Brunetta
Utente di lunga data
Ti ho fatto l’esempio del serial killer perché appunto parlavo di consapevolezza psicologica.Ho imparato che qui vige un codice linguistico diretto senza sconti. Va bene, vale per tutti: ci sono quelli che se ne vanno subito o in tempi brevi se non si trovano a loro agio.
Non è che mi piaccia, ma posso adeguarmi.
Quando lo troverò non sopportabile mi metto "in sonno" e faccio altro.
Non mi offendo più e mi aspetto che non ci si senta offesi, anche se si parla di argomenti spesso delicati.
Secondo me stai facendo un po' di confusione, perdonami, tra consapevolezza dell'agire e motivazioni psicologiche che sono sottostanti alla consapevolezza.
In un tribunale penale, accertata la responsabilità, ci si pone il problema se il reo sia consapevole delle conseguenze del suo agire. Può essere che la sua condotta sia intenzionale (vuole un risultato), colposa (non ha valutato le conseguenze in modo più o meno negligente) sia non collegata ad una capacità mentale adeguata (infermità parziale o totale). Da qui nasce la condanna o l'assoluzione.
Poi le motivazioni psicologiche hanno rilevanza per la definizione della pena, della quantità della condanna. Se è stato provocato o ha agito per motivi dettati da un reale sdegno, il colpevole può godere di attenuanti. Se i motivi sono spregevoli subisce le aggravanti di pena (semplifico di brutto).
La moglie traditrice o il marito traditore (non essendo digiuni della sessualità) possono non avere la consapevolezza di compiere qualcosa di sbagliato, al massimo, fino quando non iniziano a consumare un rapporto con una persona diversa dal coniuge. Sul bacio si può discutere (anche se per me, in bacio a stampo o alla francese è un rapporto sul piano sessuale).
Poi se ci stanno a compiere il rapporto, hanno compiuto una scelta per me. Quantomeno di provare piacere (mentale, fisico-tattile, sessuale) e volerselo godere. E' sufficiente a provare la consapevolezza ai fini del tradimento: mi sembra logico e non confutabile.
Poi, il meccanismo per cui provano piacere è un'altra cosa, può essere vario (eccitazione, innamoramento, ripicca, ecc.). Ma non attiene al profilo della consapevolezza e della responsabilità del gesto: questo è il crinale sul quale non ci intendiamo.
Ti ho detto che mi sono spiegata male, ma non mi offendo.
Però sei tu che mi ridici una cosa che non c’entra con quello di cui parlavo. Io non mi offendo.
Però pure tu non fare il superiore che sopporta insulti.