdere la ricchezza del vivere. E la meraviglia dell'incontro fra diversità. E perdere quella ricchezza significa perdere in struttura sociale.

Una società che non vede differenze fra i diversi tempi che la compongono, è una società che ha dimenticato il presente. Il qui e ora dei suoi componenti. Per forza poi si cerca in maniera compulsiva l'eternalizzazione, delle emozioni, delle esperienze.
E una società che ha dimenticato il presente è una società morta.

Non a caso santifica i bambini, la perfezione e tutto quel che discende da quel tipo di percezione.

Chissà come mai alla mia nonna non fotteva una sega che il matrimonio fosse o meno per sempre.
E al mio nonno pure.

Sto riuscendo a spiegarmi?

sto parlando della responsabilità di CHI SI E', tutti interi e posizionati nel tempo e nello spazio.

Poi un 60 enne per quanto mi riguarda si può scopare pure una 20enne.
E può essere una ricchezza per entrambi.

Ma senza raccontarsi le fregnacce e senza giocare sulla differente esperienza del mondo, asimmetrica per forza di cose, facendo finta di non vederla.

E' il coraggio di assumersi chi si è. E quando si è.
Siamo esseri temporali.

Non siamo dei fuori dal tempo. Siamo soggetti del tempo.
 
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Orbis Tertius

Utente di lunga data
Tutto il mio discorso era volto a dimostrare quanto le generalizzazioni non abbiano senso.

Certo che se estrapoli una riga, puoi leggerci quello che vuoi.
Nessuna intenzione di smuoverti dalle tue cristalline e fantasiose convinzioni.

Comunque io adoro i fumetti.
Per carità, rimanete tutti nel mondo di plastica che vi hanno costruito intorno. Però se voglio smontare una generalizzazione non porto un esempio che la conferma: giusto?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Diciamo che le differenti esperienze di vita tra me e Ipazia potrebbero costituire un arricchimento per entrambi.
Non le farei da padre in qualsiasi caso, conoscendola, anche perché è un tipo di relazione non bilanciata che evito a priori.
La ragazzetta immatura e desiderosa di accoglienza e sostegno, che abbia 30 o 60 anni non importa, dato che elementi del genere si trovano a tutte le età, mi infastidisce.
Quel fare da padre.

O è un gioco condiviso.

O è l'illusione di uno dei due, o di entrambi. (bisogni nascosti e negati...e poi si vede pure il risultato).

Ma se non è condivisa resta un qualcosa di assolutamente autoreferenziale. E distruttivo fra l'altro.
Se non è condivisa e portata a consapevolezza.

Mi spiego?

Per come la vedo si può fare tutto. Veramente tutto.
Ma far finta di fare altro a me fa venir l'orticaria.

Usarsi senza dichiararlo e svendendo desideri, calpestando quelli dell'altro fra l'altro usandoli come grimaldello per ottenere senza aver nè chiesto nè dichiarato, mi fa venire l'orticaria.
Quando lo fa chi ha una posizione di maggior potere, mi fa venir ancor più orticaria.

Fra l'altro uomini come questi, sono pure dei deficienti, che finiscono per creare dei casini immani con la controparte che ad un certo punto, necessariamente, vuol ripartire il potere e ta da!! fa una telefonatina alla moglie, per dire. E mi sembra pure giusto.

Giocare col potere relazionale, porta a conseguenze.

A me dispiace anche per la moglie del signore in questione.
Che un uomo del genere prima o poi ti fa casini non da poco.

E già ne ha fatti infatti.

Il fidanzato...mah. Credo che se lei crede in un matrimonio perfetto, pure lui ci creda. O la assecondi.
E se lei non è soddisfatta sessualmente, pure lui dubito che lo sia.

Ci sbatteranno il muso insieme.
sono in simmetria. E' esperienza.
 
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Quel fare da padre.

O è un gioco condiviso.

O è l'illusione di uno dei due, o di entrambi. (bisogni nascosti e negati...e poi si vede pure il risultato).

Ma se non è condivisa resta un qualcosa di assolutamente autoreferenziale. E distruttivo fra l'altro.
Se non è condivisa e portata a consapevolezza.

Mi spiego?

Per come la vedo si può fare tutto. Veramente tutto.
Ma far finta di fare altro a me fa venir l'orticaria.

Usarsi senza dichiararlo e svendendo desideri, calpestando quelli dell'altro fra l'altro usandoli come grimaldello per ottenere senza aver nè chiesto nè dichiarato, mi fa venire l'orticaria.
Quando lo fa chi ha una posizione di maggior potere, mi fa venir ancor più orticaria.

Fra l'altro uomini come questi, sono pure dei deficienti, che finiscono per creare dei casini immani con la controparte che ad un certo punto, necessariamente, vuol ripartire il potere e ta da!! fa una telefonatina alla moglie, per dire. E mi sembra pure giusto.

Giocare col potere relazionale, porta a conseguenze.

A me dispiace anche per la moglie del signore in questione.
Che un uomo del genere prima o poi ti fa casini non da poco.

E già ne ha fatti infatti.

Il fidanzato...mah. Credo che se lei crede in un matrimonio perfetto, pure lui ci creda. O la assecondi.
E se lei non è soddisfatta sessualmente, pure lui dubito che lo sia.

Ci sbatteranno il muso insieme.
sono in simmetria. E' esperienza.
Bellissima riflessione :up:
 

danny

Utente di lunga data
A 19 anni ero una donna.
Anch'io a 19 anni ero un uomo.
Io no.
A 19 anni ero un ragazzo.
Non mi riconosco in quello che ero a quell'età.
Per questo non riesco a pensare che a 19 anni ci si possa definire maturi.
Ma a 30 avevo già chiaro cosa volevo dalla vita, e molti passi in quella direzione li avevo già fatti.
Avevo già una casa mia, un mio lavoro stabile da anni e l'intenzione di sposarmi e avere figli.
Quello che sono a 50 anni lo avevo già definito a 30, non mi è arrivato gradualmente per il trascorrere del tempo o per le esperienze acquisite.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
perchè fare domande imbarazzanti:)
per farle. :)

Si cercano sempre le risposte.
Ma le domande...sono ricchezza.

Poi le risposte non importano più di tanto, a mio parere.
E' il percorso.

Chiacchieravo con G. del fatto che come specie crediamo di sapere tante cose. Eppure ogni scoperta, non fornisce risposte, ma offre invece domande e consapevolezza del non sapere.

Fa paura. Ma è anche tanto affascinante.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
per farle. :)

Si cercano sempre le risposte.
Ma le domande...sono ricchezza.

Poi le risposte non importano più di tanto, a mio parere.
E' il percorso.

Chiacchieravo con G. del fatto che come specie crediamo di sapere tante cose. Eppure ogni scoperta, non fornisce risposte, ma offre invece domande e consapevolezza del non sapere.

Fa paura. Ma è anche tanto affascinante.
sono ricchezze anche i silenzi come risposte alle domande
 
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