A me di chiamare Andrea o chiunque altro non mi sarebbe mai venuta in mente. E veramente nemmeno di indagare. C'è un'unica verità che mi sarebbe importata: quella di mia moglie. E' lei che ti deve dire. A lei devi chiedere. Non sono i dettagli, quante volte, dove, come... è il perché, quello che pensava, quello che provava, questo è quello che conta. Poi sia stata una volta o 10, un giorno o 6 mesi, dopo tanti anni, conta davvero poco. Comunque ha scelto te, di restare con te. Quindi ci sia o meno un complotto ora, sia stata una volta o molte, con uno o due...ora non conta. Ora contate solo voi due (e i figli).
Lei è irritata e irrigidita? Ma tu hai mostrato quantomeno scarso orgoglio e questo lei potrebbe non apprezzarlo. Avete, mi riferisco al periodo attuale, colpe e giustificazioni. Ma non contano nulla. Dai questo cavolo di concorso e fatti pure aiutare. Poi, ti calmi e ti raffreddi. Ti sei mosso troppo (e disastrosamente). Ora fermati. Hai una sola cosa da fare: parlare con lei. Così le dici che la ami e che non puoi pensare di vivere senza di lei. Ma le dici anche che stai male e che non può immaginare che si possa fare finta di niente. Che devi capire. E poi la fai parlare. Tu devi capire: non sei un giudice. Non devi comminare pene. Devi capire e sapere, perché solo comprendendo e sapendo di lei potrai trovare serenità e , insieme, ritrovare voi come coppia. Quindi le dici chiaramente che hai fatto una cappellata a fare l'investigatore. Ammetti che avevi perso la testa. E poi la fai parlare. Non vuoi sapere i fatti. Vuoi sapere il suo vissuto. Come caspita ha potuto. L'unica domanda che puoi fare è: ti dispiace? E ti dispiace di cosa?
Solo dopo potrai ricominciare a respirare e a guardare il mondo. Magari vi lasciate, per carità. Ma una possibilità gliela devi. Per 10 anni ha scelto te!